Un messaggio di re Giorgio per la morte di Kirtchener

Un messaggio di re Giorgio per la morte di KirtchenerRussia in guerra Fermenti svedesi (Dal nostro inviato speciale) PIETROGRADO. maggio. . C'è un vivace, movimento in Russia, a torno la questione svedese. Allarmi: commenti nei giornali ; discussioni e ipote.fi nei circoli politici. La questione svedese in Russia do. veva risorgere con la primavera, nella imminenza del nuovo urto con la Germania. La Germania non ha mai abbandonato la sua speranza di trascinare anche la Svezia nella sua guerra disperata cojjjpo la Russia. Non c'è dubbio che il problema della posizione della Svezia, nella guerra europea, è oggi strettamente connesso a quello della Germania, tkZ senso che una decisione della Svezia ad uscire dalla neutralità, nella quale si è impinguala per più di venti mesi, potrebbe avvenire solo sotto la pressione di un'azione tedesca. La Germania ha ripreso da qualche mese con più intensità la sua propaganda interventista in Svezia. La Svezia è stata già spiritualmente sempre legala alla Germania e all'Austria, tanto che quando l'Italia e entrata in guerra, insieme ai mediocri insulti di qualche giornale di Stocolma, si son vedute molte signore dell'alta società svedese, mogli di ufficiali, di gente che fa la politica, togliere il saluto alla signora del ministro italiano. Ora moltissimi giornali svedesi sono nelle, mani degli agitatori germanici, che hanno speso per essi, si sa ora con precisione, cinque milioni di corone, ciò che significa oggi quasi nove milioni di franchi. Il ministro tedesco a Stocolma, von Luzius, che viene da Pietrogrado, dove fu consigliere di am.basciata, è alla testa dell'azione. Si lavora a deviare e forzare l'opinione pubblica. Sì vogliono creare incidenti. Si fa rumore in piazza. Si lenta di rovesciare il ministro degli Esteri svedese, Wallenberg, testa calma, sana, che sembra non volere avventure — ed è certo che se il colpo riuscisse, l'attuale politica svedese di neutralità perderebbe uno dei suoi vitali clementi di stabilità e di equilibrio. Nuove misure militari intanto sono state prese, e tra esse quella di una generale istruzione della landsturm, conia costituzione di nuovi quadri di riserva, ciò che rappresenta qualche cosa di nuovo e di eccezionale per la Svezia d'oggi. Una domanda di nuovi crediti militari straordinari per 54 milioni di corone sarà presentata fra breve La posta fra l'Inghilterra e la Russia, che passava a traverso la Svezia, s'è fatta da qualche mese anche più irregolare -. migliaia di pacchi postali vengono trattenuti al confine, mentre più che centomila sacchi di caffè, per un valore di sei milioni di rubli, in transito per la Svezia, diretti in Russia, sono slati sequestrati. C'è dunque un movimento di guerra in Svezia, contro la Russia. Non viene dal po polo, nò dal Governo: non esprime anzi nessuna delle sue volontà e delle sue aspirazioni; è solo di poche classi cittadine di Stocolma, di una tendenza aristocratica militarista, ma specula sul momento e si allea apertamente alla politica germanica e si fa forte dei suoi successi. Tutto questo non è nuovo-, ma è ora più violento. E in. Russia si hanno delle vaghe sensazioni di qualche cosa che può superare la logica delle posizioni po litiche degli Stati neutrali, [ondate sui reali interessi, evidenti, e può precipitare, esplodere in qualche colpo di sorpresa. Si veglia. Si vede intanto ormai chiaro — ed è questo uno dei punti, vivi del fenomeno — che l'azione germanica, che si aspetta, sul fronte russo, è. accompagnata di lontano da, un movimento svedese, che prepara il terreno per tentare di innestare su qualche silo eventuale grande successo contro la Russia, se ci sarà, un'azione militare della Svezia. Nulla ancora, dì preciso e di certo. Ipotesi e possibilità. Ma si deve guardare lontano e calcolare anche