La discussione

La discussione La discussione Appena finito il discorso dell'on. Salandra l'aula si sfolla in mezzo ai più vivi commenti. L'on. Cavagnari vorrebbe ad ogni costo prendere la parola. 11 chiasso è enorme. Tutti gridano, allora: — Cavagnari rinunziI — Il deputalo di Rapallo Unisce col rinunziare tra gli applausi. Un socialista ufficiale Prende quindi la parola, tra l'attenzione della Càmera, il socialista ufficiale on. GRAZIADEI : — Noi sentiamo — agli dice — la gravità del momento e la nostra rcsponsabiliui. L'on. salandra ha dichiaralo die la guerra, alla quale 10 Stato italiano partecipa, è una guerra giusta. Ma la capacità di un Governo^ non si misura colla giustezza del fini, ma dai mezzi che adopera. Un Governo abilo può condurre bene una guerra ingiusta, come un -overno poco abile può condurre male una guerra anche giusta. Il Governo ha avuto pure parole aspre contro gli allarmisti. Possiamo essere d'accordo. Io sono contrario all'allarmi6mo, come sono contrario alla retorica. Ma colia scusa dell'allarmismo non rosso rinunziare al diritto della critica, al diritto die ha il Parlamenta di ricercare le responsabilità. La prima responsabilità che debbiamo rilevare c che non riguarda il Ministero attuale, ma lo Stato, è quella della rinnovazione della Triplice, alleanza, venuta silenziosamente e prematuramente (rumori altissimi). Graziadei continua cosi divagando in tutti i campi ed in tutte le epoche della politica italiana per finire col domandarsi: Perchè il Governo dell'anno scorso si accordò collTiitesa? Come possiamo giudicare della condotta del Governo se esso ci ha lasciati nell'ignoranza assoluta dei retroscena politici e diplomatici? Siamo d'accordo coll'on. Salandra anche noi nel desiderare e nel volere, in questo momento, la più alta concordia nazionale, ma voi non siete 11 Ministero della concordia quando venite a domandarci pieni poteri per altri lunghi mesi senza che vi siale messi, in qualche modo, in contatto col Parlamento e col Paese, quando voi ancora continuate ad essere il Ministero della discordia. 11 giudizio che il Governo ha dato e dà della situazione, è completa mente erroneo. Nel primo momento tutti i partiti commisero errori. Un Governo che avesse avuto la visione ferma della situazione internazionale e deiànimo del Paese, non dell'aniindstli uro certo momento, ìKm sarebbe secso in campo , nel maggio dall'anno scorso. Se fossimo entrati in guerra ora, con le forze non ancora logorate da un armo di azione, il risultato sarebbe stato diverso e il nostro intervento avrebbe recato un vantaggio maggiore agli eserciti alleati. La verità questa: Il Governo credeva nel maggio scorso che gli eserciti russi avr*b bero continuato ad avanzare. Ignorava lo stato degli approvigionamenti e delle munizioni presso gli alleati nostri e riteneva fermamente che la nostra guerra avrebbe avuto una breve durata. Il Governo, nell'aprile del 1915a aveva giudicato la situazione militare nel modo più semplicista. Credeva che gli eserdti russi avrebbero resistito in Galizia. Sperava nell'ini' presa dei Dardanelli. Aveva fiducia nelle mene diplomatiche nei Balcani. Le sue speranze andarono fallite, ci si affretto a schierarsi coll'Iiitesa per la paura di arrivare troppo tardi nella corsa alla... guerra. E, come era giuditate erroneamente la situazione degli eserciti alleati, cosi erroneamente era sfata giudicata la situazione dell'esercito austro-ungarico."lo sono un antico ammiratore delle grandi qualità del popolo russo, ma riflettendo che quel paese non ha organizzazione industriale, a manca di spirito tecnico, temevo assai che avrebbe potuto resistere allo sforzo di una lunga guerra, condotta con mezzi e sistemi moderni. Dopo la corsa attraverso