In attesa dei nuovi piani di Hindenburg

In attesa dei nuovi piani di Hindenburg In attesa dei nuovi piani di Hindenburg La linea di resistenza austro-ungherese secondo Repington (Servizio ip;clalc. della Stampa) Londra, 7, notte. « La prima settimana del Supremo Comando di Hindenburg -è andata piuttosto maluccio », 'constata oggi Repington; secondo il "quatte vanno, invece, meglio che mai tutte le operazioni alleate. Il critico concentra però la sua attenzione sul teatro sud-orientale e specialmente sulla campagna romena. Impegnati come 'erano sugli altri fronti, gli austro-tedeschi avevano lasciato difendere la frontiera verso ila Romania soltanto da una sessantina di battaglioni di « landstiurm », i quali non potevano certo essere capaci, secondo Repington, di resistere ad 'un attacco romeno. La Romania seppe approfittare cosi bene dell'ora propizia che il Supremo Coniando austro-tedesco deve 'essere rimasto di stucco, davanti alla napida decisione 'del Governo romeno, ed anche più, davanti alla veloce azione degli eserciti di 'Romania. I nostri nuovi alleati hanno potuto in tal modo ghermire tutti i capilinea ferroviari che 'l'Austria progettava di usare appena fosse stata in grado di contrattaccare. Questa perdita complica molte cose pel Comando 'austriaco, rendendogli specialmente più ardua che mai la prossima 'campagna invernale. Che gli austriaci abbiano deciso di accorciare il fronte portandosi sulla linea DornawatraOrsova, Repington Io ammette senz'antroQuesto ripiegamento ridurrà il fronte in misura di 150 miglia, cioè da 370 miglia a 220. Non potrà per altro riuscire di vantaggio ai romeni ? Duecentoventi miglia da attaccare andranno benissimo per venti Divisioni romene, ma in qual modo le potranno difendere sessanta battaglioni ungheresi di terza linea? Naturalmente Tisza farà pressioni per ottenere che altre truppe ungheresi vengano staccate da! fronte italiano e da quello russo per essere inviate a difendere la loro terra, ma, quando anche Hindenburg assentisse, 'bisognerebbe fare i conti con Cadorna e Brussiloff, che si prenderanno la cura di non lasciare staccare un a o a d a o e n e l à i i a , a. o, e LdsvddpdgddbnagqeGsvgnsfgFswgsddpalplPmrszuomp 'dalle linee del loro fronte. Dando dinfine un'occhiata alla Bulgaria, Repington | è sicuro che laggiù funziona da,« factotum »' Mackensen, specie dopo la subitanea morte di Jostoff. Ora siffatta supposizione fa pensare che gli sforzi bulgari, verranno incanalati verso la Romania e che tutte le truppe turche disponibili in Tracia verranno lanciate in tale direzione o inviate in Grecia. Di rinforzti tedeschi, niente. M. P. Ecco un pili largo sirnto di quest'articolo di Repington: « Sul teatro occidentale i tedeschi hanno po.duto importanti posizioni, e l'attacco tieglti Alleati, invece ai cessare, si sviluppa e rivela l'esistenza di un nuuva esercitu francese alto destra del nostro brillante irateilo d'anni, il generale Foch. Nel teatro orientale, a nord ael Pripet, tutti gli sforzi tedeschi sono riusciti vani, mentre che fra il Pripet ed i Carpazi forti eserciti, agli ordini del generale Brussilofl sono di nuovo in movimento ed hanno fatto in tre giorni .jltre 20.000 austro-tedeschi prigionieri. I romeni, entrati in ' Transilvania in numerosi punti, non hanno potuto essere arrestati. I bulgari comprendono che i loro eserciti sono male piazzisti e si affrettano a disporli in altro modo. I turchi, sul fronte dell'Armenia, non di trovano in brillante situazione; lo sceriffo della Mecca detiene sempre i territori liberati e gli Osmani sono cacciati dal deserto della Siria. La flotta tedesca continua a nascondersi e a manifestare il suo cattivo umore e 1 raid dtgli Zeppelin sono divenuti pericolosi. Il brusco attacco «delia Romania ha messo l'esercito rumeno in possesso delle principali testate ferroviarie e delle stazioni di concentramento che l'Austria contava di impiegare quando sarebbe stata in condizioni di attaccare. 