S.E. l'on. Boselli all' "Associazione della Stampa"

S.E. l'on. Boselli all' "Associazione della Stampa"S.E. l'on. Boselli all' "Associazione della Stampa" Cordiale e calorosa manifestazione L'improvvisazione del Presidente del Consiglio 11 ricevimento di ieri, sera alTA6sociazione della Stampa Subalpina in onoro di Paolo BoBelli, sebbene preordinato con quel carattere di intimità giornalistico elio l'ospite illustre aveva desiderato, è riusoito una solenne c cordiale manifestazione d'omaggio, al Presidente del Consiglio, una calorosa 'attestazione di patriottisrno tale tla assumere un significato morale e civile d'importanza cittadina e nazionale. 10 i soci dell'Associazione della Stampa e del ndacato dei corrispondenti erano stali invitati .ai ricevimento, ma poiché l'associazione stessa raccoglie tra i suoi soci non professionisti tonte cospicue personalità torinesi degli studi e dell'arte, della politica e della pubblica amministrazione, cosi l'assemblea radunatasi ieri sera intorno a Paolo Boselli resultò imponente, fervida d'entusiasmo, in ima atmosfera calda di simpatia verso l'uomo illustre, cht> tanto benevolmente aveva accettalo l'invito dei giornalisti torinesi. Fu anzitutto il pubblico che si era affollato all'ingresso dell'Associazione, in via Po, a por. lare la prima nota del più spontaneo entusiasmo all'intimo ricevimento: quando il Presidente del Consiglio, infatti, giunse in vettura, accompagnato dal Aglio avv. comm. Silvio Boselli e dal cornm. Domenico Ltinza, la folla 10 acclamò calorosamente con alte grida di : Viva Boselli I Viva l'Italia!, e questi applausi e queste grida del saluto popolare subito si confusero con quelle degli invitati che' attendevano l'ospite al primo piane ove ha sede l'associazione. Lo scalone era stato addobbato con piante verdi, nel salone di ricevimento erano grandi vasi di fiori. Ossequiato nell'atrio del palazzo dal consi glierc delegato, dai consiglieri Moggi e Casalini, dai probiviri comm. Aliherti o avv. Torrianl, S. E. l'ori. Boselli fu accolto nella sala gremita d'invitati con una calorosa ovazione Erano presanti;, il sindaco conte sen. Teofilo Rossi, che è tra. i soci più anziani dell'Asso dazione, gli assessori Pomba, Cauvin e Bona 11 comm. Bocca presidente della Camera di Commercio, Leonardo Bistol-fl. il consoie del Belclo cav. Blanchard, l'on. Bonino, i consi. glierj'. comunali Emprin e Maschio, il commini datore Gorrini, quasi lutti i giornalisti rimasti ancora a Torino, ed altri numerosissimi -soci, non pochi dei quali in divisa di nffi.'iale o di soldato. Il saluto del Consigliere delegato Terminata le presentazioni e servito un modesto rinfresco, il collega dott. Gino Pestelli consigliere delegato, rivolse aùToti. Boselli brevi parole di saluto e di ringraziamento. Egli rilevò anzitutto il sentimento cordiale di benevola simpatia, con cui il presidente del Consiglio aveva accettato l'invilo dell'Associazione; ricordò come la maggior parto dei giornalisti torinesi sia sotto le armi o non pochi siano i colleghi che combattono in prima fila fin dai primi giorni della guerra; e accennato a quanto fece l'AssooIàztOD'e della Stampa con le sue iniziative benefiche per la famiglia del soldato, per la Croce nossa, per i mutilati, soggiunse : t 'Ma quanto fecero e faranno doverosamente i giornalisti dell'Associazione della Stampa 'Subalpina non costituisce alcun merito: il me. rito è tutto della cittadinanza torinese, disciplinata e generosa, indefessa e sollecita nelle oliere del bene e del patriottismo. Ai giornalisti, se mal, resla il conforto, cc6ì oneraudo, di' non venir meno alle tradizioni della Stampa Subalpina, di meglio fa*- conoscere i propri doveri e le proprie possibilità al pubblico, e sopratutto resta la letizia di senltrsi assoeiaM fraternamente in un'opera fervida ili rarità.- e' di'concordia. Kd a lei, on. Boselli. che della concordia nazionale è il primo ministro nell'ora più grande della vita italiana, i giornalisti torinesi sanno di rendere nn gradito omaggio riconfermando unanimi questi loro sentimenti inalterabili.