i Balcani e attraverso i Balcani di Roma, — dice l'oratore — molti autorevoli personaggi ed auterevoq. colleghi parlavano ahimè!... dell'ora della Romania». L'on. Graziadei condude che i! Governo che aderi in aprile all'Intesa, che in maggio fece la guerra, che solo in dicembre Armò il patto di Londra, non ha mai giudicato esattamente la situazione. Il Governo voleva fare una guerra a metà, una guerra che fosse il più indirettamente contro la Germania; ma la forza della logica delle cose e i fatti hanno costretto oggi alla vera guerra, c Noi — dice l'oratore — siamo contrari al Governo non per i principi, che no», ci interessano in questo momento, ma perchè crediamo il Governo incapace in questa gravissima situazione. Se io fessi interventista, io sarei ancora più deciso avversario dei Governo, lo non voglio, — esclama l'oratore — un Governo di Shylock, ma nemmeno un Governo di Don Cnlsciotti incapaci >. Ricorda poi che Camillo di Cavour rispettava le opinioni di tutti e sapeva creare nella politica estera li fatti che dovevano fare il suo giuoco. PERRONE: « Ne dite bene ora, perchè è morto ». (Urla all'Estrema). — GRAZIA-DEI : — Ne direi bene anche se vivesse ancora per la nostra fortuna. Tutta l'opera di Cavour fu avveduta e previdente; eppure anch'egU nel 1848 fu chiamato austriacante e tale occorreva apparire allora per preparare giorni migliori. Io non sono un'allarmista, poiché, continua l'oratore, credo ohe il momento sia grave. E, per dimostrare la gravità del momento, nassa all'esame della situasi or. e, specialmente economica, notando come lo Stato dal principio vivua. della guerra abbia speso già materialmente otto miliardi ed abbia impegni per una dira antne maggiore, antica la tono otta ueu«i fluirà a rimo rnniAaTTiorLto oli «viri *nm.m<>KSi guerra e nota rapidamente gli errori commessi ! e continua, rivolto ai vicini radicali : — ^ ' se avesse seguito i vostri consigli, ai suoi errori avrebbe aggiunto i vostri 1 L'on GRAZIADEI prosegue: « Il Governo dovrebbe lasdare il posto perchè, nel momento in cui è necessaria la concordia, esso è un Governo della discordia, perchè ora occorronj uomini di indiscusso valore tecnico, e nel Governo ve ne sono alcuni sul cui valore è lecito dubitare, infine, il Governo dovrebbe lasciare il suo posto perchè ha dimostrato di avere ignorato quale era la situazione dei nostri confini» (Commenti). iBENTINI: «Dicevano che l'offensiva austriaca nel Trentino enun bluff!:,. GRAZIADEI : «Un giornale, che passa per molto amico del Ministero, stampava appunto che quell'offensiva era un bluff. E nel febbraio che precedette la nostra guerra annunziava lo stato preagonico degli Imperi centrali vRuniori). Si deve cercare un Governo più zelante della concordia, meglio preparato. Si deve creare un Governo che accetti la situazione quale è con assoluta realtà, oercliè le alleanze, quando ci sono, si devono mantenere. Vogliamo un Governo che non prometta molte cose, peidiè 1 Governi di tal genere sono sempre pregiudicati. Non vogliamo un Governo pregiudicato da atti precedenti Noi non vogliamo una pace germanica, ma non vogliamo neppure una pace inglese. Vogliamo ima pace europea. «Noi. come italiani. cr auguriamo die a questo Governo della ciscordia succeda un Governo che ci dia maggiori affidamenti per la concordia iiazl.oi.iile Se la Camera non sa.prà trovare un tale Governo, essa si ass-dmejra ulteriori e gravissime responsabilità, delle quali dovrà risponderò di fronte al Paese » (Pochi applausi, che partono dai banchi dei socialisti ufficiali, salutano .'e ultime parole dell'oro. Graziadei). Un repubblicano n o Ha la parola l'on. PIROL1NL Egli incomincia notando che gli sembra inesatta un'affermazione dell'on. Salandra, che. cioè, nessun .fatto nuovo sia venuto a modificare la situazione. « Un'altra cosa — dice — voglio rilevare nel discorso do.l presidente del Consiglio. Egli ha parlato di coloro che spargono voci allarmanti. Ora, proprio l'affermazione dell'onorevole Salandra, che le nostre difese avrebbero potuto essere migliori, è tale da mettere l'alio mie. nel Paese (Approvazioni). La Camsra non può giudicare il Comando Supremo come deriverebbe dalle dichiarazioni dell'on- Salandra (Vive approvazioni). Vi sono tai:le verità da diffondere nel Paese per tranquillizzarlo. Bisogna fargli sapere che nessun esercito che • i getti con imo sforzo terribile contro una linea nemica può essere arrestato subito. Cosi è succeduto a Verdun. Ora da noi a un primo urto austriaco, urto già in parte respin to, il presidente del Consiglio getta l'allarme ed egli per il primo mostra di non avere i nervi a posto (commenti) e ci fa dubitare se non sia il caso proprio che egli lasci ad altri il suo posto. Ma come possiamo uscire da questa situazione senza un atto di fede quando la guerra è fede e speranza? (Bene). Noi abbiamo bisogno che in quosta guerra, iu cui è impegnato il presente e l'avvenire della patria, tutti quanti siano chiamata intorno al Governo e che si costituisca un Governo nazionale, un tempo non voluto. Oggi il fatto nuovo c'è, oggi che il territorio nazionale è invaso (oonv menti) e voi socialisti vedete ora sconvolte le vostre dottrine; alle frontiere è il proletariato nel cui nome voi parlate. Voi non vorrete die questo proletariato sia sconfitto, voi non vorrete questo quando voi vedete che in Russia, in Francia, in Inghilterra, in Germania tutti sono uniti in ima salda concordia nazionale. Treves e Modigliani protestano. La Camera applaude. MODIGLIANI: — La concordia si fa nella pace non nella guerra! PIROLINI: — Fato un atto di cuncordia. Io tìon ho preoccupazioni militari; non posso averne. I gran, di impari militari sono invasi e battuti e resi stono e si stringono nella concordia e ndla forza. La Francia lotta disperatamente a Verdun sempre con la forza più salda. Non per questo io vi faccio appello, o colleghi sociaUsti, ma faccio appello al vostro disarmo nei paese perchè cessi la vostra propaganda contro la guerra. (Vivissimi o prolungati applausi. Molti deputati si congratulano coll'oratore) Una dichiarazione del Presidente del Consiglio Appena l'on. Pirolinl ha terminato eli parlare domanda la parola l'on. Salandra, il quale, attentamente ascoltato, dice: — Debbo rettificare una interpretazione errata data dal. l'on. Piroliroi ad una parte delle mie precedenti dichiarazioni. L'on. Pisolini ha detto a. vere io denunziato alla Camera il Comando Supremo. Io non ho fatto che riferire alla Camera il giudizio dato dal Comando Supremo, (Vivi e altissimi rumori all'Estrema). Voci a Sinistra: — Si deve dimettere; si deve dimettere. — La Camera è in uno stato di eccezionale nervosità. Da molte parti si grida: Ai voti; ai voti. L'on. Berenini rinunzia a svol gore il suo ordine del giorno e prenda la pa rola l'on. TURATI L'on. Turati Egli dice die si limiterà semplicemente ad dichiarnxiono di unto no irli» il m miranti _"a UH-"mrU4l01HJ Ul_ VOIO. pOltilS 11 mOll.eilp non cor.sento lunga discussione. Si tratta della difesa del Paese, dell'avvenire di domani. « A noi parve — dice l'oratore — che non fosse il caso di questo precipizio; a noi pareva che una discussione obbiettiva e minuta si dovesse fare intorno all'opera del Governo, discussi ine già iniziata dal collega Graziadei. Qualcuno ha enunciato il pericolo di indiscrezioni o la paura che all'estero arrivi qualche parola nostra. is|pientemcnte all'estero non si sa niente delle cose nostre!... (Commenti; ilarità). E' strano