Come Tisza si è difeso dai vivaci assalti dell'Opposizione

Come Tisza si è difeso dai vivaci assalti dell'Opposizione La tempestosa seduta della Camera ungherese Come Tisza si è difeso dai vivaci assalti dell'Opposizione ppL'arciduca Federico sconfessato ( Servigio speciale della STAMPA) Zurigo, 26. notte [ leL'assalto che l'Opposizione mosse alla Ca- • gimera ungherese contro la politica .estera del emGoverno è stato formidabile, tanto che il l'ogiornali di Vienna hanno preferito ridurre, | pio addirittura ommettere, interi distolsi, te- «imenda l'impressione che essi avrebbero de- costato. Così il discorso di Polony e quello di spKeroty sono stati interamente soppressi, blUà seduta, che fu- sospesa mereoledì sera, 1 I» .1. . ! Ilido militare. "Anche qui c'è la risposta, di ; Potisza e non il discorso dell'interpellante. \m" Non si rende uh buon disee Tisza — diping Éneuti presi dal Comando Supremo con co- r"lori foschi. Non vi è direzione d'esercito! che non abbia commesso emiri, ma la sto- ! Bria della guerra dimostra di quanto siano,-Pcaun stuuu:, tue iu. Misjesa meri.-oit.-ui scrii, ■• »verso le Zi, fu ripresa qualche minuto do- mm la discussione dcli'hiterpellanza quMollo sulla questione del Supremo Comini- Pe•*» ">■'"'— A~"• c'è la risposta di Podell'interoi'll-intc ««,n «rvwTil Paese Tuigendo i provvedi. P^o Sanremo con co- precapaci il nostro Coniando ed i nostri sol dati. Fu affermato che le caserme di Praga erano piene di reggimenti ungheresi, mentre le caserme ungheresi erano colme di soldati czechi. Se l'interpellante volle diro con ciò che i reggimenti c/.cci se ne stanno, pacificamento a casa, si inganna. Per parecchie ragioni non è opportuno specificare perchè si rèse necessario il trasporto di soldati ungheresi in Boemia e di soldati czechi in Ungheria... ». Voci: — Questo ragioni sono note. Tisza: — Ma al fronte sono impegnati czechi come ungherési. Windisgraetz: -- Non è-così! Tisza: — E' cosi! Il principe Windisgraetz 6 capitano, ina io ne so più di lui. Scoppia un clamore enorme. Si grida: — Qui non vi sono capitani, vi sono soltanto dei deputati ! Tisza: -- Non volli ledere 1 diritti de" principe come deputato. Non so in elio cosa 10 abbia errato. Se ho errato, sono pronto a riparare. — 12 continua: — L'oratore che mi ha preceduto ha detto che le perdile ungheresi sono d.i gran lunga superiori a quelle subite dalle truppe austriache. 11 divario, in realtà, non è tanto grande quanlo sembra. Non si può fai e un calcolo esatto, basandosi sulle liste 'Ielle perdite, giacche sono ancora troppo incomplete. L'ihterpeHantr: ha parlato anche dello sforzo economico della nazione ungherese. Sappiamo tutti quanto sia grande, ma non si deve calcare sulle tinte, si da far inderò che noi siamo più vicini all esaurimento di qualsiasi altro belligerante. Hello: — Nou dissi questo, 10. Tisza- — Mi compiaccio che 1 interpolante consenta nelle mie affermazioni. All'estero non devono essere interpretate falsamente le parole che qui Si pronunziano. Non si deve credere che siamo scoraggiati e che vogliamo la pace ad ogni costo. Su questo punto, qualunque siano 1 nostri alseidi vedo «he siamo tuiti d'accordo. Mollo ha chiesto quali compensi l'Ungheria ritrarrà dal sangue versato con tanta profli■galità. Questi compensi risulteranno cliuiaunicnto di potenza del paese e del suo prestigio politico. L'interpellanza di Karoly Prende quindi la parola Polony. Il suo discorso non è pubblicato. Si Sa soltanto che egli domanda la presentazione del trattato di alleanza collTtalia e del trattato esistente colla Romania. Mezzanotte e ormai suonata. Dalla seduta di mercoledì si passa cosi senz'altro alla tornata di giovedì. La parola tocca ora a Karoly. Anche il testo del suo discorso è ignoto. Si conosce però il testo della sua interpellanza. Essa dice: « l.o 11 signor Ministro degli Esteri ed il Governo ungherese si sono prefìssi scopi di guerra? Se sì, il signor presidente è propenso ad informarne il paese? Se no, è propenso a rimediare all'omissione e delincare gli scopi di guerra? — 2.o 11 Presidente dei Ministri ha il proposito di provvedere affinchè il Comando dell'esercito desista di porsi scopi di guerra, limitando la sua attività alle operazioni militari? — 3.o II signor Presidente dei Minisfri è propenso a che la direzione dell'esèrcito informi sempre, tanto il Ministro degli Èsteri, quanto il Governo ungherese degii avvenimenti militari, affinchè