Correzioni di fronte e rafforzamenti

Correzioni di fronte e rafforzamenti ULTIME NOTIZIE Le gravi perdite degli austriaci nella battaglia del Carso Rinuncia del Comando nemico a ritorni offensivi -- 25.000 uomini fuori combattimento Roma, 7, notte. Sul Carso, mentre le nostre fanterie rafforzano le importanti posizioni conquistate, la lotta delle artiglierie continua, pur turbala da un nuovo periodo di intemperie. Intanto si hanno sempre nuove prove delia gravità delle perdite sofferte dal nemico nella recente nostra offensiva. Benché il Comando austriaco usi concedere premi in danaro per ogni cadavere dei suoi soldati che venga portalo via, tanto dalla prima linea come dal terreno retrostante, l'enorme numero dei morii rinvenuti nelle posi-Juni conquistate dalle nostre truppe è un indice assai eloquente della sanguinosa distruzione sofferta dalle forze axtstriache. Di questa-si ha anche prova indiretta nell'accorrere di rtrìforzi su vasta scala nel settore minaccialo. Il loro sopraggiungere' venne accertato dalla eccezionale intensità del movimento ferroviario sulla linea da Trieste a Opcina, come rilevava il bollettino di guerra del 6 novembre. Inoltre, contrariamente a quanto aveva sinora sempre usalo dopo ogni nostra offensiva, questa volta il Comando austriaco non ha ancora potuto sferrare, contro le posizioni tfa noi conquistale i consueti contrattacchi, in massa. Sinora l'unico sèrio ritorno offensivo da esso tentato è stato quello diretto contro le nostre vecchie posizioni di quota 208 sud, il giorno 3 novembre, e che servi soltanto ad accrescere l'entità delle perdite avversarie. ■ Poiché e difficile supporre che il Coman'do austriaco si sia passivamente rassegnalo alla perdita di posizioni cosi importanti come quelle che gli furono strappate, è da ritenera che i vuoti prodotti dalla nostra offensiva nelle file della sua armata del Carso l'abbiamo forzato, almeno sino a oggi, a rinunziare ad ogni tentativo di riconquista. Basandosi sul numero di 9000 prigionieri circa da noi presi dal l.o di novembre, e nella ipotesi, confermala dalla esperienza di questa guerra, che il numero dei morti e feriti corrisponda approssimativamente al doppio di quello dei prigionieri, si può ritenere che la recente nostra offensiva, oltre alla perdila di posizioni di decisiva importanza, abbia costato al nemico quella di venticinqucm.i'.a uomini almeno. Velie condizioni di fona dell'esercito austriaco ciò rappresenta un danno assai grave. Evidentemente tenere la nostra fronte colle sole forze austro-ungariche, diventa, per il Comando nemico, un problema di soluzione sempre più difficile. (Ag. Stefani). [Dai uoslro invialo speciale al fronte). ZONA DI GUERRA 6 noTembre- Una pioggia lenta, grave e uguale cade da «eri sulle posizioni dei Carso italiane e austriache. La terra, che dà asilo alle avanguardia delle contrapposte trincee si ammollisce in una tomentosa, melma giallo-rossastra. L'attività delle fanterie cedo di front* ali ineluttabile. Lo bombarde restano in riposo all'ombra degli astucci naturali o artificiali che iu'rpu loro creati. Solo, nel fastidioso grigiore, palpitano lineile fiammanti di cannonate in partenza, e l'aria n«anto 6 scossa dagli urli delle grosso artigliSflè. L'azione si è momentaneamente, so non completamente, tonnata. Siamo in Quel periodo di sosta obbligatoria, che segue ad ogni crisi nervosa della guerra. Bisogna fabbricare nuove trincee, o nuovi ricoveri, scavare nuovi camminamenti, sgombrare il terreno dal cadaveri e dai resti macerati delle distrutte difeso nemiche, riparare o coprire passaggi per le colonne di rifornimento e di viveri, distendere tutta quella immensa j-iigimlela di retrovie senza la quale la prima lima non vive. Nella inclemenza del tempo ritornalo pessimo, le innumerevoli, agliate, vibranti arterie dcllfesercJ'to affluiscono' dal cuore dei comandi alle estremità delle trincee. I! nemico, che conosce e indovina questo indispensabile movimento succedaneo d'ogni tratto d'avanzata, cerca di renderlo rnalogevolo colta punzecchiatura degli. srhappnels-, colla martellante tempesta dello granate. Nella ammorbante atmosfera del campo di battaglia, materiata d'umido, impregnala di fetori, ululano dappertutto, hi una sinfonia macabra come gli ultimi singulti di una bufera passata, gli schianti delle granato avversarie. Sono gli schiaffi melodici sulle retrovie, in restituzione delle nostre sferzate antecedenti. E' necessario subirli e lasciarli jiassare. E questa necessità pazientemente supportano le saljnerie italiane, che si snodano, da mane a sera, in volteggianti nastri oscuri, su per i pietrosi sentieri della neo-conquista tracciati noi fianchi, ancor sussultanti, del VolUoni&k o del Velild, del feoirikn e delle dirute doline che fanno da'anticamera a Costanievica. Ma questo tiro d'interdizione austriaco 6 troppo vario ed irregolare per produrre l'effetto voluto -o. sperato.' E con precisione di metodo, con perfetta costanza di manovra alle spalle della nostra avanzatissima prima linea, le nervature dello grande unità vibrano e si corrispondono pur sotto il peso assillante del cannoneggiamento. • Cosi, sicuri a tergo, appoggiali, riforniti, protetti, I soldati delie avanguardie non tentennano nell'inferno dei contrattacchi, non si intimidiscono per le filile controffensive, ma si rafforzano e si consolidano, correggono ,la ^liuer. nove questa sia troppo incerta, e la correggono andando avanti. Con uno sbalzo di sorpresa, in un punto, con cento metri guadagnati in una rapida corsa notturna in un nitro, con qualche vivace e vittorioso scontro di pattuglie, L fucilieri italiani a grado a grado ilcuciscono gli strappi rimasti, corno ,rcsiduo di battaglie, nella tessitura del nuovo fronte, si mettono a posto o si mettono al riparo, si difendono per oggi c si armano 1K>r domani, danno alla linea la solidità elio devo preparare il balzo venturo. CU austriaci del Vippaeeo e la loro torte Di questo progresso nell'assestamento, di questa immobilità nelle posizioni raggiunte, che si rompe solo per avanzare, non per indietreggiare, debbono sentire preoccupazione sopratutto le arruffate forze austriache, che sono rimaste piantate, come un aculeo, contro le nostre linee della Vertojbizza tra le colline occupate nella regione di Sober e di San Marco e quelle su cui ponemmo piede da San Grado a quota 126. Minacciate dal Velilo, dal Volhoniak, da! Fajll, e dalle quote che s'accovacciano ai piedi di queste più grosse groppe carsiche, tenute a bada dalle quote piesso Sober. e dalla 171 di San Marco, le fanterie austriache della 43.a oivisione Landwher affondato, tra le fangose campagne del Vippaeeo e rincantucciale tra gialli scheletri di vigneti sulle poche creste frontcgglabill. Vertojba non per anco espugnale, si trovano in una posizione critica: per usare una frase facile, sono tra due fuochi B non è detto che la bocche a fuoco piazzate presso il culmine del San Marco valgano a salvaguardare i trinceramenti della piana dalla quantità di «splosivi, che le vette di recente conquista del pro-Carso e del Carso potranno scaraventare'" sii essi. Intanto, primu conseguenza della nostra ultima offensiva, granate nostre oiu percuotono con crescente intensità le difeso di Biglia e di Raccogllano, le cui case mal ridotte il Vippaeeo, nel suo gomito bizzarro, lambisce. I nostri nuovi oservatori ne videro in questi giorni cadere parecchie sull'abitato di Ra-ccogliano. Pennacchi di fumo nero si levarono dalle case scoperchiale, colonne di sassi furono lanciate in aria. Ma i cannocchiali fissi sul raggio dello scoppio non segnalarono nessirri movimento di uomini. Non si scorsero lo solite fughe provocata dalla paura, che soglion seguire ogni scoppio, non si disegnò sul chiaro acciottolato, delle strade l'ombra di un soldato. Da ciò si potrebbe arguire che il nemico, a meno che non sia fornito in questa regione di una potente rete di camminamenti sotterranei, ha dovuto sgombrare Raccogliano, dove teneva un concentramento di truppe di prima linea, e tra questa la M.a brigata di fanteria permanente. Certo, cilecche accada, dopo la caduta della linea quota pelata, pendici del Volkonlak, le trincee di llaccogliano.'che orlano il Vippaeeo d'un Tiericoloso ricamo, sono in una posizione fragilisisma destinata allo sfasciamento. Il Vippaeeo, benché rechi un corso d'acqua irruente, (non è in questa zona un fiume troppo minaccioso. Le suo acquo torbide non hanno una profondità esagerata: questa si limita infatti ad una media di tra metri. E si presta facilmente adi una traversata a nuoto. Nel dilagare della nostra conquista le pattuglie calate giù verso iti pianura dui selvosi costoni del Volkoniak e del Veliki fecero audaci e veloci irruzioni nei paesi sottostanti. Spacapani e Veitoca furono più volte percorsi e perlustrati. A Vertoce si trovarono caverne di persino setto metri di profondità. Gli austriaci avevano organizzata là entro tutta una esistenza sotterranea, trogloditica. Nelle cscavazioni erano penetrati cosi a fondo per evitaro l'umidità. E ci erano riuscitf. Interi e bene ■equipaggiali alloggiamenti erano tagliati in quelle tane. Se da questo sistema di ripari, si deve arguire quello di tutto il settore Veitoibizza-Vippacco, si posson forse indovinare i fattori della singolare tenacia di resistenza dimostrata qui dal nemico. Ma è anche evidente che qui esso intendeva mantenersi più di quello che in realtà non abbia potuto fare. La nostra fulminea premente offensiva su tutto il ciglione s3ltcntriona!e del Carso, era stata pensata assai più debole nelle previsioni austriache, 1? quali non avrebbero certo registrato, tra le probabilità di questa avanzata, la scalata al Fajti Hrib. Dalla ferrovia di Coitanievìca a Hudì Log. Le truppe, che raggiunsero così gloriosamente 11 Dosso- Fajti, non si adagiarono sugli allori. Fin dal giorno 3, cori una pronta e celere conversione a sud-est, quelle fanterie piombavano su quota til a mezzodì del Dosso, quasi a metà strada fra questo.e il rettilineo di Costanievica, ne scompigliavano i difensori, li ributtavano verso le posizioni austriache più arretrate. Poi, liei giorno 4, una colonna di fanti, discesa ancora più a sud si congiungeva — dopo fieri combattimenti contro residui avversari — con i reparti avanzati lungo lo stradale sino a quota 229 a 200 metri dal paese di Costanievica, quasi a combaciare colle trincee austriache in cemento che sfiorano le prime case A mezzodì ancora, le pattuglie, che non riposano mai e s'infiltrano dovunque a stuzzicare continuamente l'avversarlo, di giorno e di noite. per saggiarne le intenzioni, raggiunsero la testata d'una fefrovietta Decauville complementare, che l'avversario aveva evidentemente gettato per