La penisola della pace

La penisola della pace Sulle vie della Storia La penisola della pace Fra i golfi di Salonicco e di Contessa, sul più orientale fra i tre promontori scabrosi dolla Calcidide,.il tumulto della guerra sii ripercuote a turbare l'ultimo asilo di vita contemplativa rimasto in Europa. Annidata sul fianco del monte Athos, raccolta in se stessa fra il mare e ia rupe, vegeta una minu-. scola repubblica,monacale che, in mezzo al ruinoso sconvolgimento del secolo ventesimo, riproduce ostinata alcuni modi di vita bizantina del decimo secolo. Quelle cime impervie e le foreste intricale che ne coprivano i versanti, offrirono il, riparo di una fortezza costruilu dalla natura alle popolazioni greche d'Europa e d'Asia stanche dell'insopportabile succedersi di invasioni- e di tirannie del basso Impero. Come adesso, l'umanità, chiedeva pace. Come adesso le regioni fra la Macedonia e l'Anatolia erano le più travagliate dal conflitto europeo. La lotta fra i bulgari e Bisanzio generava orrori sopra orrori: quando Basilio il fìulgaroctono espugnò Widdiu, accecò, per gran parie con le proprie inani,'i quindicimila soldati messivi da Simeone a guarnigione. A quei tempi le vittime innocenti si sottraevano all'imperversare ili questi furori ritirandosi in solitudine cenobitica, dove neppure un'eco della guerra potesse giungere. Non vi erano ferrovie nò giornali : un'insenatura solitaria, una cima dura a scalare, bastavano a frapporre una distanza smisurala fra un gruppo di uomini e il resto dell'umanità. La «per molt'anrii lagrimata pace » che l'F.uropa del ventesimo secolo, si ridurrà a mendicare da un Presidente di repubblica americana, le anime dolenti del medioevo orientale la chiesero al silenzio dei monti e al raccoglimento nel Signore. Cosi nacque, nel nono secolo, la Tcbaide del Monte Athos e. crebbe cos'i nei susseguenti : per reazione agli eccessi Sanguinosi della invasione magiara, dell'urto fra ellenismo e slavismo, da tutti i flussi e riflussi storici intorno Bisanzio. I pacifisti di allora si ritiravano in disparte sull'Athos per deprecare il secolo inferocito col canto di lunghe e monotone litanie. A parte la regola, i. pacifisti contemporanei fanno su per giù la stessa cosa intorno alle tahles d'hólc della Svizzera. Più fortunati, quelli antichi poterono costituirsi in una repubblica quasi autonoma the per più di inill'unni lo gliene europee non hanno toccata : e dia ancor oggi, insieme con i suoi diritti quasi sovrani, serba la medesima lisonomia ciie ai giorni del santo ceiiob'iarcà, Atanasio, tanto più singolare pel contrasto con l'alacrità ferroviaria- e portuale della prossima Salonicco, della lisonomia di I.hassn odi Kandy, le dm metropoli asiatiche del monachismo. Neutralità c sovranità che la minuscola teocrazia perderà imo di questi giorni so la calata dei bulgaro-tedeschi su Covala porterà la guerra anche nella Calcidirle orientale, ma che sono attestate da bolle imperiali di Comneni e di Paleoioghi; riconfermate da donazioni di despoti bulgari, di Itrals serbi, di voivodi vaiacelo. Fra gli imperiali signori di Bisanzio e i barbari re danubiani, la cui mano ardita Incera ogni giorno nella Buina nia qualche framnienfo dell'impero di Costantino, i monaci avveduti si destreggiano diplomaticamente: in calce alle crisobolle «in. mucchiate negli, archivi e che costituisco no uno dei maggiori tesori documenta ri d'Guroda (purché, una granata non lo metta in fiamme!) le croci slavone si alternano coi sigilli imperiali: e gli uni e le altre attestano donazioni di fattorie, di foreste, di villaggi. Sulla porta della più antica fra le chiese, la carta fondamentale c riprodotta in lettere greche in nome