sull'impreveduto assurdo, perchè ce ne sono già stati molti, in questa guerra di interessi e di-ipnosi. Ed è venuta la questione delle isole Aland. E' quella che dovrebbe mettere su un terreno pratico politico l'agitazione svedese di guerra. Era certo che i partiti interventisti ne avrebbero fatto il punto di partenza della loro propaganda. Lo abbiamo già rilevato un anno fa, analizzando da Stocolma la posizione della Svezia nella, guerra europea. La que slione delle isole Aland è antica e non sopita nei. rapporti fra la Russia e la Svezia. Si co nosce la sua storia di più che un secolo. Le isole furono occupate definitivamente dalla Russia, che le prese alla Svezia, il 5 settembre 1809, con la pace di. Fredrikshamm, Le isole sono svedesi; più vicine alla costa svedese, a Stocolma, che alla costa finlandese; sbarrano l'entrata del golfo di Rotnia e danno u dominio assoluto di tutto il Baitieo settentrionale. La Svezia ha sentito sempre questa perdita come un'amputazione di qualche cosa di vitale, il possesso russo delle isole rappresentava una perpetua minac eia, un controllo insuperabile sul mare. Un tempo lo sen'irono tale anche l'Inghilterra e la Francia, che vi vedevano una base forte per una espansione della Russia nel Raltico e verso il mare libero. Erano i tempi in cui la Russia, con la sua lenta poderosa dilatazione irrefrenabile, a nord, a sud, faceva paura. E le squadre inglese e francese bombardarono e distrussero le fortificazioni delle isole Aland, nella baia di Romarsund. E più tardi, con il trattalo del 1855, la Francia e l'Inghilterra si impegnarono a dar soccorso alla Svezia per « resister aux prétentions ou agressions de la Russie ». Allora non esisteva ancora la Germania, con le sue diverse missioni di equilibrio europeo. Finalmente nel marzo del '56, all'epoca del congresso di Parigi, vien raggiunto un accordo fra Rus sia, Inghilterra e Francia, per cui sua altez za l'Imperatore di tutte le Russie, in confor mità del desiderio manifestato da sua altez za l'Imperatore dei francesi e il Re del Re gno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda, dichiara che le isole Aland non saranno fortificate e che su esse non sarà mantenuta nè costruita alcuna opera di guerra Con tutto questo oggi, dopo lo scoppio del la guerra, le isole sono fortificate. Necessità di guerra e di difesa. E' certo che, senzi questa difesa, oggi la Germania spingerebbe la sua minaccia fin nell'estrema punta del golfo di Rotnia. Ma la Svezia a sua volta crede di sentirsi minacciala e parla di una violazione russa dei trattati. Nell'aprile di otto anni fa essa si era accordata con la Damtmmrca, la Germania e la Russia, in unaj convenzione firmala a Pietrogrado, nell'affennare che i paesi di questa quadruplice avevano nel Baltico una sola politica : mantenere lo statu quo territoriale. E il giorno dopo questa dichiarazione la Francia e l'Inghilterra, che si trovavano di fronte al fatto nuovo della Germania ascendènte e si erano intanto riavvicinate alla Russia, denunciarono il trattato firmato nel '55 con la Svezia. Ma rimane sempre aperto il problema: ha la Russia il diritto di fortificare le isole \land:> Le opinioni, secondo i paesi donde vengono, sono diverse. Una dice-, si — dopo le nuove convenzioni concluse fra gli Stati baltici ; un'altra dice : no — perchè la convenzione che riguarda le fortificazioni delle sole, si deve considerare inclusa nel trattato di Parigi del '56 e può essere soppressa solo con il consenso di tutti ì paesi firmatari di questo trattato. Di questa opinione sono naturalmente la Svezia e la Germania. Ma non è da questo punto che la questione deve essere considerata. Principi giuridici, interpretazioni di trattati: la guerra li ha liquidati. Possono essere oggi solo più un pretesto per passare dal diritto ai falli. La Russia deve difendersi oggi dalla Germania e, con