Attorno alla nostra guerra

Attorno alla nostra guerra Attorno alla nostra guerra e I panili Itili giurie Mite dì Giovanni Facta Roma, 3. notte. L'inviato in zona di guerra della Tribuna ha potuto conoscere i particolari della gloriosa morte di Giovanni Facta, figlio dell'ex-ministro. Ecco come li-descrive: «la morte di Giovanni Facta ha suscitato il più intenso dolore negli addotti all'aviazione militare- ed in tutto lo Ala dell'esercito, ma specialmente tra i suoi compagni dei quotidiani ardimenti i quali no ammiravano l'ardore giovanile, la vivezza d'Ingegno e la nobiltà del carattere-. Alcuni ufficiali, che lo ebbero allievo, hanno descritto la rapidità dei progressi che aveva saputo compiere, sino a divenire uno dei .nostri migliori piloti. Arruolatosi come volontario aviatore, attendeva la nomina a sottotenente, ma continuava a fare il suo dovere con grande modestia, senza mai efruttare il nome e lo aderenze della famiglia per ottenere privileigi, quasi inconsapevole di quanto erano apprezzate le sue magnifiche qualità di soldato. II giovine, che si ò immolato alla natria, pra addetto come pilota ad uno del nostri olìmpi di aviazione prossimi alla fronte. La mattina del 30 giugno era partito su di un Caproni, che doveva compiere un viaggio di esplorazione e bombardare il campo nemico suliv.ltipiamo dei Sette Comuni. Egli dirigeva l'apparecchio, sul quale era salito anche il tenente Pacinotti dei lancieri Milano, Aglio di un colonnello, nativo di Padova. Il Pacinotti funzionava da ufficiale osservatore. Eranc. inoltre a bordo del Caproni un sottotenente ed un mitragliere. Il Caproni, che faceva baite di una squadriglia di apparecchi partiti simultaneamente con l'identico obbiettivo, compi senza incidente il viaggio di andata. Volando tra l'Astico e il Brenta passò, a .non elevata altezza, su Breganze, Fara. Salcorlo, Luciano: poi virò nel cielo tra monte Cintone e monte Rosslgnolo, •dirigendosi a quota più alta verse il Sisemol, ad oriente di Asiago; poi. oltre il Sisemol, sopra Gallio distrutta. Avvistati, al di là di Gallio, accampamenti ed ammnssaménti di truppe nemiche, gettò numerose bombe provocando danni visibilissimi, le truppe austriache conoscono l'abilità e la tenacia dei nostri aviatori, perciò sono prese da gronde panico ogni volta vedono volare un aeroplano Italiano, anzi si agitano al solo vedere ut aeroplano nel cielo, anche se esso è austriaco, perchè temono che sia uno dei nostri. Orbene, mentre l'aeroplano pilotato dui Facta volteggiava tra Sisemol. la valle dei Ronchi e Gallio, si videro le fanterie austriache sbandata»! di qua e di ja per evitare i colni delle bombe, che facevano nondimeno larghi vuoti in mèzzo ad esse. Ma. ben presto, contro il nostro Caproni incominciò un intenso fuoGO dei cannoni antiaerei nemici, che lo accerchiarono di nubi di snwhnells che si avvicinavano sempre più al bersaglio mobile, ma non eccessi vamènte veloce. Il Caproni manovrò felice mente, cambiando più volte altezza, senza in: terrompero nè il lavoro di ricognizioni, nò il gettito di esplosivi di cui ancora era carico. Ad un tratto, mentre saliva più in alto, dopo avere gettato una iie-mbo. fu investito da più parte dalle palette di due o tre sraplwells scoppiati insieme. I due ufficiali si chinarono verso il volante per verificare che cosa fosse accaduto e Der aiutare il pilota. — Non è nulla, esclamò il giovane Faota. — Torna Indietro, qui ci finiscono, dicevano gli nitri. E l'apparecchio, infatti, si svincolò dalla cerchia di fuoco che Jo teneva quasi prigioniero nell'aria 0 volse verso il ritorno. Ma stentava ormai a mantenersi in equilibrio. Le ali erano in parte squarciate, il motore stesso pareva ansare come un cuore umano che fosso sul punto di soffocale e-di essere preso da sincope. Furono mcmenU terribili. Il giovane Facta non si perde d'animo e fece tutti gli sforzi per proseguire il viaggio e per reggersi nell'aria. Ma non si poteva Più. Il vento, passando tra gli squarci delle intelaiature, stava per travolgere l'apparecchiò. Fu inevitabile atterrare. L'aeroplano compi un ampie arco di volo in discesa ed a motore spento, si inabissò verso la pianure, verdeggiante che, al di qua della strada di Guilio, si stende tra Zocclil e Bertico. Cadde a caoofìtto con uno schianto. Un mucchio di telai' infranti ; una vampata, una colonna di fumo, poi più nulla. Accorsero dei soldati. Il giovane Facta giaceva morto in mezzo ai