facilitare il trasporto del materiale da Comen alle prime trincee, se ne. impossessarono e la racchiusero entro la linea nòstra. Que.. sta, a tal punto, cambia itinerario e invece di continuare da nord a sud, fa un angolo retto e si dirige verso occidente per un buon tratto fino a obliquare a sud-ovest per raggiungere Hudi Log. Colà, o precisamente nel tratto che abbiamo descritto, e nel quale il fronte coito quasi parallelo alla strada di Costanievica, il nemico tentò più volte di'Sferrare urti contro gli occupatoli della strada stessa, profittando della condizione a lui favorevole del mutamento di fronte. Ma non riuscì a nulla, anche perchè trattenuto dai nostri successivi violenti assalti agli elementi difensivi di Bosco Malo o Hudi Log. A questa parte del fronte appunto, e più giù ancora fino a Lukatic, c più giù sino iti faccia alla 144, si e specialmente rivolta l'attenzione dei1 Comandi austriaci, allo scopo di impedir-.:! il minimo passo in avanti. Fu mio sforzo davvéro eroico, che costò ai battaglioni in maggioranza galiziani del generale Borocvic un grande spargimento di sangue, come nell'ultimo fallito contrattacco alle nostre posizioni tronteggianti LuUatic, nel quale pochissimi uomini di quelli impegnali tornarono vivi / di femori della "208 sud,, Il 4 novembre era stato, sul fronte -Iella nostra ala destra, giornata di nervosismo terribile. Noi non avevamo lasciato in pace >1 nemico: il nemico non aveva lasciato in pace noi. Dal settoio di quota 144, per controbattere la perseciuriee molestia dell'artiglieria e fucileria, dell'opposta quota 77, fu messo in opera un vivacissimo bombardamento di grossi o medi calibri, che avvolse d'una tempesta tutta la fortissima linea contrarie. Fu tale l'intensità del bombardamento; che il nemico credette ad un imminente attacco delle fanterie, e. ad un tratto si videro una settantina di austriaci di prima linea che avrebbero dovuto sostenere l'urto, balzar fuori terrorizzati, attraversare 11 terreno neutro, precipitarsi verso le nostre posizionr" urlando la parola della resa. Sembravano pazzi. Uno. che aveva perduto completamento la ragione, ^'olto ai suoi compagni, gridava corno un forsennato: — Fuggite, fuggite di 11, che co la morte, c'ò la strage! Per calmarlo Io si dovette legare. Contemporaneamente gli austriaci dalla linea Hudi LugiLukatic. quota K38, pronunciavano un bombardamento formidabile sulle posizioni italiane opposte, e specialmente sulla 208 sud, l'incubo del' nemico, che si ostina da un pezzo nell'Idea di riprenderla. Il martellamento, spaventevole nel crepuscolo della sera, raggiunse la stessa gradazione dei nostri. Il pietrame delle quote, sotto i continui colpi, riempiva l'ombra nascente d'innumerevoli sfavillìi. Sopra le nostre trincee sembrava si rovesciasse una frana di macigni. Eppure i fanii difensori della 308, immobili ai loro posti, non ebbero una titubanza. Un colonnello scese in primissima trincea tra i «suoi ragazzi», e sorrise: — Bisogna rimanere qui, tranquilli — disse — e lasciarli finire. Più tardi, quando verranno avanti le fanterie, le serviremo noi. E per là durata di tutta la bufera, continuata per' cinque ore consecutive, il colonnello, che aveva accanto suo figlio, un giovane sottotenente volontario, non si mosse dalla trincea bersagliata, primo 3d accorrere presso i caduti. Nella "otte, una notte cupa di guerra, lotta senzo posa dalla lampeggiante fioritura d-i razzi, le fanterie austriache scese dalla duecèntotrenlotto, sbucate in masse folte da Lukatic. convinte d'averci sbalorditi e abbattuti col cannoneggiamento estenuante, venneio all'assalto in ordino serrato, ebbre di un entusiasmo fittizio, furibonde, al grido di una. Furono lasciate avvicinare sin contro ja linea di sbarramento, al piedi della, quota. Poi u'-ia valanga di fucileria, di mitraglia, di ogni sorta di proiettili si rovesciò sugli assalitori. Gli ufficiali, che vi assistettero, dissero che fu una delle più orrende scene della ultima battaglia- Compagnie intere, schiacciato tetto chilogrammi e chilogrammi di ferro, soo/npwar* santi*. L'asse,*» fu rlpeltfa p» volte con truppe fresche o più volte i nostri, usciti alia baionetta, si slanciarono furiosamente su quelli degli avversari riusciti ad arrivare sino all'orlo delle trincee. Duelli atroci si impegnarono', si combattè col calci dei fucili e colle pietre, si lottò fino al primi li via» bagliori deli'alba. Allora d'improvviso il nemico rinunciò a sacrificare senza scopo altre compagnie il campo di battaglia era trasformato in un carnaio. GIOVANNI CORVETTO. "Onore alle torpediniere italiane!,, (Servizio irrelate arila Stampai Parigi, 7. notte. .L'ammiraglio Debotiy, commentando l'operazione delle torpediniere italiane a PoJa, scrive stasera nella Liberto: « Non esito a dire che è uno dei fatti più considerevoli avvenuti in mare dal principio delle ostilità. Benché non si abbiano ancora i particolari, non bisogna tardare a felicitare l'audace valorosa marina italiana di un colpo di mano così brillante. L'effetto morale ne sarà grande e se risultati materiali immediati non hanno completamente corrisposto a ciò che si poteva aspettare dal successo del forzamento degli'sbarramenti del canaio di Fasonu, ù almeno provato ora che una piccola forza navale vigoi'osamepte condotta può fare irruzione in una rada e causarvi i più gl'avi danni. Lo