come ieri ci si diceva che eravamo antipatrioti e austriaci perché noi combattevamo il Ministero. Oggi invece tutto precipita, e quelli che ci lanciavano ieri questa accusa, pare non pgssano perdere tempo ncll'abbattere il Ministero, quasi die ,se questo Ministero non se ne andasse subito-, la Patria corress'j grave pericolo per uno o due giorni di ritardo nelle sue dimissioni- E' vero che lo stesso onorevole Salandra ha raccomandato la sollecitudine. Egli, in sostanza, ha detto: Non fatemi soffrire tanto: andiamo colle spiccie, anche per ragioni di età (Commenti). Abbiamo oggi udito la lettura di un ordino del giorno: che dovrebbe riunire, non dirò le diverse logge, ma 1 tdiversi settori (Commenti; ilarità). Si è rinunziato di svolgere quell'ordine del giorno forse accorgendosi del nulla che contiene. Esso in sostanza significa il desiderio di allargare il Ministero (Voci a Sinistra: «No: noi vogliamo le dimissioni). 'ITURATI: « Pare che oirgi si -"oglia fare una politica da circo, da pollice verso, e tutto si impernia, nell'abbatlere o nel non abbattere il Ministero, tanto che a noi, pertinaci oppositori di questo Gabinetto, verrebbe quasi in mente di sostenerlo o^gi (Commenti). Voi vedete, on. Salandra, come la maggioranza della Camera è già contraria a voi, e ha cominciato a farvelo comprendere nel segreto dell'urna, con quelle 1?0 palle nere che avete trovato ieri nell'urna del vostro bilando »• SAÉLAiNiDRA: — Quelle non valgono niente. Ci vuole l'appello nominale. TURATI: — Noi non cercheremo di salvare il Ministero, ma non vogliamo neppure accomunarci coi suol oppositori d'oggi- La congenita leggerezza e incapacità di questo Ministero appare ancora da un esempio recentissimo: il decreto-legge con cui venivano attuati i nuovi provvedimenti finanziari ». CARCANO: «C'è la legge 21 maggio ». TURATI : — Ma la legge del 21 maggio non Ila mai detto eli? a Camera convocata 11 Governo dovesse sostituirsi al Parlamento. Questa vostra idea combina benissimo con Valtra di farci discutere i bilanci già esauriti. Noi adunque non intendiamo accomunarci cogli oppositori di oggi; anzi Tilevo come proprio 1 più accaniti critici di oggi sono quelli che più hanno incitato il Governo a seguire quella strada che esso ha seguito. Solo merito del Ministero fu forse quello di non avere concretato alcuni dei suggerimenti che gli va nivano dai critici di oggi. Basti ricordare l'incitamento alla più grande guerra e l'incitamento di mandare 500 mila uomini in Francia, anche a costo di procurare una invasione nemica nel nostro paese. Mentre noi auguriamo che il nuovo Ministero sia più propizio per le sortì dell'Italia, dobbiamo constatare come molte tìi quelle nostre idee, che alcuni proclamavano utopie, trovino oggi riscontro nel fatti. Noi rimaniamo sulla nostra frontiera di difesa contro tutte le improntitudini e le follie augurando maggiore fortuna al nostro paese per la preparazione di una dignitosa paoe in Europa. Votiamo contro il Ministero, contro i suoi complici di ieri, anche -se essi dovessero diventare i suoi successori: votiamo contro il naziorMismo e l'imperialismo; votiamo sopratutto per la nostra fede, poiché il socialismo è vera libertà e vera democrazia. (Applausi dei socialisti). Auguriamo che l'Italia sappia meditare, comprendere e prepararsi. Nuovi vivi applausi dei socialisti. Sui banchi della maggioranza la invocazione al socialismo è accolta Invece da urla altissime. Sarebbe ora la volta dell'on. Giacomo Ferii. La Camera urla spaventosamente il testo del suo ordine del giorno, mentre viene letto dal segretario; da molte parti gli si grida: « Rinunzi », e l'on. Giacomo Ferri rinunzia, esclamando: «Non voglio assistere a dei funerali». Rinunzlano pure gli