Le ragioni che hanno spinto i Romeni all'abbandono della Transilvania

Le ragioni che hanno spinto i Romeni all'abbandono della Transilvania Le ragioni che hanno spinto i Romeni all'abbandono della Transilvania (Servizio speciale della Stampa). Parigi, 9, notte. L'abbandono della Transilvania da parte dei romeni è confermato, ma i critici che se ne occupano affermano che i romeni, piuttosto che subire le conseguenze deL.successi degli eserciti avversari,eseguono) un piano maturata mente deliberato. « I deboli effettivi di cui dispongono anche colla collaborazione russa — scrive il Matin — vietavano loro di effettuare un'offensiva generaJe sull'insieme delle loto frontiere dalla Transilvania orientale sino al Danubio, ossia su circa 1500 .chilometri. Hanno prima voluto pronunciare la loro azione in Transilvania, ma le circostanze li costringono oggi a concen trarc le loro forze verso sud. Dopo sei settimane essi adottanb le disposizioni strategiche che avrebbero potuto porre in esecuzione sin dal primo giorno ». L'azione rapida sviluppata dal generale austriaco von Aretsecondo un informatore, deve aver determinato l'abbandono di Brasso e di SzekelyUdarhely. Dal lato della Dobrugia i russiromeni continuano a. guadagnare terreno e^ hanno spinte le loro linee innanzi di quindici chilometri. » E' indispensabile — scrive VEcho de Paris — che gli alleati piglino tutti i provvedimenti che sono in loro potere per ostacolare in brevissimo tonnine la manovra di Falkenhayn-e von Arzt al nord della Romania e quella di Mackensen asud. E' dal lato della Russia, la sola capace di fornirle ai romeni rinforzi importantc agguerriti, clic la situazione potrà equilibrarsi perché il piano di Hindenburg in Oriente crolli. Qualcuno propone una manovra audace contro la Bulgaria, che potrebbe risolvere la situazione in favore della Romania, minacciando i turco-bulgari: uno sbarco ad Enos e Dedeugatr.h con truppe che, dopo aver tentato un attacco di sorpresa a sud di Ueniotika, Adrianopoli e Kairugatch, risalirebbero sulle loro-'navi pescendere quindi a Cavala. Truppe mobiliadatto alla manovra, con molta cavalleria e artiglieria du campagna occorrerebbero all'impresa. Il rapido diversivo potrebbe produrre la rottura momentanea delle comunicazioni ferroviarie tra Sofia e Costantinopoli. Una circostanza politica faciliterebbe la niaiiovrir.' In seguito alla cessione di Deniotika c di parte del campo trincerato di Adidannpoli alla Bulgaria i turchi distrassero i forti e i trinceramenti che proteggevano Adrianopoli, contro mi attacco proveniente da sud-ovest, e di questa lacuna si potrebbe profittare por incursioni in Tracia. La forza allenta, incaricata della rapida operazione, adoperando opportuni metodterroristi alla tedesca, dovi;ebbe sbigottire Governi ottomano e bulgaro, sino a quando grandi rinforzi udii fossero giunti. Ltruppe alleate avrebbero tempo di tornalo indietro, e intanto l'invasione della Valachia romena che Falkenliayn tenta oggi sarebbe mancata. Messo su questa via il generale Malleterre preferisce un'operazionpiù seria, non già una semplice incursioneSi dovrebbe costituire al contrario un attacco ireale spinto a fondo e inquadrante lmassa centrale dell'esercito di SaloniccoL'attacco italiano sboccante da «Valoha sKoritza potrebbe uvei© anch'esso un effettequivalente. p. R. o Scontri di pattuglie e azioiti di artiglieria Binami, 8. Un comunicalo, ufficiale 'in data 8 cor» renle dice: v Fronti nord e nord-ovest: Nella regione delle montagne di Colliman, di Eurghivl e di Haighit, scontri di pattuglie. A Ehimbavul, ad ovest di Brdsso, abbiamo retpinto parecchi attacchi nemici. Ai passi di Olt e del Jiul azione di artiglieria. Fronte sud: SUI Danubio e in Dobrugia azioni.sdi artiglieria. Il granduca Nicola al Comando Sapremo in Dobrigi» Partii, 9, ■arasi ha da New York : Il New York T*m«» conferma che iil granduca Nicola sarebbe, alato nominato comandante delle forze russo-romene in Dobrugia. Il Petit Parisien riproduce infatti un commento del scia York T*mes a questo proposito, in cui si dice che il compito del Granduca sarà di diminuire la pressione teutonica esercita» sulla Remania da Rustciuk a Càrtiavoda.' Due aréoplani tedeschi abbattati in Romaaia |S!riii:lo t ve ci alt iella etsnpi) Parigi, 9, sen.. Da Bucarest telegrafano all'Affinata Radio che un aeroplano nemico, colpito dal tiro delle batterie speciali, è caduto in fiamme tal suolo di Oltenitza. L'ufficiale osservatore e, ilpilota, entrambi prussiani, rimasero uccisi. L'artigliere che ha colpito l'aeroplano^ ila ricevuto un premio, di cinquemila lire. Un secondo aeroplano tedesco che volava sul territorio di Padesh, nella provìncia di Nehedintz, si disponeva a recarsi a bombardare Tinnii Severin ma fu colpito d&'unobice. L'aeroplano è caduto al suola. Gl* aviatori sono riusciti a fuggire in un bosco vicino, ma pattuglie di. fanteria li accerchia» rono e gli ufficiali nemici vennero arrestati. Appartenevano all'esercito prussiano. Furono fatti .prigionieri e condotti a Tirrnu Se* verin. D. Ri Un comunicato bulgaro ' Basilea, 9, notte Un comunicate» bulgaro dice: Frqnte romeno: Lungo il Danubio colma, fu Dobrugia la giornata fu relativamente calma. Dopo uva serie di attacchi durali par rrccld giorni, il nemico si ritirò nelle suaantiche posizioni. Con un contrattacco e*eguito a ttord-est del villaggio di Beckaoul respingemmo distaccamenti -mmasti dinanzi alle linee nemiche. Sul litorale del Mar Nerocalma. La convocazione del Parlamento romei*Pietrogrado, 9, sor». i*U nuskoje Slovo ha da Bucarest: « Il Pil« lamento romeno si riunirà preetisatoo In una breve sessione, che sarà inaugurata < un discorso di Brattano*

Persone citate: Brasso, Petit, Remania, Romeni, Severin, Slovo