ripeto, è una azione guerresca di impontanza capitale per la ripercussione che non può non avene, Onore alle torpediniere italiane ! >i. D. R. Dalla Somme alla Moaa Le posizioni nemiche di Ghaulnes, Ablaincourt e Pressoire conquistate dai Francesi Parigi, 7. notte. Il comunicalo ufficiale delle ore 23 dice-. A nord della Somme abbiamo compiuto alcuni progressi fra Lesboeufs e Sailly-Saillisel. A sud della Somme un attacco dèlie nostre truppe, sferralo stamane,, e vivamente condotto malgrado la pioggia violenta, che disturbava le operazioni, ci ha procurato importanti, guadagni su un fronte di quattro chilometri. Ci siamo impadroniti delle posizioni nemiche del bosco di: Chaulnes fino a sud-est dello zuccherificio di Ablaincourt; i villaggi di Ablaincourt e Pressoire sono stali interamente conquistati in modo brillante dalla nostra fanteria. Spingendo la nostra linea ad est di Ablaincourt abbiamo pure occupato il cimitero di questo villaggio, fortemente organizzalo dal nemivo, ed abbiamo portato le nostre posizioni a sud dello zucclifirlficio, fino ai dintorni di Gommecourt. La cifra dei prigionieri fatti nella giornata, e sinora numerali, supera i 500, fra cui parecchi ufficiali. Sul fronte di Verdun cannoneggiamento intermittente. 0~ vunque altrove giornata calma. Reims nuovamente bombardata Basilea, 7, notte. Il comunicato ufficiale tedesco per il fronte occidentale dice: Gruppo d'eserciti del principe ereditario Ituprecht di Baviera: Malgrado l'intenzione chiaramente i>erccttibile degli inglesi di continuare ■ ieri i loro attacchi, essi riuscirono a fare uscire la fanterìa dalle trincee soltanto ad est di Eaucourt-Abbaye. Questa fu però costretta a ritirarsi anche perchè gli attacchi francesi furono rinnovati soltanto in limitale proporzioni. Essi ebbero luogo la notte fra Lesboeufs e Rancourt, e non riuscirono in maggior parte sotto il nostro fuoco. Una squadriglia di areoplani tedeschi bombardò nottetempo il deposito di munizioni di Cerisi/ (sulla Somme a sudovest di Bray). Gruppo d'eserciti del Principe Ereditario tedesco: Rispondemmo al fuoco diretto dalle batterie francesi piazzate nella parte meridionale di Reims contro una località dietro il nostro fronte e bombardammo la dita di Reims. Nella regione della Uosa nessun avvenimento speciale. Progressi russi in Volinia confessati dal commi ica tu tedesco La lotta nelle valli transilvaniche Basilea, 7, notte. Il comunicalo ufficiale tedesco per il fronte orientale dice-, Tronto del principe Leopoldo di Baveria: Fra Dunabourg c il lago Narocz l'artiglieria russa spiegò un'attività eccedente la media abituale'. Deboli attacchi nemici a nordest di Godugischliy ed n sud della strada furono respinti. A nord-est di Werthu prendemmo una piccola testa di ponte russa sulla riva sinistra dello Stochod. •Fronte dell'arciduca Carlo: Nel settore di Tolgijes i russi dopo parecchi attacchi guadagnarono infine terreno su alcuni punti. Ad ovest della strada di Badezeiand riprendemmo in assalto sul Sirin le linee perdute. Nei settore di liimpolung violenta lotta di artiglieria. Ad ovest della valle di Tarbuluri i romeni effettuarono durante la notte sei contrattacchi, non riusciti. A sud-est del colle di Torre Rossa -un. nostro attacco nella regione di Spine progredì. Progredimmo anche a sud del colle di Vulkan. Fronte balcanico: Sui due fronti la situazione generalmente è invariata. Il comunicato austriaco Basilea, 7, notte. Un comunicato ufficiale austriaco dice: Fronte orientale (fronte dell'arciduca Carlo): Nel settore del colle di Torre Rossa il. nemico con un attacco aggirante fu respinto dalle allure al nord di Spine. A nord-ovest dì Kimpolung la nostra brigata dì montagna respinse sei assalti romeni. A sud di Krasna una collina fu lolla al,nemico. A Tolgyes i russi, dopo parecchi giorni di%ccaniti combattimenti, respinsero eli qualche chilometro il nostro fronti: nelle montagne della frontiera. La montagna di Bedoul, ad est di KirUbuba, fu nuovamente da noi sgombrata sotto il fuoco della massa dell'artiglieria russa. (Fronte del principe Leopoldo di Baviera) : Nessun avvenimento sireàiale p*r ftalato riuwavéB le tru§W «mairi Come la stampa tedesca accoglie la costituzione dal regno polacco Un giudizio diTIszi - Il contrarlo parare di Karoly IServlzto speciale della Stampa). Zurigo, 7, notte. Quali siano le impressioni destate nella popolazione polacca dal manifesto dei due Imperatori è' impossibile sapere. I telegrammi ufficiali tedeschi da. Varsavia recano che tuttora le dimostrazioni continuano. All'Opera, dove si .dava l'«Halka» di Moniuslto, 'vi fu una grande manifestazione per la liberazione della Polonia. Il coro dell'inno nazionale dovette essere ripetuto innumerevoli volte fra le acclamazioni al regno indipendente di Polonia. Al palazzo di Ghiaccio fu tenuta ipoi una assemblea del Comitato nazionale centrale. Parlarono parecchi oratori rilevando la necessità della creazione di,una dieta polacca. Queste sono le uniche notizie che «i hanno sulle dimostrazioni di Varsavia. 