frantumi della sua arma. La mitragliatrice gli èra caduta sulle spalle. Il tenente Pacinotti, morto anch'egli, era raggomitolato presso il motore, io una pozza di sangue. Il sottotenente ed 11 mitragliere erano feriti. I due morti furono liberati dal resto dell'apparecchio, spogliati dei caschi e delle pelliccie e trasportati tra i fiori del prato. I due feriti furono adagiati sulle barelle di una sezione di sanità ed allontanati in fretta verso un ospedale. Erano le 8 del mattino ; tutto intorno rombavano le cannonate- Il nemico urgeva da vicino e pareva che i colpi sonori delle sue artiglierie volessero anch'esse rendere omaggio ai nc6tri caduti. Il giovane Facta aveva in tasca una delle ultime lettere dei genitori. Ad essi scriveva di soveifce narrando con entusiasmo le operazioni di guerra alle quali prendeva parte ». L'Arciduca Eugenio si vanta della distruzione di Asiago indifesa! Lugano, 3, mattino. Un comunicato del Quartier Generale della stampa austriaca viene smentito dalle parole dell'arciduca .Eugenio, generalissimo al fronte italiano. 11 comunicato austriaco informò che non i cannoni austriaci avevano distrutto Asiago, ma quelli italiani. Ora il Neue Viener Tageblatt pubblica una intervista avuta da un suo redattore col principe Eugenio, che, parlando dell'offensiva austriaca nel Trentino, disse: « A dimostrare la rapidità delle.nostre operazioni basti un esempio. Al mattino fu sparato il primo colpo su Asiago. Allorchè il comandante supremo giunse nel pomeriggio sul posto dove funzionava la batterìa, gli fu presentata una fotogiuria che documentava l'efficacia di quella prima cannonata su Asiago. Era stata presa rapidamente da un nostro aviatore e già sviluppata e diramata. E, naturalmente, ai primi colpi ne succedettero degli altri, che distrussero il ridente paese ». La parola di Pecori-Giraldi Il generale Pecorl Giraldi, a un eaiuto inviatogli dalla Razione di Firenze, ha cosi risposto : 11 11 cortese, anzi, lusinghiero telegramma che a lor signori piacque indirizzarmi, mi è or ora pervenuto ; ed io non trovo parole bastevoli per esprimerne la viva riconoscenza. In-, dubitatamente virtù di truppe, certa fede nei destini di una più grande Italia, ed anche un po' la fortuna, ci hanno aiutato-.. ; a speriamo vogliano continuare, facendo vero il proverbio che «chi bene incomincia è alla metà dell'operai ». Ma la bisogna è rude; tengano a men. te che non si può « voltare », specie su di un terreno come l'altipiano di Asiago, dove bisogna trasportare fin l'acqua da bere per i soldati ed i quadrupedi!... « Con nuovi ringTaziamenti e con il massimo grato ossequio .. Generale Pecorl Qirauti*. I cadati per la Patria VERONA, 3. — E' caduto al fronte valorosamente combattendo alla testa dei suol soldati il tenente degli alpini rag. Emilio France schini, di Boscochiesanuova, cassiere presso la Banca Mutua Popolare. — E' morto il tenente di fanteria Giovanni Pasolli, figlio dèi rag. Giulio, della nostra Cassa di Risparmio. Ha trovato la morte nell'Adriatico. Egli faceva parte del reparto cho fu affondato nel mare da un sommergibile austriaco, come a suo tempo ebbe a dire il Comando Supremo. Aveva 20 anni. CASALE MONF-, 3. — In seguito a ferite ai la testa ed al torace è deceduto in una sezione di sanità il soldato degli alpini Claudio Moiso, di Calosso d'Asti. Per ferite multiple riportate in un combattimento, ha dovuto soccombere in un ospedaletto da campo il soldato di fanteria Arnulfo Domenico, ai Giuseppe, di Asti E' pure ufficialmente comunicata la morie avvenuta sul campo dell'onore di Rizzola Giovanni, soldato, nativo di Canelll. NOVARA, 3. — Risultano caduti per la Patria i seguenti soldati novaresi : Stoppa Francesco di Gaetano, delia classe 1888:' Bruetia'Angelo di Pietro, caporale di fanteria della classe 1894; Guida Francesco, bersagliere ciclista della classe 1887: Lombardi Gaudenzio, soldato di fanteria della classa 1894 Scurroni Mario, fantaccino, della classe 1894 ; Spinelli Antonio, della classo 1896 ; Baratti Emilio, soldato di fanteria, della classo 1894 ; Vercelli Carlo, della classe 1889; Mazzini Luigi, caperai maggiore di fanteria, della classe 1890 ; Fedele Pietro, della classe 1883 : Morano Giuseppe, della classe 1883; tutti di fanteria, e Baroli Pietro, di GargaUo AILESSANDRIA, 3. — II locale Ufficio informazioni comunica la notizia ufficiale pervenuta dal Comando del . ■ . reggimento fanteria di, stanza?» Milano