Le impressioni di Roma

Le impressioni di Roma Le impressioni di Roma Note o rilievi Roma, 17, notte. L'opera che Paolo Boselli. ha stasera condotto a termine viene giudicata con favore. L'on. Boselli ha saputo nello spazio di sei giorni risolvere una delle crisi più intricato e complesse della vita politica italiana. Le difficoltà, che si frapposero alla realizzazione del pipano concepito dal nuovo, presi dente del Consiglio, furono enormi "ed ap „ .™1™1" m taluni istanti .insormontabili. *'°n- BoseUi, accingendosi ali opera, pose e e à o e o a i e a a l i , l come capisaldi dell'opera stessa questi due concetti: formare un Ministero nazionale ed evitare che all'estero potesse sorgere, colla formazione del nuovo Gabinetto, il minimo dubbio sulla, continuità della politica di guerra dell'Italia. Ogni aito compiuto dall'on. Boselli rivela la cura di rispettare i due concetti fondamentali accennati. Può lire ili nuovo capo del Governo di avere realizzata la propria concezione? Qualche pietra, ritenuta dalFon. Boselli -necessaria, manca all'edificio del nuovo Ministero naie-naie. L'on. Boselli avrebbe voluto compierò ognii sforzo perchè qualche gruppo avesse nella sua combinazione una rappresentanza più schietta e genuina, ma la volontà dà qualche suo collaboratore lo ha impedito. Comunque ,si può affermare che lo sforzo di includere nel nuovo Gabinetto tutti i partiti, escludendone pertanto i soli socialisti ufficiali, ha dato risultati soddisfacenti. Politicamente il nuovo Ministero racchiude due socialisti riformisti : Bissolati e Bonomi; due radicali: Sacchi e Fera; un repubblicano: Comandini; un cattolico: Meda; quattro rappresentanti delle sinistre costituzionali: Orlando, Carcano, Raineri e Colosimo; quattro rappresentanti della Destra e del Centro e cioè: Boselli, Sonnino, De Nava, Arl'otta, ed un rappresentante dell'ala liberale conservatrice del Senato e ioè: Francesco Rufflni. La composizione del Ministero pare dunque politicamente equilibrata. Anche dal punto di vista della rappresentanza regionale la proporzione (salvo qualche deficienza peT il Piemonte) è abbastanza mantenuta. Regionalmente il Ministero è cosi diviso: un ligure: l'on. Boselli; un piemontese: Rufflni; cinque lombardi: Bissolati, Gallicano, Sacchi, Meda e Bonomi; due emiliani: Raineri e Comandini; tre calabresi De Nava,. Colosimo e Fera; due napoletani. Allotta e Morrone; un siciliano: Orlando; un romano: ammiraglio Corsi; un toscano Sonniino. Il secondo obbiettivo, che l'on. Boselli si proponeva, era di evitare che all'estero si sospettasse un qualunque mutamento nell'atteggiamento dell'Italia, e per questo egli ha creduto di dover conservare al Ministero il concorso de<rii on. Sonniino, Orlando e Carcano e dei due ministri militari. Pertanto è da precedere che il nuovo Ministero sarà ac colto in Francia, Inghilterra e Russia con piena fiducia. Lp formazione del Gabinetto Boselli incontra, come avviene per ogni opera umana, critiche ed osservazioni. Gli ultra-interventisti non sono soddisfatti per l'inclusione di alcuni uomini che accusano di tiepida adesione alla guerra. Altri rilevano che la questione della partecipazione del gruppo giolittiano è stata risolta soltanto in parte ed affermano che il nuovo Ministero finirà come quello precedente per essere prigioniere dell'ex maggioranza. Altri àncora vedono nell'immissione nella lista ministeriale di alcuni nomi, ,il frutto di interventi extraparlamentari, rivelati da talune visite ricevute dall'on. Boselli durante la crisi. Non manca poi chi segnala nella lista delle nuove eccellenze, la traccia- delle imposizioni di taluiSi gruppi e particolarmente dell'alleanza democratica. Inoltre è biasimata la ristretta rappresentanza del Senato, volen dosi tener conto limitato dei due ministri militari senatori. Essi furono nominati senatori per il solo fatto di èssere diventati ministri. Ma queste critiche erano in parte prevedibili e prevedute. Un giudizio imparziale e sereno del Ministero Boselli imDorè di riconoscere che esso costituisce per ìe persone che lo compongono e per i criteri di equilibrio parlamentare che ne ispirò la