La gravità delle nuove imposte provoca una vivace discussione al Reichstag

La gravità delle nuove imposte provoca una vivace discussione al Reichstag La gravità delle nuove imposte provoca una vivace discussione al Reichstag Aspre parole contro gli usurai della guerra - I risultati del viaggio del Cancelliere dell'Impero nella Germania Meridionale. (Servizio speciale della " Stampa „) Zurigo, 1, notte. Continuano le discussioni al Reichstag. ÌLa seduta di ieri incominciò con un breve accenno di politica internazionale. Discutendo l'approvazione di un credito per la, costruzione di un palazzo per la Legazione tedesca a Sofia, Jagow prese l'occasione per (ricordare l'immutabile intimità dell'alleanza bulgaro-tedesca. Poi continuò la discussione sul problema delle imposte. Herold, del Centro, dichiarò che questi progetti non costituiscono che mi principio di quelli che bisognerà stabilire dopo la •guerra. Occorreranno somme enormi. « Il Reichstag — disse — ha ora. amplialo di sua iniziativa il programma del Governo, sì che si può calcolare che il gettito delle nuove imposte sarà doppio di quello originariamente divisato, il che dimostra che il popolo tedesco è pronto a fare i sacrifici necessari per giungere alla vittoria definitiva. Contro gli usurai della guerra e i fornitori militari • Rispose a Herold il socialista Stolzen, dicendo che il progetto dimostra che il Governo non ha coscienza dei bisogni del po.polo. L'oratore si disse contrario alle imposte che inceppano lo sviluppo del traffico. Quella sui tabacchi equivale ad una catastrofe per questa industria. L'imposta sulle industrie di guerra non è che un pareggio per le perdite subite coi dazi. La Commissione ha colpiio le proprietà più di quanto il Governo desiderasse, ma meno di. quanto desiderassero i socialisti. «Respingiamo — aggiunse — qualsiasi responsabilità, per il fatto che contemporaneamente si sviluppano e si aumentano le imposte indirette. La imposta stiliti sostanza invece non viene prelevata che una volta tanto. I tempi sono ora mutati! Noi deploriamo che non si siamo stabilite nuove imposte sull'eredità. Gli usurai della guerra ed i fornitori militari sono stati lietamente sorpresi delle basse tasse loro imposte sulla sostanza, che prevedevano molto più alte. Voteremo contro le imposte sui tabacchi. Voteremo contro le tasse sui traffici. Se il Governo avesse pensato un po' alla ripercussione che tutto ciò aveva sull'economia- nazionale e sulla vita politica interna, non 'avrebbe presentato questi progetti ». Wiener, popolare progressista, deplorò che i partiti non passano mettersi d'accordo sulla questiono delle imposte. Affermò che il gettito delle imposte sulla sostanza dovrebbe ascendere, secondo le previsioni, a 200 milioni, e conclude esprimendo la speranza che una rapida stipulazione della pace rechi incremento finanzia rio all'Impero, sì da guai-ire le ferite inforle dalla guerra. Wiener concluse dicendo che le imposte non desteranno ovunque soddisfazione; ma la maggioranza del popolo comprenderà Che esse sono indispensabili. Kienatch, nazionale liberale, disse che gli Stati federati non devono essere dissanguati stabilendo Isolo imposte a favore dell'Impero. 