'Inoltre vi è anche il testo di •un telegramma inviato .ai due Imperatori. Esso -accentua il desiderio dei polacchi di combattere a fianco degli alleati contro il nemico ereditario della Polonia. Ma è un 'telegramma armato da personalità così o■scure che Ja sua importanza tè minima. Vi è puro una intervista del deputato alla Duma, Lampiski, che i giornali tedeschi trattano addirittura di eccellenza. Egli è presidente della Lega polacca. Egli dichiarò che oramai il timore, espresso.da parecchie parti, che possa esistere una tendenza rxi6sofila in Polonia ,non ha più ragione di essere, ic Gli avvenimenti di guest! giorni, — egli disse, —- hannq dimostrato che non vi è più terreno per le correnti russoflle. Il fatto attuale è la. vittoria dei-pensiero polacco, clic era ama necessità europea. Da oggi Jn poi — continua l'intervistato, — volgeremo lo sguardo al futuro pieni di fiducia, giacché sappiamo che le promesse udite non sono vane, come ogni promessa fatta dai tedeschi è sacra». Bastano coleste affermazioni per dimostrare d'animo dell'uomo. A leggere i commenti, «che anche la stampa germanica fa sull'avvenimento, si scorge sempre più come esso desti preoccupazioni vive per l'avvenire. 11 « Berliner Tageblatt » scrive per esempio: «Si fanno obiezioni da quanti considerano il problema sotto uno qualunque dei. suoi «spetti. Ci sono persone che non vogliono 'saperne affatto della soluzione del problema ritenendo che la restituzione della tPolonia olla. Russia e il ripristinamento dell'antica situazione costituirebbero la soluzione piti favorevole. Ci sono altri contrari per principio a qualunque nuovo assetto della Polonia. «YUri infine criticano la tattica seguita nel trattare il problema. I primi partono anche dalla considerazione, non .inesatta, che una parte delira popolazione polacca è rimasta russofìla e che 'lo simpatie per la Russia non sono sfumiate in Polonia, particolarmente nella classe dei -contadini. Russofile .sono anche molte famiglie nobili che sono riparate in Russia prima ctetH'occupaziono tedesca. Inottre gli avversari per principio della isolazione ora annunziata temono che fra i polacchi prussiani possano sorgere riguardo alla doro situazione gravi difficoltà. Essi insomma potrebbero desiderare più tardi di essere uniti allo Stato polacco. E' anche possibile che ciò avvenga r- continua sem Ere il «Tageblatt» — ma ohe figura fareb e Ha Germania, dopo tante promesse da essa annunziate sulla costituzione della Polonia? Obiezioni più gravi sono quelle secondo <le quali il gesto ipuò impedire il fu turo rifivvicinamento della Russia e- può cosi ritardare l'avvento della pace. Ma una pace separata è 'impossibile e, d'altro canto, evitando .la spartizione della Polonia si evita anche il pericolo enti in .Russia possa sorgere un programma di rivincita». Sin qui il «Tageblatt». ili «Vorwaerts», in un articolo, si tiene molto sulle generali. Esso confronta il manifesto del granduca Nicola Nicolaievich col proclama dei due Imperatori e, naturalmente, dice che quello tedesco dà più sicure garanzie per la liberazione futura della Polonia. Ciò che l'organo socialista non ha detto 10 scrive il direttore della «Vossische Zeituog». «Il popolo tedesco e la sua rappresentanza parlamentare — scrive, — non sono stati Interrogati. Si sarebbe potuto aspettare che il Cancelliere avesse almeno comunicato al Parlamento il fatto compiuto e dato ai vari partiti la libertà ili esporre le loro ragioni pTo o contro. Lo sappiamo che non vi era concordia nella soluzione del problema, ma ciò mon doveva, consigliare di scartare il dibattito. Poiché il fatto è avvenuto, 'il Parlamento almeno non ha alcuna responsabilità e il Cancelliere porta da solo tutta la responsabilità di questo .atto di estrema importanza politica. 11 Cancelliere non doveva dimenticare che si era preso l'impegno di udire l'opinione pubblica. Che .qualche cosa di definitivo si effettuasse in Polonia si sapeva. Il Cancelliere aveva anche promesso di concedere alla stampa la liberta di discutere gli scopi della guerra e della pace, in tempo, affinchè d'opinione pubblica potesse far udire la sua voce. Ora la promessa non è stala mantenuta. Intanto 11 problema polacco è stato (risolto senza che la stampa avesse potuto discutere. Riteniamo questo fatto deplorevole. .A nostro giudizio il Cancelliere avrebbe potuto portare a cognizione del supremo duce della guerra le voci dell'opinione .pubblica prima .eli chiedere al Sovrano l'adesione alla sua proposta ». La «Gazzetta di Francoforte» nota che «la Germania non ha già fatto questa graude guerra per amore della liberazione della Polonia, ma essa trova intanto utili strategici e politici nella liberazione della Polonia e, non ultimo, lo spostamento del confine europeo .verso oriente». Il giornale giustifica quindi il problema imperiale nei ri- §uardi della politica estera dell'Impero teesco e infine passa ,a parlare delle ripercussioni che possono sorgere nella politica interna degli Imperi centrali. « Queste ripercussioni — scrive, — possono essere di una portata incalcolabile. In Austria l'imperatore Francesco Giuseppe ha concesso l'autonomia alla Galizia, sicché anche la politica prussiana verso i polacchi dovrà essere assoggettata ad una revisione .radicale. L'Impero tedesco deve considerare particolarmente che id nuovo Stalo polacco non faccia alcun tentativo per toccare il possesso del nostro territorio. Noi riteniamo naturalissimo che questo presupposto sarà riconosciuto da .tutti i polacchi. D'altra parte la solenne unione delle Potenze centrali e la libertà concessa potranno dare i suoi frutti». Il conte Tisza' interrogato sulla situazione nuova creata dichiarò: «L'impressione prodotta per la concessione dell'autonomia ai polacchi è eccellente. U (proclama polacco è poi un avvenimento di importanza decisiva per le Potenze centrali c dimostra anche il 'oro completo accordo e la loro fiducia nella vittoria finale». Il partito di Karoly invece non è favorevole alla decisione presa. Esso vorrebbe che tutta la Polonia, compresa la Galizia, fosse unita in un solo regno. L'Opposizione ungherese del resto si propone di sollevare e discutere ampiamente il problema albi gemerà e^fawaa» e allfl Delegazioni, ! Alla Camera dei Comuni Si chiede la rottura delle relazioni col re Costantino Londra, 7, notte. _ Alla Camera dei Comuni, una breve di scussione ha luogo tra il ministro degli Esteri e parecchi deputati, circa il trattamento inflitto ad alcuni ufficiali greci dal re Co stantino, a causa delle loro opinioni favo revoli a .Venizeloa. Cecil riconosco che alcuni di questi ufficiali sono stati revocati dal re Costantino, ma i Governi inglese e francese hanno assicurato Vehdzelos elio cureranno gli interessi degli ufficiali o funzionari che desiderano porsi al servizio del Governo provvisorio. Il comandante Pellairs domanda se consta al (ministro il fatto che alcuni ufficiali grec'i sono etati messi in carcere perchè favorevoli al movimento nazionale. Cedi risponde che se Venizelos porterà tali casi a .cognizione dei Governi alleati, questi saranno felici di rispondervi coi provvedimenti che sono in loro potere. Pellairs domanda quindi so le promesse fatte dal Governo di Alene aedi alleati furono mantenule integralmente. Il sotto-segretario degli Esteri, Cecil, risponde che ,i Governi alleatifinora .non hanno alcun motivo di essere scontenti del modo come Jd Governo greco mantiene i suoi impegni. Se vi fosse alcun dubbio su questo punto, i Governi alleati non esiterebbero di ip'rendero misure collettive. Durante lu discussione sulla questione greca il deputato Gwynne chiede se il Governo britannico abbia già aperti negoziati col Re riguardo al trattamento inflitto agli ufficiali venizelisti. l'n altro deputato chiede, tra applausi prolungati ed unanimi, se il Ministeio considera l'opportunità di rompere completamente le relazioni col re Costantino. _ Cecil risponde: « Posso assicurarvi che desidero vivamente poter prendere de misure più energiche per impedire il rinnovarsi degli atti testé menzionati ». Rispondendo ad una interrogazione, n sottofewetaxio degli Esteri dichiara, che recentemente un vaporo jrreco trasportante viveri inviati ai belgi dalla Commissione di soccorso americana, fu silurato nelle acque ing*si dopo che il comandante del sottomarino tedesco avevo, visto Je carte di bordo daHe quali risultava indiscutilbilmente che j viveri erano realmente destinati' al Relgio. Al riguardo è stata inviata una nota di protesta agli ambasciatori <leg!i Stati Uniti ed aWa Spagna. Dallo inizio det lavori di questa Commissione di soccorso, dodici navi trasportanti viveri destinnu all.e popolazioni del territori occupati furono distrutte, di cui duo o tre da siluri, le altre, da mine. ' {Stefani). La soluzione del dissidio norvegese-tedesco è ancora lontana Il caso del '* Lanao „ [Sentilo svtciate della Sta rimai Londra, 7, notte. n Times ha da Cristiania che le conferenze Plesso il Governo uorvegese sono ternùnate e la .Nota di risposta alla Germania sulla questione dei sottomarini sarà presentata nei pros simi giorni; ma, come quella tedesca, non verrà resa pubblica. Vi è ragione di credere che ki (Norvegia, pur sostenendo il suo buon diritto in base alle norme intemazionali, lasciera aperto l'adito per ulteriori discussioni sugli aspetti pratici e legali del problema. Sembra quindi ancora assai lontana una decisione finale. Sull'afrondamento del vapore Lanao, un cablogramma da New York al Times dice che, secondo l'Associated Press, si tratta di un piroscafo venduto il 24 luglio ad un amatore norvegese, e che perciò non era più una nave americana. Il suo equipaggio, però, ud eccezione di due ufficiali inglesi, era composto di nmericanl. Esso, come sapete, fu sbarcato, ed i superstiti narrarono che un sottomarino tedesco si volse contro il Lanao quando questo si avvicinò per raccogliere l'equipaggio di una nave norvegese, che era stata silurata. Al capitano del Lanao, che ricevette l'ordine di sgombrare il vapore, il- comandante del sottomarino disse di avere mandato di affondare qualsiasi basamento trasportante contrabbando. 11 Lanao recava un carico di riso per l'Havre. ' M, P. I doveri degli Alleati verso l'Armenia Una proclamazione di Briaod alla Camera francisa Parigi. 7. notte. Briand, rispondendo ad una lettera del senatore Martin, riguardante le persecuzioni degli armeni, ha scritto che il Governo in circostanze solenni ha deplorato 1 delitti dei giovani turchi. I rappresentanti della Francia presso i neutri ricevettero tutti i documenti permettenti di denunciare gli 'avvenimenti d'Armenia. Per l'onore dell'umanità, Briand crede che le proteste indignale di alcuni neutri, pervenute da Costantinopoli, contribuiranno ». sottrane gli armeni a nuovi attentati. 