La morte di Enrico Pessina

La morte di Enrico Pessina La morte di Enrico Pessina Napoli, 24, notte. Alle ore 18,25 di oggi, nella sua abitazione in via Mussa, jsl è spento serenamente, dopo brevissima agonia, S.' E. Enrico Pessina, ministro di Stato, senatore del Regno. Al momento della morte si trovavano presso il suo capezzale il Aglio cav. Giuseppe, vice-prefetto di Teramo, i nipoti Enrico e signora Giulia Criscuolo d'Ordo, la nuora signora Marta e il comm. Federico PoMio e Pochi intimi. Si preparano solenni onoranze all'illustre estinto. Fu un grande giureconsulto, un patriota insigne, una nobilissima figura di galantuomo. La sua lunga vita fu ricca di studio, d'opere, d'insegnamento e d'azione. La natura singolarmente lo favorì. Il suo inlcll'Ctto, fin dal primi anni, si mostrò aperto allo più ardue discipline, e sempre destro, sempre alacre mai non cessò dal lavorare e dal creare. Era nato a Napoli nell'ottobre del 1828. Erano tempi agitati, incerti. L'Italia maturava il suo fato. Tutti gli animi erano intenti, aspettavano. I moti rivoluzionari di Napoli e del Piemonte erano recenti, avevano lasciato strascichi, e le menti giovanili erano tutte accese di fervor nuovo e di immense speranze. In quest'atmosfera crebbe Enrico Pessina. Il suo ingegno e le sue tendenze lo portarono dapprima alle speculazioni filosofiche, ma gli avvenimenti lo girarono nell'azione. Quando la rivoluzione del 18-iS scoppiò, Enrico Pessina aveva vènt'anni. Lasciò egli allora i libri e pose il suo intelletto ed il suo braccio al servizio della causa della libertà. A quell'epoca aveva già pubblicato un trattato importante, un « Trattato di diritto costituzionale ». Pochi furono così precoci come il Pessiua. A dodici anni sapova il latino, il greco, le matematiche, il francese; ventenne pubblicava un trattato di filosofia del diritto. Ma parlare di diritto costituzionale, allora, sotto il Governo borbonico, equivaleva a rendersi colpevole di delitto contro il Sovrano e contro lo Stato. Il Pessina fu perseguitato. Visse stentatamente, lavorando indefessamente notte e giorno. Per guadagnarsi il pane dava lezioni di diritto, ma in segreto. Siccome non aveva potuto ottenere dal Governo la <■ licenza per la scuola » doveva ricorrere ad espedienti. Ma le cose peggiorano. Per aver difeso i suoi amici Saverio Barbatisi ex-deputato al Parlamento napolotano, Francesco Trincherà e Stefano Mollica, b tradotto in carcere per « misura d'alta polizia». Vi sta quattro mesi, e due anni passa a domicilio forzoso in un paesello della provincia di Napoli: Ottalano, sotto la rigorosa sorveglianza della Polizia. Nel 1855 sposa una figliuola di Luigi Settembrini, e questo non fa che rendere veppiù accanite le persecuzioni e le vessazioni dei borbonici. I tempi incalzano. Pessina tiene relazioni con un agente del Governo sardo. Nuovamente è arrestato ed è costretto a prendere la via dell'esilio. Egli deve imbarcarsi per Marsiglia. E' il 1860. Ma il Pessina non poteva rimanere fuori d'Italia. Da Marsiglia viene a Livorno.. Qui si abbocca con Farini. Poco dopo, con decreto dello stesso, è nominato professore di diritto all'Università di Bologna. Frattanto, le Provincie meridionali si riscuotono. Enrico Pessina può ritornare alla sua Napoli, e qui è chiamato all'ufficio di sostituto procuratore generale presso la Corte criminale. Poco dopo, esercitando la luogotenenza a Napoli il principe Eugenio di Carignano, il Pessina. assume la carica di segretario generale nel dicastero di grazia e giustizia. Nel primo parlamento italiano (legislatura Vin) il Pessina è eletto a rappresentare il collegio di Altamura alla Camera dei Deputati, ma l'elezione <ii lui viene annullata dall'assemblea, nel giugno iel 18ftl. per eccedenza di magistrati deputati. Eletto poco più tardi, ma ne] corso della stessa legislatura a deputato del collegio di San Germano, tale elezione è convalidata- Il mandato gli è confermato più volte. Alla Camara sedette al centro sinistro e non partecipò por i-ollto con molta assiduità ai lavori parlamentari, ma tutte le volte che gli avvenne di tenere qualche discorso, la dottrina1 e l'eloquenza di lui gli ottennero il plauso dei colleglli. Parlatore sciolto, non abusa della facilità della loquela; versatissimo nell'arte oratoria, non si piace tuttavia di fare sfoggio di declamazioni retoriche; oratore assegnato, sodo, riflessivo, non. sorge the al bisogno, non si perde in lungaggini e traverso periodi elegant, dietro il filo d'una logica inappuntabile, cammina speditamente alla