La visita della Delegazione russa

La visita della Delegazione russa La visita della Delegazione russa La cittadinanza torinese, rappresentata dalle I sPiù alte personalità ufficiali e da una nume- Srosa folla di popolo, ha fatto alla Delega- pzione parlamentare russa un ricevimento cu- Dloroso di entusiasmo. Nell'interno della stazione erano convenuti: il prefetto comm. Verdinois ed il vice-prefetto conte Frutteri di Costigliele; il sindaco conto senatore Rossi, cogli assessori e consiglieri comunali Cauvin, Usseglio, Barberis. Gobbi, Bona, Pomba, Morra, Bosso, Bo6io. Borini, Maschio, Bachi, Molinari, gli scultori Canonica e Rubino, i senatori Biscaretti, O'Oncieu de La Bàlie, Badini-Confalonieri, Chiroai, Chiesa Frola, Foè, D'Ovidio, Bozzolo, Ferrerò di Cambiano, Pozzo, Fracassi, Rizzetti, Rebaudango. i deputati Giordano, Gazel!Ji, Curreno, Goglio, Bonino, Di Miraflori, Bouvier, Gallenfra, Medici, Compans e Milano; il comandante il Corpo d'armata tenente generale Sapelli col comandante la Divisione ten. generale Chiaria; il primo presidente della Coito di ^Cassazione S. E. il senatore Taglietti; S. E. Garofalo, procuratole generate della Corta di Cassazione, il presidente della Corto d'Appello-comm. Martinelli, il procuratore generale della Corte d'Appello comm. Liperi-Pais, il precidente del Tribunale comm. Martinengo. il procuratore del Re cav. Colonnelli, il questore cav. uff. Borelli. Cogli altri comandanti dei Corpi militari vi. era pure il colonnello Levot capo della missione tecnica francese nella nostra citta. Fra. le autorità erano pure il questore della Camera on. Di Bugnano e fon. Ancona rappresentarli e del sottosegretariato per le munizioni, il console di Russia comm. GorTinf. 'Era anche rappresentato il Commissariato Municipale di stazione. L'arrivo e le presentazioni .Vile 14,37 con precisione oraria, il treno — che era scortato dal commissàrio cav. Bessi — giunge in stazione, e si inoltra sul binario delle partenze prossimo alla sala reale, aperta per il iricovimento. Mentre il treno si avanza la Musica municipale diretta dal cav. Vaninetti intona l'inno russo le cui note diffondono un senso di gravo solennità. Dalle vetture scendono immediatamente S. E. Alcxis Chebonninn concole generale di Russia in rappresentanza delambasciatore russo a Roma', il colonnello' principe Alessandro Wolkonsky e il rappresentante del Ministero degli «steri, marchese Dalla Torretta, inviati ad incontrare la rappresenlinza a Modane. Scendono quindi successivamente gli ospiti attesi. Essi sono il consigliere di Stato, ciambellano della Corte Imperiale Vladimiro Gourko, il prof. Alessandro Vasailiew, consigliere di Stato, il conte Sigismondo Wielopolskl scudiero della Corte Imperialo, il principe Alessio Lobanow-Rostovsky, scudiero della Corte Imperiale; il conte Dìmitri Olsouflew, ciambellano della Corte Imperiale, consigliere dl; Stato; il signor Sergio Skadovsky, ciambellano della Corto Imperiale, consigliere di Stato, tutti membri del Consiglio dell'Impero; il signor Alessandro Protoriópow, vicepresidente della Duma, gentiluomo di Camera della Corte Imperiale; il signor Andrea Ghingarew. presidente della Commissione per affari militari e marittimi; il signor Boris Engelhardt, colonnello a riposo; il signor Felice Raczkoliski; il prof. Paolo Miliolukow; il signor Alessandro Radvcvitch, consigliere di Stato; il signor Martino Itohas; il signor Visevolod Demtchenko; il signor Alessio Osnobichine, tutti membri della Duma. Scambiati i primi saluti col prefetto e col sindaco gli ospiti salutati deferentemente con applausi ed evviva dalla folla che faceva corona alle autorità, furono accompagnali nella sala reale adorna di piante in flore, ove il prefetto presentò lo alte rappresentanze al capo della missione signor Protopopow, il quale alle parole di benvenuto rispose poscia collettivamente con im breve discorso in francese. Sono lieto e commosso, egli dice, di tanta calorosa accoglienza ed espressione di simpatia che noi tutti contraccambiamo. I nostri due paesi sono da molto tempo alleali per comunanza di ideali, oggi sono puro .uniti da un'alleanza d'armi