Le trattative e i primi nomi

Le trattative e i primi nomi Le trattative e i primi nomi o e e a o e i a o e i i . a; r a b u Roma, 14, notte. Ci avviciniamo, salvo sorprese, alla fine della crisi. Le trattative dell'on. Boselli hanno compiuto op-cri un passo decisivo verso la formazione del nuovo Ministero che avrà come base il trinomio Boselli-OrlandoBissolàti. Il probabile nuovo presidente del Consiglio spera ancora di conservare nella nuova combinazione l'on. Sonnino conne. ministro degli Esteri. Ad ogni modo, l'on. Boselli non nasconde che con o senza Sonnino egli formerà il Ministero. I fatti nuovi della giornata consistono nelle difficoltà insorte per, la permanenza nel Ministero dell'on. Sonnino; nella rinunzia ad includere nella nuova combinazione un rappresentante dei deputati cattolici nella persomi dell'on. Meda, nonché in un'altra rinunzia che vi avevo lasciata .prevedere, cioè la rinuncia ad ammettere nel Gabinetto .la rappresentanza del gruppo giolittiauo. V'illustrerò, rapidamente questi tre punti della situazione. Il pubblico ignora per quali ragioni l'on. Sonnino non abbia sinora accettata l'offerta dell'on. Boselli. Le ragioni sono le seguenti.: l'on. Sonnino, aveva, posto tre condizioni per la sua permanenza ali Governo. Aveva chiesto cioè: Lo che un eminente parlamentare di particolare competenza in materia economica ed ex-presidente del Consiglio non entrasse nei nuovo Ministero; S?.o che la rappresentanza del gruppo giolittiano ugualmente non fosse ammessa a partecipare alla' nuova combinazione; 3.o che non fosse accolta la domanda di creazione di Commissioni parlamentari di controllo stilila politica estera e sull'andamento della guerra. Nelle trattative tra gli onorevoli Boselli e Sonnino l'accordo fu raggiunto per le due prime condizioni. L'on. Sonnino ebbe per esse causa vinta. L'ex-presidente del Consiglio, di cui l'on. Sonnino non riteneva necessaria la presenza nel Gabinetto, non sarà, come vi dissi siti da ieri, tra i nuovi ministri. L'on. Boselli non lo aveva del resto incluso tra i suoi candidati. Quanto alla non inclusione di una ruppresentanza giolittiano nel Gabinetto, l'on. Boselli acconsentì al desiderio espressogli. Egli aveva divisato, come vi dissi, di offrire un portafoglio all'oo. Facta in obbedienza al suo concetto di formare un Gabinetto di concordia nazionale, nel quale tutti i partiti, salvo i socialisti ufficiali, fossero rappresentuti, m'a l'opposizione manifestata in precedenza da altri aveva già dissuaso l'on. Boselli dalla sua intenzione. Cosicché è stata abbandonata l'idea di offrire un portafoglio all'on. Facta. Per d'are una rappresentan za all'ex-maggioranza si offrirà probabil mente un posto nel Ministero all'on. Nitti, giunto oggi a Roma, oppure all'on. Colosi mo. Quanto al Piemonte, può dirsi che l'o norevolc Boselli insisterà nel proporre ai suoi colleghi del nuovo Gabinetto che esso sia rappresentato dal senatore Tcofilo Rossi, sindaco di Torino, al quale l'on. Boselli penserebbe, se gii altri nuovi ministri accorj sentono, di assegnare un portafoglio leoni co. 11 seguito che quest'intenzione può a vere, dipenderà però da ulteriori circostan ze a secondo dello quali può realizzarsi od essere abbandonata. L'on. Sonnino aveva dunque partita vintu sulle due prime condizioni. A sua volta egli aveva fatto delle concessioni sulla terza questione, quella delle Commissioni di controllo. Intorno a tale problema, senza venire alla creazione domandata nei termini proposti, si era otte liuto un accordo, cedendo du entrambe le parti. 1/accordo Sonniuo-Boselli sembrava quindi ottenuto, ma la partecipazione dell'on, Bissolati al Ministero fece sorgere la questione del programma di politica estera sul qualle non esisto silnora l'accordo. Ecco perchè la partecipazione dell'on. Sonnino al Ministero è divenuta problematica. Però lo trattative non sono rotte. L'on. Sonnino sarà probabilmente pregato dal Re di recarsi a Villa Ada. Può darsi, che l'intervento del Sovrano risulva le difficoltà esistenti Sapremo entro domani definitivamente se l'on. Sonnino farà o no parte del nuovo Gabinetto. In caso negativo, verrà trovato un altro ministro degli Esteri. Si dice che un -candidato possibile potrebbe essere il marchese Carlotti, nostro ambasciatore a Pietrogrado. Egli sarebbe in .grado — è vero - di giungere solo tra un mese in Italia, ma nel .frattempo un altro ministro |potrebbe tenere ''«interim» degli Esteri. Pdd'madhstcatqzcddlc d a e e l o o ò o e o o e l a è n o i. Però vi è da prestare poca fede alla candidatura Carlotti o ad altre, candidature. Può darsi che esse siano un mezzo per vincere '2 riluttanze dell'on. Sonnino. L'on..Boselli a stasera conferito ancora una volt.