composizione, un'amministrazione rispettabile, destinata forse a passare attraverso le vicende parlamentari, come un Ministero di transizione, ma degno, nel momento che alt. aversiamo, della fiducia della Camera. L'on. Boselli è riuscito a raccogliere nel suo Gabinetto talune fra le più eminenti personalità della Camera. Colla nomina dei nuovi ministri l'on. Boselli è riuscito ad assicurarsi il concorso di uomini già consumati nell'esperienza amministrativa, come gli ex-ministri Sacchi Colosimo, Raineri ed Arietta e come l'on. De Nava, già sottosegretario agli Interni in uno dei Ministeri Sonnino. Non meno significativa, dal punto di vista politico, è la partecipazione al Gabinetto di due rappresentanti di gruppi sinora estranei- al Governo, cioè gii on. Comandini e Meda, che portano al Governo il concorso del gruppo cattolico e del gruppo repubblicano, del quale l'on. BarzilaiNion faceva più parte tanto significativa anzi!, rispetto -al programma della concordia nazionale è la {lartecipazione al Governo degli on. Comandini e 'Meda, m quanto la loro partecipazione darà luogo a due riserve: la riserva del Vaticano per la nomina di Meda e quel la del partito repubblicano per Comandini. Il nuovo ministro romagnolo non attenderà però le riserve del suo partito e pubblicherà domani una dichiarazione nella quale affermerà che egli sarà un devoto e leale mi nistro del Re senza rinunziare ai princip del suo partito. Passando dai particolari del nuovo Gabi netto alla visione d'insieme, una constatazione ai impone: cioè il rilievo che acquista la presenza dell'on. Bissolati nel Ministero, anche per le speciali funzioni affidategli. Degna di rilievo è infine la creazione di due nuovi Dicasteri, cioè quello dell'Industria e del Commercio, formando l'Agricoltura un Ministero a parte, ed il Ministero delle Co municazioni, cioè le ferrovie e la marina mercantile. Il primo di questi due dicasteri viene affidato aU'on. De Nava, attualmente consigliere di Stato; il secondo all'on. Ar lotta, vice-presidente dellu Camera ed ex Ministro delle Finanze. Particolarmente im Importante viene giudicata la creazione del MstesetrmdqctrlaasCPrF'nrnao"lirg"rsmglocpA,dGpspmciie e o l a à e aa , ee e n o a ri e r x m el Ministero delle Comunicazioni. Esso costituisce una riforma amministrativa invocata da tempo. Sin dal 1909 una Commissione presieduta dal compianto on. Gaspare Finali ed incaricata di studiare le riforme da introdursi nella nostra azienda ferroviaria, emise il voto che si istituisse un Ministero delle Comunicazioni per attuare in Italia quello che da più tempo appariva una necessità improrogabile, cioè una politica dei trasporti, la quale provvedesse ad incanalare le correnti del traffico in un sistema dj arterie rispondenti alle necessità industriali commerciali dal pne3e. Quest'idea fu ripresa dall'attuale Commissione parlamentare presieduta dal senatore Chimirri e della quale fanno parte gli on. Pantano, De Nava, Ancona, D* Vito, Raine-. ri, Balenzano, Maggiorino Ferraris, Carlo Ferraris ed altri. Questa Commissióne ave'a appunto in questi giorni formulato il voo che fosse istituito un Ministero dalle conunienzioni composto della Direziono generale delle ferrovie dello Statò, della Direzione generale della marina mercantile, deiUfficio speciulo delle ferrovie, tramvie ed automobili e dei servizi, infine della Naviorazione interna. " La riforma oggi attuata avrà grande valore e servirà a dare mi maggiore e salutare impulso alle correnti del traffico o preparare il paese al risveglio economico che seguirà dopo la guerra. À queste si possono "ridurre le osservazioni elementari che la costituzione del nuovo Ministero suscita. Domani i ministri si riuniranno nel pomeriggio e lunedi mattina presteranno giuramen: lo nelle mani del Re. Successivamente si orocederà alla nomina dei sottosegretari di lenendo conto che almeno quattro dei precedenti vice-ministri rimarranno al loro posto, cioè gli on. Borsarelh, Battaglueri, Alfieri e Da Como, U numero dei posti dispoibili appare assai scarso in confronto delenòrme pullulare delle candidature. Per ra -.nulla vi è di stabilito per i