le correnti che dominano in Svezia, può anche dubitare di un disarmo delle piccole isole di sbarramento, tanto vicine alla Svezia, amica della Germania. La Svezia invece può figurare di sentire una minaccia per questa occupazione militare che chiude Ventrata di un importante lembo di mare, che è anche suo, e preme così, da vicino sulla sua capitale. La sua sola garanzia reale può essere questa ; che veramente oggi la Russia non ha assolutamente nulla da cercare in Svezia. Ma gli interventisti svedesi ne hall fatto ora la piattaforma della loro propaganda. Sanno che il problema è popolare. E il Governo lascia parlare i giornali, solo forse perchè vuol prepararsi una maggioranza nel Parlamento, che fu antimilitarista, per il suo progetto di crediti militari. Come ha già annunciato tempo fa il telegrafo, il deputato socialista interventista, professor Stefen, ha sollevalo pubblicamente la questione delle isole in Parlamento con una interpellanza. Non c'è dubbio che anche questo gesto è stato ispirato, come è ora appoggiato dalla Germania. Cè un fatto curioso e rivelatore da notare: il testo della interpellanza è stato presentato, quasi integrale, un giorno prima che al mondo svedese al mondo tedesco in un articolo apparso sulla Deutsche Tageszeitung. Dietro la Svezia c'è dunque sempre, più attiva che mai, la Germania. La Germania ha bisogno urgente di nuovi alleati d'armi. Non ha più che la Svezia. La Romania esce ormai, non ostante tutti gli accordi di cui si è parlato, definitivamente dai suoi calcoli. Con la Sve. zia giuoca ora l'ultima sua carta. Un suo intervento, secondo i calcoli che si fanno a Berlino e si conoscono in Russia, permetterebbe alla Germania di realizzare subito un nuovo prestito e prolungare il margine di tempo possibile per la guerra di sei mesi. Altrimenti la guerra comincia a divenire seriamente passiva per la Germania. Il momento è solenne e decisivo. Ci basta enuncario, senza insistere in particolari non con sentiti, in informazioni così delicate. Con tutto ciò però l'agitazione svedese si presenta oggi con tali elementi da lasciar supporre che un intervento svedese, sia pure con un atto di follìa sterile, potrebbe avvenne solo in conseguenza, non prima, di qualche strepitoso nuovo successo delle armi germaniche contro la Russia. Di qui anche la importanza che, per tutto il sistema della guerra europea, va prendendo il prossimo urto fra la Germania e la Russia. A Pietrogrado si parla ora molto delle novità svedesi. Nei circoli direttivi si è calmi. Fin'ora il Governo svedese ha dimostrato di non voler cedere alle piccole correnti della piazza e dei salotti e non ha posto neppure ufficialmente nei riguardi della Russia alcuna questione nè di isole, nè dì frontiera, che potrebbe divenire un terreno di trattative e di dissidio con l'impero vicino. Il Governo russo invece spontaneamente gli ha dato delle spiegazioni : le isole sono state fortificate temporaneamente in occasione e per causa della guerra-, appena finita la guerra, la Russia si impegna ad abbattere queste opere di fortificazione, rientrando nella cornice dei trattati del '56 e del 1908; questo è il punto di vista russo-, ed è, si può ritenere, irremovibile. Se la Svezia domandasse di più, ci sarà la guerra. Il Governo svedese, oggi, non pensa a doman dare di più. Ma il Governo, che non è mai nè eterno nè intangibile, può essere violentato. In Russia si vede questa possibilità, senza credervi ancora molto, con sufficiente indifferenza. Un intervento armato della Svezia non fa paura-, non sarebbe che un episodio aggravante, senza però nessun elemento risolutivo. La Svezia può essere facilmente bloccata ridotta alla fame. La Svezia, che tende manifestamente da qualche tempo, a dirigere essa tutta la politica scandinava, senza aver per altro consenzienti nè la Norvegia nè la Danimarca, non può