Neutralità finlandese

Neutralità finlandese Lettere dalle terre baltiche Neutralità finlandese TAMMERF0RS, novembre. Fra tanto fragore d'armi, il granducato di Finlandia è rimasto un paese neutrale. Non è la sola singolarità della Russia in guerra. La neutralità finlandese è il risultato del sistema politico che si è composto fra la Russia e il granducato a traverso un secolo di storia. Da quando è passata sotto la sovranità lussa, là Finlandia lift avuto una sua Costituzione autonoma, che l'ha fatta, un paese a, metà indipendente dall'Impero. Non per questo solo è rimasta in passato estranea alle guerre della Russia: nella campagna contro la Turchia del 1818 e poi in quella di Crimea e nella, repressione della rivolta polacca del 186i si son visti soldati finlandesi a fianco dèi soldati russi. Nel 1878 però si introduce in Finlandia una nuova legge militare, che crea una vera piccola milizia nazionale finlandese, con un costume solo a metà russo, il comando in lingua inssa, ima il diritto di non uscirò dai confini del granducato,, avendo per missione « di difendere il trono e la patria ». Strana libertà, concessa proprio da un imperatore reazionario, Alessandro II, che, mentre si guadagnava l'amicizia del popolo in Finlandia," dava al suo nome un buon posto nella storia della reazione russa. E*, durata però solo una generazione. I finlandesi sono gelosi della loro autonomia. La Russia vi vede invece una premessa per un movimento che può diventare anti-russo e va tentando da molto tempo di assorbirla a piccoli colpi. Nel 1901 un ukase dell'Imperatore sopprime il piccolo esercito paesano e ordina ai finlandesi di prestar servizio nelle truppe russe regolari, che saranno mandate in guarnigione in Finlandia. Il paese si ribella e parla di un colpo alla sua. Costituzione. L"ukase però rimane, fino al 1905. In quest'anno rosso della rivoluzione, che ha portato in Russia le prime nuove libertà, un rescritto esenta i finlandesi da ogni obbligo di servizio militare; ma impone alla Finlandia il pagamento di un contribuir.! finanziario di 'dieci milioni di marchi, per la difesa nazionale dell'Impero. La pace però non ritoima. La Dieta finlandese considera il rescritto illegale, perchè esso ancora una volta porta delle novità nel sistema finlandese, senza che i finlandesi siano stati chiamati a dar il loro parere: e rifiuta di pagare: il Senato dà in massa le dimissioni. II conflitto si fa acuto * riempie i giornali d'Europa. Ma l'Imperatore respinge le dimissioni dei senatori, sostituisce quelli che hanno il mandato scaduto con uomini più ufficiosi, addomesticati, e fa ritirare i .milioni del contributo negato direttamente dalle disponibilità del tesoro finlandese. Politica d'azione. Con essa si è prodotto il fenomeno nuovo della Finlandia — paese sotto la sovranità russa, — senza doveri militari, che oggi non dà un uomo alla guerra e nella tragedia europea serba una placida porte di spettatore indifferente e neutrale. Si trovano certo anche in Finlandia dei segni di guerra: ma sono, più che un volto, una maschera. Li ha portati la Russia. Sulla costa finlamlese ci sono le più importanti basi navali russe del Baltico. La flotto, russa è concentrata a torno I-Iefsingfors, nel dedalo di isole schierate contro la riva, con i loro scogli tutti verdi, seminati di case rosse, che cantano la- sera, sulla grigia infinità del mare, una loro tranquilla canzone di campane. Helsingfors è invasa di militari russi. Nei giorni, di pace era una città allegra di mare, dove si veniva a prendere i bagni, a respirare un po' di aria « estera», mei caffè-giardino con la musica, mentre sul molo si ormeggiavano i grandi piroscafi del Baltico, che facevano la spola tra Stoccolma, Copenaghen, Lubeccà, Stettino e la costa finlandese. Città d'affari e di piacere: anche di cultura, con la sua grande Università. Oggi è sopratutto città militare. Le divise russe si sono moltiplica te. Marinai, soldati, funzionari im missione. La difesa di Pietrogrado, che sbarra da Helsingfors a Reval l'entrata nel golfo di Finlandia, comincia di qua e si sviluppa per tutta la costa meridionale della. Finlandia, fino