on. Treves, Modigliani, Ferri Enrico, Morpurpo, Morgari, Nunziante. La Camera si fa sempre più numerosa, imponente ed impaziente. E' la volta dell'on. Alessio, ma il deputato radicale non è nell'aula. Alcuni deputati vanno a chiamarlo e dopò qualche minuto di nervosa e Impaziente attesa il vioe-presidente fa il suo Ingresso nell'aula. • L'oratore del radicali L'oratore radicale dice che egli non era pre parato ad un discorso, nè crede che in questo momentp i discorsi giovino al prestigio della guerra. Non c'è designazione per un indirizzo politico nuovo. La questione perciò va risolta sotto un punto di vista chiaro ed esplicito. Ho appartenuto, egli dice, sempre alla frazione che ha voluto la guerra, a prescindere da ogni preconcetto, poiché avevo in cima ad ogni pensiero il concetto della patria. Nell'appoggiare sino ad oggi il Gabinetto, Il nostro partito si è sempre ispirato a concetti patriottici. (Voci da vari banchi: — E gli altri partiti a che si sono ispirati?). ALESSIO : — Oggi ci si chiede perchè da lungo tempo ab-[nbiamo lasciato fare 11 Governo e abbiamo ta-1 l'ciuto. Rispondiamo subito: per non svalutar-1 enlo; abbiamo votato con piena coscienza per Ida e i o e l a r a e o a , i o l l l . ò o a o a . ae d o i — il Governo, nerchè se si indeboliva allora il Governo si indeboliva il Paese. (Voci: Ed oggi?). ALESSIO: — Anche recentemente in due incidenti di qualche importanza io e gli altri amici abbiamo sostenuto di votare per il Governo nonostante die l'on. Salandra avesse 'pronunciato parole di minaccia che ledevano i diritti parlamentari. Oggi la situazione è mututa. Noi sappiamo che la guerra può anche .avere delle alternative. Ne ha avute lo stesso Napoleone. Ma non possiamo approvare le trascuratezze e le imprevidenze; non possiamo compensare i nostri insuccessi con i successi di altri fronti. Diciamo francamente la verità. A quest'Italia, non più minorenne, non si può negare che dopo un anno di guerra, il Comando Supremo non poteva dimenticare quella parte della frontiera che era la più vulnerabile. (Approvazioni e commenti). La responsabilità è del Comando Supremo e del Governo. Sono convinto elio debba crearsi un nuovo Governo, il quale comprenda tutti i partiti e non credo si debbano tenere lontani dal Governo anche coloro che non vollero la guerra. Perchè oggi è questione di difendere ad osili costo il sacro suo» lo della Pàtria; è questione di vittoria, non di guerra. (Applausi vivissimi. Da ogni parto si grida: Ai "voti! Ai voti! — La\ Camera si abbandona per qualche minuto a rumorosi commenti). Nuova dichiarazione di Salandra Il Presidente del Consiglio si alza, ed ottenuto un po' di silenzio, dice: — Non ritengo opportuno aggiungere altre dichiarazioni. Non mi rimane quindi che di scegliere l'orbine del giorno e scelgo l'ordine del giorno Luciani, che suona cosi: «La Camera, fidente nell'o« pera' del Governo, approva l'esercizio provvisorio o passa all'ordine del giorno ». Però, dice l'on. Salandra, prego la Camera di scindere in due parti quest'ordine del giorno, votando prima il disegno dell'esercizio provvisorio, anche perchè, per ogni eventualità, la Corona abbia il tempo di decidere. La prima parte, che implica fiducia al Governo, deve essere votata ;i parte, perchè oggi non slamo più al tempo dei voti interpretativi, ma di voti chiari e precisi. Dal risultato di questo voto, puramente politico, il Governo trarrà le sue conseguenze. (Rumori e commenti) Dichiarazioni di voto Il PRESIDENTE dà facoltà di parlare ai deputati che hanno chiesto di dichiarare il loro voto. L'on. Girardi»! GIRARD1NI parla a nome dei suoi amici radicali e dichiara che negli animi di tutti rimane incrollabile la fiducia nella vittoria finale. Il nostro