aspettarsi aiuti dagli altri paesi scandinavi. Subito, all'inizio della guerra, fu concordato un patto fra la Svezia e la Norvegia per cui i due paesi si garantivano reciprocamente piena neutralità nel caso che fossero intervenuti in guerra, anche in campi opposti. La Norvegia è anglofila e antitedesca. Secondo il patto però resterebbe neutrale anche se la Svezia si mettesse contro la Russia, dalla parte della Germania. Ciò però non impedirebbe il fatto certo di uno sbar co di un forte corpo di spedizione inglese in Norvegia, che attaccherebbe alle spalle una Svezia combattente. E, anche con le sue nuove misure militari, la Svezia non potrebbe assolutamente resistere a lungo a una guerra su due fronti, con un blocco. Sì tratta dunque ora di vedere se vincerà in Svezia la ragione o la follìa. La Svezia ha degli esempi dinanzi: la Turchia, che vorrebbe la pace e non può: la Bulgaria, che aveva veramente un problema nazionale da risolvere e lo ha forse definitivamente annullato essa stessa, per sè, già nella sua apparente vittoria. Si tratta di vedere an che se non è mutata la misura della potenza militare tedesca, per qualche paese che l'ha reputata un giorno insuperabile. ¥MQIMO QAYDA. Illntto dell'Inghilterra Londra, 7, sera. Il Re indirizzò allo truppe un messaggio in cui dice che con profondo dolore apprese la notizia del disastro nel quale il ministro della guerra perdette la vita, mentre si recava a compiere una missione speciale presso lo Czar. « Durante 45 anni, Kitchener rese segnalati servizi allo Stato. E' sopratutto grazie al suo genio amministrativo, alla sua indomita energia, che il paese potè creare e mettere in campo gli eserciti che oggi mantengono gloriose le tradizioni del nostro Impero. Kitchener sarà pianto dall'esercito co me un grande soldato, che in condizioni di difficoltà senza pari, rese supremi segnalati servigi all'esercito a allo Stato». La funzione funebre per Kitchener sarà celebrata a San Paolo, in una data da fissarsi ulteriormente. Fu verso le 2 pomeridiane di ieri che ap parvero nelle vie i venditori dei giornali con grandi manifesti recanti a grossi caratteri queste tre parole: Lord Kitchener annegato. La notizia produsse un generale stupore, Tutti sapevano o credevano che Kitchener fosse a Londra al War Office. Tutta la metropoli conobbe la notizia, senza esagerazione, in meno di dieci minuti. I giornali annunciavano soltanto in due linee che la tragedia aveva avuto luogo a bordo deM'Hamp shire. Più tardi le edizioni supplementari annunciarono commentando l'avvenuto, precisando che Kitchener e tutto l'equipaggio dell'incrociatore erano periti. Successive altre edizioni completarono le informazioni. Ogni strillone che recava delle nuove edizioni di giornali era circondato e sopraffatto dalla folla avida di notizie. Essendo alla Mansìon House stata tolta la bandiera al cadere della notte, si era sparsa la voce che lord Kitchener era stato salvato, ma tale voce durò poco, perchè nessun comunicato ufficiale la confermò. Alla cattedrale di San Paolo, mentre si celebrava l'abituale servizio religioso della sera, il grande organo suonò una marcia funebre che tutti i fedeli ascoltarono in piedi con tristezza e raccoglimento. Mai una notizia causò in Inghilterra una maggiore sorpresa ed un più vivo rammarico. La tragica morte del maresciallo lord Kit- Afe: chener ha causato una profonda impressione anche nei circoli finanziari, e commerciali dalla City, ma non ha avuto una notevole ripercussione sulla quotazione dei valori. Tutti gli uffici pubblici hanno esposto lbandiera a mezz'asta. Il Re in un ordine del giorno alle truppe ordina che tutti gli ufficiali, da oggi, debbano portar© per una settimana il lutto per la morto di lord Kitchener. Appena giunta la notizia della catastrofe, fu immediatamente convocato il Consiglio di Guerra che durò oltre due