La cronistoria e i caratteri deir offensiva austriaca

La cronistoria e i caratteri deir offensiva austriaca La cronistoria e i caratteri deir offensiva austriaca 400.000 uomini e 2000 cannoni - Come fu ricacciata tornila soldati italiani trasportati in automobili. Cen- COMANDO SUPREMO, 17. Ecco i! riassunto delle operazioni dai l.o maggio ul 13 di giugno: Ragioni politiche e morali, oltre clic: militari, seminano avere spinta l'Austria a tentare una azione decisiva contro di noi : l'odio ili razza, aggravato dui l'itsenumento per il preteso nostro tradimento ; il disprezzo per >,*ii antichi sudditi : la lunga preparazione materiale e inorale del tempo di pace; il nostro vanto di fare guerra in territorio nemico. La paventata offensiva generale dell'intesa spingeva poi gli lustro-tedeschi a tentare -di logorare in precedenza taluni degli avversari.La ncsfra -graduale avanzata in Trentino, con lo stringerne sempre più da vicino i capisaldi di difesa, provocava nel nemico il desiderio di liberarsi dalla nostra crescente minacciosa prensione. lutine l'Aueitria faceva grande assegnamento sulla ripercussione molale che nell'esercito e nel paesi nostri avrebbe or, una inaspettata poderosa irruzione nem' indente a sboccare nella pianura veneta, ed a tagliare l'eserciio italiano dalle sue retrovie. Per queste ragioni fu scelto a teatro dell'offensiva il Trentino, non ostante le uvtdenti stai vorevoli caratteristiche geograttco-miliiari. della regione: la gran eccentricità rispetto al rimanente territorio della monarchia; la distan/.a sensibile (tirila fronte austriaca dell'Isonzo, enorme poi rispetto a quella russa e balcanica, con la conseguente difficoltà di rapidi spostamenti ili forze, in caso di attacchi concomitanti, nostri 0 ileuli alleati ; la natura montuosa del lerritol'io, mal prestantesi perciò alla adunala ,->d al sostentamento di grosse forze, come allo sviluppo ili grandi operazioni di guerra: infine la difficolta logistiche per i rifornimenti e gli sgomberi di una grossa armata, ai anali mal si poteva provvedere con le due sole linee ferroviarie rlfl Brennero e della Pusterlo, che a Franzeivsfeste s! fondono poi in una, per quanto a doppio binario sino dire Trento. La preparazione , Tali ostacoli 11 ComaniTo nemico credette il! poter superare sia eoa Tentila dello forze, che avrebbero permesso di sopraffare rapidamente la riostia difesa, abbreviando il periodo della crisi, sia mercè l'accurniezza della preparazione, intesa a creare nel Trentino, prima ancora dell'univo delle grandi unità destinate ad operarvi, ima licca base di operazioni, provvista di tutto quanto poteoiie occorrere per lar vivere e combattere numerose irup-pe, nuocendo cosi al minimo ì trasporti ferroviari durante il periodo delle operazioni . Furono perciò costituii! vasti depo-siii per viveri, vestiari, equipaggiamenti, medicinali e sopratutto poi per munizioni, delle quali si coprirono iutiere e vaste uree prative : si accumularono materiali ile! genio di ugni specie iitr il rapido impianto di difese accessorie : si adattarono numerosi ed ampi locali a ricoveri per malati e feriti, sgombrandone la popolazione ; si organizzò mi liceo servizio ili trasporti, a s.-iiia, crai carreggi e soprututlo poi automobilistico, migliorando e sviluppando all'uopo la reie stradale: si studiarono infine . provvedimenti più atti ti rimediare «Ila scarsezza o mancanza d'acqua in taluna delle zuie montiose dello scacchiere delle operazioni. Nella seconda metà .di marzo, comiuetù la leniti radunata delle unità destinate aiì'ofiensiva. Esse Vennero toì-tti dalla fronte russa, da lineila balcanica e dalla rimanente fronte italiana; alcune furono formate ex-novoi mediali; te elementi vari (battaglioni di landsluim, ili volontari, di marcia, rampali, ecc.j. A radunata compiuta, a metà di maggio, si trovavano in Trentine is divisioni ili trupie scelte tra le più allenate