intesa ad assicurare al mondo pace e progresso. Grazie di njiovo del benvenuto che ci date con tanta spontaneità e di cui vi siamo riconoscenti e grati. Lasciala-la. sala reale «li ospiti seguili dalle autorità escono sotto il grande atrio ove li. attendono numerose vetture ed automobili. Il loro apparire viene contrassegnato dagli applausi di ima numerosissima, folla convenuta sul piazzale della stazione por salutare gli oetUi illustri- applausi che furono rinnovati lungo U passaggio del corteo in piazza Carlo Felice. Il ricevimeut© in Mnnicipio Alle ore ltì.30 gli ospiti furono solennemente ricevuti in Mnnicipio, al cui balcone sventola la bandiera russa accanto a quella italiana. Il portico è tutto adorno di grandi arbusti: 10 scalone d'accesso, coperto d'un grande tappeto, è pure ornato di fogliami, il vestibolo e l'anticamera d'onore sonò tramutati in una serra rallegrala d'aiuole fiorite. Un « parterre » di rose, garofani e, campanule campeggia sopra il vasto tappeto rosso. Fanno servizio d'onore i valletti in grande tenuta. Nell'aula consigliare è pure una profusione di fiori,-col colori russi; dietro lo scanno del Sindaco sono drappeggiate sotto il quadro di Carlo Alberto la bandiera russa e quella italiana. Sul banco presidenziale, sopra un cuscino persa la gran inazza d'argento insegna dell'autorità sindacale; sopra un tavolo coperto di velluto rosso è esposta la magnifica « tiratina » russa, donata dal Municipio di Pietrogrado alcuni anni fa, come espressione della tradizionale ospitalità lussa che si esplica con l'offerta del pane e del sale. I-senatori, i deputati, i magistrati, i consiglieri e le altre notabilità che avevano salutato gli ospiti russi alla stazione prendono posto negli scanni dei consiglieri, mentre alla Delegazione russa sono riservate le poltrone disposte nel centro dell'aula. Mancano i consiglieri socialisti. La Delegazione russa, accolta sulla piazza del Palazzo, al suono dell'Inno imperiale e della Marcia Reale, eseguiti dalla Banda municipale, e salutata dalla fittissima folla che è andata raccogliendosi attorno al monumento del Conte Verde, giunge al Municipio alle ore 16,30, aecompagnnta dal Sindaco e dal membri della Giunta. Quando gli ospiti entrano nell'aula consigliare, tutti i presenti si levano e prorompono in un lungo applauso caloroso. Al banco presidenziale prendono posto col Sindaco, il Prefetto, S. E. Taglietti, S. E. Garofalo, S. E. il generale Sapelli e il generale Chiaria. Il senatóre Bossi in nome dell'Amministrazione municipale pronuncia, in francese 11 discorso di benvenuto. Dopo aver ricordato il viaggio compiuto a Pietrogrado qualche anno fa dalla rappresentanza del Municipio di Torino, la quale trovò dovunque le più affettuose accoglienze dice che e venuto il giorno di vedere più strettamente unite la Russia e l'Italia. II Sindaco saluta nei rappte.senlanti russi il paese versine e forte elio ha. dinanzi a sè U più splendido avvenire, il popolo che combatte con noi poi- la giusta e santa causa del diritto e della vera civiltà contro l'oppressione e. la barbai ie. Sono j popoli gelosi della loro libertà e desiderosi di conservarla che, oggi, hanno proclamato una nuova crociata contro i campioni dilla forza brinale, del militarismo più, avvilente, della violenza eretta iL sistema e sostituita al diritto. Rievoca i magnifici siorzi compiuti dall'Inghilterra, dalla Francia, dal Belgio e dalia Serbia e soggiunge che noi abbiamo negli eserciti russi una fiducia tutta particola re, certi che, presto o tardi, vedremo le orda teutoniche barcollare e piegare, come hanno già fatto, sotto il vostro urto irresistibile. \£nga adunque splendida e radiosa come l'attendiamo, la vittoria: la sola che possa portare al mondo una pace durevole e che possa garantire a tutti iti sicurezza delle nostre famigli»; e il libero sviluppo delle nostre aspirazioni nazionali. Il Sinduco conclude dicendo che Torino offre agli ospiti il suo cuore e il suo affetto, con l'augurio che raggiunta la pace le due Nazioni rimangano unite per il progresso della civiltà e per il bene dell'umanità. 