1 romeni si sono impadroniti di tutte le stazioni in oui le truppe austriache avrebbero dovuto riunirsi, nonché di numerosi tunnels, ponti, ■& cosi la Romania può adopera re talli vantaggi per l'offensiva e può privarne gli austriaci con qualche tonnellata di dinamite, se essa dovesse, indietreggiare. L'inverno che si avvicina renderà le operazioni in questa negione molto difficili ad eserciti che non possono disporre delle ferrovie. « L'Arciduca Carlo, che comanda gli austriaci in Transilvania, ha fatto indietreggiare i suoi sessanta battaglioni delta. « landsturm », i quali non potevano difen dere i 660 chilometri di frontiera contro un esercito fresco. Gli austriaci spiegano che essi avevano l'intenzione di ridurre il loro fronte, adottando la linea Dornavatra-Orsova. Ecco dei punti male spiegati, perchè i russi hanno preso Dornavatra e i romeni prenderanno probabilmente Orsova, e anche ridueendo il fronte di quasi 250 Km., ciò che gioverebbe molto ai romeni, i 60 battaglioni austriaci non avrebbero potuto servire alla difesa. La ritirata implica che la maggiore parte della Transilvania sarà abbandonata con le sue enormi risorse e gli ungheresi insisteranno sgradevolmente presso Hindenburg perche invìi .he truppe ungheresi a di fendere Ite loro città. Dove le prenderanno le truppe ungheresi? Sul fronte russo o su quello italiano ? In questo caso, possiamo esser certi che i generali Brussiloff e Cadorna ne approfitteranno. « Il generale Mackensen comanda a sud del Danubio, ina ora le Divisioni austro-tedesche sono state ritirate ed egli deve sentirsi un po' solo. Gli rimangono i bulgari, ma quantunque l'assassinio dell Capo di Stato, Maggiore bulgaro permetta a Mackensen di comandare a Sofia, un generale tedesco senza truppe tedesche, non ha la potenza che egli dovrebbe avere. E' certo nondimeno che si sforzerà di gettare Hutto l'impeto bulgaro contro la .Romania. Non abbiamo parlato dell'esercito del generale Sarrail nè delle truppe russe nei Baiteani, ma bisogna attendere di vederle presto entrare in (ricco » L'idea di raccorciare i fronti attribuita a Falkenhayn (Servizio tvtclvle della Stami») Parigi, 7, ore 10,10. j L'Agenzia Radio dà una nuova versione' delle cause che hanno condotto il Kaiser <v' sostituire Hindenburg a Falkenhayn. Lai versione conformerebbe la voce di: un dissi»! dio scoppiato intorno al problema della riduzione dei fronti. Il Falkenhayn avrebbe' proposto un mutamento. completo dei piani, di guerra sinora seguiti dallo Stato Mag-: giore. Egli prediceva una disfatta completa' da! bulgari sotto gli attacchi convergenti1 degli Alleati da' nord e da sud, che avrebbero rotto nécossariamento le comunicazio-" ni con la Turchia. Conveniva dunque cedere' all'inevitabile, rinunciando a ogni campagna nei Balcani. Falkenhayn proponeva quindi di Ridurre il fronte1 austro-tedesco ad est, abbandonando la massima parto della Galizia e ritirandosi su una linea che, pas-; sondo da BielostQk o da Brest Litovski do-: veya inclinare a sud lungo'il fiume Bug.. Questi provvedimenti dovevano essere se-; guliti da una riduzione del fronte in Romania, con la ritirata stille posizioni difensive stabilite da Orsova a Dornavatra. Per ili fronte occidentale poi, Falkenhayn consi-i gliava l'abbandono dei territori occupati in; Francia e l'organizzazione di un nuovo sl-j stema di linee di difesa da Nièuporrt a Long-i wy, lungo la frontiera franco-belga o prose-! guente quindi dalla frontiera franco-tedesca sino all'Alsazia. La trasformazione della campagna te-j dosca in mosse 'strategiche puramente difensive sopra fronti diminuiti, avrebbej paralizzato, pensava Falkenhayn, le forze alleate rendendo loro impossibile spezzare' la resistenza degli austro-tedeschi senza ado'-; pernrvi un numero infinito di uomini, pro-i lunga ndo là guerra durante un dooeniuW Persistere nel