essi possano cogliere subito l'opportunità che si offrisse per la conclusione della pace? — 4.o Con quale diritto S. A. il signor arciduca Federico ha potuto parlare di « nuovi confini dolisi Monarchia» nel suo ordine del gioy.no ufficiale all'esercitò? ». Il conte Tisza incomincia col negare che tra la direzione politica della Monnrch'a ed 11 Comando militane vi sia un antagonismo tradizionale e che i circoli militari non si possano ancora adattare alfa situazione creata col Compromesso del I8G7. « Ciò non è vero. La tradizione più bella del nòstro esercito è di astenersi dal fare ducila politica. Non vi è nessuno degli uomnni posti alla testa dell'esercito che non comprenda quest'impresc.indibiile dovere. Ciò non significa per altro che i fattori militari competenti, in tempo di pace come in tempo riì guerra, non possano esporre i loro criteri di fronte ai problemi di politica estera, specialmente se essi sono concordanti coi criteri strategici. E' loro dovere anzi di farlo, giacchè i fattori responsab'li della direzione poJilica devono essere informati ricl punto di vista militare e strategico delle vare questioni. Si comprende tuttavia ohe la decisione in questi problemi spetta ai fattori Ìaditici e dirigenti responsabili. L'interpelalo ha detto che anche di fronte all'Itala si manifestarono a suo tempii queste correnti anticostituzionali. Mentre la direzione politica desiderava un'alleanza collTtnlia. il Comando militare provvedeva a fortificare i confini. L'interpellante si inganna. Il Comando militare non poteva creare fortificazioni senza il permesso delta direzione 'politica ed il fatto che i fattori politici competenti vi aderirono non sta in contrasto coi propositi politici del mantenimento dell'alleanza. Molti esempi confermano questo criterio ». L'infelice ordine del giorno dell'Arciduca Federico Tisza paria quindi dell'offensiva italiana, nei senso già noto. Segnaleremo ancora questi importanti punti. «11 quesito, ~- di-r Tiszc. — se l'offensiva creava premesse di successo, è un questo esel-iisivameiiie militare. Riterrei un errore irrimediabile se altri fati",-; «j immischiassero in questa faccenda. E*-r. non potrebbero esst-re che dei dilettanti >• non avrebbero ne le cognizioni tfeciKci.i -ì h attribuzioni necessarie. L'in- chglegdavrouaintostmfozimson•glarpLdteildcdl'»gsucnCppfcdguszdtlttesrdvsinldsdddcregzn1lngldg/csmsastcascsddzetadcPzp!nvsp«llbc lerpeMante ha parlato audio dellordine del giorno deHJArciduca Federico aU'EsércKo, emanato il 23 maggio. Sen>-a dubbio quell'ordine ci ci giorno non può essere inter- piotato se non come riguardante la crea-i «ione di premesse militari per un'eventuale correzione elei confini giucche, è chiaro che! spetta ai fattori politici decidere sul prò- bleina. se la campagna vittoriosa contro 1 1 Italia debbo concludersi IliJit) I r t il! />f»n fi »■» t I "t'ori r\ Polony -Sono costretto tuttavia a «kchia-ì mve ohe non ritengo felice quel test"» I r"="i"^- iiijiiiu.hu. I Parlando della convenzione militare colla Bulgaria, l'oratore dice che fu conclusa a -Pless tra fattori militari e, parlando della campagna di Russia, esprime la speranza ■• »»»■..•» <-■,««. r.^. i un un ni ma - mento -I: confini. Credo comunque che j queffl'ordine del giorno debba esse.* inter-, Petalo in modo diverso di quello che fece Polony ..Sono costretto tuttavia a tfc'cliia- j ««« che non r tengo felice quel testo,,. Tuttavia, ripeto, non sarebbe giusto Inter- W P^« se non nguardo atte ; premesse militari ». o e i i - che le battaglie imminenti respingeranno gli attacchi russi. «Mi fu rimproverato egli dice — che io abbia definito un episodio la battaglia di Lutz. Fui accusato di aver usato un'espressione cinica. Non i- vero. Fu un terribile episodio, lo ripeto, ma un episodio soltanto della guerra». Quanto al dubbio che la direzione politica non sia informata degli avvenimenti militari, l'oratore dice che l'Imperatore sistemò la questione con un'ordinanza secondo cui il Comando dell'esercito deve sempre tenere informalo il Ministro degli Esteri sulla situazione militare. Il Ministro degli Esteri comunica poi quelle informazioni ai due presidenti dei Ministri), In caso di bisogno i orimi ministri possono chiedere informazioni dirette al Comando. Quanto agli scopi di •guerra è impossibile parlarne mentre dura la campagna. Sj tratta di problemi non risolti ed il parlarne ora costituirebbe mi pericolo per gli