La riunione del Comitato Generale per l'Esposizione del 1911

La riunione del Comitato Generale per l'Esposizione del 1911 La riunione del Comitato Generale per l'Esposizione del 1911 Ni .»ne erjpartore dalla Camera di ComÉpbe luogo ieri sera l'annunziata adunanza" ael Comitato Generale dell'Esposizione del imi, convocata per udire la relazione della Commissione Esecutiva in merito al risultato finanziario dell'Esposizione stessa. Al banco presidenziale sedeva il presidente del Comitato Generale conte senatore Frola, assistito dal vicopresidente senatore Badinl->Confalonieri. Del Comitato esecutivo erano presenti, i vice-presidenti comm. Antonio Bianchi, il comm, avv. Enrico Boyar, il conte dottor Delfino Orsi, il conte senatore Teofllo fiossi, il segretario conte Costa di Pofcroghera, ed i membri comm. avv. Bocca, comm. avv. Cattaneo, il senatore Ferrerò di Cambiano, comm. aw. Panie, cav. uff, avv. Kcarflotti, comm. ing. Sclòpis", conto Paolo Gazzelli-Bruco, il comm: Alberto Cauvin. il cav. prof. Gribaudi, U comm. ing. Bonelli, il comm. ing. Pomba. Nella sala abbiamo notato : i senatori Rebaudengo, D'Ovidio, Bozzolo, l'on. Cesare Rossi, Sii assessori e consiglieri comunali -Deponisi, Gobbi, Bosio, Bosso, :Laclaire, Timossi, Vicary, Usseglio; i consiglieri provinciali Navone e Salvatori; il comm. Lissone, il comm. Franco Fracchi, il comm. Carlo Paravia, l'avv. cav. Rolle, il cofhm. Foà, il cav. Vogliotti, il cav. Yenchl, il cav. dottor De Silvestri, il comm. Lavini, il marchese Ferrerò di Ventimiglia. /Mie 21,26, quando il senatore Frola apre la seduta, la sala risulta affollata da forse un centinaio di persone- Il conte Frola ricorda che l'adunanza fu indetta in ossequio al disposto dell'art. 5 dello ' StatutD; aggiunge che tutti i membri del Comitato generale furono invitati individualmente; che i documenti inerenti alla relazione furono lasciati per più giorni a disposiziono dei membri del Comitato; ricorda ancora che sarebbe stato desi-cleri o di presentare all'adunanza la relaziono ministeriale, redatta dalla Commissione espressamente incaricata di riferire sul funzi.yname.nto amili inistnativo e finanziario dell'Esposizione, e a tal fine egli rivolse anche vive premure al ministro d-el Tesoro, da cui ebbe par risposta che la comunicazione non era ancora possibile, perchè sottoposta all'esame della Giunta del bilancio. Dà. quindi la parola al vice-presidente tirila Commissiono esecutiva, comm. Bianchi, per quello comunicazioni che avesse, creduto ili dire. TI comm. Bianchi crede che anzitutto l'assemblea debba conoscere il testo della relazione, ed Invita il comm. Cattaneo di darne lettura. II comm. Cattaneo inizia la lettura del lungo documento, che noi riferiamo in sunto. Ili ai relazione Premesse! un caloroso omaggio alla memoria, di Tomaso Villa, che dell'Esposizione fu lo spirito suscitatóre, la relazione ricorda che ben ventisei Nazioni fra le più importanti del mondo, invitale ufficialmente dal nostro Governo, che aveva con decrete reale sanzionato l'iniziativa torinese e mostrava»! desideroso st facilitasse in ogni modo l'adesione degli Stati esteri, risposero all'invito e(1 Inviarono a Torino i loro migliori prodotti in concorsi) fra di loro ed in concorso con j prodotti italiani. SgrazìinV.mentie, ad Esposizione «penta, caldo ecc3-iiouale e persistente verificatosi nell'estate del 1911, il panico per il colèra e la guerra libica perturbarono assai l'affluenza, del visitatori. A Tonino non. si ebbe, a vero dire, il colèra; ma bastò che se no fosse accertata la presenza in alcune città italiane perchè il panico venisse abilmente sfruttato all'estero da chi temeva troppa affluenza di forestieriin Italia ed una conseguente scarsità di essi in oasa propria. Risulta infatti dalle etatlstiche ferroviarie che il movimentò dei viaggiatori nell'estate dell'Esposizione fu perfino inferiore a quello verificatosi normalmente nell'anno precedente e nell'anno seguente. E perciò mancò quasi affatto oùefl. contingente di visitatori estori indispensabile per vivificare e rendere redditizia una Esposlfcion© Internazionale. 