sottosegre,an L'on. Boselli si insedierà lunedi nelle doT-ate sale deCila Consulta, occupate da Giuseppe Zanardelli, allorquando tenne la presidenza senza portafoglio. I giudizi sulla soluzione della crisi possono variare nei particolari, ma tutti racchiudono un sentimento di ammirazione per il nobile vecchio, per il decano dellla Camera, ohe si e imposto, per amore del suo paese, la dura fatica che da domani incomincia. & lacsmscscdsNdi sloaCssmc-ePttpvcvtpCommenti dei giornali Roma, 17, notte. Il Giornale d'Italia, rilevando l'opera di Paoi° Boselli nella soluzione della crisi, osserva: » Ciò che sta facendo in questi giorni Paolo Boselli che nella verde vecchiezza trova tesori di eneraie morali intellettuali, è veramente meritorio. Guidato soltanto dal suo grande ed infinito amore per le più alte idealità, non legato ad alcun partito polipo, scevro d'ogni elemento d'interesse personale, questo puro cuore d'italiano ha accolto senza esitare l'invito del suo. ne e si è messo al compito d'integrare un uoverno. Si era parlato da ogni parte della costituzione di un Ministero nazionale ed alla frase, certo non troppo felice in quanto potesse sembrare una difterenziozW.e formale dai Ministeri precedenti, era stata fatta da tutti buon viso, in quanto essa volesse significare complesso di uomini che abbandonavano, sino a tanto che la grande impresa non fosse finita, ogni loro particolare tendenza di spirito politico, per accomunare le loro energie in un solo scopo supremo : la vittoria. E, all'idea del Ministero nazionale piovvero nelle prime ore le adesioni; parve che in esso e per esso si fosse risvegliata ed affermala la coscienza della Patria. Ma ben presto si vide che nelle grandi cose, come nelle piccole, non sempre il pensiero ed 1 fatti rispondono al', parole Noi non intendiamo specificare accuse nè contro partiti o gruppi politici determinati, nè contro singoli uomini: diciamo, pereiu ere diamo nostro dovere dirlo senza .riguardi, che da più parti le belle affermazioni intorno alla concordia desìi animi furono smentite dai fatti, che qua e là. da questo o da quello, il sacrificio delle personali aspirazioni fu compreso e mantenuto ed esaltato sinché si trattava di aspirazioni degli altri : quando invece, venuti i nodi al pettine, si trattò di compierlo questo sacrificio, cominciarono i dubbi, le incertezze, le proteste, le irritazioni o le resistenze, e l'opera dell'uomo illustre, che la fiducia concorde del Re e del Parlamento ha chiamato a costituire il Gabinetto, no fu singolarmente ritardata ed intralciata. Noi, ripetiamo: domandiamo rispetto per lui, domandiamo che non sia messa a troppo dura prova la sua forte fibra di lavoratore, la sua dritta opera di patriota e di uomo di Stato ». u'ìì Azione socialista » L'Azione Socialista, organo del Partito riformista italiano, così commenta la formazione del nuovo Ministero : « Il nuovo Ministero ha ih sè ad un tempo gli elementi necessari della continuità e del rinnovamento: la continuità delle direttive se gnata dalla ferrea necessità storica delle cose di cui gli uomini ebbero la fortuna di essere inconsci strumenti : rinnovamento di energie per proseguire con maggior lena il solco rigorosamente comi-assegnato dal miglior sangue italiano. E gli uomini prescelti possono bene affidare il Paese. Esso stesso, del resto, li de signò, poiché la soluzione della recente crisi di Gabinetto segui come nessnnialtra la indi cazione tracciata dalla coscienza nazionale, quella appunto che segnò il punto iniziale della nostra guerra, quella che controllò, suggerì, determinando i necessari miglioramenti. Oggi s'inizia la seconda fase definitiva, poiché il momento della tanto auspicata azione delle forze alleate pare sia ormai giunto, annunziato com'è trionfalmente dalla imponente avanzata russa, cui fa degno riscontro la sosta germanica a Verdun: momento arduo, quindi, per gli uomini chiamati a governare i destini d'Italia, che mai forse nella storia più grave pondo di responsabilità gravò l'ammo dei suoi governanti. Ma, per arduo che sia il loro compito, noi abbiamo fede che èssi sapranno terminarlo conforme alla fiducia