del Basileus e in caratteri cirillici in nome dello Tzar. La confusione medioeva.le dei poteri gfepare- però visibile al visitatore del monte Athos, il quale ritrova il processo di formazione delle grandi f .r tune monastiche cosi frequenti anche iiiella nostra società occidentale ai tempi della feudalità, e rivive uno dei più appassionanti momenti della storia d'Europa: il conflitto subdolo o violento del pastorale con la spada. Anche in Oriente — anzi più a 4ungo in Oriente dove l'Università non si levò a contrastare alta Chiesa il dominio dello spirito il convento ò per lunghi secoli la cultura, le lettere, l'umanità. Grado a grado la repubblica athonita s'ingrandisce e si emancipa nel caos bizantino, attraendo a sè quel poco che resta d'intellettualità, di amore dello studio e dell'arte; e la sua ascensione aioii ha che una sosta con l'arrivo dei crociati, quando il signore franco 0 svevp, i cui scrupoli di coscienza s'erano da terrqu smussati nel mettere a sacco monastèri ' renani o lombardi, taglieggia senza pietà gli scismatici ululanti la loro eterna giaculatoria. L'occidente è anticlericale. La presenza dell'Oriente, non appena oltre In Vistola ed oltre Salonicco, è sentita dal viaggiatore anche ignaro di storia, all'autorità che irraggia la persona del Pope. Dei rami del vecchio tronco romano quello rivolto verso oriento ehbe facile la vita: però non s'afliuò, non i' temprò, non si arriccili spiritualmente nella lotta: pei" questo forse 11 clero ortodosso, regolare o secolare, è tanto al disotto del cattolico per il rispetto della cultura; e resta praticante ili superstizioni, privodi^spiritualità, incapaci;, ,di«,-«ngrii rinnovamento. Ma questa sua essenza mediocre gli ha dato modo d'i. adattarsi a tulli! le barbarie sopragj ciuiile e di vivere con esse. Vn giorno i :r.-.iucci- che stavano in \ edetta sopra la torre avanzata che protegge il convento df' I.avra per avvisare la trireme della prorar dorata che. .recava ai monaci i dóni dell'in*, paratore, videro con spavento avanzare ann l'Egeo una pesante tariana sormontata daVJ! la mezzaluna. Era un ammiraglio di MutJ' netto che giungeva a imporre a! convenW' cristiano la legge deirultllrno vincitore dlf P.isanzio. La repubblica di Cristo ' doveva.! finire,; le sue ore erano contate. Ebbene la,* repivbblica di Cristo, si mise invece d'acCorJ: do con l'inviato del Profeta: e il magnifico' •elim lo riconfermò tutti; i suoi privilegi...f inerite contro oriente: athóniii e turchif l'in tessero. 1 Ma venne il secolo decimonorio, con le sue"' idee di indipendenza, e di libertà, con le suei aspirazioni al lavoro e alla ricchezza e lai stia sete di gioie terrene. Il cenobio deU; l'Athos fu insidiato da un nemico peggiore) del musulmano. Aveva potuto destreggiarsi! accortamente fra l'Imperatore e il principeverbo o vaiacco, fra il Sultano e lo Tzar dì Mosca: ma quando greci, rumeni, serbi» .nilgari, rivendicarono la; propria naziona" lità, la teocrazia dell'Athos non osò prende^ oartito contro l'oppressore straniero che aveva garantito i suoi possedimenti e riaffer^ mata la sua sovranità. D'altra parte il fer-J vore religioso diminuiva anche nellapeniso-i ia,balcanica;,i nuovi stati nazionali per costàJ 'tuirei loro bilanci secolarizzavano i boni ecJ clesiastici. Al principio dell'ottocento v'e-i rano ancora, diecimila monaci, oggi non sei ne conteranno forse nemmeno cinquemila.] Fra loro, come in tutte le comunioni che sii sono formate ignorando le separazioni di! razza — negli Siati Uniti d'America o in! sono alla. Chiesa romana, o al socialismo1 internazionale --• la scissura nazionalista! oggi si allarga. Nei corridoi dei monasteri,? frati greci e frati Tlissi