Le calorose accoglienze di Torino al ministro inglese Runciman

Le calorose accoglienze di Torino al ministro inglese Runciman Le calorose accoglienze di Torino al ministro inglese Runciman , Dopo un breve soggiorno trascorso sulle rive del Lago Maggiore, il ministro inglese ha voluto, prima di. fare ritorno nel suo paese, lare atto di omaggio al presidente del Consiglio nella città nostra. E Torino ha colto la propizia occasiono per manifestare all'ospite illustre, rappresentante dell'alleata Inghilterra, i sentimenti della tradizionale ammirazione 'Uè nel nostro Paese si professa per la nazione inglese, a noi unita da antichi e infrangìbili vincoli di amicale simpatia. Ritornando nella patria sua il .ministro britannico porterà indubbiamente il ricordo dell'attestato di popolare cordialità datogli nell'ultimo lembo di terra italiana : popolane, diciamo, poiché la majiifeslazioue non ebbe soltanto un carattere cerimoniosamente umettile, aria ebbe altresì il crisma della cittadinanza, rappresentata dal pubblico, efce in folla si era adunato nell'interno e all'esterno della stazione per l'are alto di reverente omaggio all'ospite, i L'arrivo t/arrlvo era stato preannunziato per le 11,30, ma soltanto allo 11,55 il treno speciale giunse allo scalo. Durante l'attesa convennero nella sala reale le alte personalità politiche, militari e amministrative. Notiamo fra esse il presidènte del Consiglio, S. E- Boselli. il prefett'J, comm. Verdlnois. con la consolle, il sindaco, conte Rossi, con la consorte, S. E. Briccola, comandante del Corpo d'armata, ed il tenentegenerale Chiaria, comandante la Divisione militare, il ministro Rutilili, il sottosegretario per le poste, on. Cesare Rossi, il sottosegreurio per le munizioni, generale Dall'Olio, il vice-prefotto, conte Frutteti di Costigliole. 1 se natori Maggiorino (Ferraris, Frola, Badini-Confalonieri. Ferrerò di Cambiano, S. E. Taglietti, primo presidente della iCassazione, il presidente del Tribunale, cav. MaWiiicngo. il prò .curatore del Re, cav. Colonnetti. il ouestoro cav. uff. Borrplli, col suo rrgretario vice-canitnissario cav. Donvito, i deputati Daneo o Giretti', gli assessori o consiglieri comunali Cauvin, Pomba, Bona, il>anza, Muschio, Canipora, Uosbo, Boslo, Negri, l'intendente di finanza comm. Barisene, il console del Belgio, cava liero Blanchard. il console di Russia, coni meridat-ore Gorrini. il cav- (Littori, vice-consolo britannico, rappresentante il console generale, assente da Torino. l,a Camera di commercio «ra rappresentata dal presidente, cornili.-Bocca^ e dai consiglieri Ovazza, Corinaldi a «(rierio; la Deputazione provinciale dal presidente, comm. Borgesa. la Società per l'Industria nazionale dal comm. Nacheri; l'Associazione della Btarapa dal consigliere delegato. Era pure ira l presenti il capo- del movimento generale delle Ieri'., comm. ing. Erchenfrcud. Appena il inno giunse in stazione, S. E. Bose-Ki, seguito dal per 6onaggi sunnominati, mosse incontro all'ospite, col quale erano pure la sua signora, i nostri ini nistri Arlotto, e .De Nava e l'ambasciatore inglese Cecil Rood, S. E. Runcirnan scambiò col nostro primo ministro una calorosa stretta di ma.no- A lui presentò poscia la consorte, a cui poscia la contessa Rossi e la signora Verdinois fecero omaggio di due >nagrillici mazzi di fiori. L'episodio delle presentazioni ufficiali fu conti-assegnato dal pubblico presente iiell'interno della stazione con un lungo applauso intrecciato da: «Evviva l'Inghilterra!». Il mi Distro, visibilmente lieto, sorride e saiuta con lievi cenni di capo la folla. Avvengono subito parecchio presentazioni. Al ministro e alla signora Runcirnan viene presentata la contessa Belli di Carpenea. una delle nostre più instancabili dame nelle opere di assistenza civile. S. E. Boselli. con a fianco la signora Runcirnan, si avvia verso la sala reale, che per la circostanza era stala adornata di piante orna mentali. Fuori dalla stazione Appena il ministro si affaccia all'esterno del-, la stazione, uscendo dalla sala reale.'jl pubblico scoppia