1° tal modo svanirono in gran parte lo lusinghiere previsioni formatesi all'Inizio dell'Esposizione, previsioni confortate da numerosi fatti fra altri quello dell'accaparramento quasi completo . a lunga scadenza dei posti disponibili uni transatlantici da parte di numerosi stranieri che poi non- ne usufruirono. Per contro, acuendosi le difficolta in cui venne necessariamente a trovarsi la Commissiono Esecutiva, si dovette sottostare a maggiori ed- ingenti spese di pubblicità per sfatare all'estero la leggenda della insalubrità del nostro paese. Altri ostàcoli sorsero pure, in diverse epoche, che influirono sul preventivo programma dell'Esposizione, impedendo che all'epoca fissata la medesima potesse api-ire le sue porte al visitatori completamente allestiti. Nonostante tutte queste gravissime difficoltà Incontrate dalla Commissione Esecutiva durante lo- svolgimento del suo mandato, il successo morale, ripetiamo, fu completo. Superato il cimento, la Commissione Esecutiva si trovò di fronte al disavanzo che non si era; potuto evitare se non si volevano compromettere le finalità che avevano ispirato i promotori dell'Esposizione c che certamente Torino aveva diritto dì attendersi dal grandissimo sforzo. Allora fu che ne] gennaio del 1912 la Commissione Esecutiva rappresentò al Governo la pltuaziòne finanziaria in cui lo gestione veniva a trovarsi e ne sollecitava, l'intervento. « Governo aderì al-Ta nostra, richiesta; l'esame 'minuzioso di tutta la contabilità da parte di una Commissione Governativa, composta d' funzionari di parecchi ministeri, durò lunpatncnte. quasi due anni, e concluse poi nella nrcsentazinne del disegno di leggo che ogffl ■;• davanti la Camera e con cui il Governo propone che lo Stato intervenga per sanare la deflcenza.. XI disavanzo rti assumendo, il Bilancio dà le seguenti risultanzePassivo L. 22.411.300,27 Attivo » 20.134.844,27 l4sldc1zpNamlgsibslagtdCftpastdLgDisavanzo L. 2.276.45G — Tale disavanzo è suscettibile di lievi modificr./.ioni dipendenti dalla liquidazione definitiva dalla gestione, ma dalle prudenziali previsioni lutte al riguardo rimane escluso che possa annidare. Queste conclusioni di bilancio Uilforiì-cono notevolmente — io riconosciamo — dal r-'iriio preventivo d'i C W.900.000; ma dobbiamo osservare che a raddoppiare il consuntivo è intervenuto il fatto molto, eloquente che lo propoi zioni di spazio e di costruzioni dell'Esposizione si sono triplicate. Da 120 mila metri ciuadrati coperti, quali erano nel progetto, si giunse ad una superficie di 350 mila metri quadra coperti. Le voci più importanti ■ del « passivo » riguardano le costruzioni (L. 11.345.198); la pub «licita e stampa (L. 1.965.718); concorsi e festeggiamenti (L. 1.416.985); alberghi e dormitori po polari (L. 1.625.261). Un capitolo discusso fu, come è noto, quello dolla pubblicità e stampa. E su questo la relazione fornisce speciali spiegazioni. Il a giornale ufficiale » costo L. 358.007; la pubblicità sui giornali L. 478.446, di cui L. 106.016 date a giornali francesi, n primo stanziamento di bilancio preventivo assegnava alla pubblicità sole L. 500.000: ma occorre fintanto rilevare 'che quel preventivo si riferiva al periodo in cui l'Esposizione di Torino si profilava in proporzioni assai modeste, tanto che l'area coperta da edifici allora preventivata era ili soli 120 a 150 mila