risolvono a colpi di torcetto i problemi balcanici. La cpnviven-i za fra. serbi e bulgari essendo diventata! impossibile, colonie intiere degli uni: e degli altri hanno abbandonalo il territòrio'della! comunità per ordino iloirigrcmeno,- e si sono smarriti nel trambusto indescrivibile;' che infuria, da quattro anni nelle terre-bai-' coniche. Dovunque i ministri delìei. Chiese! d'Oriente vengono ira loro a contatto, la controversia prorompe nel « fattaccio ». Le violenze rissose della, guardia, ortodossa del sepolcro di Cristo, e l'ironico sorriso della guardie turche che debbono ricondurla alla ragione, restano indimenticabili ài viaggiai toro che vi lui assistito e- che ne rimana ferito nella, sua dignità di cristiano- e nel suo orgoglio di europeo. Quéste scissioni insidiano nella sua unità organica il piccolo stalo religioso deila Caicididc e ne affrettano la rovina. E' poco probabile che, nel riassetto dell'Oriente europeo che seguiràa questa guerra, esso riesca a, salvare 1 suoi difilli sovrani, perduti i quali discenderai inesorabilmente.nel passato, sui cui gorghi galleggia ancora come un rottame sul luogo di un naufragio. *** ,! La. popolazione dell'Athos è costituita e* sclusi\-amente di religiosi sottoposti alla regola di Siin Basilio. L'uso della carne, del tabacco e ritirine'! del bagno e loro assolutamente vietato. Vestono una tonaca, di.la/ mi. nera, portano intatte la barba e la capigliatura che si rannoda in trecce raccolta sotto un ulto copricapo cilindrico d'un feltro grossolano, perchè la Chiesa d'Oriente Obbedisce al precetto nazareno che il fer« ro non debba ^ordire il capo di chi ai vota al Signore: «non tanget caput novacula», dicevano i leviti maestri di Sansone.' I monaci non Inumo, del resto, a temere lei cesoie di Dalila, essendo, per la regola, fatto divieto assoluto non" solo alla donna d'ogni ' età, ma anche alle femmine degli, aiìimali, di penetrare nel territorio athonita. '\ Da dieei secoli questa legge è rispettata' nella sua puerile rigidità: una gallina cho si introducesse a razzolare sul suolo deli sacro monte farebbe più terrore e provoche-*rebbe più angoscia che non un caso di co-> lera. E dire che questo furore ascetico sii specchia nelle onde cilestri dell'Egeo, dove sorge Citerà, o donde Venere nacque ! Dalla costa sopra la quale i monasteri stanno sospesi, s'apre a chi riguardi il mare uh panorama di isole il cui nome suona come un concento di lira: .Thàso, Lemno, Sanuatruoe. Ma i monaci passano .senza, guarj dare. Essi non interrogano nè la. ci reostati* te, natura cura ,ai primi abitatori di quella pendici che furono della razza di Dioniso-, ne, si ripiegano dentro se, sul, yorjiceV'di passioni rombante nel cuore doU'yomo 'o che attraeva l loro grandi antecessfcri della Tcbaide, Antonio, Macario, Pacomio, Ila. rione, l'orti fra i forti, vittoriosi delle più aspre vittorie che l'uomo abbia mai riportate sull'uòmo. Gli attieniti di oggi hanno cosi poco di umano ! Sui loro volti non si scorgono i segni della macerazione spiritituale, le cicatritei incruente incise stulla fronte di chi ha combattuto le battaglie del Signore. Essi non hanno cercato nel mollastero se non un relativo'benessere, un ozio eguale e sentirò, in fondo-la vita ideale di ogni oriente le che si rispetti. Il loro vitto di pesce salato e di olive secche rassomigli eirebbe molto al digiuno nell'occidente carnivoro, ma, nei sobrio oriente, popolazioni intere lo sopportano senza il conforto d'una vocazione religiosa, soltanto perché non c'è altro; e noti paiono. più infelici per questo. Anche in; oriente.il• convento 4

Persone citate: Contessa, Dalila, Macario, Monte Athos, Pacomio, Pope, Profeta, Sansone