in un applauso fragoroso. La cittadinanza torinese, è accorsa in folla all'arrivo della Delegazione inglese. Le bandiere delle associazioni, una decina, ti a le qualj spicca quella rosso-nera del Fascio d'Azione, si smo schierate a destra dell'atrio. Si agitano cappelli, si sventolano fazzoletti e si gridano evviva, all'lngihlterra ed all'Intesa. Il ministro. Runcirnan, evidentemente soddisfatto dall'accoglienza, sale rapidamente nella prima vetturra automobile insieme al Presidente del Consigliò ed al sindaco di Torino, senatore Rjssi. Nelle altro automobili prendono posto le. restanti autorità. Il corteo procedendo a stento fra la calca del pubblico imbocca via Roma c si avvia all'Hotel d'Europa. In Piazza Castello 6 addensata una nuova folla che improvvisa- all'ospite illustre ed al Presidente del consiglio una calorosiiis.ma dimostrazione. Il ministro inglese o S. E. Rosili dalle insistenze della fólla sono costretti ad affacciarsi al balcone. Il ministro, che non parla l'Italiano, si avvicina al davanzale e grida con voce limpida e robusta scandendo 10 sillabe: Viva il Re! Viva Cadorna] Viva Gorizia italiana ! Risponde dal basso, dalla folla che è andata man mano aumentando di numero, un urlo di gioia commossa. Si risponde: Viva l'Inghilterra! Viva Runcirnan! Viva la vittoria degli Alleati ! Passa realmente un momento di grande e commosso entusiasmo. La figura giovanile, snella e affabile rW ministro ingle se ha simpatizzato. La folla 1 > acclama al balcone anche quando si è ritirato : solo dopo parecchio, tempo, verso il tocco, si dirada lentamente. . La colazione ufficiale La colazione e offerta dal Presidente del Consiglio del Ministri, ed ha luogo nel gran salone dei banchetti. La lavola è adornata di fiori <■ delle bandiere d'Italia e d'Inghilterra. S. E- Boselli -- che siede di faccia al ministro Ruuciinan —- lià ai lati la signora Run cimali, l'ambasciatore iuglesp Henne! Rood, la consorte del sindaco eignora C. Rossi-Bosso, 11 ministro Nava., i delegati inglesi, ti generale Briccola comandante il Corpo d'Annata, il Presidente della Cono ili Cnfs3nione S. E. Ta gl ietti, l'on. Daneo, il senatore Ferrerò, il comm. Bocca precidente della Camera di Com marcio, il comm. ing."'Borgesa presidente della. Deputazione Provinciale. M presidente della 4 Corte d'Appello comm. Martinelli, l'Intendente di Finanza comm. Barisene, il Questore cav. uff. Bore-Ili, il cav. Donvito. il cav. Kjctnclmrd console del Belgio, il Console di Serbia, ecr Il ministro Runcirnan ha. ai lati una sua connazionale residente a Torino, la signora BechCT e la consorte del Prefetto : seguc-no il Sindaco conte senatore Rossi, i ministri Ar lotta e Ruffini, alcuni altri delegati inglesi, i sottcwegrolarj di Stato generale Dall'Olio e on. Cesare Rossi, il Prefetto comm. Verdi noie, i senatori Frola, Pinelli, Chiesa, Pai berti e d'Ovidio, il console di Rues'a ionimendatore Gorrini, il comandante la Divisione generale Chiaria, l'on. Giurdano, il Presidente dei Tribunale comm. Marlinengo, il coinmen datore Usseglio, il comm. prof. D. Lanza il signor Becher, il cav, Agnelli, il comm. S- Bo selli ed altre autorità. Il brindisi di S. E. Boselli Allo champagne S. E. Boselli si, alza e pronunzia questo parole: Mi alzo per esprimere il mio profondo omaggio a Giorgio V, ne ed imperatore ed alla sua Augusta Conserte unendomi all'ammirazione che noi tutti sentiamo per i due Augusti Mo narcld. Alzo il calice al ministro Runcirnan, che è e che sarà sempre l'amico migliore d'I talia e che da dicci anni negli olii uffici dei Dicasteri dell'Istruzione, dell'Agricoltura e de Commercio, dà tanta, opera all'incremento di quel Paese i cui progressi sono lo stesso prò gresso del mondo civile. Alzo il bicchier e. alla GbvctebspmurcdidfRotldidpcnndesGvvqndprlvrd■dpda a n . » Gran Brettagna che difende l diritti 'della Libertà e della Civiltà. 