piano di campagna attuale* mantenendo tutta l'estensione dei fronti, sa^ rebbe stato invece correre incontro al dir snstro. ■ Hindenburg dichiarò ;il piano puerile, anzi una vigliaccheria indegna della Germania e il Kaiser consentì nel parere di Hln- denburg e. Falkenhayn venne rimosso, | _ Miliukoff, intervistato a Parigi dal JOur- e e e a a e o e ta. n e o è i e e i a e a i o u o d a o, i o a o lrè a n nal, ha dichiavato che « l'intervento dellaii Romania ha sollevato nettamente il pro-j bloma della sorte futura dell'Austria-Un-: gheria, la quale sarà forzatamente condon-, nata a scomparire, perchè lo smembramento dell'Impero di Francesco Giuseppe d«W costituare una serie di riparazioni a favowoj delle nazionalità oppresse restituendo agili italiani, ai romeni e ai serbi le loro anticbal Provincie, ciò che saranno le aole garanzie! durevoli di pace »: .. ! Miliukoff dimostra la necessità di portar* dei colpi rapidi e decisivi a re Fer-TdinancÈo; di Bulgaria con potenti e molteplici) attao-j ehi affinchè il popolo bulgaro' insorga e ricuperi la sua indipendenza. Poiybe nel Figaro ed Herbette néll'EchU de Paris insistono stille necessità politìpp-. niilita're e morale di abbattere la Bulgaria» r>. Ri Le lutili islFfl-iiai esaminate alla Camera di Budapest Zurigo, 7, notte. Si ha da Budapest: Alla Camera dei deputati il conte AntTras.. sy presenta la proposta di convocare le De-| legazioni e la motiva dicendo che è .iirV-j possibile parlare della responsabilità, sol-; tanto del presidente del Consiglio ungbW rese per i risultati della politica estera^ mentre dinanzi alle Delegazioni il respott-l sabile è il ministro degli esteri. L'oratore critica la politica delta, mctn»rs chia austro-ungarica e no rileva gli ewomj e le omissioni. Si occupa in modo special» dei negoziati con l'Italia. Il Governo ed i] . suoi organi dicono che la guerra era ine-i vitabilc, ma queste affermazioni contrasta-j no con la loro opinione del passate, ed esa-j minando lo svolgimento dei fatti se )4o to^ de la inverosimiglianza. L'oratore leggo bruivi di alcune relazioni! ufficiali e continua dicendo: Senza presamero di daire un giudizio definitivo, traggodai documenti letti la conclusione che ad ci fosse stata la possibilità di evitare iti guerra, essa non sarebbe stata ragginnt* per il modo con cui i negoziati vennero condotti. La mia accusa è questAjjgWft.1 gevamo sempre troppo tardi, offriva»» sempre fuori di tempo e ricevevamo coetantemente dei rifiuti per offerte tardive. Il conte Amdrassy parla quindi della Romania. Dice che 11 Governo avrebbe dovuto, fare valere tutta la sua influenza affinché; se aveva la forza di fare un'offensiva, questa .avvenisse in una direzione che fosse ef-; ficace a mutare il contegno della Romania,! senza pericolo per il paese- «Posso affermare — soggiunge, — che noi non tenendo conto deHe forze degli eserciti operanti contro» di noi, lasciammo alla Russia otto o. nove mesi di tempo per riorganizzarsi. Per le ragioni esposte è necessario un controllo; parlamentare, e il controllo non si può esercitare in modo efficace che dinanzi alle De-, legazioni » (Vivi applausi a sinistra)- Il presidente' del Consiglio, conte Tisza,chiede che venga respinta la proposta del conte Androssy. Riteva che la Camera ungherese -per tre volti? durante la guerra, h»| approvato il bilancio comune; anche perciòi è inammissibile la convocazione delle Dele- §azioni. Quanto ai rimproveri del conte Anrassy, circa la politica verso l'Italia e la Romania, l'oratore dice che in questi due paesi vi erano correnti ostili all'Austria-» Ungheria ed esig?nze territoriali. Nessuna diplomazia sarebbe riuscita a mutare la situazione. Il conte Tisza continua pretendendo che le parole da lui dette a proposito dei negoziati con l'Italia. furono mal comprese, perciò ripete r«errate corrige»- già fatta. (Ag. Stefani). .

Persone citate: Cadorna, Kaiser, Osmani