Una potenza neutrale mediatrice di pace?

Una potenza neutrale mediatrice di pace? Una potenza neutrale mediatrice di pace? La notizia lanciata dall'organo socialista tedesco — Scheidemann interprete del pensiero dei Cancelliere — Commenti dei giornali conservatori. (Scrufjio succiale dcWi Stampa). i 16 tt Zurigo, 16, notte. I socialisti ufficiali tedeschi si sono assunti il compito di interpretare e difendere :il pensiero del Cancelliere dell'Impero, aderendo pienamente alle suo ideo con molto fervore. Cosi Scheidemann ritorna oggi a parlare sul «Vorwacrts» dell'ultimo discorso di Bcthmann HoMweg. Lo scrittore deputato parte dal principio che la continuazione della guerra sia inutile per l'Intesa, giacché lo Potenze centrali non possono essere vinte. «Quanto alla Germania, essa ha vinto, secondo Scheidemann, già a sufficienza ouH'-avero respinto la superiorità numerica del nemico. Questo significa che il territorio dell'Impero e la sua indipendenza politica, la sua libertà di sviluppo economico rimangono intatti. La- guerra fu infatti, per la Germania, una guerra di difesa, li' vero che hi Cancelliere'parlò altra volta dello garanzie verso Occidente, ma osse possono esistere anche mediante un trattato che dia il fondamento ili una paco duratura. Le reconti dichiarazioni di Bet'hmann — continua lo scrittore, — sono chiaro e possono concretarsi in quattro punti: l.o la Germania non volle questa guerra; 2.o la. Germania condusse una guerra eli difesa; 3,o la Germania non pensò mai ad annettersi il Belgio; 4.o la Germania c pronta ad entrare in una Lega internazionale per il mantenimento dei-la'pace. Sono dichiarazioni che danno lo basi a negoziati di pace, se gli avversar: vogliono pensarvi seriamente ». Lo scrittore fa poi queste notevoli affermazioni : «Se gli avversari, dopo le dichiarazioni de! Cancelliere, respingessero un tentativo di mediazione da parie di una nazione neutrale, che non si farà attendere a lungo, esso si addosserebbero la responsabilità per la continuazione della guerra. Tra poche settimane dai puùpiti di tutti i paesi cristiani si darà il lieto annunzio di Natale, simbolo di paco sulla terra. Se dovremo passare in guerra, anche questa forza, festa di Natale, non sarà nò, nostra colpa, né nostra responsabilità ». ScheMemann, come si vede, accenna alla probabilità rli una imminente mediazione di paco da parte di una1 Potenza neutrale. Ma chi sarà il mediatore? E'una domanda che si rivolgo anche il « Ben'iiner Tageblatt»,,soggiungendo che non può immaginare a ch'i Scheidemann abbia pensato, eccezione t'aita dell'America. I criteri d.ei socialisti tedeschiti sulla guerra sono poi anche iiluainnati in un articolo del direttore della socialista « Chomnitzer Vòlks Zeit'ung». Lo scrittore afferma clic la mobilitazióne russa ò stata la causa diretta della guerra. La Francia e l'Inghilterra .non hanno trattenuto la Russia minacciando dS dichiararsi neutrali allo scoppio del conflitto. Ne conclude quindi clic la responsabili ita della, guerra ricade esclusivamente sulle nazioni dell'Intesa. Quest'appoggio dato dai socia'is'i a Bcthmann flolhveg-uriti i giornali di tle*tra. Così, la «Koelnische Zeitung» pubblica una dichiarazione di adesione alla pretesta di altri gàmici:. ; quali scorgono un pericolo nel fatto elio ; .socialisti tentano di fare apparirò iJ Cancelliere dell'Impero seguace propugnatore dei criteri adottati da loro, ed afferma di fare ciò. non per ragione di partito, ma per ragion':, nazionali, giacche l'equilibrio nazionale sarebbe «cosso ove. per reclame di partito. •; socialisti tentassero di sottrarre il