10 vi ringrazio, onorevole Ministro per la vostra venuta in Italia., per questa vostra visita cortese. Mentre le nostre nazioni sono congiunte nelle imprese della guerra. Voi veniste a stabilire quegli accordi che riguardano le necessità della vita ecnamlcu e. le urgenti e valide preparazionti della guerra medesima, accordi mercè i quali si aggiunge alla nostra alleanza una novella prova di piena e cordiale solidarietà. Noi siamo usi riti ammirare l'Inghilterra come la nazione primogenita, nelle istituzioni della clvltà, siamo usi a rammentare, con amino riconoscente, come il vostro paese abbia dato ai nostri esuli asilo inviolabile e sincero favore alle idee e alle ardite imprese del nostro Risorgimento. Qui, in faccia a noi, è il Palazzo ove il. Conio Cavour firmò coli'Inghilterra il trattalo che fu principio di nuovi tempi per l'Italia, « qui presso e quell'aula parlamentare dove il Conte di Cavour, il fondatore dell'unità italiana, dichiarò di aver formate alla scuola dell'Inghilterra i„ sue aspirazioni e i suoi impulsi di ministro riformatore e la sua fede incrollabile nella libertà. Nella storia della Casa di. Savoa e della Monqrchia piemontese sono memorabili le fortunate alleanze colla Gran Brettagna. L'unione di Genova col Piemonte, die costituì il primo evento auspicalore dell'unità italiana, fu pensata da Pitt, fu sostenuta principalmente dalla Gran Brettagna nel. Congresso di Vienna. Per allo ii* gradita amabilità siede fra noi la vostra graziosa Consorte, e mentre ad Essa rivolgo il saluto devoto, mi i>. grato rammentare quanto le donne inglesi pensarono ed operarono per u trionfo delle idealità Italiane- lo mando, un caldissimo, plaudente saluto ai Vostri prodi soldati. Le barbariche iniquità seppellirono ne"* del mare il Guerriero insigne, l'altissimo Capitano, le cui gesta, gloriose vivranno siiw!»i»»ii>n/s ?iou solo nella vostra storia, ma nella storia di. tutte le genti. Nel fervore delle battaglie u Suo spirito sorge dagli, abissi del mare e sempre guida il valoroso esercito inglese e sempre lo guiderà alla vittoria, per il diritto delle genti e per le rivendicazioni delta civiltà: Voi amate l'Italia perchè amale il mare! ■ Gli accordi da voi intesi coi miei esimii'e competenti colleglli agevoleranno i commerci del mare. Ma il mio pensiero si rivolge commosso al naviganti cui non danno tregua le nefande insidie, e il grido di esecrazione che si eleva così potentemenet dal Vostro Paese è il grido di lutto il mondo civile, è il grido di tutta l'umanità. Ai Vostri .marinai, ai lavoratori delle Vostre officine, meravigliosamente produttrici, io mando il saluto dei marinai e del lavoratori italiani. Signor ministro! In questi giorni Voi avete sentilo intorno a Voi vibrare il sentimento, affermarsi il volere del popolo italiano. La nostra alleanza, per ogni riguardo e in ogni intento intima e completa, non è solo alleanza ài Stati e di Governi, ma è alleanza di popoli accesi da una medesima fiamma, concordi per raggiungere un medesimo scopo. E decisi come siamo ad ogni cimento e ad ogni prova, lo raggiungeremo insieme cogli intrepidi nostri alleati^ i meravigliosi combattenti di Francia e di Russia.- insieme coi figli dei Belgio cut è serbata in questa tragica epopea, la immortalità- degli eroi e, nel giorno della invocata vittoria, la redenzione gloriosa; insieme- colie, schiere r rolla valida opera degli altri. Governi e popoli con. noi alleali. Ciò che noi vogliamo risponde, ai diritti della coscienza umana, alla difesa e alla ricostituione delle nazionalità oppresse, alla restaurazione del diritto delle genti, ai destini insomma della civiltà segnali da Dio, e ai quali non può mancare u giuro, definitivo, durevole trionfo. 