metri quadrati, mentre 6 salita di fatto a 350 mila metri quadrati, e quando incerta ancora era l'adesione delle Nazioni straniere, mentre le Nazioni che-intervennero poi ufficialmente alla mostra furono moltissime, e per tutte o quasi è stata richiesta, e si è resa necessaria una speciale organizzazione di pubblicità, che i Commtesari dei Governi reclamarono come ricambio di sacrifici dei loro espositori. Infine non bisogna dimenticare che, quando già era stato a sufficienza preparato l'ambiente con ima larga ed amorosa organizzazione di reclame e non restava alla Esposizione che raccoglierne i frutti, lo avversità del tempo e delle condizioni sanitarie ci costrinsero ad una lotta costosa o pur necessariamente poco produttiva per parare i pericoli che s'addensavano a minacciare di distruggere il nostro edificio ideale. Una voce pure commettala fu quella che al- 3ulLpsaldlIdefepanocv—cifi l'attivo si intitola « Concessioni varie « (lire 455.422). Su questo argomento la Relaziono scrive: « Per i Hestaurants o lo Attrazioni nell'interno dell'Esposizione fu in origine accordato il monopolio al signor E. Pourtauborde contro compenso (t forfait della somma, di lire 1.200.000. Bisogna tenere presento che l'Esposizione itili aveva assunto ad un dato momento, per riguardo all'entità della partecipazione di Nazioni estere, un incremento ed uno sviluppo assai maggiori di quanto era stato riell'inlendimento dei promotori e degli organizzatori: cho la Commissione Esecutiva si trovò in conseguenza di ciò nella necessità di avere a disposizione maggiori fondi per l'esecuzione degli impianti; e ohe la proposta .dei signor Pourtauborde, come già fu enunciato nella precedente seduta dei Comitato Generale, apparve in quell'epoca ìa migliore fra tutte, quello presentate alla' Commissiono Esecutiva.. 'Ma in conseguenza della sentenza arbitrale in data 4 settembre 1010 derivata da una vertenza promossa dal concessionario, il quale sosteneva che la. Commissione Esecutiva non fosso :in grado di fornirgli nelle condizioni contrattuali tutti l terroni assegnatigli pel monopolio, la somma pattuita veniva ridotta a E. 1.044.000 La Commissione Esecutiva per far fronte ad altre esigenze dell'Esposizione, riprendeva in seguito altra parte dei terreni assegnati alPour tauborde, e gliene dava credito nella somma di L. 138.000 riducendo perciò il .suo debito a L. 906.000. Di questo suo debito il Pourtauborde estin gneva una parte, versando in diverso riprese l 371.460,12 che colle suddetto L. 138.000 t'ormano un totale di L. 509.4(ÌO,12 avute da Pourtauborde. Sebbene tale somma sia Inferiore a quanto la Commissione Esecutiva si era -lusingata di ricavare dal monopolio, dobbiamo considerarla ancora, abbastanza soddisfacente, sopratutto se si confronta col prodotto delle precedenti Esposizioni torinesi, cho per il 1398 ammontò per esercizi o divertimenti . L. 194.405.22 per il 1902 a . , . . . » 77.007 — per il 1884 a » 72.961,70 Il che prova cho il monopolio ha reso molto di più di. quanto avrebbe introitato la Commissiono Esecutiva esercendo direttamente in economia tali servizi. Il residuo debito di L. 534.539,88 venne, cori sentenza arbitrale 4 febbraio "3914, definitivamente ridotto a L. 300.047,44, quale somma non fu mal versata, alla Commissione Esecutiva, e pur troppo può considerarsi inesigibile ». L'opera della Commissione approvata Al termine della lettura, il senatore Ernia prega l'assemblea a manifestare il suo pensiero sulla relazione. Nessuno però risponde all'invito. .Soltanto dopo alcuni Istanti di silenzio domanda, la parola il cav. Labriola. 