Nuovi successi delle nostre truppe nel Trentino

Nuovi successi delle nostre truppe nel Trentino Nuovi successi delle nostre truppe nel Trentino Attaeehi respinti, trineeramenti oeeipti nel Posina, nelle Alpi di Fassa, in Valle Travenanzes e sulla Rioni Il Palazzo Venezia di Roma acquisito al patrimonio dello Stato italiano Il Comunicato COMANDO SUPREMO, 26. / Sella regione montuosa del teatro delle'operazioni sono segnalati nuovi felici successi delle nostre truppe. In valle Posina fu respinto un attacco contro le nostre posizioni di monte Seluggio. L'avversario subì gravi perdite e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri. Nella zona delle Alpi di Fassa, gli alpini progredirono verso il costone del Cauriol. Continua la nostra vigorosa pressione in valle Travignolo, dove respingemmo un contrattacco nemico sulle pendici settentrionali di Colbricon. Nel vallone di Travenanzes (alto Bàite), avanzammo ancora lungo le pendici della Tofana terza. Sul monte Piana, alla testata della Rienz, i nostri espugnarono un forte trinceramento oltre la forcella di valle dei Castrati, prendendovi una trentina di prigionieri, ira i quali un ufficiale. Un successivo contrattacco nemico fu nettamente respinto. Lungo la rimanente fronte, azioni delle artiglierie. Una squadriglia di nostri velivoli bombardò la stazione di San Cristoforo, a nord del lago Caldonazzo (Brenta), producendovi gravi danni. Un nostro velivolo non ritornò dall'incursione. Nel cielo di Gorizia, dopo vivace combattimento aereo, un nostro aviatore costrinse un velivolo nemicò ad atterrare nei pressi di Aisovìzza. CADORNA. Le Jk. ! p i di Fassa Vfteemrs, 2:;, sera A proposito dei nostri progressi sulle Alpi rti Fassa, di .cui parlano da qualche giorno i nostri bollettini, il Corriere di Vicenza scrive: « Sulle Alpi di Fassa' noi abbiamo potuto ottenere altri sensibilissimi vantaggi, di grande valore strategico. Tatticamente poi si tratta <li progressi non meno importanti, perchè ci dimostrano che stiamo intaccando in altri due punti notevoli la catena porftdica delle Alpi di Fassa, il cui crinale è già nostro dai Passo di Bolle alla. Ceremana. Quota 2354 si trova,proprio sotto a Cima Cece (rn. 27r>5) che e laipiù alta della catena tra. il Cismon e l'Avido: ed è di pochi metri al di sotto della Forcella. di Cece 'm. 2404). che col Col Maggio (in.2167) costituisce uno dei valichi della Val di Fassa, DeJla Valle Fossernica, afilut-nte di sinistradel Vanoi. si parlò per la prima volta nel Bai- lettino del 14 settembre e in queìllo del 18 Ri diceva che un nostro reparto distrusse ricoveri nemici a Campo Fossernica ». Da allora ci troviamo oggi ben pili avanti, senza che mai fosse stato fatto cenno della conquista di Cima Paradisi! (m. 2290) e di Cima Possernica (m. 211b) die formano il contrafforte d'approccio alta Cima di Cece. Così pure nella Val Cia, oltre Col San Giovanni, e Col degli Uccelli, in quel settore delle Alpi di Fassa che si contraddistingue con il nome di Alpi Laghetti, noi siamo già arrivati sotto alla catena dello spartiacque, sulle « aspro pendici » del Cauriol (m. 2-W&) e di Cima Cupola (ni. 2555). Per comprendere che rosa sia Cima Cupola — e con essa tutte le altre posizioni del orinale falsano — basta ricordare che ni novembre 1915 il Bollettino segnalava « il fuoco di numerosa artiglieria, appostata a Cima Cupola » per apoogpiaiie il suo attacco contro le nostre posizioni! del Colle San Giovanni. Sfiamo adunque anche da. questo lato affrontando le più forti posizioni del nemico,,, quelle che la natura e l'arte hanno eretto a diga tra le acque dell'Adige e del Brenta e che servono di protezione al campo trincerato del Panarotta. Basta questo nome per far chiaro a tutti il significato degli odierni progressi •. Conferenze alla Consulta 11 caro viveri e la speculazione Roma, 20, sera. Alla Consulta .