nemico ha potuto sperimentare quale sia il valore, la compattezza, lo spirito di sacrifizio dei nostri soldati. Ma un popolo forte ed un Parlamento degno di rappresentarlo non debbono dissimularsi la gravità del momento. Al Ministero l'oratore ed ì suoi amici hanno dato il costante appoggio dei loro voti o lo hanno ammirato allorché seppe, in un momento solenne., segnare .'ill'lMia. la via dei suoi destarli. Senonchè, in quosto momento, in cui la guerra si combatte su territorio nazionale, il Governo deve accentrare in «è la rappresentanza di tutti i partiti che non rinnegano la Patria. Un Governo veramente nazionale sarà quello che potrà degnamente reggerò le sorti de! Paese. Confida nello stesso patriottismo degli attuali ministri. Rappresentante della città ri: Udine e della forte regione friulana, in nome di quelle terre, ove si combatte, invoca la concordia nel supremo interesse della Nazione (Applausi, commenti). L'on. Bianchi Loanardo BIANCHI LEONARDO dichiara che egli ed i suoi amici hanno sentita la necessità della guerra per l'integrazione dell'unità nazionaleperciò hanno appoggiato l'attuale Ministero In questo momento sentono ed affermano la'necessità di una maggiore energia nella condotta della guerra e di un maggiore affiatamento dal Governo col Parlomento e col Paese. Con questi intendimenti negherà la fiducia al Governo (Approvazioni, commenti). MEDICI DEL VASCELLCaarà coi suoi amici voto contrarlo al presente Ministero, auspicando un Governo del quale siano chiamate a far parte le migliori energie e le maggiori comrw^ lenze del Paese. (Commenti). OS siffatto G* verno sarà al Paese arra della sicura vittoria (Approvazioni a Destra). ■ L'on. Borenlnl rt.?E?El,INX. riconS«o ohe il Ministero Salandra e Sonnino che volle la guerra, ebbe il mento di seguirla con tenacia e con lealtànè crede possa farsi carico al Governo dei rei centi avvenimenti militari; ma per la sem;»* più salda nostra organizzazione, par ja p:u apvetuè chre(Afinqumupfidsepè d1 qè dmDl«nGdpdG(ddlnssdcstretta cooperatone cogli allea!) ' r-er jj SS sicuro e più pieno conseguimento della vittoria giudica indispensabile che il Governo sia rinvigorito dalla concorde cooperazione di tutte le migliori energie della Nazione. L'eroismo dei nostri soldati sia accompagnato non soltanto dall'entusiasmo della nostra fede, ma da opere forti (applausi, approvazioni). L'on. Meda MEDA, a nome di alcuni amici didiiaia: — abbiamo sempre votato per il Ministero Calandra, cioè per il Ministero che ha assunta la responsabilità della guerra, perchè ci assisteva la coscienza che il voto così fosse un dovere un dovere nel compimento del quale non sarebbe stato in nostra facoltà arrestarci per il sopravvenire di deficienze e di contrasti, la cui eliminazione a vantaggio del Paese deve essere possibile senza crisi trascurabili forse qui dentro, non certo fuori di qui (approvazioni).'Ebbene, non crediamo che l'ora di questo dovere sia finita o. almeno, che sia cominciata quella di compierlo in modo diverso (approvazioni commenti). L'on. Schanzer L'on. SCHANZER dice: — Oggi un solo pensiero, un solo proposito anima il Parlamento: la lotta contro lo straniero, la vittoria ad ogni costo. Oggi non è giorno di dubbi, ma di virile azione. Qualunque dubbio od incertezza oggi sarebbe fellonia o tradimento. Tutte le energie della nazione, sorreggendo la splendida azione e gli sforzi del nostro eserdto. devono svolgersi in fascio per tendere allo scopo su premo: scacciare il nemico dal sacro suolo della patria, ributtandolo al di là del confine, rivendicare i supremi ideali nazionali. Un'Italia, che uscisse umiliata dall'odierno conflitto, sarebbe un'Italia mortalmente ferita. Sono in giuo. co oggi l'onore e l'esistenza