-Ascendendo al Governo, ella parlò ai giornalisti italiani ; dis?e in tip nobile, messaggio al presidente della Federazione giornalistica che « oggi non dei partiti si tratta, ma dell'Italia », « che la collaborazione della pubblica opinione, che la. stampa esplora ed esprime, è presidio ed impulso sui liberi Go■v/tni ». Ed ella ancora aggiungeva, nn. Boselli : « m'incuora nell'intraprendere un'opera JGi fervore italiano la porsu-asicne che la en'uJsiastica adorazione per la patria ringiovanisca " e rafforzi ». Ringiovanisce e rafforza. — conclude il consigliere delegato. — Pi questa verità semplice e buona, on. Presidente, ella e la personificazione viva e mirahi'e. E' a questa sua giovinezza intima e iriesttngniì>Me del cuore e dell'intellello che noi, per quanto giovani, possiamo, sembrare per il minor numero dei nostri anni, ci accontiamo ammirati e reverenti perchè più alta e più viva arda la fiamma dei noftro amore e della mosti a fede nei destini rinascenti della vita nuova d'Italia »• Il discorso del consigliere delegato, che ha parlato con efficace spontaneità, suscita una calorosa acclamazione, che cessa quando isindaco accenna a parlare. 11 discorso del Sindaco Rossi11 sindaco, senatore conte Rossi, appena cessati gli applausi che hanno accolto le nobilparole del collega Pestelli, dice: «L'amico Pestelli, colui che con lauto ingegno e con tania cura dirige la nostra Associazione delia Stampa, ha detto a v8i, on fioselli. quelle belle, cure e splendide cose, che hanno ottenuto l'anplauso di tutti. Permettetemi a mia volta che io vi porti il mio saluto in una duplice qualità. La prima qualità e quella di essere; il più anziano di questa famiglia, perchè io ho l'onore, se onore può chiamarsi, di essere il più vecchio socio della Associazione della .Stampa.' Come tale, vi porto- il mio saluto, e ve lo porto anche come sindaco di Torino- Come socio anziano e c 'ine sindaco di Torino, permettete che vi dica tutta l'espressione grande per questo ricevimento che oggi l'Associazione della Stampa vi ha offerto. L'Associazione della Slampa Subalpina rappresenta quanto di più bello, di più santo vibra nel cuore dei torinesi; l'Associazione ideila Stampu è stata l'antesignana dtutte lo più belle iniziative, che sono servite alla nostra guerra, ai nostri soldati, al risidi quei che combattono. Io non appartengo aConsiglio direttivo dell'Associazione, e quindnon certo a me spetta l'elogio: ma posso dirche l'Associazione della stampa subalpina ha fatto dei miracoli. Devo questo pubblico tributo come sindaco di Torino, a questa Associazione della Starnila, la quale guida tutto le più belle, le più splendide, le più meravigliose Iniziative di Torino. Esaurito questo compito di ringraziamento dell'Associazione che vi cspita, permettete, illustre Presidente, che vrivolga un saluto mio personale. « Permettete che vi dica che in questo momento la presenza vostra ha fatto battere U mio cuòre di grande commozione. Vedo in voi colui che rappresenta tutto il nostro paese in questo momento; Voi oggi non siete soltanto il presidente del Consiglio dei ministri, vosimboleggiate qualche cosa di più alto; voi in questo momento siete la Patria. La Patria in voi, o Roseli:, è sapete che io non sono un adulatore. Ammiro da oltre cinquani'aiinla vostra vita purissima come un cristallodata tutta per il bene nelle opere pubblichenelle, amministrazioni, nella politica, nellscienza, nella letteratura, nella storia, nellarti e nel campo degli studi: voi siete l'espressione più bella, pi'.' pura del genio latino, degenio italiano. Sono lieto, amico lìoselli, che si presenti la circostanza di dirvi la mia ammirazione dal più profondo del cuore; e quellche penso io lo pensa tutta Torino, lo pensa tutta l'Italia. Permettete che faccia un augurio: il Ministero che è stato chiamato il Mnistero nazionale ha voluto alla sua testa lpiù pura espressione del sentimento nazionaleQuesto Ministero deve portarci alla fine della guerra vittoriosa. Facciamo un augurio, o ainicl: che in quel giorno, in cui il peana della vittoria suonerà in Italia, noi possiamo averdi nuovo il nostro illustre amico Bosetti trdi noi: ed allora In quei giorno potremo gridane nuovamente quello ch« abbiamo gridat !;' a l i r e o ò a r e a ù i e i i i e a e e i U n e o i n è o i , , a o l e o a a e. a aa e a o oggi: Viva