Cancelliere alla larga piattafórma nazionale sulla quale poggia l'avvenire della nazione. I,e Leipziger Ncur.i Nachrichten protestano anch'esso- contro il fallo che Scheidemann si atteggi ad interprete do! pensiero del Cancelliere c chiedono che lilialmente la Nord Deutsche Allgemiiif. ZeUuva pubblichi una dichiarazione ufficiale dalla quale risulti che Scheidemann non è affatto ii fiduciario del Governo germanico c che i suoi criteri non sono quelli del Governo, ina che il leader socialista della maggioranza parla per proprio conto. Ma, tra tutto le polemiche dei partiti, ritorna insistente il pensiero della pace. 11 deputato progressista al Reiehstag tedesco Coltellini pubblica sulla ÌYchc Frac Presse un articolo nel quale, richiamandosi al recente discorso di sir Edward Grcy, afferma che « se l'Inghilterra vuole veramente stabilire il diritto alla libertà di tutte lo nazioni dopo la guerra, 'dopo lo dichiarazioni do! Cancelliere non vi è più ragione alcun per la continuazione della guerra. Il Can celliere — continua fon. Gottenim — ha dichiarato nettamente di non avere mai parlato di annessione del Belgio ed egli non itdfadl'ro seqpilaRntenmetistdl'gndatula•IVGdCfidcagosnmpzfalerirdrrtprnczspaedtgSblzcelvuole avere cho la garanzia che il Belgio r.on cadrà, nell'avvenire, sotto l'influsso dei franco-inglesi e non diventerà un territorio alla mercè degli avversari della Germania. Perchè quindi continuare l'immane sacrificio di vite? Continuare la guerra, significa la i ovina dell'Europa. Anche l'Inghilterra, che basa la sua forza sulla sua ricchezza, vede la sua ricchezza diminuire di giorno ,'u giorno». A Berlino poi, il direttore della Vossische ZeUuug, Giorgio Bernhard, ha tenuto una conferenza nella finale si ò domandato se tra i tedeschi <> gli inglesi ci può e;sere una via d'accordo, so vi è compatii.:, lità od incompatibilità naturale tra loro. Bernhard, rispose : « Noi possiamo convivere con gli inglesi, ma gli inglesi non possono sopportarci. Ci possono fare il viso lieto, ina non possono essere .nostri amici, perchè un profondo antagonismo economico ci divido. Occorre quindi condurre la guerra attualo contro l'Inghilterra sino alla fine e, Qer riuscirvi, non basta il denaro, ma occórrono solidi nervi ». La guerra e la pace secondo il primo ministro buigaro {Satino succiale della Stampa). Zurigo, JG, notte. Jl giornalista tedesco americano Wiegluud ha intervistato, dopo re Ferdinando, il primo ministro Radoslavoft che, dopo avere dono elio la pace dovrà venire dall'Orlèmo, sÓggiuUKO: « Non comprendo coinè la Russia non abbia capito cho i suoi scopi nei Balcani, su Costantinopoli etl i Dardanelli, non possono essere raggiunti colla contiuuazio-'ie della guerra, li problema balcanico ,-. già sciolto. La Subi'i non riavrà mai più la Macedonia: questa fu parte della Bulgaria per sempre». L'intervistalo allevò quindi che le Foicuze centrali ed : loro alleati sono stretti da una perfetta solidarietà, e continuò: "La Bulgaria ancia alla pace, benché essa possa continuare la guerra per un tempo indeterminato. Ma noi vogliamo solo una pace in pieno accordo cogli alleati. -Sono sorpreso che l'America faccia cosi poco per dare la pace al mondo; da un popolo cosi meraviglioso e da una nazione cosi giainio e cosi uniamo della, libertà, ci si poteva alludere uno sforzo più energico per ricondurre la paco in lìuropa. Sembra, per altro, che il presidente Wilson abbia diminuto l'importanza dello sforzo, rivolgendosi solo alle tre capitali dell'Europa centrale ». ddslhcogrrqciulvdrd'ip'iGtarcscsRdscacpplmqn

Persone citate: Edward Grcy, Giorgio Bernhard