interessi dello Stato. La "malafede del Governo imperiale,. Si svolge quindi l'interpellanza di Radowsky. ligli dà. alcune informazioni segrete circa la Censura. Esse dimostrano come il Governo austriaco ed ungherese siano d'accordo Dell'impegnare la Censura a reciproco vantaggio. Si tratto dell'ingerenza di un Governo nelle questioni interne dell'alno. Il ministro della Giustizia si limita » dire di essere escluso che il Governo ungherese esci citi qualsiasi influsso sulla ceusu ra austriaca. Tisza completa queste di chiarazioni. Conviene notare che Rndowslty, nella sua interpellanza, ha detto che la Consura avrebbe fatto bene se avesse soppresso quel punto della dichiarazione del primo ministro che trattava dell'Italia. «In fatti da essa — dice RadowRky — risulta che i negoziati impegnati coll'italia prima della guerra erano stati fatti allo scopo di guadagnare tempo. Se ne deduce pertanto una malafede del Governo imperiale in queste trattative ». ?ila Tisza corregge: «Noi abbiamo iniziato questi negoziati coll'Italia sulla basi di concessioni territoriali, Ma poi constatammo che le nostre offerie, latte hi buona lede, non avevano la speranza di far mantenere la pace tra i due Paesi. Pur mantenendo onestamente le nostro offerte, sfruttammo la situazione per preparare la resistenza contro un eventuale attacco. La dichiarazione da ine fatta stamane non deve essere interpretata che in questo senso ». II principe Windisgraetz paria quindi del suo incidente col primo ministro. « L'after inazione di Tisza — dice — che i battaglio ni di marcia sono inviati al fronte in ugna le misura, sia che si tratti di ungheresi che di czechi, è inesatta. 1 battaglioni czechi sono formati, per il quaranta per cento di tedeschi, ausiriaci c di soldati ungheresi della leva in mussa. Deploro che il precidente abbia tentato eli diminuire il sacrificio di sangue fatto dalla nazione ungherese ». Tisza replica: «Nessuno disconosce i gi ganteschi sacrifici di sangue fatti dalla na zione ungherese. Se qualcuno vuole siiti nuirli, io non sono questa persona!». La fine della seduta commenti La seduta si chiude alle 1 antimeridiane 1 deputati sono stanchi e. sfiniti. Durante la seduta lo signore dell'aristocrazia erano nella tribuna della Camera. Anche la ino glie di Tisza assisteva alla battaglia par lamentare. 11 primo ministro uscì con lei dal palazzo del Parlamento. 1 giornali liti gheresi di desini, commentando Iti situa /.ione, dicono che l'ostruzionismo parie dai circoli aristocratici capeggiati da Andra» sy e notano la presenza nelle, tribune delle mogli e delle figlie dei deputati dell'Opposizione rimaste sino alle 1 dc-l mattino ad acclamare i propri parenti. Per mercoledì si preannunzia fiatiamo un'altra saluta tumultuosa. Andrassy parlerà della convocazione delle Delegazioni ; Zlynszky circa alcune questioni di politica estera; Polony sulta questione dei trattati di commercio colla Germania e coll'Austria ; l rmanczi sulla situazione fatta ai magiari 111 tempo di guerra ; Radowsky sui problemi riguardanti la questione italiana e sulla situazione militare; Beck sulla politica interna e Michele Karoly sui vani problemi di politici interna ed estera. Inoltre sono rimaste a discutere dieci interpellanze della seduta di giovedì. , ... Lufficiosa «Pester Lloyd» du di noncomprendere il significato di questi assalti Pi Governo, tanto più che smora 1 Opposizione era favorevole all mantenimento della pace civile. 11 «Pester H flap » gioisce che ! fiduciari dell'Opposizione abbiano declinato il loro mandato, il socuidista « Nepsava» scrivo che fu un processo contro I assolutismo * Tisza. Fra i giornali tedeschi pochi commenti. Le «Munchener Neueste Nachrichten» hutttimo a mare Andrassy. «Si poteva sperare — dicono — che dopo le onorevoli risposte date da Tisza mercoledì la calma non sarebbe stata più illibata. Andrassy agisce così solo perchè vide cadere il suo piano di un Gabinetto di coalizione. Tisza gode la fiducia intera in Austria-Ungheria ed in Germania. Tutti sperano quindi ohe egli potrà continuare a reggere *1 timone deMa politica ». Da ottima fonte ungherese siamo intorniati infine, che a Berlino, come a Vienna, si hanno gravpreoccupazioni sulla situazione unghereseSe Tisza non potesse resistere contro gli atlaccJii dell'Opposizione, sarà costretto afe dimissioni, firn lui cadrebbe anche il ministro degli Esteri Burian. Si creerebbe allora una situazione nuova.