ore. L'Ufficio di presidenza della Federazione generale delle « Trades Unions » ha inviato al Ministero della guerra il seguente telegramma : « La Commissione direttiva della Federazione generale delle «Trades Unions » ha appreso con profondo rammarico la notizia della tragica morte del maresciallo lord Kitchener. La Commissione aveva piena fiducia nella sua abilità come soldato, apprezzava altamente la sua attitudine verso i lavoratori e lo considerava non soltanto come uomo esperto, ma anche come uomo retto ». Il presidente del Consiglio dei ministri francesi, on. Briand, ha inviato al primo ministro inglese, Asquith, il seguente telegramma: «Vivamente commosso per la dolorosa perdita che colpisce in questo momento il Governo e la Nazione britannica, prego V. E. di accogliere l'espressione dei profondi sentimenti di condoglianza del Governo della Repubblica. L'intera Francia rimpiangerà nel profondo del cuore la scomparsa del grande capo, che seppe fare sorgere dal suolo britannico un magnifico esercito. Il mio paese non dimenticherà mai che il valoroso e fecondo organizzatore, di cui piange oggi col popolo inglese la perdita prematura, combattè 46 anni or sono nelle file dell'esercito francese ». Cordoglio francese Parigi, 7, sera. Tutti i giornali commentano la morte di Lord Kitchener e dicono che la Francia si associa dal più profondo del cuore al dolore dell'Inghilterra e salutano il valoroso sol da'ìo che ha preparato tutto per la vittoria definitiva degli alleati e la cui morte esalterà ancora, se possibile, il vigore, il corag gio e la volontà dell'Inghilterra., La Francia è colpita da questo lutto crudele altrettanto vivamente come se la vittima fosse stata uno dei capi del suo esercito, poiché sotto differenti bandiere tutti i popoli che combattono contro gli imperi centrali non formano ormai che un solo blocco. (Aff. St.), La guerra discussa nei Parlamenti Come la Camera francese deliberò la seduta segreta Parigi, 7, notte. La Camera dei Deputati ha esaurito ieri sera la questione della riunione in Comitato segreto. Dopo una breve discussione, senza incidenti, tra Ferry il quale chiedeva di interpellare il Governo sulla battaglia di Verdun ed il Presidente del Consiglio Briand, questi ha dichiarato che il Governo pigliava esso stesso l'inziativa di una riunione segreta dell'assemblea per discutere la situazione militare. Quindi all'unanimità la Camera ha fissato che la seduta segreta si tenga il giorno 16 giugno, data proposta dallo stesso Briand. Ma ecco ora come si svolse la discussione tra Briand e Favre, secondo i resoconti parlamentari del Matin. e dal Petit Parisien, Briand, salito per il primo alla tribuna, disse : — Quando il deputato Favre presentò la sua interpellanza, sapeva che il Governo stava per fare delle dichiarazioni alla Commissione dell'esercito. Io e il Ministro della guerra andammo già davanti ad essa e in una prima seduta demmo spiegazioni su un primo punto. Per gli altri punti, Si convenne di attendere che il Ministro della guerra avesse i documenti necessari per continuare le spiegazioni. Perciò il problema è ora in corso di discussione davanti alla Commissione, e io prego l'ori. Favre dli volere accettare l'aggiornamento della sua interpellanza. Si tratta di fatti scottanti che devono consigliare a non insistere sul primo atteggiamento. Il discorso di Favre A queste dichiarazioni di Briand, l'inter peilante Favre rispondei di non potere aderire all'invito del Presidente del Consiglio, e aggiunge : — Bisogna parlar chiaro. Se si trattasse semplicemente d'una dissertazione teorica e storica sulle questioni di Verdun, voi com prendete benissimo che io sarei stato l'ultimo a portarla alla tribuna. Ma nell'animo nostro la questione si pone assai più precisamente, come più pressante e attuale. Noi vogliamo far luce su certi fatti che devono, secondo