alla grande piazzaforte di Viborg. Si capisce meglio il problema russo-finlandese, nelle sue complicazioni di più che un secolo, quando ss pensa questo compito cardinale, clic la Finlandia ha perla difesa della capitale, per maro e per terra. Ora 11 porto commerciale di Helsingfors è in riposo: su quello militare c'è sempre molto fumo di cento ciminiere. Sentinelle scaglionate, col fucile a spalla, fanno cordane. Treni chiusi vanno e vengono lentamente. File di mine acquee schierano i loro grossi ventri a fiasco sui moli. E' un aspetto silenzioso e misterioso della guerra lontana Ad Abo, la gaia città chiara, posata in faccia a Stoccolma, che viveva tutta dei traffici coli'altra riva, non c'è neppure questo segno. Il porto s'è vuotato. Hanno messo delle barriere di fil di ferro puntato sulle strade che vanno alle banchine, dov'è ancorata qualche torpediniera. Non si passa più. Non si sa che avvenga di là. Si sa solo che di notte .arrivano sottomarini, che ripartono la mattina, presto, per compiere lontano, nel Baltico, il loro duro e ignorato lavoro. Ma le sere sono strane, quasi misteriose nei loro contrasti di guerra e di pace. Per tutte le città della costa le strade sono tenute buie, per non rivelare lo posizioni al nemico che tentasse avanzare dal mare. Appena, si fa scuro e nelle case si accendono i lumi, si abbassano precipitosamente alle finestre, alle vetrate, sulle porte, delle tende nere: la luce dei fanali, nelle strade, filtra a pena a traverso uno schermo azzurro: la gente è inghiottita nell'ombra: pattuglie di marinai armati vanno silenziose in ronda. Ma la vita non muore. Nei giardini, sotto le cupole di legno, -musiche suonano delle arie allegre nell'oscurità. I calle sono pieni. Si beve cognac e champagne. E fino a tardi c'è folla per le strade, che va ridendo forte nel buio. A Helsingfors sulla Esplanade, con il suo giardino aperto sul mare, che sembra messo su per ricordare ancora qualche cosa di Stoccolma, il Kungsir adgorden, ad Abo, per l'Auragatan e sulla collina della Samppalinna, dove ci sono alberi e angoli più seuri, schiere di giovani aspettano le ragazze al varco e la inseguono ridendo, tentandole. Sono\ marinai finni e svedesi, sbarcati dai piroscafi mercantili in riposo: e fanno all'amore per. riempire il loro pacifico ozio, in tempo di guerra. La guerra non ha portato lutti. A Tarn* merfors, la piccola Manchester finlandese,1 che allinea, nel cuore della Finlandia, la sue trenta fabbriche bianche e rosse sulla corrente sonora del Tammerskoi, dove non ci sono regolamenti notturni per la difesa aerea, luci rosse, gialle, turchine si accerp dono nelle strade, in una quotidiana luminaria di festa, per chiamare la gente ail cinematografi. Baracche di divertimenti po< lolari sono sorte al fonilo dell'Hamecnlcaten, come in un carnevale, sull'orlo del parco, dove la grande chiesa luterana di Alessandro, cho lancia alle stelle il suo campa-' nHe gotico, veglia lo coppie di amanti' che cercano il buio. Nei piccoli caffè, popolati' di kellerine biònde, to grembiule bianco^ violini suonano'canzoni svedesi ? arie vieh-' nesi. Le sere sono allegre. E sull'acqua del Tnmmerskoi, che scroscia fra i sassi, i grandi occhi quadri, spalancati delle fabbriche «imo tutta In. nntle accesi di fuoco. Le fabbriche stanno sotto pressione: notte e giorno. Questo è i! primo segreto della ffflieità finlandese in tempo dì guerra. Lai guerra, che non domanda alla Finlandia tributo di sangue, vi porta solo del denaro., Si lavora e si guadagna. A Pietrogrado 9 per tutta la Russia, che dà tanta, 'giov&nej umanità alla trincea, lo spirito gaio che vi è* rimasto è fatto di indifferenza, di placidità: di quell'anima estensiva ed plastica che èl — con delle apparenze diverse estreme —s della campagna e della, città: in Finlandiai e di un pacifico cuore borghese contento, chei si centellina la felicità rara della sua parta! di spettatore — preziosa perchè, senza sacrifici, gli porta un profìtto che non si misura. E' lo stesso spirito gaio che riempie ij cafre e i ristoranti, inondati di fumo e dil vino, di Stocolmn. Neutralità con partite, attive. Le