11 Governo francese uopo avere salvato, per mezzo delle sue squadre, più di 50C0 fuggitivi armeni, nohflcò ufficialmente alla Porta che* gli alleati terranno personalmente responsabili dei delitti commessi tutti i membri del Governo ottomano e gli agentl implicati nei massacri. Quando l'ora suor nera per le riparazioni legittime, ha concluso Briand, gli alleati non dimenticheranno le dolorose prove dell'Armenia e ne assicureranno la vita, il progresso e la j}ace * II siluramento di una soletta italiana (Per telefono alla Stampa). Roma, 7, notte. Sulla goletta italiana Giovanni Avieri Berretta, che fu silurata nelle acque di Spagna, i giornali pubblicano le seguenti notizie: « La goletta apparteneva al compartimento marittimo di Catania ed ero. di proprietà dell'assessore comunale cav. Zaiighi, elio l'aveva venduta poi all'armatore avv. Giuseppe Lucia. Era stata varata a Castellani-mare di Stabili nel 1878. Stazzava cinquecento tonnellate. Faceva servizio di piccolo corso sulla linea. TunisiMalta, Tunisi-Catania. Era comandata dal capitano Guadagnazza di Firenze, che è salvo con altri otto uomini di equipaggio. Era partita pochi giorni fa da Castellammare di Stabia per Malaga. Era assicurata col Lloyd Inglese ». Provvedimenti straordinari per i contratti agrari Roma, 7, notte. La Gazzella. l'[[lclale pubblica un decreto luogotenenziale conicei'nente i provvedimenti straordinari pei contratti ogiaii e i lavori agricoli 11 decreto dispone: « Art. l.o - I contratti agràri, verbali o scritti, di colonia parziaria, di salariati tlssi, comunque denominati, o di piccoli unita, sono prorogati sino all'anno agrario consecutivo a quello in cui sarà pubblicata la paco. Le Commissioni mandamentali arbitrali, di cui all'art. 11 del decreto luogotenenziale & maggio 101G, X. 665, potranno tuttavia, su isianza del colono, del salariato as60 o del piccolo affittuario, consentire, per gravi ragioni riconosciute, la cessazione del contratto alla scadenza dell'annata agraria in corso. I criteri distintivi del contratto di piccono 'an'Dtto sono .qutólli' stabiliti daBl'artt 2 del decreto luogotenenziale 8 agosto 1915 N. 1220.. — Art. 2.o - Le vedove, 1 tigli, i genitori, o gli altri successori del colono o piccolo affittuario morto in guerra od a causa di essa, in quanto facciano parte della famiglia ili lui addetta alla lavorazione del fondo, possono chiedere con istanza alla Commissione arbitrale mandamentale, la proroga del contratto come sopra, dimostrando essere in grado di eseguire il contratto stesso. Non osterà che perciò occorra l'assunzione di lavoratori avven. tizi ». Seguono disposizioni accessorie, tra cui la seguente, contenuta nell'art. 7: « I concordali di lavoro ugrarlo e di tariffe por lavori agrari, sono prorogati sino all'anno agrario .consecutivo a quello in cui saia pubblicata la, |sace. A questi concordati potranno essere ap-| mm*ae igeate la «iapatizioiU dei precedente articolo ».l La CoBHifssfens degf! BflwnlijlMMiBfl J propone il divieto della «arno per dm fiorai la settima» (Per telefono alla Stanare). Rama, 7, notte- Ne] pomeriggio di Ieri e nelle sedato di oggi la Commissiona degli approvvigionamenti ha discusso la questione dei consumo' carneo. Il relatore prof. Fottìcchia ha esposto con largo corredo di dati la nostra situazione attuale in ordine alla produzione zootecnica ed al consumo della carne. Alla discussione hanno preso parte quasi tutti i componenti della Commissione, che ha chiuso e votato all'unanimità, il seguente ordine del giorno: «La Commissione degli approvvigionamenti, approvando le conclusioni del ' relatore, dà parere che sia tosto iniziata la graduale limitazione del consumo della carne bovina, ed a questo effetto propone specialmente: a) che eia vietato in due giorni consecutivi per settimana la macellazione e la vendita pubblica della carne di qualsiasi specie di animali e l'uso della carne fresca nei pubblici esercizi ; b) che sia assicurato l'uso della carne agli amma" "iti per mezzo degli ospedali, degli enti pii di assistenza, agli ammalati a domicilio e delle condotte mediche municipali ; c) che siano adottati i necessari provvedimenti chs valgano a garantire tra le varie classi di consumatori, l'equa distribuzione dei generi a consumo. limitato ; d) che sia aumentato il limite di peso per la macellazione dei vitelli e siano vietate le macellazioni delle vacche gestanti». Ld* Commissione ha inoltre approvato all'unanimità integralmente la relazione dell'oli. Frisoni sulla propaganda per ridurre i consumi. NOVITÀ' DRAMMATICHE "La nemica" j Commedia in tre atti di Darle Niccodem! (Teatro Carianana . 7 novtmbrt IMp). Roberto e Gastone di NtevBes vivono toh la madre Anna di Bernois nel loro castello fendale mei .dintorni di Parigi. Roberto, li primogenito, é un bel giovane elegante, adorato e sognato dalle fanciulle che frequentano" la casa. Ma imi segreto tormento lo angustia: egli sente dt non essere amato dalla madre che raccoglie tutte le sue preferenze e 11 suo amore sul più piovane figlio Gastone, .1 privilogi «iella primogenitura che «Mr danno titoli e sostanze a sacrificio del {rateilo non lo compensano di quest'intimo disagio sentimentale, di cui va cercando invano la ragione. Ma la ragione. — un «ionio in cui egli ha respinto cortesemente, ma offensivamente per un cuore di donna, -lo proteste d'amore della giovarle' e, balla figlia del notaio di casa, Mari» Règiittiil». —' la ragione gif è brutalmente svelata da Anna stessa, per dispetto, per vendejtl.u. Egli non i! che il frutto d'una colpa extraconiugale della duchessa di Nievres: è uh bastardo che s'è