10 credo — egli dice, — che l'assemblea debba semplicemente prendere atto della relazione e fare plauso al Comitato esecutivo ». Il cav. Paoletti giudica che la relazione ha dimostrato come la Commissione esecutiva ha egregiamente compiuto, e con grande sacrifizio' e spirito di dovere, il compito assuntosi e propone quindi un ordine del giorno di approvazione. L'avv. Villata pensa, che di fronte alle voci che sono corso in merito al funzionamento amministrativo e finanziario, sarebbe opportuno che la Commissione esecutiva dicesse all'Assemblea qualche parola in meritò. Subito domanda la parola il conte Orsi, vice-presidente. « Mi associo di gran cuore — egli dice, — all'invito dell'avv.""'Vi!lata, poiché credo che una parola debba ossero detta in merito alle voci che non osarono giungere fin qui, ma circolarono fuori e che miravano, non dirò ad ombrare, ma a turbare la memoria di un uomo integerrimo, la cui voce è pur troppo spenta: là memoria di Tommaso Villa. Questo è ciò che più ci ha ferito. Noi che abbiamo veduto quell'uomo — egli esclama — dare tutto se slesso al parse, tutto e la vita stéssa, noi ci siamo sentiti profondamente feriti per lo ignobili ombro proiettale sulla sua memoria. Tommaso Villa deve essere rispettato dopo morto come fu venerato in vita. Ed ora mi consenta l'assemblea — aggiunge — poche parole per fatto personale. Furono "mosse critiche particolarmente al ramo pubblicità da me diretto. Ebbene dichiaro che coloro i quali gettarono tali accuse hanno,detto scientemente il falso. Anclie la gestione del ro-mo pubblicità è come lo altre, documentata da regolari pozze giustificative. Fu chiesto, fra altro, se esisteva un conto dei giornalisti. Òrbonò se si crede che qualche giornalista sia stato pagato per l'opera prestata, ciò 6 falso. L'Esposizione di Torino non ha dato nemmeno un soldo a giornalisti. Qualcuno ba alluso a somme date n Jean Correre. Non è vero. Con Correre vi furono trattative por la pubblicità sui giornali francesi, ma. egli non ebbe nessun compenso per 51 suo interessamento L'avrà forse avuto dalle amministrazioni dei'giornali di Francia, ma dall'Esposizione no. Si è alluso — continua — alla mia ingerenza sul Pa lazzo del giornale, ma. anche queste voci sono insussistenti, inquantochè io non ebbi alcuna ingerenza nella costruzione del Palazzo » Concludendo, dico che le voci diffamatorie gli hanno prodotto una nausea morale profonda non perchè si sentisse personalmente ferito ma ner l'influenza deleteria che tali sistemi esercitano sugli uomini ohe pel solo bene della cosa pubblica si dedicano ai pubblici uffizi (applausi). 11 cav. Magni dichiara il suo compiacimento per le parole pronunziate in difesa della buona memoria, di Tommaso Villa. Nessun altro domandando la parola il presidente mette al voti il seguente ordine «del giorno che risulta approvato all'unanimità : « Il Comitato generale dell'Esposizione Industriale di Torino 1911, prendendo atto che dal rendiconto al 31 dicembre 1915 e dalla relaziono morale e finanziaria presentati dal Comitato esecutivo c distribuiti ai singoli meni, bri del Comitato generalo, dalla discussione svoltasi nelia seduta d'oggi e dalle dichiarazioni esaurienti risultano chiaramente dimostrate la regolarità ed esattezza dei conti de.l1 Esposizione del 1911 in ogni loro parte, plaudendo all'attività ed abnegazione della' Commissione esecutiva, approva pienamente l'operato di questa nell'adempimento del mandato affidatole ed il rendiconto finanziario suddetto net risultati accertati al 31 dicembre 1915. Avv. Paoletti, senatore D'Ovidio, Cesare Peveralli, Cesare Goldinanu, avv. Villata e Labriola ». t pgtunCntàshl'udpfrluractùMmgTMmatsolla Commissionò Esecutiva la somma di lire ■■pmnelbLsAmisrpcdjacctmaMstnicmhtocltìbNncTseagvsaddrdtsnpdvmasp

Luoghi citati: Cambiano, Francia, Italia, Lissone, Torino, Ventimiglia