prime fabbriche, saturate dai bi-i sogni della guerra russa, sono state le fin-! landesi. Vuotato il porto di Abo, i suoi due arsenali e la sua grande fabbrica di tessuti! lavorano giorno e notte. Gli opifici di Tarn-' merfors, di scarpe, tele e feiTo, hanno com-i la Russia deve appoggiarsi sulla Finlandia.; Ci vanno militari, speculatori, borghesi, chei vi cercano tutto quello che non si trova-più! a Pietrogrado e Mosca. Tra le faccie degli! operai filini, larghe, rosse, dure con i pio( coli occhi chiari, i capelli di stoppa, il grani berretto calato sulle orecchie, nuovi venuti; ufficiali e signore russe — cipria, pelliccie,; cappelli rococò, stivali lucidi di eavalleriz-.. za, stile di scena — gettano una ventata dil Pietrogrado :• Vsievó Knròscevo; — risa et baciamani. I prezzi si sono triplicati. Gli alberghi soJ no sempre pieni. C'è un tale slancio d'affari che ancor oggi si impiantano opifìci in fuJ ria, per arrivare a prendere un po' di for-J luna, in tempo di guerra. Arrivando per lai ferrovia di Tojalln, si vedono a torno Tammerfòrs levarsi nella campagna giganti os» sature di fabbriche in costruzione e schierai di operai occupati a scavar fossi, tracciare! nuove strade. Invece che disperati lavori dij difesa centro il nemico, fervono qui ansiosi! lavori di speculazione. Piccola America in) Russia. Il marco finlandese, che fino aliai vigilia della guerra, dava in moneta russai solo trentotto kopeki, ora supera i 48 kopen ki. E pure dal Lo gennaio 1914 al Lo set-: tenibile, di quest'anno la Banca finlandese! ha aumentato la carta in circolazione da 146 a 532 milioni di marchi. C'è tanto dena^ ro in giro che io banche finlandesi, numeroso come in tutti i paesi del nord, rifiutano! ora di prenderne ancora in deposito. Nella società industriali e nelle banche i dividendi si sono quintuplicati. La Banca degli immobili, che prima della guerra registrava un profitto di 292 mila marchi, nel 1919 distribuiva-già 511 mila marchi. La società dei trams eli Helsingfors ha portato nello, stesso anno i suoi profitti da 520 a 946 mila marchi: la fabbrica orientale di sigarette da 30 mila a 1.200 mila inarchi:' la ditta Sekurnik da 80 mila, a 1.300 mila: Pergament da 60 a 800 mila : Rung da 16 mila a 506 mila. Cinque impresa di navigazione, il Lloyd finlandese, la Stella del nord, la Società finlandese di navigazione, la Ditta EU e la Ditta Kruglus, segnano nel primo ann* di guerra uu aumento di reddito da 1,098 mila marchi a 7.668 mila marchi. La guerra ha arrestato la navigazione nel Baltico. Ma si sono attivate nuovo linea. Una cu agri unge stocoliim a Raumo, a tra» verso il complicatissimo dedalo delle ioole Alanti. La Germania non è riuscita ad arre» stare neppure in quest'angolo del Balticif i traffici per mare tra la Svezia e la costa finlandese. Un'altra linea parte da Blo-rnborg o, cacciandosi fra tutti gli scogli che si levano contro la costà finlandese, arriva fino a Pietrogrado. Ciò significa che, eoa duo viaggi, Pietrogrado comunica ancora pur piare con Siocolma. Pochi anche in RusJ sia lo sanno. Fiu'ora. un solo piroscafo à sialo silurato. Ma non c'è perdita. Gli aN malori finlandesi sono pagati bene. Poi una parte della loro flotta ss è trasportata nell'Atlantico e in la spola tra l'Inghilterra a la'Spaglia. C'è un adattamento a tutto. Sulla trama spezzata eli un sistema economico, violentato dalla guerra, si ricompongono dei nuovi movimenti economici- E' la stessa forza umana di continuazione gigante e propulsiva, che risuscita la vita sul sepolcro appena chiuso. ! Ma c'è ancora qualche cosa di nuovo in questo rifiorire di commercio finlandese, in tempo di guerra. E' il rinserrarsi dei rapporti fra la Finlandia e la Russia, a tra* verso gli scambi economici. Molti fatti poli* tici, anche in Russia, hanno una strutturai economica. La guerra ne ha creato e nei scopre dei nuovi. Ora la Finlandia produce) e la Russia compara e paga. Ma Intanto la economia finlandese va gravitando Mlm Russia, come non era prima mai avvenuto*. Fra la Russia e la Finlandie,, ci son. stata I delle divisioni nazionali e politiche, ma an*

Persone citate: Alessandro Ii, Rung