conclusione. Espone chiaro, evidente, con ordine e con quell'accento ai persuasione che non vuole già imporre altrui le opinioni di chi dice ma che rivela in costui un vero e ragionato convincimento. Nel primo Ministero Cairoli il Pessina rosse il portafoglio di Agricoltura, Industria e Commercio, e con regio decreto in data 16 marzo 1879 veniva nominato senatore. Nel 1884 succedeva a Ferraccia al ministero di Grazia e Giustizia. . - Criminalista eminentissimo, Enrico Pessina è stato chiamato a difendere gli imputati nelle cause di maggior grido. Sono celebri ie sue arringhe nel processo Fadda, nel auale difese Raffaello Saraceni e quelle pronunciate in difesa di Crispi nell'affare Favilla- Ora, da parecchi anni, viveva ritirato, tranquillo, circondato dall'universale venerazione. Uomo mite, di cortesi maniere, di distinta e simpatica presenza, dottissimo e modesto, Enrico Pessina lascia un grande rimpianto in tutti ed il ricordo altissimo di una vita che intera fu dedicata ni più nobili ideali. " Il Maestro » Roma, 24, notte. Parlando di Enrico Pessina, in un articolo intitolato «• 11 Maestro », la Tribuna scrive: « Enrico Pessina era veramente un magnifico campione di nostra razza. Oratore, scienziato, uomo politico, egli ha manifestato in ogni momento della sua vita di pensiero e di lavoro la serena profondità del genio latino. Tutto era armonia e fede in lui. Egli non soltanto insegnò a più generazioni la scienza del diritto, come pochi prima di lui, ma comunicò loro un amore e un fervore nuovo per il diritto, che è libertà e disciplina. Non formò soltanto discepoli i più grandi avvocati d'Italia, ma creò sacerdoti di questo vasto nobile ufficio di avvocato, che era. il suo orgoglio e la sua mèta. Pure attraverso la varia o nobile dignità di uffici ricoperti seppe essere un grande avvocato, uno dei più grandi d'Italia, il più grande della sua generazione. La professione di avvocato era per lui un sacerdozio, e la sua figura dovrebbe essere d'esempio o d'incitamento. Come avviene dei grandi oratori, ben poco resta delle sue orazioni, poiché egli non ha mai scritto i suoi discorsi. Ma se non restano sulle carte traccie della sua parola, una traccia ben più profonda essa ha lasciato nel cuore e nel cervello di chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo. Accorrevano da paesi vicini e lontani a Napoli ad ascoltarlo, come accorrevano i giovani ad Atene por ascoltare la parola dr-1 divino Platone. Perciò all'annuncio della sua morie, noi sentiamo che scompare con lui qualche cosa di p'-ù di un uomo. Si chiude con Enrico Pessina una tradizione che in lui ha avuto la figura più completa e più rappresentativa ». mfv a a L'emissione di nnovi Buoni del Tesoro Roma, 24, sera. Col l.o ottobre verrà continuata l'emissione dei buoni del Tesoro quinquennali e triennali, con la sola differenza — in confronto con quelli emessi fino al 30 settembre — che* il termino pel rimborso scadrà solo sei mesi più tardi, cioè rispettivamente al Lo ottobre 1921 ed al l.o ottobre 1919. Tali buoni, come gli altri sinora emessi, frutteranno il 5 per cento annuo in due semestralità scadenti il l.o aprile e il l.o ottobre di ciascun anno; ma gli interessi della firima rata verranno pagati anlicipatamene per il periodo decorrente dal giorno del versamento al 31 marzo venturo. Per i buoni quinquennali verrà ancora concesso il'abbuono di 1,50 per ogni cento lire di capitalo nominale. I nuovi buoni potranno ritirarsi immediatamente presso la Tesoreria Centrale e presso le Sezioni di R. -Tesoreria Provinciale, od acquistarsi fuori dei capoluoghi di Provincia per mezzo degli uffici postali e degli esattori delle imposte. Sono ad essi estese tutte Je disposizioni vigenti pei buoni poliennali finora emessi, circa la loro accettazione in cauzione, la 'ammissibilità negli investimenti per conto di enti morali o di persone sottoposte a tutela, la riunione e la suddivisione dei titoli, il tramutamento al nome ed ogni ailtra opera>zione consentita sui buoni dal genere fino ad ora emessi. (Ag. Stefani). Provvedimanti contro il caro viveri ad Alessandria Alessandria, 24, mattino, Un Prefettura si è tenuta oggi, sotto la presidenza del prefetto comm. Poggi, una lmpon tante riunione della Commissione sugli approvvigionamenti. Erano presenti anche molti sin daci e consiglieri comunali del cinque clrcon dari della Provincia. Durante la seduta, che si è protratta per parecchie ore. si è discusso circa i mezzi da adottare contro 11 continuo aumento del generi di prima necessità e sul modo migliore