11 discoreo dal Sindaco, interrotto spesso da applausi è accolto alla fine da una scrosciante «azione. Il vice-presidente della Duma Protopopow ai alza, a sua volta, salutato da un caloro- vmapmralvlgCledndcnengstsepNpRpmtpbdlrnsi sissimo applauso e, in francese, rivolge al Sindaco c<i all'Amministrazione comunale il più fervido ringraziamento, Egli dice che la Delegazione ò particolarmente felice di tro- varsi nell'antica capitate d'Italia ed esalta il magnifico movimento che il nostro Paese ha avuto in questi scorsi decenni della sua unità per raggiungere il proprio liencssere economico. Esprime tutta la simpatia del popolo russo per l'Italia, simpatia che ó resa, più viva ancora dall'unione delle anni. Inneggia alia ibertà delle due Nazioni e rende il più fervido omaggio all'Esercito e all'Annata d'Itaia, che diedero cosi largo contributo a questa guerra iniziata in nome della civiltà europea. Conchiude ancora ringraziando e dicendo che l'affettuosa accoglienza di Torino va dritto al cuore suo e dei suoi amici. Uno scroscio di applausi corona questo discorso. Il prof. Vasilew, del Gruppo accademico, saluta a sua volte, in italiano, Torino ospitale ed esalta anch'egli i magnifici sforzi dell'Italia in tutti i campi della scienza, dell'arte e dell'industria. Si augura che possa essere coronato l'antico sogno dell'alleanza tra l'Italia e la Russia, la quale c madre di tutto il popolo slavo. « E' già da un anno - egli dire ■ die l'Italia, è divenuta nostra cara alleata nella lotta comune per la libertà e por la. civiltà d'Europa, e durante questo anno tutta, la Russia ammirò la ciclopiche imprese del valoros.0 esercito italiano e della vostra armata. Lo vostre industrie e le vostre officine di guerra, sono venuto in nostro aiuto. Noi. delegazione delle Camere legislative, di Russia, siamo qui in Italia per espriniero la nostra ammirazione per il patriottismo a.rdcnte che unisco tutta la Nazione vostra, per ringraziare i vostri capi d'industria e i vostri bravi operai per tutto ciò che fanno per alleviare i sacrifici del nostro esercito. Noi siamo qui per .assicurarvi che lo stesso patriottismo ardente unisce, tutto il popolo di Russia, g. dopo quanto abbiamo veduto nei paesi alleati d'Inghilterra e di Francia, noi siamo sicuri che una pace gioiosa deve coronare tutti i nostri sacrifici comuni. "E quando la, pace vena, l'alleanza dell'Italia o della Russia c di tutto il mondo slavo, dì cui la Russia è il più alto esponente, porrà le basi sicure per la più intima unione del e forze, intellettuali e delle, forze economiche, per il trionfo dei nostri comuni ideali della libertà, del diritto e della civiltà, per la grandezza dei nostri due Paesi, che per sempre saranno amici e alleati. Con questi sentimenti e pieno di gratitudine per la calorosa accoglienza fatta a noi da Torino, io grido: Viva l'Italia! Viva, Torino! ». Tutti i presenti rispondono col grido: «Viva la Rùssia », tra grandi acclamazioni. Fuori la folla chiama gli ospiti al balcone. I membri della Delegazione, col Sindaco e le altre. Autorità si affacciano, accolti da scroscianti applausi, mentre la Banda Municipale intona l'Inno russo. Il professor Vasìliew -rivolge brevi parole di ringraziamento alla, folla, inneggiando all'Italia ed a Torino e la Musica eseguisce allora la Marcia Reale, tra calorosi e. lunghi applausi, che si rinnovano quando la Banda intona la Marsigliese. „ Gli ospiti sono fatti segno a cordiale dimostrazione allorché lasciano il Municipio e ài recano in automobile a visitare gli stabilimenti Breveltii Fiat, Fiat-San Giorgio e Fiat, ricevuti dal cav. Agnelli, dall'ing. Marchesi, dal commendatore Dante Ferraris e da -membri del Consiglio d'amntluistrazion*? delle Società. La visita è forzatamente rapida, ma ti delegati russi ne riportano una gradevole impressione. Il banchetto Nel salone dell'Europe, ieri sera, L'Amministrazione municipale ha offerto agli ospiti russi un banchetto. La sala era addobbata con molte bandierine delle Nazioni alleate e nastri tricolori: v'era anche, dinanzi alla tavola d'onore, il bellissimo busto dello csar Nicola II, scolpito da Piero Canonica. Alla tavola d'onore sedevano accanto