Boselli, che rappresenta quanto di più alto, di più puro e di più bello vi sia nella Patria I... Le parole del Sindaco sono accolte da vivissimi applausi. Parla S. E. Boselli che , lo Prende quindi la parola l'on. Roseli!, cosi esorlisce: « Egregi signori ed amie sono avvezzo viti alle cortesie che alle insidie della Stampa, ma questa volta è stata un'insidia aditila e cordiale, ma sempre un'insidia. Pensavo, che si trattasse di stringere la mano a quei giornalisti che sono rimasti a 't'orino, mentre tanti di loro, dopo avere combattuto colla penna, combattono- colle armi e invece mi trovo dinanzi ad una vera assemblea ». Il Presidente del Consiglio argutamente si schermisce dalle lusinghe del 'discorso der sindaco e soggiunge che dovrà improvvisare. « Poiché i pensieri — prosegue ascoitatissimo — si moltiplicano nella mia. mente, come i sentimenti si accalorano nell'animo mio, dirò quello che mi viene in. mente, lì anzitutto, poiché si parla di anzianità, - mi rammentai or ora che io sono fondatore dell'Associazione della Stampa di Roma, che, fu la prima delle Associazioni di stampa italiane. I giornalisti sono grande parte, somma, parte dell'Impresa che oggi l'Italia combatte. Subito, al prospettarsi della guerra, hanno assecondato l'entusiasmo, dove l'entusiasmo correva nelle vie e lo hanno risveglialo in tutti gli angoli del Paese dove Vfintusiasmo italiano non era sepolto, ma non era cosi desto coinè nelle grandi città, da noma a Torino, l giornalisti hanno seguilo la nostra guerra in, modo da persuadere il Paese della verità e della forza dei diritti nostri e del valore ineriiviglioso dei nostri soldati. Hanno cinto di 'gloria i combattenti ed hanno consolalo le famiglie lacrimanti per i loro figli. I giornalisti sono veramente benemeriti della Patria,, sono i veri sacerdoti del dolore nelle famiglie afflitte. Grande merito è della stampa, non solo di avere falla quell'opera di preparazione alla, quale accennava Vomico Rossi, ma grande merito ì: di avere temprato il Paese nostro a quella calma e a quella serenità che è stata mantenuta sin dal primo giorno dell'impresa italiana ». (Applausi vivissimi). « E grande merito e l'avere mantenuta questa serenità — continua il Presidente — quan. do nel maggie scordo parve, per un istante, che la sorpresa del nemico fosse per arrestare il corso delle nostre vittorie- La stampa, in quel moviamo, ha reso il più grande servizio al Paese, perché ha mantenuta ferma la saldezza degli animi, sicura la fede nell'Italia. Oggi è giorno di vittoria ; la vittoria ha secondato le armi nostre e continuerà ad assecondarle. Meritano grande plauso i capitani e grandissimo plauso i soldati. Ma, in questa città, che è la iiatria del Duca d'Aosta, mi piace dire ciò che a me - non so se mi convenga... ma, dopo tutto... — ct'o che a me scrissc stamane il ministro Bissolati: che una grande parte del merito della vittoria di Gorizia va sopralutlo al Duca d'Aosta (grandi applausi!). / momenti ardui non sono finiti. Avremo la vittoria, ma sarà una vittoria contrastala ancora. Noi dobbiamo giungere sino alla conquista ilnale delle aspirazioni nazionali.- noi. dobbiamo ottenere che dovunque èia nazionalità italiana, velia lingua, nella storia, nelle arihne, ivi sventoli la bandiera italiana! (vivissime approvazioni). Noi d.obblamo mantenere', in stretto concorso con gli Alleati nostri, perché insieme con essi noi vogliamo il trionfa della civiltà, di. quella civiltà che non. consiste solamente nella cultura, ma che consiste in lutto ciò che forma l'elevazione, degli spirili c la purezza dell'animo nazionale ; ciò che non é confortne alla cultura di quei paesi dove, da una parte sì. scrive e si progredisce nelle scienze e dall'altra' parte si dimenticano i diritti dell'umanità. Noi. abbiamo fede di. giungere, alla vittoria, e l'avremo, poiché e impossibile che avvenga diversamente, poiché la storia dimostra che le cause giuste hanno a. culo sempre, più, o meno rapidamente, il trionfo. D'avremo a costo forse di nuovi sacrifici ancora, e voi a questi sacrifìci preparate il. Paese. Preparate il Paese, ad accompagnare alla letizia dei giorni fortunati — come, già faceste uri maggio — la fede da serbarsi nneìie