Altre posizioni espugnate nella progressiva avanzata Gli alpini prendono il forte Mattasene - La resistenza nemica - 635 soldati e 21 ufficiali catturati sul Carso

Altre posizioni espugnate nella progressiva avanzata Gli alpini prendono il forte Mattasene - La resistenza nemica - 635 soldati e 21 ufficiali catturati sul Carso Altre posizioni espugnate nella progressiva avanzata Gli alpini prendono il forte Mattasene - La resistenza nemica - 635 soldati e 21 ufficiali catturati sul Carso Il Comunicato DOMANDO SUPREMO, 29. Tra Adige e Brenta continuarono ieri i progressi della nostra avanzata, nonostante la crescente [resistenza nemica da opportune posizioni di sbarramento preparate in precedenza per la difesa ad oltranza. In Vallarsa i nostri alpini espugnarono, dopo accanita lotta, 'il forte di Mattassone, a sud-est di tale località, mentre reparti di fanteria conquistavano il costone di Monte Trappola. A trattenere la nostra avanzata il nemico lanciava nella serata un violento attacco nella zona di Zugna, che fu respinto con gravissime perdite. Sul Pasubio furono conquistati trinceramenti nemici presso Manga Comagnon. Lungo la fronte del Posino difficoltà di terreno e il tiro di grosse artiglierie dalla Borcola rallentarono la nòstra azione offensiva. Tuttavia, snidando il nemico di*roccia in roccia, le nostre truppe si spinsero su Griso e conquistarono ta forte posizione di Colle Betta sulle pendici di Monte Maioì In Valle Astico occupammo Pedescala. \ Nell'Altopiano dei Sette Comuni l'avversario ha saldamente rafforzato il margine settentrionale della Valle d'Asse e le alture sulla riva sinistra di Valle Galmarara e sul prolungamento Idi questa sino al passo dell'Agnello. Il terreno intricato e boscoso favorisce gli appostamenti di mitragliatrici, méntre da posizioni più [arretrate i grossi e medi calibri del nenico battono incessantemente gli accessi alle posizioni. Nella giornata di ieri completammo l'occupazione dtl margine meridionale della Valle d'Asso, e c'impadronimmo ii forti trinceramenti nei ipressi di Colle Zebio e di Colle Zinyzrella. Lungo la rimanente fronte sino al Carso situazione inimitata. Sul Carso, con brillante attacco, le nostre fanterie penetrarono in alcune trincee nemiche, ed altre conquistarono. Velia giornata prendemmo al nemico €56 prigionieri, dei quali 21 ufficiali, 4 mitragliatrici e ricco bottino di armi, munizioni e ma' teriali varii. \ Velivoli austriaci lanciarono stamane su Udine tre bornie* una delle quali colpì l'ospedale civile, uccidendo due interne c ferendone una terza. Le altre bombe non fecero ne v tinte ne danni. La ritirata austriaca considerata da un autorevole critico inglese Gli austriaci avevano sul nostro fronte 2423 cannoni ! Londra, 29, notte. IL noto critico militare Bilaire Belloc, .commentando la ritirata austriaca ne] Tren tino, dimostra tutta la vastità, dello sforzo compiuto dagli austriaci. Egli enumera anzitutto in modo particolareggiato i considerevoli effettivi, e poi l'enorme quantità di cannoni e di munizioni accumulate per tuie impresa. .- Oli austriaci — egli dice — non avevano lascialo che il 0 45 Divisioni in osservazione fui fronte russo, per ammassare sul fronte italiano almeno 32 Divisioni o. più probabilmente, 33- Non. meno di 18 di quesic ultime erano state raggnippate nel Trentino per uno fcforzo speciale, che gli austriaci ritenevano doveste essere decisivo. Occorro rilevare che le truppe cosi ammassate per dare un colpo forpnidabile sono, secondo le prescrizioni prussiane, truppe speciali, scelte e composte dei migliori elementi di cui dispone il nemico. Se Il colpo formidabile che viene tentato riesce, lutto va tene, ma tn caso di un insuccesso si Sleve sopportare l'inutile perdita di .un numero particolarmente considerevole di combattenti •celti ■. Il Belloc consacra la parte sostanziale del suo articolo a dimostrare come la laro concentrazione nel Trentino abbia reso spinoso agli austriaci il problema dell'attuala ritirata, con le masse dei cannoni e degli uomini, iprendendo per base l'argomento di una Di«vigione austriaca al principio, della guerra, 'lo scrittore nota: « Le Divisioni del Trentino non "avrebbero titoliti) che 1300 pezzi da campagna, con 2-1(1 oblici da campagna da 104 nini., e M grossi obici da C pollici. Ora il numero dei grossi pezzi 0 elato considerevolmente aumentalo, 0 inveite dei 12 obici da 104 inni-, ciascuna Divisione è Etata 'provvista di ;ui. Gli obici da ii pollici erano cosi triplicati c 11 .numero lottile primitivo ili Mi ero portato a 16S. inoltre, ciascuno dei 7 Corpi nei quali le 18 Divisioni erano ripartile, riceveva un nuovo gruppo <ii 36 cannoni ria 60 inni., vale a dire in tutto 252. in■'>".