del popolo italiano, sovratufto se il contatto fra il popolo ed il Governo si manterrà intimo di un infrangibile affiato di propositi e di opere, A questa condizione il nuovo Govèrno non può fallire al suo scopo, che fallirebbe altrimenti con esso il destino dell'Italia stessa ». La nota nazionalista L'i Idea Nazionale», commentando 1?, costituzione del nuovo Ministero, scrive: «Ministero nazionale altro non può volere dire sa non Ministero che con più energia attenda all'opera della guerra e che meglio realizzi la ne- a♦»irlaa10ylsenv1badsdlladiIT cessarla concordia delle parti politiche auranfs l'opera della guerra, e cioè Ministero più intervenitela, e, nello stesso tempo, più ampi* coalizione. Il Ministero nazionale trova un li- , mite nella sua origine parlamentare. Se la crisi dovesse risolversi fuori del Parlamento, so cioè non fosse necessario che i gruppi ed i sottogruppi dovessero essere rispecchiati nella composizione del futuro Gabinetto, le difficoltà per giungere ad un Ministero nazionale sarebbero enormemente diminuite. Perchè, mentre si avrebbe un campo più vasto per la scelta degli uomini necessari, nessur.'altra considerazione estranea all'interesse di intensificare la guerra verrebbe a turbare il giuaizio di chi deve risolvere la crisi. Ma è vano perseguire una chimera. La realtà è auella che è. Nell'enorme rivolgimento di coscienze prodotto dalla guerra, l'Italia ha potuto superare tutti i suoi dissensi partigiani, ma non potè ancorai superare il proprio regimo ,che era ed è quello parlamentare. Però le difficoltà per arrivare al Ministero nazionale permangono sempre. Ci affida peTò l'uomo che è stato chiamato a; superarle. Paolo Boselli risolverà la crisi in senso ultra interventista ». I sottosegretari , Questa sera la Tribuna dichiara essere ferma intenzione dell'on. Boselli e dei suoi principali collaboratori, di rialzare il credito del -pttosegretari di Stato, chiamando a quest'ulìcio uomini di valore, uomini che potrebbero essere ministri od anche che lo siano già stati. Polche, purtroppo, le costumanze nostrana tendevano ad Influenze eccessive, le quali si trnducevano fatalmente in un vero discredito per le funzioni di sottosegretario rtt Stato. questa notizia, — aggiunge il giornale, — dovrebbe servire di freno inibitorio per non pochi rappresentanti della nazione, vecchi e giovani parlamentari, che insegnnno 11 sottopor. tarogiio. Ma gli esami di coscienza sono sempre penosi! ». i e a i e a e e a e i o , e n e l o l e e e e e e e si , e gi. é e o a aer Ive oi mraed ita re o ien oe- Una lettera di Sanila! ai profughi irredenti Roma, 17. «era. ♦»L!0ni Barzi'ai ha indirizzato ab Comitato cen« irate dei profughi irredenti, consedein Roma, la seguente lettera: « Carissimi conterranei Tot amici, so della sensazione di rammarico, ■■un ir?p* °J diffusa fra voi per la notizia dia 10 avevo declinato l'onore di far parte del nuo. yo (laDinetto, e mi corre obbligo, per tògliere la possibilità di ogni equivoco, di affermarla subito del tutto ingiustificata. Fino da quando ebbi luce d'intelletto e di sentimento, faggtìi nelle nostre terre, in stretta comunione con voi, qua, nell Assemblea nazionale e dovunque 11 legame mai per una sola ora allentato Ir* battaglia i0ne e speranze aI,a comun* « Trascorsero anni oscuri di solitudine e di abbandono, Governi e partiti, deviato lo spirito dalla visiono delle finalità nazionali e Vlella stesse supreme ragioni della nostra dfieea, della nostra esistenza, riuscivano a can'oeK lare, ad affievolire nel popolo la tradizione • la fede e parve allora il nome più modesto uomo, il quale aveva sentito l'incoércibila bisogno di lottare e di credere, potesse anch« acquistate il valore di un simbolo. Quando la -realtà irruppe a compiere le eue vendetta sconvolgendo situazioni artificiose, calcoli eri» ratamente utilitari, umili adattamenti di co-' scienze, quando l'Austria si rivelò come noi 1 avevamo sempre conosciuta e proclamata brutale, iniqua, mal-fida, nemica di o?ni lfoèrtòj e di ogni giustizia adiitando anche agli, increduli ed agli illusi sul margine di qualpre-» cipizio avevamo percorsi tanti