noi, condurre « certe decisioni. Ora, a che cosa assistiamo? La Commissione dell'annata aveva elaborato un questionario, il 16 maggio. Una prima seduta, malgrado una lunga discussione fra Governo e Commissione, non aveva condotto ad alcunché di preciso. I documenti ufficiali, chiesti e promessi, non furono forniti, benché fossero indiSpensabili per concludere precisamente. Le insistenze del relatore, Abel Ferry, furono vane; non avendo potuto avere i documenti, s'è dimesso. Siamo dunque di fronte al desiderio di guadagnar tempo. Perchè? Ci sembra che il Governo creda che la visione dì questi documenti possa provocare una richiesta i di spiegazioni, ed esso vuole evitare ciò. -E ciò non è degno di esso, nè del grande periodo che traversiamo. (Applausi a sinistra). Attendiamo provvedimenti energici che devono essere presi senza ulteriore dilazione. Occorre che questa discussione sia da noi esaurita con la certezza che l'incubo che attualmente incombe sia dissipato. (Applausi a sinistra). « Perciò — continua Favre — bisogna discutere a fondo l'argomento davanti alla Camera, che può richiedere i documenti promessi. La discussione permetterà di stabilire le responsabilità ed obbligherà il Governo a prendere i provvedimenti necessarii. Si teme, forse, che sia pericoloso discutere su una operazione in corso? Ma l'affare di Verdun, aimiei occhi, non è tutto il problema; esso è' semplicemente un episodio sanguinoso, troppo sanguinoso, ahimè!, della guerra che ci è imposta. E se fosse accolta la tesi del Governo, ogni discussione sarebbe impossibile fino alla' fine delle ostilitàNoi non vogliamo occuparci di Verdun dal punto di vista strategico (applausi). Non è cosa che ci riguardi. Ma non si tratta solo del punto di vista strategico. La guerra attuale è una guerra di metodo, una guerra scientifica, una guerra industriale. E proprio perchè sappiamo che, prima del 21 febbraio, il nemico aveva compiuto una lunga preparazione, vogliamo sapere quale sforzo abbiamo potuto contrapporre (applausi a sinistra). Ora corrono voci che superano la censura, poiché è la grande voce della nazione che si propaga, che le grandi perdite che subiamo derivino da negligenze ed imprevidenze. Abbiamo alcuni dati che ci permettono di considerare l'affare di Verdun, prima del 21 febbraio, come la sintesi di alcune concezioni che devono IL MIGLIOR AMICO DELLA VECCHIAIA • Ogni figura un tatto : 1 FUMA QUANTO VUOII I più grandi disturbi della vecchiaia sono dati dalla vista debole, dalla schiena difettosa, dalle giunture rigide e doloranti e dalia malattie urinarie. Molto spesso questi inconvenienti provengono dalla debolezza dei reni. I reni hanno un compito difficile durante U corso di una lunga vita: essi devono filtrare il sangue e mantenere il corpo libero daga effetti irritanti dell'acido urico. La debolezza renale, d'ordinario, riscuote poca attenzione e non è a meravigliarsi se questi organi delicati vengono meno. Quando poi i veni sono inerti e deboli vi è poco da stare allegri. Con tutu probabilità u mal di schiena diventerà un disturbo permanente: contorsioni al mattino-, dolori nel curvarsi o rialzarsi : agitazione durante la notte : frequente e penoso passaggio delle secrezioni renali: debilitamento persistente. I dolori reumatici, la rigidezza delle giunture, le vertigini, la debolezza della vista e dell'udito sono spesso dovuti all'eccesso di acido urico nel sangue. Cosi anche la renella e la pietra, le enfiagioni idropiche delle membra e delle estremità, la debilità cardiaca. Questi sintomi sono causati dalla debolezza o dai disturbi renali e vescicali. I rifiuti urinari vengono lasciati troppo a lungo nel sistema e il disordine si stabilisce nelle differenti parti del corpo. 