-> erano Biatt assegnati alla spedizione cannoni giganteschi ili ninnerò non Ulteriore di "• obici citi ti, pollici. Gli austriaci possedo\ano dunque B432 cannoni. Relativamente all'ingombro di questo materiale, il fatto veramente capitale è che il materiale stesso si eomnono per quasi la metà di grossi pezzi. Ogni soldato, ogni studioso di coso militali, sa 1 imbarazzo che simili pezzi costituiscono por i movimenti di un ce: cito, anche quando quest'ultimo dispone di anipi mezzi di comunicazione e'di numerose slra de e ferrovie dietro le linee. Ma a questi numerosi pezzi pesanti impiegati come pezzi da campagna, bisogna aggiuntele una cinquantini) almeno di cannoni giganteschi ila 13 pollici, e più seno lo munizioni che ostacolano maggiormente i movimeli::. Ora. il punto clic non bisogna perdere ili vista di Frónte a questa immensa concentrazione di materiale e di uonii. ni, è che nel Trentino gli austriaci sono imbottigliati lino ad un grado che è sconosciuto in qualunque altro fronte di questa guerra. Tf1gfvd CADORNA. e c, o nedi e o e te eo ole rsei Se e, si ro Tutta questa grossa, impresa ò sospesa ad bill filo. Occorre fare sgombrare i teliti, condurre) 1 rinforzi, distribuire le munizioni e le provv jmcss-Isgioni, e non si dispone per questo che di duelferrovie: una proveniente dal nord e_ fa'.lra jnono strettissime valli altra-(verso un paese montagnoso e selvaggio- Ma dall'est, e clic segi vi è di peggio-, queste due linee si fondano-a Bolzano, e di là sino a Trento non vi e più ohe una sola linea. A partire da Trento, come base, l'offensiva austriaca si sviluppava a ventaglio. Perchè potesse riuscire, occorreva necessariamente raggiungere la prima delle linee principali di comunicazioni degli italiani con la fronte dell'Isonzo, linea che passa per Vicenza e Verona; a meno di ragguingoie prontamente questo linea sarebbe istato preferibile non intraprendere l'offensiva. Oro questa linea non è stata raggiunta. Considerali tutti questi talli insieme, che cosa significano essi.' Esui significano che gli austriaci hanno fallo tutto dipendere nel loro sforzo sul Trentino da un rapido successo, proprio come i tedeschi a Verdun. Ma nel caso del-Trentino la partita è già perduta. La controffensiva italiana contro di loro è. cominciata fin dal 4 giugno. In Volitila gli austriaci battono in ritirata. E' loro necèssarrio ritirare tutto questo ammasso di materiale e di provvisioni: dozzine e d-ozzine di grossi po^zi, centinaia di cannoni, ed ossi non possono neppure, ritirare soldati in numero considerevole da un tale paese, ove dovrebbero passare attraverso ad un collo di bottiglia, a meno di consacrare parecchie settimane a tale operazione». {Stefani). La Regina comunica le ottime notizie ricevute dui Re Roma, 29, notte. La regina Elena ha ricevuto stamane molti uomini politici e membri del Governo : col ministro senza portafoglio on. Leonardi Bianchi la Regina si è intrattenuta .parlando di molli ira i problemi sanitari attinenti alla guerra e specialnie'ute della rieducazione dei mutilati. Dopo l'on. Bianchi sono stati ricevuti i sottosegretari di Stato entrali recentemente a far parte del nuovo Gabinetto: In assenza dell'on. Borsarelli di Rifredo, trattenuto alla Consulti!, la presentazione è .stata compiuta dal sottosegretario alle colonie on. Foscari. La Regina si è intrattenutu molto tempo, in mudo affabile coi vari sottosegretari discorrendo con loro specialmente del buon esito dell'attuale controffensiva italiana, comunicando anzi le ottime notizie avuto direttamente dal ite. La Regina ha donalo ai sottosegretari di Stato alcune scatole per sigarette fatte dai soldati ferii i giacenti all'ospedale del Quirinale per i loro compagni d'arme. Le scatole portano insieme allo stemma reale la seguente patriottica scritta : » Ti conforti nell'ora del cimento il pensiero affettuoso di chi ti ha'preceduto nella nostra sani a guerra».

Persone citate: Belloc, Borsarelli, Cadorna, Elena, Foscari, Griso, Leonardi Bianchi