introdotto nella icasa usujrpando ugni diritto di titoli e. di. ricchezze al vero erede, il fratello Gastone. Per questo/ per essere 11 ricordo perenne di una colpi,' non l'ama, anzi l'odia la madre. Roberto di Nievres, folgorato di dolore per questa rivelazione, decide di allontanarsi tìalla casa, ma prima ha un colloquio con la, madre. Lungo colloquio che occupa — corno e moda o maniera ormai nella scuola del' teatro modernissimo esteriore e violento, ' — gran parte del secondo atto di Dario Nlccodcrai. il colloquio è fatto evidentemente per un .gran colpo di scena: un'Improvvisa rive-1 lazione che ha lo scopo .di sorprendere il buon pubblico. Anna dt Bernois dopo aver lottato per tacere, sì abbandona alla confessione della, verità: Roberto non è suo figlio, ma di suo» marito, U duca di Nievres. L'amore che alla portava al duca le ha fatto contro Ja volontà stessa del pan-enti accettare il saortfìcio, sposandolo, di accogliere presso di se nella sua casa, il bimbo innocente, frutto di un amore Illegittimo del marito. Cosi Roberto è oreachtto nella casa dei Nievres come lì primogsnlto riconosciuto e legittimo. Solo uuaado n*eouo «.astone, la .duchessa comprese la greadaaza 1 del suo sacffiftcìo: solo quando a? letto d' morte del marito ella confermò' con, no- voto supremo la promessa dei silenzio, ella oom- . prese e senti le ragioni del sangue chs le facevano prediligere il yero figliuolo. La iWelazione mentre infrange nettTangoscha ocnk energia della duchessa, dà come un sollievo a Roberto che nella donna che egli ama e adora come .madre, ritrova tutta 1* putezzà ela dignità che riteneva prima .offese. La guerra, — la nuova commedia 4el Mccodemi si tuffa anoh'essa nel grande dramma, di sangue che attraversiamo — la guerra chiama a se ad un tratto i due fratelB. Essi partono, luno, il più giovane Gastone, con un sogno di gloria nell'anima, l'altro. Roberto con un desiderio sconsolato di marte. E. lai madre, nel castello, ne attende le notizie con 1 ansia nel cuore, con il tormento — che e per lei punizione — di desiderare che l'uno il vero suo figliuolo, sopravviva pinoóslo che laTtro. E ipiamdo le è annunziata la morte eroica di Gastone, e Roberto le compare dinanzi scampaio, suo malgrado, dalla morte che ha cercato, la duchessa erompe in un grido di angoscia e di dolore disperate: un grido che 6 ribellione del suo cuore di madre. ,Poi, come Roberto, commosso, triste le st avvicina e'le porta l'uttlma parola die il fratello morente ha avuto sulle labbra- «mamma!'-, una tenerezza infinita di dolore di amore scioglie la madre infelice in. lagrime sui capo del figlio non suo. che le è rimasto *** Questa istoria piuttosto sentimentale e melodrammatica, il cui intreccio ci ricorda nel suoi effetu e momenti più salienti il buon teatro che fu tanto disprezzato della seconda meta del secolo scorso, per' non risalire ai bei- tempi più lontani del Kotzebue, forma in tre quadri la sostanza dell'ultima commedia di Dario Nlccodemi. Essa è stata applaudita lesi sera ad ogni atto : qua e là pel teatro el è sentito tra le impressioni del pubblico ripetersi: Che uomo di teatro questo Niccodeml! Ole ah'Utài scenica! die senso di rappresentazione' drammatica! lo ho ripensato invece tutta la otta, seguendo lo sviluppo di questi tre atti, al vero Nlccodemi, che i primi lavori ci avevano ftttto presentire: un Niecodemi attratto, se, già da un tipo di drammatica impetuosa e violenta,' a sorpresa, uso Rematelo, ma un Nlccodemi animato da un'aspirazione di semplicità di umanità, sorretto da una bella e forte dignità d'arte, eloquente per un dialogo nervoso, efflcace, sobrio, lontano da arzigogoli artificiali. Questo schema di scrittore noi lo andammo perdendo a mano a mano nelle opere seguenti frettolose é sacrificate alla sonorità eeterna ed all'abilitò divenuta trucco di scena: noi lo abbiamo perduto quasi del tutto in questi tre atti di La nemica. Tutto qui è atteggiato con una ricerca spsculatrice di effetti: il contenuto che potrebbe essere la cosa più naturale e semplice, vi è lavorato in modo da diventale uns di quei componimenti teatrali cbs hanno fatta la fortuna di George Onnet: gli elementi drammatici : il bastardo, il segreto, la rivelazione, la contro-rivelazione sono struttati con un impeto ^osl artificiale di sentimenti, che non ci resta nello spirito che un senso freddo di giuoco e di finzione scenica. Se teatro vuol dira ciò. Darlo Nlccodemi merita evidentemente la lode e il successo che ha ottenuto. Se vuol essere invece — con gli stessi materiali che l'autore volle immaginare — qualcosa di più «rotondo, di più logico, di più umano, qualcosa che parli con eloquenza meno aruBciale, che operi con effetti meno architettati, allora la Nemica non & certamente una bella commedia. E' anzi una brutta pagina di une scrittore -l'Ingegno, che irrita come tutto «io che al Tède stornato dalla sua retta via. La Nemica ha avuto una intei „ lodevole. Tina di Lorenzo recitò con 11 ftto buono e niisurnlo senso drammatico. Armando Falconi colla sua elegante e squisita maestria di tipi. Un interprete apprezzato o seguito coti Interesse fu il giovane Cimara, che ha buone virtù promettenti. E fu ottima la Pini nella parte di Marta Regnault. Anche nella WgUari, nella Donadoni e nel Tassani la commedia ha trovato diluenti cooperatori. f Correzioni di fronte e rafforzamenti