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Favre ricorda, in seguito, che non mancarono ammonimenti; ne cita due: l'uno del gen. Galliend, l'altro del colonnello Driant. <( Dopo quindici mesi di guerra, Driant viene improvvisamente alla Camera, e dichiara alla Commissione dell'armata le colpe commesse, dice ciò che bisogna fare, chiede con insistenza che si agisca; poi se ne andò. Ed il 21 febbraio, quando 1 offensiva scoppiò, si vide che nulla era stato fatto ». L'oratore domanda perciò alla Camera di fissare per giovedì o venerdì la discussione della sua interpellanza. E conclude dicendo : « Bisogna uscire dalle incertezze, bisogna che le responsabilità siano stabilite; vogliamo conoscere le sanzioni e le decisioni ». La risposta di Briand Briand, rispondendo all'oratore, nota che esiate un certo malessere pel fatto che il Governo è obbligato a tacere. Sarebbe pure interesse dal Governo che una discussione si svolgesse. E' necessario spiegarci. Occorre però che la discussione sia ampia, e non limitata ad alcuni punti. Il Governo vuol discutere in base a documenti, come già fu detto ai delegati del Governo. L'oratore thiede di aggiornare per poco la discussione. E propone che il Comitato segreto sia aggiornato al 16 corrente. Al principio della seduta del 16, che dapprima sarà pubblicata, il Presidente dopo le formalità d'uso leggerà il testo dell'interpellanza circa gli avvenimenti di Verdun. Allora soltanto la Camera sarà chiamata a decidere con votazione pubblica di riunirsi in comitato segreto. Dopo aver proclamato il risultato di tale voto, il Presidente ordinerà di far sgombrare le tribune e la Camera, con tutte le porte chiuse, udirà le spiegazioni fornite dal Capo del Governo. Il Cancelliere tedesco dichiara di non saper nulla ufficialmente della mediazione di Wilson Zurigo, 7, mattina, Al Reichstag, dopo il discorso del Cancelliere, si discute il Bilancio in terza lettura. Spahn dice di confidare che l'offensiva russa sarà spezzata ed accenna pure alle operazioni austriache contro l'Italia. Dice che la battaglia navale fu una disfatta inglese. « Le speranze dell'Intesa di affamarci caddero dopo i successi tedeschi. Speriamo — conclude — nella Storia e in una pace duratura che ci garantisca il nostro nuovo sviluppo ». Gradnauer, socialista, dichiara che « il discorso del Cancelliere produsse profonda impressione e dimostrò essere falso che la Germania abbia provocata la guerra. Il popolo tedesco è superbo della vittoriosa difesa contro le mire di annientamento della Germania da parte della coalizione. La Germania, che fece ripetute offerte di pace, ebbe risposte spiacevoli ; perciò il popolo tedesco deve tenere fermo ed essere compatto nella difesa. -La guerra ci dà l'unica possibilità di raggiungere quanto prima una pace onorevole sulle basi di un ragionevole compromesso ». Bassermann dice : « Sostenuti da successi su tutti i teatri della guerra, rivolgiamo uno sguardo verso una vittoria che sia degna dei sacrifizi sostenuti. Noi non lavoriamo per prolungare la guerra, ma neppure per abbreviarla ». L'oratore spera in una pace duratura, con la quale la Germania sia assicurata nel futuro col completamento delle sue posizioni. « Dinanzi a questo fatto principale le rivendicazioni del grande Impero coloniale passano in seconda linea. Aspettiamo di vedere quanto Wilson riuscirà a tare per indurre i nostri nemici a propendere verso la pace ». É fa voti per una Germania più grande e più forte. iPayer, progressista, è lieto che sia stata evitato il conflitto cogli Stati Uniti; rileva l'opera compiuta dal Cancelliere e dice che con l'esercito e con la flotta si compirà anche ciò che manca per la vittoria definitiva. Il Cancelliere, dopo essersi difeso ancora contro gli attacchi mossigli, dice di non sapere nulla ufficialmente circa al proposito di Wilson di farsi mediatore di pace: in caso di mediazione, non sarà permesso di esercitare pressioni di sorta che tolgano alla Germania i frutti della sua vittoria. Rispondendo al rimprovero di non avere valutato la grande forza nazionale dei partiti, dice che forse egli commise errori, ma rileva che furono creati ostacoli per realizzare il contatto che cercava e riteneva necessario nell'interesse della patria. Del resto, i partiti, PI10 ISTITUTO 1TALIAH0 DI ORTOPEDIA AODOMIULEIICMEI11 Torino • Piazza Statuto, IO ERNIE Se l'Ernia sfugge sotto il cuscinetto del Cinto ordinario è destinata, per la sua difettosa pressione, facilmente a ingrossare. Il malato è soggetto a dolori atroci ed al pericolo dello strozzamento. 