nei giorni di minore fortuna. Dite al Paese che il Governo italiano non e solamente nn Governo di concordia formale, ma è un Governo che ha della concordia il. senso intero; il senso che lieve, e vuote tradursi negli ulti (applausi calorosissimi e prolungati). Tutti coloro i quali amano l'Italia,' j quali credono che la guerra che si combatte da noi e dai nostri Alleati è uva guerra giusta, tutti coloro che questo credono, fanno parte di questa grande concordia nazionale- Io dissi ai giornalisti di Roma, e ripelo, che se non uvessi saputo che i socialisti ufficiali hanno la pregiùdiziulc contro la guerra, li avrei invitati a. far parte del Ministero. Non li ho invitati perchè la V-ro pregiudiziale li divideva da quella grande impresa alla quale io consacro i miei anni che non sono pia quelli della gioventù, ma che sono animati da lutto Ventusiasmo che si può ave. re. E questa concordia non deve essere soltanto la concordia che intensifichi la guerra, ma deve anche essere la concardia clic deve preparare la resurrezione economica del Paese (benissimo!). « E' una concordia oggi per la guerra e' che guarda al domani per preparare le opere clic occorralo dopo che la.pace vittoriosa, ci avrà reso, più ancora dei benefici della pace, i benèfici di una nuova attività. Perchè io ho fede che quando la vittoria sarà completa, i soldati che torneranno dal campo non porteranno, come si illudono alcuni parlili estremi, il senso della discordia nel nostro paese; invece essi saranno i più ferventi, i più forti, i più elficaei fattori dell'avvenire economico della patria nostra. Tutta questa forza di energia che si manifesta nella guerra continuerà a svolgersi nel nostro paese per il. risorgimento economico che esso attende. Intanto, mentre questo giorno aspettiamo, dite a tutte la famiglie dei lavoralorlì. le quali oggi si trovano in disagio, che i sacrifici che compiono sono sacrifici che la patria rammenta e serberà nel cuore. Raccomandate alle campagne, ed anche alle città,, ove occorra, che si estenda più che mai il lavoro delle donne, l'i sono Provincie d'Italia dove ormai le difficoltà del lavoro agricolo, mercè il lavoro delle donne, sono superale. In Francia, anche per le industrie e specialmente per le fabbriche che provvedono le munizioni di guerra, è largo il numero delle donne che partecipa a questo lavoro. E' un'idea che conviene molto diffondere nel nostro paese-, il lavoro delie donne in questo momento deve essere nell'agricoltura e nell'industria maggiormente, maggiormente ancora, adoperato (Benissimo! Approvazioni). mdtaqdride trcvilepccqlinddmacdssn • E, dopo questo, lo tomo a ringraziarvi, Non so bene ciò che mi è venuto alle labbra, e, sopratutto dal cuore, ma so che nel cuore rimarrà sempre impressa questa vostra accoglienza ». Uopo aver rivolto cortes; parole al sindaco, 3. E. Boselli cosi concludi!: « Se ho accettalo di venire tra voi fu perchè mi parve un invilo clic da una parte usciva dalle cose ufficiali, e dall'altra parte si scartava dalla politica, li' un piacere cordialissimo quello che mi avete procuralo, perchè mi avete dato occasione di esprimervi una parola di ringraziamento e di lede per la continuazione dell'opera vostra. Vi saluto con lutto l'animo e all'amico Rossi che mi ha invitato a tornare tra voi il. giorno della vittoria, io rispondo che se sarò vivo, se giungerò al giorno della viltora...non vorrei dire una cosa...insomma., il primo invito che accetterò sarà il vostro! » Una dimostrazione di simpatia Il discorso del Presidenta del Consiglio che e stalo,, come abbiamo accennalo, in molti punti interrotto da' applausi, fu alla line accolto da una calorosa ovazione durata parecchi minuti. Il Presidente de) Consiglio si .è, quindi, trattenuto colla pai deferente corditi-, lità coi giornalisti intervenuti numerosissimi, in rappresentanza di tutti i giornali cittadini dei Sindacato corrispondenti e dell'Associazione della Stampa Sportiva italiana. All'uscita dell'on. Buttili si ripeterono le dimostrazioni in suo onore. Sulla via si era addensata inolia folla, la quale lo 'Salutò con calorosi applausi. Dalle fineòire e dai balconi delle case vicine partirono pure molti applausi ed evviva. sdagsar