alla guerja di montagna : una massa di circa 40O mila uomini, compi est 1 battaglioni di complementi che ogni reggimento aveva, borialo al seguito, ^i calcola che tali truppe disponessero di non meno ih 2000 bocche da fuoco, di cui metà di medio calibro, alle quali vanito aggiunte 20 batterie da a due pezzi Tana, quattro pezzi eia 380. quattro da HO. Oltre che la preparazione materiale, 1 avversarlo i-urò eoa speciale attenzione quella molale. Mezzi prescelti: l'odio e la lusinga. Aita offensiva in Trentino si diede il carattere di spedizione punitiva contro l'Italia c fu perciò chiama-ai la « Strafexpeditiori ». Tra le truppe austro-ungariche, stanche dilla lunga guerra e desiderosissime di pace, fu abilmente diffusa in tutti i modi la persuasione che il protraisi <delle ostilità in Europa si dovesse al cosi deWo tradimento dell'Italia. Onesta battuta, rimesa si sarebbe rotta e la guerra uvrebbe subito avuto Sue. . . Opuscoli di propaganda, discorsi de» comandanti parale con intervento di alti ufficiali e di arciduchi c clmidentìsi sempre con amnghe alle truppe proclami del comandante in capo dell'esercito, arcidnea Federico, con aecenni all'odiato nemico, al nostro perfido tradimento. all'ora della vendetta finalmente scoccata, tutto concorse a preparare l'animo dei soldati. Si cercò anche di infondere nello truppe Imperiali la maggiore fiducia nel buon eelto dell'impresa tacciando di vili e dappoco le nostre fanterie, descrivendo l'esercito italiano in preda alla stanchezza e allo scoraggiamento, il popolo esaurito dalla lunga guerra e agitato dalla rivoluzione. Si promise la facile invasione e il saccheggio nelle nostre pingui campagne e nelle ricche città, ove le truppe vincitrici avrebbero trovato abbondante nutrimento e ristoTo; si falsarono le idee dei soldati sugli ostacoli da superare, distribuendo schizzi che indicavano in semplice. linea d'aria le distanze da Trento ad Udine, Treviso, Venezia.. Vicenza, e Desenzano. ■ Infine fu- fanatizzato memento tirolese col ghIdo: «. Cacce amo l'intruso opre i nostri monti; csdcfdpvcbt e n d . ; conquistiamo alla patria i confini di cui abbi* sogna per la sicurezza futura «. L'attacco austriaco fra Adige e Blrenta, preceduto da azioni delle artiglierie nella giornata ile! li maggio, si manifestò il mattino del 15 con intenso bombarffamento lungo tutta la fronte. Il fuoco di preparazione durò in medi»dalle tre alle set oTe « generalmente l^assalto' delle fanteritì ebbe inizio insieme all'allungameli io del tiro delle artiglierie ; talché in i»ui punti le nostre truppe sri trovarono ad improvviso stretto contatto con l'avversario prima an* cora die avessero potuto rendersi conto che li bombardamento fosse finito: ih qualche foeajitu furono assalite mentre erano ancora ricoverate in caverne. In Val d'Adige (ili effetti furono diversi nei vari settori della! nostra fronte. Nella zona di valle Adige, fra questo fiume e il torrente Leno di Vallarea, il bombardamento determinò un calmo e ordinato ripiegaménto delle nostre truppe dalle posizioni avanzate, ncn senza frequenti e vigorosi ccmtroattaocjn.. Il 1*J, le valorose -truppe della 37.a divisione feì affermavano sulla linea Coiii-Zugna-paeso daj Buole, che da allora saldamente mantennero* contro : vi olentissimi attacchi' nemici, durati sino al 31 di maggio.. . j Anche nella zona, tra i due Leno, i nostri ri* piegarono ordinatamente sino al Pasublo inan-a tenendo a noni occupazioni avanzate. Conte» queste il nemico pronunciò dal 26 maggio ai1 l.o di giugno violentissimi attacchi, che obbligarono i difensori a ritirarsi gradatamente verso la cresta, contenendo l'avversario ed1 infll'g» gendogli perdile rilevanti. Dopo il l.o di giugno, in tutto il settore dal-l'Adige a valla Terragnolo, pure seguitando bombardamenti, gli attacchi nemici si vennero/ facendo sempre più uirf. ed' incerti, diretti es* senzialmente a. mascherare spostamenti