-nehe oggi hanno avuto luogo varie conferenze fra ministri tanto nel Gabinetto del Presidente del Consiglio coinè in quello del ministero degìi Esteri. L'on. Sonnino Ita veduto anche fra ieri ed oggi alcuni diplomatici fra i quali'il ministro di Roma/iià. Le conferenze ministeriali preludono alla emanazione di provvedimenti relativi a questioni che interessano il sentimento di italianità. In una conferenza, che ha avuto luogo fra i ministri particolarmente competenti, è stato esaminato il problema del caro viveri che si deve in gran parti; attribuire alla grossa e alla piccola speculazione. Da varii centri, particolarmente dal Mezzogiorno, continuano a -pervenire al Governo lagnanze per i disagi delle popolazioni. Si rende quindi inevitabile la necessità di provvedere a frenare gli abusi di quelle speculazioni che sono finora «fuggiti alla sorveglianza e al controllo rielle competenti autorità. Provvedimenti saranno adottati prima die soprnggiunga la stagione invernale, durante la quale le citassi meno agiate risentono maggiormente il danno del caro viveri. La questione è anche connessa col problema delle esportazioni e su questo punto alcun: provvedimenti sono già staiti adottati in quésti ultimi giorni dal Governo. li rifiato di Re Ferdinando e il gioco di Bratiano (Serviric spesiate fila Stampa). Parigi, 26, sera. Il rifiuto opposto da re Ferdinando di Romania a ricevere la visita del principe di Mecklemburgo e la ripulsa di Bratiano opposta alla Bulgaria che chiedeva un nuovo accordo commerciale appaiono, ai giornali, stamattina, come nuovi sintomi decisivi. Circa la visita del principe tedesco il « Petit Parisien » insinua che probabilmente veniva a porre il dilemma, o accettare le concessioni amministrative in Transilvania o veder passare gli Imperi centrali dalla minaccia ai fatti. Piohon nel «(Petit Parisien,» espone le ragioni per le quali la Romania, posta,di fronte all'Intesa in una situazione analoga a quttóla dell'Italia, si trova nell'impossibilità di entrare nella alleanza austrotedesca e così conclude: «L'intervento della Romania: avrà maggiore importanza di quella che le attribuiscono oerti organi diplomatici che lo temono. I bulgari- e gli austro-tedeschi non barderanno ad accorgersene. Quanto agli uomini di Stato romeni, i quali lo reclamano senza stancarsi, essi non dubitarono mai del risultato finale della loro impresa patriottica e potranno vantarsi, come .quelli d'Italia di avere così ben compreso il vero interesse della patria e queBlo dell'Europa, nella quale la Romania è chiamata ad occupare un posto che , non fara ch<J ingrandirla £ i _ , . ° ., , .Dal canto suo il .Journal, crede che. a ì '''Auto reale avrà reso più acuta la crisi I «onerala a vienna e a Berlino dalle preoc i cupazioni anteriori ». E' dir poco parlare i di inquietudine. La parola sgomento non è troppo forte per qualificare il crollo delle : combinazioni messe su in queste ultime settimane. Sin quando si trattava di fronteggiare il pericolo russo tutto andava bene. Le discordie ungheresi oessiavnno, le cupidigie austriache si rassegnavano al sacrifico. Subitamente il grido di allarmie risuona dal lato della Romania; il miraggio svanisce; le incertezze Bit risvegliano; gli audaci si piegano innanzi alla prospettiva d; nuovi sacrifici; ciascuno vuole riservarsi libertà d'azione; a Budapest si discute, a Vienna si delibera; è il caos. Ora, se ta.le è La conseguenza di una semplice possibilità, che sarà domart innanzi alla realtà?» A Budwpest il linguaggio dei