Il Comando italiano annuncia che l'incessante offensiva austriaca è arrestata

Il Comando italiano annuncia che l'incessante offensiva austriaca è arrestata Il Comando italiano annuncia che l'incessante offensiva austriaca è arrestata Il comunicato COMANDO SUPREMO, ft Nella giornata di ieri l'incessante azione offensiva nemica nel Trentino fa dalle nostre truppe nettamente arrestata lungo tutta la fronte d'attacco. In Valle Lagarina, duello delle artiglierie: quelle avversarie bersagliarono le posizioni da Coni Zugna al Pasubio ; le nostre ribatterono e dispersero le fanterie nemiche sulla Zugna Torta. Lungo la linea del torrente Posino, intenso bombardamento da entrambe le parti, indi le fanterie nemiche pronunciarono violenti attacchi in direzione del Colle di Posino, tra Monte Spin e Monte Cogolo, contro la Sella "tra Monte Giove e Monte Brazome, sul fronte Seghe-Schiri; furono dappertutto respinte dopo aver sopportato gravissime perdite. Sull'altipiano di 'Asiago, la brigata granatieri di Sardegna mantiene strenuamente il possesso del pianoro di Monte Cengia contro gli insistenti attacchi dell'avversario. A nord-est del Cengia, la posizione di Belmonte, più volte presa e perduta, fu ieri con brillante attacco definitivamente riconquistata. Nel tratto di fronte lungo la Valle Campomulo continuò la nostra pressione contro le linee nemiche. In Valle Sugano, situazione immutata. In Carnia e sull'Isonzo, azioni saltuarie delle artiglierie. Le nostre colpirono nuovi appostamenti di batterie nemiche sul Monte Koederhoehe (valle Kron hof-Gail), e movimenti di treni nella stazione di San Pietro (Gorizia ). Velivoli nemici lanciarono bombe su Ala, Verona, Vicenza, e Schio. Danni lievissimi e sei feriti a Verona. Nostre squadriglie di Caproni e di Farman gel tarono un centinaio di bombe su parchi ed accampamenti nemici in Fondo Valle Astico, con risultati visibilmente ottimi. Ritornarono incolumi. CADORNA. lazi» austrìaca in Ho e il piano degli Imperi centrali secondo un eritico francese (Servizi.) oarMIt della minarsi) Parigi, 9, notte. 11 critico militare d*H'«Eclair» generale Perrot, a cui le predizioni fortunate sugli eventi della guerra conferiscono particolare autorità, si occupa oggi dell'offensiva degli austriaci nel Trentino, offensiva che fa parte — scrive — del plano austro-tedesco che dai primi di marzo è divenuto nettamente difensivo- Il generale Perrot crede fermamente che gli austriaci si fermeranno sigile posizioni delle Alpi, tale essendo, secondo la sua opinione, il loro piano. L'offensiva austriaca aveva ed ha tutt'ora lo scopo principale di dare agli austriaca una linea di dilesa vantaggiosa, cioè la cime dei pendii che dalla pianura veneta salgono verso il Th'olo : occupando queste posizioni ed essendo d'altronde trincerati sull'Isonzo, gli austriaci aspetteranno senza inquietudine l'offensiva italiana, persuasi che i recenti combattimenti avranno raffreddato gli ardori bellicosi dell'esercito italiano. Si può ammettere un'altra ragione dell'offensiva austriaca. Si può ragionevolmente pensare che quattro o cinquecentomila austriaci possano venire a capo di un milione e mezzo di italiani? Non disconosciamo certamente il valore delle posizioni di cui "li austriaci si sono impadroniti e il gravissimo pericolo a cui si troverebbe esposto l'esercito dell'Isonzo se gli austriaci potessero, per Vicenza, sboccare nel litorale veneto; ma come ammettere che un esercito tre volte più numeroso di quello dell'avversario si lascierebbe manovrare in tal guisa? Bisognerebbe che gli austro-tedeschi, vedendo il successo dei loro primi attacchi, si decidessero a consacrare alla loro offensiva in Italia forze assai più importanti1 e mascherassero questo grande movimento con la recrudescenza degli attacchi a Verdun. E' poco probabile, poiché 8>H Alleati hanno qui il vantacelo della posizione centrale ed è loro molto più facile che non ai tedeschi, inviare truppe in Italia. Cosi, conclude il critico, ovunque in Francia, in Italia, a Salonicco, gli austrotedeschi procedono a un'esecuzione del loro piano difensivo. Fin dal principio del marzo 1916 avevano riposte tutte le loro speranze nelle loro forze per l'esecuzione del plano offensivo, basato anzitutto sulla rapidità e violenza dell'esecuzione, di poi «ulì'armamento rapido delle loro riserve: d'ora innanzi, fortificati nei territori conquistati, potentemente armati, cercheranno nella difensiva il mezzo di logorare le forze, la pazienza, le risorse pecuniarie degli alleati, nello scopo di potere raggiungere una pace zoppa ». D. R. Il ritorno di Salandra a Roma Roma, 3, sera. Stamane, alla 10, è giunto col treno di Milano il presidente del Consiglio on. Salandra accompagnato dal suo segretario particolare comm. Nicola d'Atri. Erano ad attenderlo alla stazione il comm. Zammarano segretario capo della presidenza del Consiglio, il comm. Scelsi capo di gabinetto del ministro dell'interno, U direttore generale della P- S. comm. Vigllanl, il direttore generale delle ferrovis comm. De Corné, il capo stazione principale comm. PeU tinelli. Oggi poi, alle 16.30, a Palazzo Braschi si è riunito il Consiglio del Ministri eotto la presi' denza dell'on. Salandra, il quale ha stamane, dopo il suo arrivo, conferito con parecchi colleghi del Gabinetto. Al Consiglio assistono tutti i ministri. L'onorevole Salandra riferisce in esso intorno alla visita compiuta al nostro fronte nel Trentino, nonché sulla conferenza avuta al Quarfler generale con il Re ed il generato Cadorna. Sai collocamento a riposo del Sen. Drusati Roma, 3, notte. Il collocamento a riposo del generate Roberto Brasati, come si ricorderà, fu annunziato uffici almente con un comunicato che determinava il provvedimento essere stato deliberato d'autorità. Nel Bollettino militare ufficiale del 27 maggio scorso la motivazione pubblicata era invece quella per « anzianità di servizio ». L'odierno Bollettino militare, In apposita erratacorrige, dichiara il collocamento a riposo essere avvenuto d'autorità come prima era stato annunziato. Il Re acclamato a Padova Padova, 2, notte. Ovai il Re, accompagnato da un generale, transito in automobile nella nostra citta. In vicinanza del Caffè pedrocchi lu riconosciuto dalla folla, che improvvisò una calorosa dimostrazione. W W