di trup-< pe, enfi l'avversario veniva concentrando nettar zona degli altipiani. Tuttavia la notte sul 15 f giugno l'avversario tentava un ultimo violeniòjt" sforzo contro le nostre posizioni di Comi Zu«! gua. e di Serravalle : ma depo mischia accanita, durala sino all'alba, fu respinto e volto li» fava con gravissime perdite. In complesso in questo settore, il possesso" del quale sarebbe stato di importanza capitale per il nemico iu relazione alla progettata injva-jsione nella pianura, la resistenza delle nostra truppe fu quanto mai salda' e tenace ed mais- , se all'avversario perdite enormi, che .ne affretta* reno il logorio delle forze. Non è perciò eri" passivo affermare che cóntro il saldo' rj|}j>str» > della nostra difesa di valle AdigèT^oitnlnclò- oM .. crollo della possente offensiva nemica. Nel settore tra Valle Terragnolo e A'.to A&fW 10 era stata allestita una robusta linea di re* sistenza più avanzata lungo lo posizioni da M. Maioiria al Soglio o?Aspi<>. Ma il largo impiego dei grossi calibri da purte del nemico produsse «ritriti superiori a quelli previsti nei-"' la costruzione dei triiiceramentl; mentre, per: 11 sistema .d'adacco udoitaio daSe fanterie no* miche, in molti punti le nostre truppe furono! assalite quando erano a.icora al riparo neij ricoveri, così la linea avanzata, dovette e9sera pivstu sgombrata e le truppe si ritirarornu sulle successive posizioni idi ftl. Torero, Campuniolun e -ijpiiz Touezza. .La. vicinanza di esse ai forti austriaci ili lloss del Sommo, .Sommo Aito e Cliwle-, la picponderanza. in .immolo e in calibri, delle artiglierie nemiche; gli incessanti irnpetuosii attacchi deJlr. fanterie ni questo che fu il tratto di nostra fronte contro il (piala l'avversario^ concentrò ì maggiori sforzi, obbligarono pe* rù 1 difensori, nella, notte sul 19. a sgombrare anclie la linea di CàMipomolun, dopo avere h* parte ritirato, in purte distrutto il copioso ma-» leriale di artiglieria cho lungo esso si trova» va. La, ritirata potè svolgersi calma ed ordinata sino alla iiuea M. Aralta-M. cimone-Barr aro la, essenzialmente per la protezioni» dati da un gruppo di valorose truppe alpine disio-*"* cate fra CoMa. di Mescle e \f. Tortivi? che opV' posero la più saldi ed efficace leswtenza ali bombardamento ed agli insistenti attacchi nemici. ' 1 ■' Seguirono in questo settore alcuni giorni di sostq, iM corso dei quali a nemico portava lai massa «.ile sue artiglierie sulla eresia fera w 'Toraro ed il Gainpomolou, donde Iniziava Via* tenso bombardamento del sottostante bacinaj del Posina-Astiao. Il % maggio le sue fanterie! lipreniSeVaiio violentissimi attacchi. oh$ et obbligavamo, non senza tenace ed attiva diteti sa. a ritirarci nella zona montuosa del Nove* gno. Contro (fi questa, nel tratto di fronte dw \ì: Forni.Alti a M. Brozome. l'avversario laCM 'iò .dal Si maggio al 15 giugno una serie df violèntissimi attacchi, costatigli ogni volta per, dite enormi é che si infransero *emnie «entro la salatissima resistenza delle noetre truppe, . Così anche in questo settore, dove la ìrtra* ordinaria preponderanza delle artiglieria aveva consentito al nemico i maggi ori e pia ' pidi progressi, osso era inane obbttgeto ni arrestarsi dopo aver logorato le mignorl i truppe nella vana speranza di ewrtrsa» al! gognato sbocco in plano. •ull*miriano cM tatto Anche sull'altopiano del Setta Qnmoi tW stata allestita una robusta prima Unse di éR tot a, appoggiata alle onganizzazlonl del Dotte* sin, del bosco di Varagna e dea Mfical essa, infatti, pur sottoposto a tiri di citar* superiori ai previsti, potè wstaVqm dal 1S al 21 di maggio, e, sfondato in atraVho tratto* fu più volte ripresa e perduto; Il 2.1. le nostre truppe": c p lag are sulla seconda linea (M. torw di campolongo); ma eia per rfewalrme mioc con l"irrceesairt« fuoco del man Ubr. Ha per te dUAoott* da nostri rito U # YWH • di rp^go*

Persone citate: Comi, Forni