giornali del due campi -non mostra in verità che l'unione sacra sia alla vigilia di nascere. La stampa germanofttla. — telegrafa il corrispondente della «Radio» — dopo avere osservato nel contempo una riserva prudente, attacca nuovamente con estrema violenza Bratiano. La « Moldava », rilevate le intime relazioni romene-russe, scrive: «Bratiano non è in grado di difendere le frontiere del paese né la sua. indipendenza. Bratiano non è il primo ministro di Romania ma un semplice governatore russo ». Nella schiera opposta l'« AdveruQ » si esprime in termini perentori : « Abbiamo definitivamente rotti i rapporti con le Potenze centrali fin dall'ultimo Consiglio della Corona». «Come le sfere francesi anche quelle russe — te legnata Anet al «Petit Parisien» — seguono con sguardi intenti ma. sicuri sempre la evoluzione delie cose. Brattano — scrive il corrispondente — gioca un gioco estremamente abile. Ieri ancora cambi commerciali importanti sono avvenuti tra la Romania e Kit Imperi centrali. Cosi Bratiano sino all'ultimo minuto avrà migliorato la posizione finanziaria della Romania ma non è dubbio che la forza delle cose costringerà il primo ministro a smascherarsi senz'altro. Egli vuole avere la gloria di raddoppiare il territorio e la potenza della Romania. Non lascerà questo compilo a nessun altro ». D. R. Un altro commento russo olla nostra spedizione Pietrogrado, 25. Il Ketch scrive: « L'arrivo delle truppe italiane a Salonicco per partecipare alle operazioni degl'i Alleati costituisce un nuovo successo della teoria relativa all'unità dei fronti. Questa decisione dell'Italia è Indubbiamente il risultato della costituzione del Gabinetto nazionale presieduto dail'on. Boselli. [Ag. Stefani). Le precise parole di lord Cecil a proposito di pace Londra, 26, sera. 11 « Daily Telegraph » pubblica le paroletestuali dette da Lord Robert Oecil: «Bi- spondendo ad un'interrogazione rivoltagli al Parlamento, Lord Robert Cecil ha dichiarato che nessuna proposta di pace è stala fatta al Governo britannico, contrariamente a- quello che il Governo tedesco cerca di' far credere ai suoi sudditi malcontenti. « In ogni caso — ha detto Robert Cecil, — la prima cosa che avremmo fatto, sarebbe stata quelita di consultare i nostri Alleati. Non è mate ricordare ciò di tanto m tanto al pubblico, che se due anni fa l'Inghilterra non ha voluto rimanere estranea alla guerra, e ora impossibile che si ritiri', qualunque siamo le proposte che venissero fatte alla sola Inghilterra. L'obbligo di non concludere una (pace separata è anche più deftnrto dall'obbligo di prendere le armi. Quando concOudieremo la pace la concluderemo come membri dell'unione dell'Europa civile e non prendendo im considerazione i |««* Nazione che partecipa a questa guerra deporre la spada prima che l'opera sia compiuta, equivarrebbe venderla al nemico, come fu venduto il pugnale avvelenato dei bulgari ». nostri soli interessi. Mai, nella nostra storia, una crisi è stala cosi perfettamente coni-presa dal popolo intero-, il quale sa che noi combattiamo per ottenere una vita tollerabile, senza che il mondo sia dominio di bricconi trionfanti. Comprendiamo che per Un terribile disastro negli alti forni tedeschi di Aqoisgrana Parigi, 26, sera. ì.'Aaenzia Radio riceve da Rotterdam che secondo un telegramma del Yelhcnraedt dalla frontiera germano-belga un grave accidente e avvenuto negli alti forni di Aquisgrana. [n seguito all'esplosione di un forno Martin, l'acciaio fuso si sparse per le officine, incendiandole. Lo Autorità, presero misure perchè non venga divulgato il numero delle vittime, che è rilevante. Le officine producevano quotidianamente novecento obici di grosso calibro. D. R.