che 11 milite Lombardi Fe lice nativo di Alessandria (sobborgo Valle San Bartolomeo) ha incontrata morte gloriosa il setto giugno u. s- in un aspro combattimento. VERDUNO, 3. — Caddero per la grandezza della Patria i soldati Bonetti Giuseppe, sul Monto Scai', il 21 ottobre u. s., e Sanetti Giovanni residente ultimamente al Rea! Borgo di Pollenzo. Prigionieri e dispersi NOVARA, 3. — Risulta fra i prigionieri internato a Mauthausen il soldato Dell'Ara Giovanni di Angelo, della classe 1897. CASALE MONF., 2. — Alla famiglia è pervenuta notizia in Occimiano Monferrato che il soldato di fanteria Cassini Giuseppe di Giovanni è stato fatto prigioniero dagli austriaci. Anche il soldato Corona Riccardo, di Vignalo Monferrato, che aveva partecipato alla battaglia sul Trentino, annunzia telegraficamente alla sua famiglia che da qualche tempo non riceveva più notizie, che egli trovasi in buona salute, prigioniero degli austriaci. CASALE MONFERRATO, 3. — Giunge notizia che il soldato Cucco Pietro, del vicino Comune di Terruggia, appartenere ad un reggimento del Genio, è stato fatto prigioniero in Tripolitania e trovasi a Beni-UUa. Al nostro sindaco è pervenuto un telegramma della Croce Rossa italiana col quale Fi annunzia cho lo autorità austriache significano che il sergente Capra Pietro, appartenente alla fanteria, della nostra città, è stato fatto prigioniero 0 trovasi in buona salute nel campo di concentrazione di Mauthausen. VÉRiDirxo, 3. — Dopo circa un mese di dolorosa attesa la distinta famiglia del compianto cav. uff. Laneri Agostino ricevette il l.o luglio la notizia che il Aglio Laneri Silvestro, reduce dalla Libia, era stato fatto prigioniero nello scorso maggio. Profughi che si ricercano ALESSANDRIA, 3. — La profusi Orsarla Orsola fu ricoverata a San Severino (provincia di Macerata) col proprio flalio Luigi, di anni 11. Avuta mie. str. residonza fin dal 53 aprile dal ricovero di Saa I Severino furono trasferiti a Napoli, ed ora non &l conosce l'Indirizzo, nf> più di loro st ebbero notizie per quante attive ricerche si siano all'uopo fatte. Il marito Isidoro, residente fino al 25 aprile xi Como di Rossnssls (provincia di Udine), ora trovasi In questo ospedale di ris^'iv:, N. 4, per cecità, dell'occhio destro, e sarà (iratissimo a chi potrà dargli pre, gcuaodgnsScromcsccSddndecnKdnstlfPcmMvKdstancttlgunrasmpsrotrita riso notizie della moglie e del suo caro figlio. ^ Le congratulazioni di Fasic Roma, 3, notte. Il sig. Pasic, presidente del Consiglio dei Ministri di Serbia, ha fatto oggi pervenire al presidente del Consiglio on. noselli il ter legramma seguente : « Prego V. E. di ricevere i miei vivi rallegramenti per i brillanti successi che le valorose truppe italiane hanno teste riportato contro le truppe austroungariche, obbligandole alla ritirata ». (Stefani). Nobile atto della squadriglia degli aviatori di Verona Verona, 8, mattino. Come vi e:- vo già scritto, per iniziativa dei commerciasi* veronesi si era aperta una sottoscrizione con l'intento di ofirire medaglie commemorative agli aviatori della squa driglia di Verona per l'abbattimento deliaero'piano tedesco. , ora il maggiore comandante La Polla, a nome del grappo degli aviatori posti a difesa deltia, città, ha risposto alla Presidenza con , una nobilissima lettera nella quale evocanuo 1 compagni soldati rimasti mutilati nella gran de"lotta che si sta svolgendo, domanda che a questi sia devoluto il ricavato della sotto =0rlzione 0 Questi mutilati che votarono la loro'vita olla patria e del cui sacrificio eia co n nobile iniziativa stella Presidenza dei se la nooiic i-."'-lulJA^* Mt, tutta s'imporpora di gloria la vito della Nazione. Lo slancio di ammirazione che promos- commercianti non' potev* ottenere risposta più degna. La " Cà d'Oro „ allo Stato Le clausole del donatore Venezia, 3, notte. 11 dono della « Ca' d'Oro » fatto al Governo dal barone Francjiettl è condizionato ad alcuno clausole che avranno certo agevole soluzione. La custodia e l'amministrazione dell'edificio c della collezione di quadri dovrà essere affidato allo Regie Gallerie di Ventala. Ultimata la Galleria assumerà il nome di Galleria « Ca ci Oro » Dopo la morte del donatore essa assumerà però il nome di Galleria Franchetti. Cosi il meraviglioso palazzo, già ded Contarmi, la I gemma più fulgida del Canal Grande, docu mento prezioso dell'architettura quattrocente sca venezia, avrà degna conservazione e | custodia.