L'avanzata prosegue incalzante

L'avanzata prosegue incalzanteL'avanzata prosegue incalzante La rioccupazione dì Posina e di Arsiero - Punte di cavalleria nell'Altopiano dei Sette Comuni - Altre vette espugnate dagli alpini. Il Comunicato 0OMANO0 SUPREMO, 27. e Brenta prosegue incalzante la nostra avanzata, Trt&Adige the il nemico tenta di rallentare con concentramento di fuochi di fontane artiglierie e con tenaci resistenze di retroguardie, anni* date nei punti più difficili dell'intricato terreno e provviste di numerose mitragliatrici. In Vallarsa, le nostre truppe superarono ieri i forti trinceramenti del Mattassone e di Anghebeni e completarono la conquista del Menerle. Lungo il fronte del Posina, spazzati gli ultimi nuclei-nemici dalle alture del versante meridionale e dal monte Aralta, i nostri valicarono il torrente e occuparono Posina e Ar~ siero, iniziando l'avanzata sulle pendici del versante settentrionale della valle. Sull'altopiano dei Sette Comuni, le nostre fanterie, precedute da ardite punte di cavalleria, raggiunsero - le linee di Punta Corbin-Tresche, Conca-FonduCesuna a sud-ovest di Asiago ; a nord-est oltrepassarono la valle di Nos e occuparono monte Fiara, monte Taverle, Spitz Keserle e Cima delle Saette. All'ala destra i valorosi alpini espugnarono, dopo accanito combattimento, la Cima Creila Caldiera e quella della Campanella, a mezzodì della precedente. \ Lungo tutta la fronte occupata accertammo prove numerose 'della innata barbarie nemica : Arsiero devastata da incendi ; Asiago e altre ridenti località ridotte a fumanti rovine. Nei pressi del monte Magnaboschi rinvenimmo in pozzanghere un centinaio di cadaveri di nostri soldati denudati. i In valle"Sugano, situazione immutata. Nell'alto Vanoi occupammo il massiccio del Tognola. j Sulla rimanente fronte nessun importante avvenimento. Una nostra squadriglia di -IO velivoli lanciò ieri SO bombe di grosso calibro sulla stazione di Galliano, in valle Lagarina, con risultati visibilmente efficacissimi, ritornando incolumi.* In combattimento aereo, un velivolo austriaco fu stamane abbattuto nel cielo di Verona. Il terreno riconquistato guerra !?i SUI scrive i eli*; il Corriere pae.-i o fogliamo drillo .Noie di collega ne Mòri pubblica e ■.Yiui'iniihi quésta parie cito e 10 regioni rico.iquistatc : Ora che la in .nuvia iifl Comando Supremo italiano ha ottenuto un cosi brillanto 0 fu> UUneo successo, se ne può parlare con più. liceità, sebboiio sia i Bollettini di questi ul.timi giorni ne avessero ciato una idea sufficientemente chiara andte ai lettori più distrae li. S^é visto infatti che 'e punte oflehsivc si •sviluppavano maggiormente alle nostro ali, a duello ali che avevano resistito all'impeto delle ■forze, nemiche. il maggiore progresso lo si aveva ottenuto in Vallarsa e dal PasubiO; e ultimamente da Mnrtesina. Era un movimento a tenaglia che >i delineava. Dico si delineava, perette èia ancora in embrione e avrebbe duvuio svolgersi proprio in questi giorni. Ma il nemico lo ha intuito, ha avuto pania ,ihe Ja morsa si chiudesse prima che [osse i" tempo di salvarsi e per questo Ita cercalo di sfuggirei incominciando il suo movimento re[trògrado. 'La nostra mossa aggirante da Marceslnu era particolarmente geniale, perche aveva intuito lutto il vantaggio che ci dava quel -terreno, Orinai infatti gli austriaci erano riusdti._aj.l invadere tutto le valli del gradone superiore dell'Altipiano, comprese le testate di Vaigadena e di Val Frenzela verso il Brenta. Non parlo dell'isola di monti elio s'erge ira l'Astico-e l'Assa ed è dominata dal .Verena, isola elio era ormai tutta austriaca; ma ini soffermo più .particolarmente sul tratto di monti che va. dall'Assa a! margine orientale dell'acrocoro verso il Brenta. Ivi tutte le cime dominanti erano divenuto austriache e con esse tutte le valli che le incidono-. Val Portuie, Val Galiiiurara, Val di NOS, Valle di Camuoinulo. Ora se noi avessimo voluto ftue un movimento di lianco da Foza alla, piauu .di Màicesina ci saremmo trovalo dinanzi delle successivo catene di montagne, scozzato dallo valli telai ivo. Perciò prima dovevamo risalire le Moiette (ni. 1800;, lo sjarbatal (ni. Uii'ù), 11 Cimone (ni. IMS), le Mandinone (iu. laOa), |wr ri discendere poi in Val (li Campoitiulo t'ha ■ha una quota inedia dui 1-ìou al 1500 meni, ludi avremmo dovuto risalire il Monte Lon- .sarti (in. IBIS) il Monte Nos (ni. UBO), il • Monte Baldo (m. ItiSJ). il» Moti"» FI8fa (ni. . i?7c), il Monto Cucco (m. iìifr o lo .Spitz .Kegerlc (m. iì%), per ridiscendere in Valla 'di-Nos. clic ha un andamento altimctricu dai IMO ai lìtio metri. Un'altra muraglia avremmo dovuto superare ' col Mosclticee (m. UH) lo Zebid (ni. 177H). la Ziugarella '.in. 190?), è il Corno di Campo • Bi.uno (in. -Mi:,), per isboconre nel l'ondo ui Val Galmarara dai 1500 ai 1000 nielli. E iiuine |ier raggiungere la- Val d'AsSa era necessario superare il massiccio più tormld*" bile dell'Altipiano, duello del -Pontile (ni. S310), con il suo contrafforte meridionale, il Monte i Meatla (in. 1845Ì. Invece marciando da Marcesi uà, guadagnala Malga Fossetta .