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(9270 nonostante i dissensi di idee, debbono essere concordi soltanto nella volontà che la patria essere per sempir* smammata Hap^",''liintta vittoriosa «teli» Sima* guerra. r ri**+t*i. t — ~ Wefonit Se il eibo non vi si confà, bavate Acqua Calda Quando jl cibo vi resta nello stomaco come un. pezzo di piombo e provale quel senso di rigonfiamento, ciò dipende dalìlinsufflcienza di circolazione del sangue nello stomaco accompagnata da acidità e dalla fermentazione del cibo, in tali casi provate il metodo ora seguito in molti ospedali e consigliato da eminenti specialisti, ossia di prendere mezzo cucchiaino di magnesia bisurata pura in mezzo bicchiere di acqua tanto calda quanto potere sopportarla nel bere. L'acqua calda attrae il sangue allo stomaco e la magnesia bisurata, come qualsiasi medico o farmacista può facilmente dirvi, neutralizza l'acidità ed arresta la fermentazione del cibo. Provate questo seni plice metodo e resterete meravigliati dell'immediato senso di sollievo e conforto che segue sempre la ristorazione del processo normale della digestione. I soldati sul fronte ed i viaggiatori, che sono spesso obbligati a prendere dei pasti in fretta e furia malamente preparati, dovrebbero sempre prendere della magnesia bisurata dopo i pasti, per impedire la fermentazione e neutralizzare l'acidità. La magnesia bisurata può ottenersi presso qualsiasi farmacista, e quando viene fornita in una bottiglia di vetro turchino si conserverà indefinitamente. 8917 ACQUA NATURALE PURGATIVA ITALIANA Riconosciuta superiore) a tutte le aoque purgative In commercio, comprese le austro ungheresi d'JSNOB ed elogiata e consigliata dal più eminenti Clinici Italiani e stranieri. Concessionari esclusivi delle Sorgenti : G. B. Gambarotta e C.° • Serravalle Scrivia ' 900D u. 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Rapport des Commissaiies-Oenseurs ; 1 j Approbation des Comptes et du BUan, fisa*" tion du dividendo; Quitus au Conseil a'Administmtloa; Nomination des Commissaires Csnseon ; Autorìsation à des Adminietratenrs de faina' des marchés et traités avec la Société, Les Actionnaires propriétaires de 10 Action» sont de droit membres de l'Assemblée. Lea prO*j priétaires d'un nombre inférietir à 10 peuveni1 se réirair pour iormer ce nombre et taira a* mettre l'un d'eux pour les représenter aìl l'Assemblée. j Pour ótre admis à l'Assemblée, ou s*y faira représenter. les propriétaires d'action» au poiu. teur devront dp.poser leurs tltres au moins olnii jours à l'avance: a PARIS: au Siège Social, 16, Rue du Louvre» à la Banque Privée, 3, Rue Pillet Will : ! à la Banque Offroy Guiard & C, fio, Fauti.; Poissonnière ; à la Banque National de Crédit, 20, Rue Lo Peletier. , à LION: ' à la Banque Privée, Rue de l'Hotel do VUle, «« ii TÙR1N : | à la Banque Blanc & C. ■ à MR.AN: I à la Banque Zaccaria Pisa. Il leur sera délivre un recepisse qui leu* servirà de carie rì'ratrée. Les recepisse» da dépot dans les maixrms de Banques seron.t ar>ceptés aux lieti et placa de* titrea anx-mètriea, Les Actionnaires prcpnéteires d'actlone nomi* native», sont dispensés du dépot ci-deera» prèvia. 9171 LE CONSEIL D'ADMINISTRATION, **aaa. attft.» XI* musata •* Un messaggio di re Giorgio per la morte di Kitchener