Le nostre vittoriose azioni in Albania

Le nostre vittoriose azioni in Albania Le nostre vittoriose azioni in Albania Come si procede alla cacciata degli austriaci sulla Vojuasa Roma, 4, notte. Una Nota ufficialo dice: « Il nostro bollettino di guerra del l.o settembre ha- narrato la brillante incursione compiuta il 30 agosto dai nostri bersaglieri in. Albania a monte Gradisi, a monte Trubes, ad est del campo trinceralo di Valona, ed ha affermalo che scopo dell'operazione era quello di favorire l'occupazione di jcpcleni, più a valle; avvenuta la quale, i bersaglieri erano ritornati il giorno stesso sulla sinistra della Yojussa. Avvalendosi di tale circostanza, un comunicato ufficiale austriaco in dala 2 settembre ha credulo di potere asserire che un. gruppo di forze italiane aveva passato la Vojussa il 30 agosto; ma, attaccato di fianco e di fronte da truppe austriache, era stato completamente ricacciato dopo due giorni, di combattimento. Trattasi di una delle consuete menzogne dei. comunicali austriaci, con l'evidente scopo di sostenere lo spirilo depresso dell'esercito e delle, popolazioni nemiche. Sta il fatto che la colonna di bersaglieri inviala dal nostro Comando oltre la Vojussa per distrarre lalenzione del nemico e favorire l'importante operazione su Tcpeleni aveva ordine di ritornare sulla sinistra del fiume appena informala dell'avvenuta occupazione di quell'obbiettivo. E così essa fece, ma non senza avere inflitto al nemico una sanguinosa lezione, della quale serberà a lungo il ricordo. 1 villaggi di Klos e di licluil, fortemente organizzati a difesa, furono espugnati e. distrutti, il nemico, che li difendeva, dopo accanila, resistenza e dopo aver lasciato numerosi cadaveri sul. terreno, fu, volto in precipitosa e penosa fuga per le vicine montagne; 72 prigionieri, dei quali 41 regolari austriaci, un ricco bottino di armi, munizioni e materiali vari, furono i trofei della brillante azione, la quale si svolse nella sola giornata del 30 agosto, e non in due giorni, come è asserito nella fantastica narrazione austriaca ». Una nota successiva dice: «Ca qualche giorno le nostre truppe in Albania hanno iniziato una serie di incursioni sulla riva destra della Vojussa; mirano a rendere indisturbato il possesso della regione da noi saldamente occupata ad occidente del fiume; si propongono, cioè, di sloggiare i reparli nemici, che annidati tra i villaggi e sulle allure della riva orientale, con tiri di artiglierie ed altri mezzi recano qualche, noia alle nostre truppe, che lavorano a dotare queste regioni di nuove strade. Già il comunicato del l.o settembre segnalava una brillante azione contro le posizioni austriache di Monte Gradisi e di Monte Trubes, oltre la Vojussa, finita con la espugnazione dei villaggi organizzati a difesa di Klos e Hehal, e con eattura di bottino e di prigionieri. Una nuova vittoriosa azione, nella regione immediatamente a sud della precedente, è. stata annunciata dal bollettino odierno, la quale permette di dedurre come proceda metodicamente questo spazzamento della riva destra e come il territorio, ancora presidialo dal nemico, sia costantemente tenuto in. soggezione. Discesi dalle pendici della riva occidentale, alla Vojussa, reparti di truppe territoriali 0. bersaglieri passavano all'alba del. 2 U fiume in parte a guado, in parte su di un ponte gettato durante la notte. Era la prima volta che le compagnie di milizie territoriali in Albania venivano guidate al fuoco, e tanto più pregevole è il valore col quale condussero l'assalto al villaggio fortificato di liuto;, che fu brillantemente espugnalo, costando al nemico la perdila di morti e di prigionieri. Inanto i bersaglieri, sulla sinistra dei riparti erritoriali, occupavano il villaggio organizzato a difesa di Driza. Il nemico non si rassegnava, alla perdita, e dalle posizioni dì Kader Bey, a nord di. Monte Gradist, apriva un fuoco violento di artiglierìa e si proponeva di lanciare un attacco avvolgente contro le nostre truppe. «Ma it disegno fu sventato da un attacco pronuncialo verso Hader bey da compagnie di, bersaglieri, il quale arrestò la minaccia di contrattacco nemico e protesse validamente il fianco sinistro delle nostre truppe. In. conseguenza della vittoriosa azione è siala minutamente liberala dalla, presenza dì soldati nemici tutta la conca che si stende sulla riva destra della Vojussa fra Ruta Cionisit. Oltre a 34 prigionieri austriaci il nemico ha lascialo sul campo dell'azione numerosi morti, tra i quali due uffiiiali » {Ag. Stefani). Barbarie austriache contro un ospedale di Gorizia Le patenti menzogne di monsignor Faidutti Roma, 4, notte. Il bollettino di guerra del 22 agosto e un successivo comunicato del 21, hanno già informalo che batterie nemiche, nella notte dal. 21 al 22 agosto, bombardarono l'ospedale dei Fratelli della Misericordia in Gorizia, lanciando contro di esso una ventina di granale, delle quali tre scoppiarono nell'interno dell'edificio, produa-ndo danni materiali notevoli e ferendo parecchi soldati di sanità. Nella giornata del 29 e del 30 agosto il bombardamento è, stato ripetuto con accanita quanto inumana insistenza, col risultato di demolire parte del secondo piano dell'ospedale, compromettendo gravemente la stabilità dell'edificio e rendendolo inabitabile. Date le numerose prove che in sedici mesi dì guerra si sono ajrule della ferocia nemica, non varrebbe neanche la pena di rilevare questo nuovo allo di barbarie se esso non si connettesse alle polenti menzogne con le quali il famigerato monsignrrr Faidutti pretese accusare l'artiglieria italiana di aver gradualmente distrutto l'ospedale, mentre esso, all'atto dell'entrala degli italiani in Gorizia, fu trovato in ottime condizioni statiche, tanto d-a poter essere immediatamente adibito al ricovero &fgH mfvrmì, (Steteoi)..

Persone citate: Driza, Hader, Kader Bey, Klos

Luoghi citati: Albania, Gorizia, Roma