decenni di vita nazionale, quando Principe, Govèrno e pòpolo si trovarono irresistibilmente afferrati dalla stessa necessità, restituiti alla solidarietà rinnovata nei santi odi e nei santi amori, quando la collettività si affacciò essa gagllardajnenta ai proscenio della storia italiana, caduchi eoi inutili diventarono i simboli che dovevano inf solitudine esprimere la fede e l'augurio dei giorni lontani. Rotta la guerra con l'Austria la integrale ricostituzione della patria nel suol termini di libertà e sicurezza, Trieste e T?ento: inestinguibili pari alla rotta diventavano sono il programma sacro, intangibile ed irrt», ducibile di tutta la gente italiana ». « Se io accettai ora è un anno l'ufficio di Governo che mi veniva assegnato non fu (13 dissi ftn'ora, non sospetto, con piena liberti») di linguaggio) perchè un garante ed un guai* diano occorresse là dove il dilemma inesorti* burnente era posto a noi più che a qualunque altro dei belligeranti d'Europa. E la vittoria e) quella sola vittoria che poteva avere allora a la fine. Accettai perchè non potevo negare ondi uomini, che della dichiarazione di guerra hari* no il grande, incancellabile merito storico, tut atto di solidarietà riconoscente, perchè tvm potevo consentire il sospetto che pregiudiziali politiche avessero ad ergersi contro la maestà! della Patria in armi, perchè non potevo rifiutate il concorso di una rappresentanza di cemocrazia a uomini di parte diversa ed oppoJ ita, che. in, nome della solidarietà nazionale, la domandavano. Ma oggi' alla luce di ima coscienza che non conosce gli stimoli dell* ambizione, ho dovuto considerare se 11 mia rinnovato ingresso al Governo avesse quei requisiti di pubblica necessità, che soli potevano giustificare l'obbedienza ad una disciplina ai6> che penosa. Ho ricordato che se alcuna «>ra liete e non del tutto infeconde potò avere lai mia opera di questo anno, furono quellenella quali venni in contatto, da Sèrravalle''all'ls'wtt zo, coi nostri mirabili combattenti, e mi trovai ' da Napoli a Venezia, tra le nostre popolazioni degne fin tutto di lode. E ripensai che ,se ebbi qualche ora di rammarico e di sofferenza fu quando nell'agitarsi rron sempre compóste dell'Assemblea nazionale, che da tanti anni mi accoglie, non mi era dato tentane in nome di quella che pure in fondo alle anime $ la feda1 Idi tutti, una parola di solidarietà e di concor-t TUa; mi convinsi quindi, forse errando, ma certo con srteerità e buona fede, che fuori del Governo avrei potuto prestare alla causa zoé mune aualche servizio, sarei stato, sarò, ir| contatto più frequente e più intimo coi va» dati e coi cittadini, e potrò forse in qualche ora parcamente, perchè non corre il tempo propizio alle parole, ma alle opere, riatferv mare con la sola autorità che può venire dillo} coerenza nell'Assemblea, senza cariche o/irt-f carichi di alcuna specie, la via e la meta/cha dobbiamo percorrere e raggiungere ad ogni costo. Non dunque amarezza in voi, m»:iQdU4 eia, e le mie umili forze dalla libertà dell a* zione rese più agili e più proficue, adempì* ranno fuori del Governo con inalterabile fcr>» mezza l'opera di propaganda, e quella, ova occorra, di controllo che ci siamo assegnate,, Non amarezza in voi e non intempeativa, tlle* grezza nel sicofanti del circoli aulici e della)stampa di Vienna. Siano essi ben convinti (?ia se una volta eravamo soli, oggi con noi, eoa me e ben più validamente di me, tutti gli it*»Ilani hanno per Trieste e contro gli AuMurmla stessa incrollabile unità di propositi. SI assicurino che, anche fuori delle funzioni mavì steriali, ben si può fare qualche cosa in iniex sfora contro i nemici coallzzati della nostra terra e della civiltà di Europa, E non scorninoche a comporre e presieder* il nuovo Governa d'Italia sta il vanerando capo di avalla Aaao4dazione nailonale, che per lungo cotso <\| anni alle infelici terre italiane ingioiate Dall'Austria nella libertà, nella lingue, nei eOato' mi, nell'anima, diede conforti materiali a.igtattali, perchè salvassero il nome, il la fede alla loro, alle nostre immancabili tot*runa. Vostro sempre fune. Vostro sempre. — Satwoore^ (Ag.