-: il ministro degli Esteri e l'aspettativa di un accordo non è ancora delusa. Passiamo quindi al colloquio avuto oggi dall'on. Boselli «oll'ori. Meda. Il colloquio hu condotto a questa conseguenza: l'on. Boselli non pensa più ad ottenere la parteci- azione del rappresentante dei deputati cattolici nel nuovo Gabinetto. La nota ufficiosu iràmata oggi stesso dal Vaticano per dichiarare che i deputali cattolici chiiiimtlj al Governo avrebbero rappresentato soltanto le proprie persone ha convinto coloro, i quali dirigono le fila della nuova combinazione, dell'inutilità della mosso. Risulta poi che il Pupa personalmente ha ripetuto la dichiarazione contenuta nella, notti ufficiosa del Vaticano. Perciò, niente portafoglio, all'oli. Meda. Il gruppo, al quale il leader cattolico appartiene, manterrà però ugualmente — in omaggio al carattere nazionale che si vuole imprimere al Gabinetto.— un benevolo atteggiamento verso l'on. Boselli. Non è possibile precisare quando l'on. Boselli avrà completata l'opera sua. Certo, anche se nuove difficolta" non sorgono, la nuova combinazione potrà essere formata soltanto tra, qualche giorno. Sinora i nomi assicurati sono questi: Boselli, presidenza senza portafoglio; Orlando, interni; Bissolati, Agricoltura, oppure il nuovo ministero degli Approvigionamenti; Mommi,, Guerra; Corsi, Marina. Gli altri portafogli non sono ancora fìssati. Tra i nomi dei possibili ministri sono in prima linea i seguenti: senatore Vittorio Scialoia, Bononii, Berenini, Nitti, Colosimu, Alessio, Arlotta, Dari, Leonardo Bianchi ed altri. Per il posto di sottosegretario agli Interni si fa il nome di Luigi Fera, il «leader» della parte più battagliera dei gruppo radicale. Ma, ripeto, nulla è defimitiivamente fissato all'infuori det cardini già impostati coi nomi di Boselli, Orlando e Bissolati. S. L'opinione di un giolittiano raccolta dal "Giornale d'Italia,, Roma', 14, notte. 11 Giornale d'Italia pubblica 11 seguente colloquio che dice di .aver avuto stamane con "un deputato di parte gioliltiana : « L'esclusione ili nomi e di uomini di parte nostra — ha detto l'autorevole parlamentare di provata fede gioHttiana — dalla soluzione della crisi, vulnera e ferisce le ragioni della crisi stessa, che furono essenzialmente parlamentari e politiche. So bene che alcune correnti di gruppi e di partili, in nome del più acceso intervoriiismo — queste esclusioni proclamarono e propugnano ma nel momento in cui da ogni parto si invoca un Gabinetto di concordia nazionale, nel quale siano rappresentati tutti i partiti e tutti 1 gruppi della Camera, non si compie cerio opera di pacificazione, di affratellamento, alimentando dissensi, marcando dissidi c stabilendo profonde divisioni che non possono non riuscire evidentemente dannose alla comnaginc del futuro Gabinetto e all'opera che esso si accinge a continuare ed a compiere. Ogni dissenso "di idee e di opinioni è ormai dileguato di fronte alle supreme necessità della patria e ai doveri dell'ora solenne che attraversiamo; e questo provano i molti voli di fiducia che concordemente, senza riserve p senza occulti fini furono concessi al Governo .dell'oli. Salutata* durante un arino di guerra, dai rappresentanti di tutte lo frazioni liberali della Camera. Oggi perciò 6 necessario che si rinforzi e si consolidi ancora onesta manifestazione di concorde pensiero del Parlamento- italiano. Oneste forzo furono le supreme finalità della crisi e queste finalità pare si vogliano abbandonare ed obliare. — I-a partecipazione quindi, nel futuro Gabinetto, di uomini di parte gioliltiana, a lei sembra doverosa — domandò il giornalista — se non necessaria? — Doverosa — avrebbe rispositi il deputato nei riguardi delle ragioni | arlaiuenlari, che portarono all'ultimo voto della Camera, ne cessarla perché quella partecipazione sarebbe sintomo chiaro di garanzia sicura di una com pietà ed effettiva concordia di animi e di intenti nell'affronture quella somma ui responsabilità e di altre attribuzioni che il raggiungimento della vittoria finale imponi.'. Se i giolittiani — soggiungeva con evidente compiacimento il nostro egregio amico congedandosi da noi — da altre aspirazioni che non siano quelle di carattere schièttamente e puramente nazionale'fossero animati, ben diversa rotazione della crisi propugnerebbero... ma que sta, si, sarebbe opera partigiana e nefasta. coilgnlshIdsdpgmbetaMgsLpzgmrt

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