del Paese. Dobbiamo vincere ad ogni costo. Noi abbiamo la coscienza di avere sin qui fatto intero il nostro dovere di rappresentanti della nazione. Al Governo, che era alla difesa del paese, abbiamo dato il nostro leale appoggio, i nostri ripetuti voti ; oggi, pur avendo ferma e sicura fede nel destini della Patria, nell'animo nostro è il dubbio intorno all'uso che avete fatto degli amplissimi poteri che il Parlamento vi aveva affidato. Oggi noiiionaentlamo nella nostra coscienza di potervi dare quei voto di fiducia piena ed assoluta che voi chiedete, fiducia che non potremmo consentire so non ad un Gover- idmdsnsugOmmPnnd no che sapesse compiere, in quest'ora storie* l'alta sua missione, non solo con incrollabile, energia, ma anche con spirito largo e sincero » di verace concordia nazionale (applausi e viva ' e r ^ * approvazioni). GAliLENGA si attendeva che il Governo a* vesso egli fatto appello alla collaborazione di tutti i partiti. Polche tale collaborazione non è stata dal Governo invocata, e siccome ritiene che essa sia indispensabile ai supremi int*r ressi della Patria, voterà contro il Ministero (Approvazioni; commenti). L'on. Arteria ARLOTTA, aroifico sincero e disinteresso*» fin dall'inizio della guerra del Gabinetto, rho quesja impresa volte, non ha oggi ragione di mutare il proprio atteggiamento.' Convinto ch«° un doloroso incidente della nosfra guerra non possa scuotere la fede inconcussa nei risultati: finali della guerra stessa, rt*ioné che non s» debba portare in discussione l'operato di chi! seppe organizzare le forzeyu'Italia al confine a preparare la difesa nazionale, anche se essai è stata su di un punto /Tendente. Voterà quindi a favore del Governo, ma qualunque siai 1 esito del voto, augura che mai venga meno quella concordia dispensieri e di intenti, riha è necessaria al triofifo finale della giusta lottai die insieme con fcll Alleati l'Italia strenua* mente combatte /lApprovazioni; applausi al Destra). / l! voto Il PRESIDENTE leggi la prima parte deh l'ordine del giorno dell'on. Luciani: «La Ca*j « mera fidente nfel Governo ». Su questa pri«j nia parte dell'ordine del giorno accettata dal Governo è stata dni-.ita-la votazione nominalo dagli on. Petrilli, Sederini, Luciani, Mozpurgo, Venlno, Bfyione, Sitta, Camerini, San»] drini, Dicaporiaceo, Rota, Montauti, MalcaDflU Grassi, Paratore e Cassuto. — PRESIDENTE); (segni di attenzione), annunzia il risultamento' della votazione nominale sulla prima parto dell'ordine del giorno dell'on. Luciani: Presenti 357 Velanti Astenuti Maggioranza Hanno risposto SI Hanno risposto NO La Camera non approva la prima parte <H& l'ordine del giorno dell'on. Luciani. 1 SALANDRA, presidente del Consiglio, rltt» nova alla Camera la preghiera di votare Ytk sercizio provvisorio per la sola evidente neoea» sita di Governo. PRESIDENTE avverte che l'approvazion| della seconda parte dell'ordine .del giorno L#i ciani non potrebbe significare l'approvazlonài del disogno di legge, che, constando di un solo articolo, dovrà essere posto in votaztoQà' segreta. Avverte che ' all'articolo unico l'odi 345 I 3 178 13S 197 a i a a o o , a, ao. aoo oo ti el il li a oa e r- I l'altro ramo dei Parlamento il tempo di Morilirlt.ini con altri colleglli, ha proposto qa emendamento affinchè l'esercizio provvisoria sin ii:' itruo al 31 agosto 191&' Sull'approvazione dell'esercizio provvisorio MODIGLIANI osserva che il Governo, dopa' il recente voto, avrebbe dovuto sospendere là discussione sull'esercizio provvisorio 'Come meati; interruzioni). Tuttavia, tenendo conto! delle eccezionali condizioni del momento, cow sente che sia votato l'esercizio provvisorio, ma non oltre il termine corrispondente alle imprv scindibili necessità di