da attuarsi il calmiere sui prezzi che verranno man mano stabiliti. Per il latte si e fissato il prezzo di L. 0,30 al litro per vendita al minuto e L. 0,20 al litro per vendita all'Ingrosso. I convenuti hanno pure trattato il problema riflettente la vendita delle verdure e degli ortaggi di produzione locale, ma ogni decisione 6 stata rinviata ad una prossima riunioiie appena, cioè, si sarà potuto stabilire la quantità della merce esistente nella nostra Provincia ed i prezzi più convenienti da stabilirsi. Per lunedi è fissata un'altra adunanza. Indetta dalia Giunta comunale, fra. consiglieri, assessori, sezioni e circoli socialisti. Camera del Lavoro eri organizzazioni economiche per affrontare la questione dei consumi e della lotta contro l'accaparramento, il bagarinaggio e il rincaro del generi di consumo popolare. Un aviatore modenese che volò per il primo sa Trento Modena, 24, sera. Già il comunicato Cadorna ha parlato dli ardito e fortunate incursioni di nostri arcoplani nel cielo di Trento .con lancio di formidabili esplosioni su opere militari austriache. Ora apprendiamo che uno degli arditi aviatori su Trento è stato un nostro concittadino, il sergente Mario Gualtieri, figQio di Giuseppe, custode del R. Istituto Tecnico « Jacopo Barozzi ». Egli partecipò aU,a -spedizione con un idroplano il quale durante i 18 minuti in cui si mantenne sul cielo di Trento, fu fatto segno a violenti scariche ideile artiglierie antiaeree nemiche, tanto che venne colpito, ma lievemente, da una pallottola di shrapnel, che tuttavia non gli impedi di compiere tutta la coraggiosa impresa. Da notizie qui giunte si apprende che l'intrepido aviatore ha rovesciato su Trento in località e opere militari, 130 chilogrammi di esplosivi con efficacissimo evidente risultato. Tragedia d'amori sullo stradale Brescia-Verona Verona, 23, notte. Stamane, sulla strada che da Verona va a Brescia, e precisamente nelle vicinanze di San Massimo, certo Garonzi, soldato di fanteria, si trovò dinanzi a uno spettacolo terrificante. Sotto una capanna di rami di robinie stavano a terra irrigiditi due giovani: un soldato automobilista ed una avvenente ragazza ventenne, elegantemente vestita. La giovane- era ormai cadavere, il giovane respirava ancora. Entrambi avevano nel petto una orribile ferita: una revolverata, sparata evidentemente in direzione del cuore. I due giovani avevano dovuto passare la notte sotto la capanna di robinie che loro stessi si erano costruita, e ai primi albori il soldato aveva uccisa l'amante, quindi aveva rivolta l'arma contro di sè. Un medico, chiamato sul posto, non potè che constatare la morte della bellissima giovane, certa Angelina Boscaglia, sarta, di anni 20, elegantissima. Il giovane: Ermanno Bocchi, di anni 27, da S. Martino Ferrarese, fu trasportato all'ospedale, ove si trova in condizioni gravissime. Egli ha 27 anni; nelle tasche gli fu rinvenuto il ritratto di un bimbo, forse il suo. Si crede quindi che le cause della tragedia debbano ricercarsi in una passione che non poteva condurre al matrimonio. Verona, 24, notte. Il soldato automobilista Brocchi era sotto il peso di una condanna per dis°rzione e doveva recarsi al fronte. Aveva moglie e un figlio. Egli aveva amoreggiato con la sartina Boscaglia Angelina, dì anni 19, e la famiglia, Ignorando la sua vera condizione aveva dapprima accondisceso ad un matrimonio. La ragazza, seppe poi che il Brocchi era ammogliato, ma, anch'ossa perdutamente innamorata del giovane, decise con lui di morire. Lasciò la casa dicendo che lo avrebbe accompagnato alla stazione: ma una lettera trovata in seguito palesò il tris'e divisamento dei dpe innamorati. Tutta la notte rimasero nella capanna che 6i erano costruita con rami di robinia, a 200 metri dalla strada VeronaBrescia, oltre S. Massimo, nei campi- All'alba il soldato deve aver colpito l'amante con due rivoltellate uccidendola sul colpo. La compose, quindi, sotto la capanna, ne rialzò il capo con dei sassi a guisa di guanciale e 6l sparò un colpo di Browning al Beilo. L'Istinto della, conservazione fu però piti forte, ed egli si trascinò verso la strada a cercare soccorso. Ora giace all'ospedale in grave stato. La madre e la disgraziata moglie sono accorse da Ferrara, al suo capezzale. Un busto del Re a Tal di Cadore Belluno, 24, mattino, 11 XX Settembre, per solennizzare degnamente la fausta ricorrenza, a Tai di Cadore è stato inaugurato sulla pubblica piazza un busto al Re, modellato egregiamente da un'art!sta-soldato: il capitano di artiglieria Belloni, romano.