(ni. lUtì*), Monte Magari (ni. I(i92) e Cima Isidoro, noi a ve vaino ormai superato il gradone principale di quello che io'chiamo il cornicione setteqtrionole dell'Altipiano. Sul quale cornicione ricorrono come- una grondaia tutte le-tesiate .delle valli predelle, ad una altitudine inedia dai 1800 ai 2000 metri. Di più questo cornicione sul quale s'alza gigantesco l'attico fantastico delle roccia dei Castel Ioni di Marco, di Cima Caldiera e di <"ima podici-, ha, bensì il terreno rotto dalle famose amene o imbuii carsici, ma e quasi sempre groperto, cosicché manca la terribile Insidia dei'boschi Quiudi.la manovra di la . CADORNA i e e a i e i e a era più facile. Guadagnando noi quella striscia dell'Aliipiano, larga circa 3 chiiomoir avremmo l'atto cadere tutto lo posizioni nemiche fino ad Asiago. GII austriaci sentirono il pericolo die loro sovrastava, tanto più grave per la piession clic noi avevamo già esercitala, dalla testata di Val Fiviìzela e cioè' VCi*o Gallio; per que sto abbandonarono delle posizioni vantaggiosissime, prima che queste costituissero la toro trappola. Il vantaggio maggiore 1 abbiamo sull'Altipiano. (Jiii non ci restavano che i margini meridionale e orientale, esili, talora seriamente intaccati come al Ceugio, alle Moiette e a Castelgomberto. Dovevamo aggrapparci alle ultimo propaggini dei monti, superando sempre un dislivello di 1500 metri, con poche strade, senz'acqua e senza opere permanenti. In (meste condizioni di iier ad difficili ad una ililtsa, riesce addirittura sbalordisco il veder riuscito un grandioso piano di offesa. 11 solo problema logistico avrebbe atterrito 11 condotUeru )iii'i esperto. Dover portare là su dal piano o dal Brenta, a lóOU e a 201» metri l'acqua, i viveri o 10 munizioni per tanta truppa quanta se ne era scaraventata„su quei monti, costituisce .ria un fatto prodigioso. E l'aver superata questa che eia la maggiore difficoltà nostra — mentre 11 nemico aveva a suo vantaggio tutta la prc fondila dell'Altipiano — ci ha dato subito una tale, superiorità sul nemico da determinale la nostra vittoria. Abbiamo dapprima sjiazzuto il ticmico da tut la la cotica abitala di Asiago, riconquistando, il capoluogo dei Sette Comuni, e Gallio, Cani porovere, Canove, Cesuua e Conca lino al fondo della Val d'Assa, compresa Putita—C'orbili Poi da Gallio siamo saliti su Monte Longarn abbiamo latto cadere in nostre mani le Melette di Gallio e di Foza con Monto Fior e il tUistel gomberto, ii M. Clinoue - da non confondersi quindi eco quello di Toner/a - il Moine Sbarbatal, le Mandrinile e tutta la Valle di Canipomulo. In alto abbiamo occupato tutta la teslata di Val di Cainpomulo e tu'Ha quella di Val di ,\os, liu oltre a Cima Caldiera. cioè su soglia di Cima illudici e Cima Dodici, alla testata di Val Galinarara. Delle curie Ivi occupate il Bolloltino non nomina che il Castellalo (m. 1009), clic e tra Malga Fossetta e iMaudriel le, el Cima delle Contose, cosi appunto chiamata dai litigi secolari fra Asiago e Griglio. Ma vi sono altri monti sorpassali, principali fra. essi Punta dell'Incudine, Torli' della rassetto. Porla Mulino, Passo dell'.Vgiie.Ha. Monte i.uzzo, ecc. Altro contraccolpo abbiamo avuta in Val d Astino e. iu Val Posina. Abbiamo occecito l'occhio che gli austriaci tenevano aperto s-ull; pianura vlel Pria Fora, sia.mo rientrati in Av siero, siamo nel fondo di Val Posina o miriamo al Passo della Borcola. In Vallarsa avanziamo ancora o dalla Val di Foxi minacciamo l'ag lamento del .Col Stinto, fili austriaci hanno latto saltare il ponte di Foxi: vuol dire che suino die noi stiamo'per scendere ad Angli, beni, già distrutta dallo nostre artiglierie. Poi hanno incendiato dall'altra parte del Leno ;e contrade di Aste e Stallieri e il paesetto di Sant'Anna; segno evidente anche questo che san no di doverli abbandonare. Passo Duole ti Coni Zugna sono così liberati al loro lianco destro. Agli austriaci non r malignilo che gli sbarramenti del Mattassone del Pozzacehio. Quale sia la nuova linea? di re sislenza che gli austriaci hanno scollo tra il Posina e l'Astico e sull'Altipiano di Asiano, ancora non si può sapóre con precisione- Poti he essere 'inolia dal Maggio, 't'orato, Campo indoli e allo Spitz, sull'Altipiano di Totiezzi e quella da Cninnolungn, Verena al Portule siili Altipiano di Asiago. Però vi sono dei sii tomi dai quali si pud sperare elio anche que sia linea sarà infralita, nel quid caso al ne miro non l'estera che rinchiudersi entro ai su il Ioni dal Doss del Stimino, al Sommò Allo, al rórtesino, al Cherle. al Belvedere, al Luserna al Verte e al l'anarotta. a a , a e gi