Stato. Nota poi essera una evidente contraddizione che la Camera*, he ha espresso la sua sfiducia nel Governasi gli conceda sei mesi di esercizio provvisorio»' Osserva infine che il voto teste dato dalla Dm mera ha evidentemente il significato di recto] mare un maggior rispetto delle prerogative d«i Parlamento. Anche per queste ragioni insisti nel suo emendamento (Approvazioni). PETRI'LLO, notando che il voto dell'esaretoiii provvisorio è essenzialmente voto di fklaciai non comprende che la Camera possa conce* derlo al di là dello stretto necessario- Si ai eia quindi all'emendamento Modigliani (C menti; rumori). ALESSIO ritiene che, nell'interesse del se. sia doveroso concedere l'esercizio prov sorto per il periodo di tempo chiesto dal t orno (Approvazioni; commenti; rumori). SAi,ANDRA, presidente del Consiglio, ni può entrare nelle motivazioni .politico*, ci hanno determinato l'emendamento Modtoliaj Si limita ad osservare che ragioni decisivo ordine amministrativo giustificano la propos dell'esercizio provvisorio pel periodo di ; mesi. Se ragioni politiche consigliano di lir tare l'esercizio provvisorio ai due mesi, la Cm mera è libera di votare corno crede più oppon tulio (Approvazioni-, commenti). I RUBINI note che l'approvazione daU'esevqk zio provvisorio ò in questo, momento un sette ptloe atte amministrativo, a propone che uk concesso, limitandolo al 31 luglio (Commenti), MODIGLIANI si associa alla proposta deli l'on. Rubini. MARCH ESANO : Interessi più alti di qua parlamentari (commenti) consigliano di rend re possibile che la crisi si svolga con tuli fiducia e tranquillità, e che il nuovo Mlnistr possa avere il tempo necessario per studia, maggiori probtemt del momento (Rumori). ■NUVOLONI ritiene che si potrebbe sopraésat cere sull'approvazion» dell'esercizio prowtsf", rio, poiché certamente la Camera sarà convo» cata prima della fine del meae (Rumori). Propone perdo che sia sospesa la discussione del disegno di legge. I Il PRESIDÈNTE osservache perla proposta, sospensiva, quando è presentata nel corso della discussione, n regolamento prescrive quindici firme. Annunzia che sull'emendamento Rubini, al quale si è associato l'on. Modigliani, è stata chiesta la votazione nominale dagli onorevoli Bovetti, Moi'purgo, Petrillo, Soderlni, Balconi» Pozzi, Benaglio, Rissetti, Crespi, Facchinetti, Valvassori-Peroni, Reggio, Micheli. Parodi, Mai da, Renda, Corniani,- SiimonoelH, Montresoi^ Bevlone, Snndrini, Borromeo, Nunziante, Nava. Stoppato, Ruscoli, Morando, Bertini, Bianchint Santamaria, Carina, Maury, Ottavi, Arriv» bene, Grabau e Theodoli. I MAGLLANO voterà l'esercizio provvisorio pe* sei mesi in considerazione dell'attuale mo* mento. (Rumori). \ CICCOTTI crede che alla proposta di sospea* siva si può sostituire la proposta di rinvio ad, altra seduta, che la Camera può sempre votare: l'oratore crede che sia questa la soluzione pia opportuna In questo momento. L'esercizio prov» visorio sarà chiesto dal nuovo Ministero, e 14 Camera avrà cosi occasione di esprimere la propria fiducia ò sfiducia verso di esso. < MARCHESANE) modifica la sua proposta di sospensiva in proposta di rinvio. < AGUGLIA, presidente della Giunta generala del bilancio, ritiene che la Camera farà operi saggia e r- lentissima votando la proposta dell'on. Rubini, mentre invece non ritiepe on« porruna la proposta di rinvio, perr*iè non dobbiamo correre il rischio che ne) funzionamento amministrativo dello Stato vi possa essere uà arresto qualsiasi. {Commenti). i L'esercizio provvisorio conoosso fino a! 31 luglio 1916 SALANDRA diobiaia die, in conformità deh le precedenti dichiarazioni fritte. 1 membri dal gabinetto si astengono da qualsiasi votazione, RUBINf osserva che conviene dare anche ah