'Dopo la guerra occorrerà una riforma generale delle finanze. Westarp affermò a sua volta che si deve mantenere il principio che le imposte dirette debbono riserbarsi agli Stati federati. Le giustificazioni di Reiteriseli 11 segretario di Stato Helferisch giustificò I progetti e disse che le questioni di massima debbono riservarsi in avvenire: oggi si deve dimostrare l'unanimità all'interno ed all'estero. In futuro vi saranno grandi, lotte circa le fin-anze, finite però quelle con lo straniero. Beritstein, dall'Unione socialista, deplorò il prolungarsi della guerra e criticò i progetti delle impòste. Helferisch rilevò — rispondendo — che un oratore, disse Seri che si rlere ottenere la pace senza, vincitori e che non è possibile credere di poter riportare una vittoria definitiva. Secondo l'oratore questa impressione nei nostri nemici prolungherebbe la guerra! David socialista disse che il segretario di Stato non giovò alla compattezza, interna con queste Imposte: tuttavia la compattezza del popolo tedesco verso l'estero rimane; esso compierà il suo dovero non per le nuove imposte ma nonostante, esseli Couregno di Stoccarda II Cancelliere è partito da Stoccarda dopo avere avuto un lungo colloquio col Re, ed una. conferenza coi ministri. Si recò poscia a Karlsruhc, ove fu ricevuto dal Granduca del Baden. Il colloquio di Monaco si ò chiuso collo scambio di due telegrammi. 'Bethmann Hollweg nel telegramma a re Luigi dice: «Ho tratto dal ricevimento fattomi, la certezza che Vostra Maestà riponga la stessa fiducia del passato nella mia opera immutabilmente intesa a .servire con tutte le mie forze l'Impero, i suoi principi e le sue stirpi, il che mi da il massimo appoggio ed il massimo aiuto in quésta grande' e grave epoca». Re Luigi rispose: «Io accompagno l'opera ivostra, signor Cancelliere, in questi gravi Itemp: coi miei voti più profondi, ispirati dalla fiducia che il Cancelliere volga tutte le sue forze per raggiungere i grandi scopi (verso i quali vanno le forze comuni di tutti gli, Stati confederati ed i loro principi per sin felice c sicuro avvenire dell'Impero tedesro ». L'importanza delia visita di Bethmann Hcllweg diventa sempre più evidente. Sembra — secondo una corrispondenza da Monacò, al «Berlinev Tagebìatt », — che nei circoli bavaresi, fossero sorti timori che la Prussia'tendesse ad assicurarsi un'egemo,rnia dannosa all'influenza dedla. Germania meridionale, specialmente nei consigli dell'Impero. Il viaggio del Cancelliere avrebbe bandito questi timori. A Monaco si .sarebbe firmai convinti che la permanenza di Beth,mann Hollweg al potere costituisca una garanzia per l'equilibrio fra i vari Stati Conjfederati, come del rinvigorimento dell'idea •dell'Impero durante la guerra, idea elle scrive il giornale — non s:uà rimpicciolita ;da interessi particolaristi ». I problemi di politica interna che furono particolarmente discussi a Monai . riguardarono in special modo la questione degli appiovvigionnmenti. Si confida nella capitale della Baviera nel signor Bethmann Ilolhveg o nel programma che vuole esplicare, secondo il principio del tutti per uno '«ri uno per tutti, che terrà pure conto defili interessi agrari della Germania ineri.dionaile e degli altri vari Stati. Quanto alla politica, estera ed alla situazione militare e politica ed i propositi di pace furono temi discussi di sfondo in queste conferenze ». «Si parla qui - continua il corrispondente - dell'impressióne suscitata nel Canijcetìiere dell'Impero, dal fatto che l'annuii zio dilli, propensione alla pace della Ger crcrsclzzombCTlpsmpdstlPptcgnvdmania abbia destato nell'estero nemico una <$co contraria. All'estero si parte da! prin- ipio che. noi tendiamo a considerare il teritorio occupato presentemente! quali futuri onfini politici dell'Impero, ciò che natualmente non corrisponde all'opinione epressa dal Cancelliere». Anche il «Bayrische Staat Zeitung» acenna in una nòta, ufficiosa come il Canceliere) dell'Impero facesse ampie comunicaioni a re Luigi sulla situazione internaionale e come gli stessi argomenti fossero oggetto di una fùnga conferenza fra Bethmann Hollweg ed il presidente dei ministri bavaresi, conte Haertling.

Persone citate: Canceliere, Herold, Hollweg, Monacò, Monai, Re Luigi