11 discorso del Capo del Governo è stato sottolineato quasi ad ogni frase da grandi applausi. Particolarmente felice fu giudicato lo icceuno a Lord Kitchener e alla resurrezione del Belgio che furono accolti da geneiali approvazioni. li discorsoci Runcirnan Il ministro inglese improvvisa il «no brindisi con liei Ih. chiarezza oratoria in lingue inglese, e dice: Desidero esprimere il. tento della mia cordiale riconoscenza a S. E. Boselli per la sua infinita cortesia e per la sue parole verso il mio Governo. Io sono qui come ministro del Commercio e in rappresentanza del Gabinetto Britannico, come uno degli alleali, in questa vasta, impresa per Imi battono alVunissono i cuori dei paesi alleali, .iscrivo a. grande onore di essere ospite di un uomo come. S. E. Boselli e d'essere capitato a Torino m un. simile momento storico, poiché il lavoro che qui ci ha addotti coincide con un'epoca storica di questa grande campagna di guerra ; e la vostra meravigliosa vittoria ili Gorizia coincide colle vittorie degli inglesi sulla Somme e dei russi jn Galizia. Posso compendiare, insomma, la situazione militare nostra, dicendo di. vedere i nemici stretti a destra e sirctti a sinistra. Signori, con grande cuore in questo momento mando il ùria omaggio all'Italia c al suo rk valoroso che ha conquistato alla sua nobile causa tulli i. cuori del suo popolo; 1 presenti a questo punto si alzano in Piedi ed applaudono calorosamente. I delegati inglesi gridano: Viva il Re!, e ad essi rispondono gli evviva, delle autorità italiane- Ruuciinan prosegue: lo voglio anche congratularmi col Presidente del Consiglio che è diviso da'me da più di una generazione, poiché egli entrò alla Caute, ra italiana nell'unno della mia nascila! Mi associo alla generazione, dei giovani Italiani nel congratularmi con lui pel vigore e. per il giovanile spirilo con cui conduce l'alta impresa.Vi dirò poi una parola sola sulla recente nostra conferenza ed è che essa ha reso più ferma, piti, legata l'amicizia e. gli interessi materiali delle due nazioni. E questa solidarietà dovrà durare olire la guerra, durante la pace, perchè non slamo solo camerati in armi, ma vicini nel commercio; e le nostre frontiere si congiungono perchè sono rappresentale dal mare. L'Italia dovrà essere partecipe dell'onore nostro di comandare anch'essa- nel mare.La nostra solidarietà va ancora, o signori, più oltre. Noi condividiamo commossi u vostro senso di. indignazione contro le crudeltà del nemico, a vostro Presidente del Consiglioha accennato alla memoria di Gladstonc che giudicò roventemente la tirannide dei BorboniE che cosa avrebbe detto, se fosse vissuto, nel sapere un vostro soldato, patriota, consegnato alle forche austriache?! (grida di: Viva Battisti! Abbasso l'Austria I). E quando le bombe cascano sulle vostre città indifese, sui vostrtesori artistici e la mano del destino che le fa cadere sulle chiese?! Od è piuttosto in azione la dottrina del terrore?. Eccellenze, signore, signori, italiani, il'vostro sentimento di orrore contro queste crudeltà è condiviso da tutta l'Inghilterra. E noi intendiamo di finire questa guerra nel solo modo in cui. debba, e jìossa finire: colla vittoria completa e Indiscutibile, delle nostre armi! Grandi applausi accolgono la chiusa della inspirata Improvvisazione del ministro Rum-iman, attorno al quale si affollano l'ori. Boseili e le altre autorità per congratularsi. Sono circa lo 1-5,30 e l'Ulust-.e■ ospite ed'il seguito salgono nello automobili per compiere un rapido giro della cititi. La portanza La partenza del ministro inglese eia già fissata per il pomeriggio col diretto delle 15,.r>0 per Parigi. Un •■ buon numero di cittadini — non però notevole come nel mattino — uonvennero ancora alla stazione per dare il saluto di commiato all'ospite. Runcirnan acconipa guato da 'S. E. Boselli, n giunto a Porta Nuova pochi minuti prima, delia partenza, ed ha dedicato gli ultimi istanti dell'attesa a salutare i personaggi che abbiamo nominato nelle note precedenti. Cordialissimo fu particolarmentu ■il saluto rivolto al presidente del Consiglio, aministri Arlotta, Do Nava e Ruffini, al sindaco conte Rossi. Alla signora Runcirnan furono offerti alili mazzi di fiori elengantemente ni trecciati da nastri simbolici. Nel momento della -partenza e mentre il treno muoveva i primi passi, il pubblico ha rinnovato gli applausi e gli evviva. 11 servizio d'ordine per l'arrivo e la partenza jfu duetto dal commissario cav. avv. Bossi che posc'a scortò il treno fino a Modane. Il servizio, ferroviario fu diretto dal capo stazione prinwpa.e cav. Bozzoli.