al'Sindaco i membri della Delegazione russa, S. E. Taglietti, ir marchese Della Torretta, l'on. Di Bugnano l'on. Ancona, S. E- Garofalo, il generalo Sapelli, il prefetto, il comm. Bocca, gli assessori Barberis, Usseglio, Cauvin, Morra, Pomba. Gobbi. Foà, Albertini, Rinaudo, Bona, Cavaglià; i consiglieri Molinari, Certami, Bosso, Mercandino, Covone, Grassi, Borini, Fiorio; i senatori Frola, D'Oviate, Pozzo, Ferrerò di Cambiano, Fracassi, Bozzolo, Rebaudengo; gli onorevoli Compans, Di Miraflori, Giordano, Goglio, Bouvler, Cesare Rossi; il rettore dell'Università, il comm. Bozzalla, il comm. Liperi-Pais, il comm. Martinelli, il comm. Martinengo il cav. uff. Colonnetti. il comm. Cornili console di Russia, l'ing. Dante» Ferraris, il cav. Agnelli, ring. Marchesi, l'ing. Fornaca, il comm. Sachari, il comm. Spingardi. Si notavano il M.o Mascagni, festegglabissimo, Piero Canonica ed Edoardo Rubino. Allo champagne il sindaco improvvisò in francese un elevato discorso: dopo avere inneggiato alla Famiglia imperiate russa, tra gli applausi dei commensali, il senatore Teofilo Rossi accennò in una sintesi efficace alle relazioni di simpatia di lavoro e di cultura esistenti tra i due Paesi oggi alleati sui campi di battaglia; esaltò le Virtù e la forza del grande popolo russo; si compiacque di questa visita dei rappresentanti della Duma e del Consiglio dell'Impero nei nostro Paese e sul fronte della nostra guerra. Il sindaco, che ricordando gli artisti italiani più famigliari alla Russia ebbe opportune pbtoIo d'omaggio per lo scultore Canonica e per Pietro Mascagni entrambi presenti al banchetto, fece una felice rievocazione storica ravvicinante le figure di Pietro il Grande e di Vittorio Emanuele; II, e conchiuse con un alto inno di, ammirazione per i soldati italiani e per il loro Re guerriero. La perorazione del sindaco fu accolta da una grande ovazione. Gli risposero, pure in francese, il! professore Wassiliew, che esaltò la forza e la fede dell'Italia combattente, e il vicepresidente della Duma, Protopopow, anche egli inspirandosi alla cordiale colleganza tra i due Paesi alleali e facendo voti per la comune vittoria. Infine, parlarono l'on. Compans e l'assesore Cauvin, quest'ultnmo in lingua russa, suscitando le più vivo acclamazioni. Al Reffio Per l'ultima replica di Cavalleria rusticana in onore degli ospiti russi, Ieri sera il Regio si affollò d'un pubblico enorme, ricco di signorilità e vibrante di entusiasmo. Quando, dopo i tre pezzi orchestrali, giunsero in teatro i membri della Delegazione russa,, accompagnati dal sindaco e dalle altre autorità, tutto il teatro si alzò in piedi tra alti evviva, e Pietro Mascagni, con le spalle rivolte all'orchestra, attaccò l'Inno nazionale russo e quindi la Marcia Reale e la Marsigliese. Fu, allora, una dimostrazione imponente di patriottismo, che durò parecchi minuti. I delegati russi, che occupavano tutti i palchi di sinistra del second'ordine, addobbati cqn coccarde nei colori delle nazioni alleate, applaudivano anch'essi visibilmente commossi per la spontanea manifestazione di simpatia. Eppoi fu l'ora di Cavalleria rusticana. E' inutile ormai rifare la cronaca dello spettacolo. Fu anche ieri sera, in un'atmosfera anche più calda d'entusiasmo, un trionfo per Pietro Mascagni e per gli artisti. L'esecuzione fu interrotta da grandi applausi nei momenti più salienti e dopo l'intermezzo, nuovamente bissato. Teresina Burchi, Rinaldo Grassi e Luigi Montesanto cantarono magnificamente: ognuno fu ammirato ei ripetutamente acclamato nella sua parte. Molto applaudito come sempre, furono pure le signorine Camozzi e Zappata. Pietro Slascagni, inline, fu salutato da una ovazione interni inabile che le costrinse a presentarsi un'infinità di volto al proscenio con gli artisti, col maestro Veneziani, da solo. La serate si chiuse ancora con gli inni russo, francese ed italiano, con una nuova dimostrazione patriottica. In verità, l'impresa benefica dell'Associazione della Stampa e di Pietro Mascagni, con questa celebrazione delle nozze d'argento di Cavalleria rusticana per la Famiglia del Soldato, non poteva conchiudersi più degnamente-