La questione polacca in discussione

La questione polacca in discussione La Russia in guerra La questione polacca in discussione (Da! nostro Invialo spedai*) PIETR0GRADO. aprile. Riaperta la Duma, la questione polacca ritorna in discussione. Fra tutte le questioni nazionali della Russia, oggi essa è veramente la più viva e importante. Essa si pone anche come un quesito internazionale. La sua soluzione, quale è pensata dai polacchi e dalla Russia, a parte il suo aspetto costituzionale, rappresenta fra l'altro uno dei punti di quel programma di riduzione della potenza militarista germanica sul quale per molto tempo hanno insistito l'In- Shilterra e la Francia. Di soluzioni immolate e piratiche, in senso russo, oggi, dopo che tutta la terra del regno di Polonia è occupata solidamente dall'esercito austrogermanico, npn si può veramente parlare. Però rimane il programma, la direttiva politica generale. Ora la Russia, mentre in alcuni suoi strati comincia a riconoscere l'importanza del problema, non ha dimostrato quasi ancora nulla che possa significare una preparazione seria e definitiva di lavóro, per la costituzione della Polonia. Da quando ci siamo lungamente occupati del problema, alcuni mesi or sono, nulla è mutato. Riaperta la Duma ci sono solo state delle nuove dichiarazioni ufficiali. Pochi giorni prima della inaugurazione, i deputati polacchi avevano visitato il nuovo ministro presidente Sturino!', per fargli sapere che dichiarazioni essi si aspettavano da lui ni Parlamento. Sturmer fu cortese, ma vago : non si impegnò. Le sue dichiarazioni alla Duina non hanno poi aggiunto nulla di nuovo. Han ripetuto che il Governo non aveva mutato programma c che «per volontà dell'Imperatore si inizia per la Polonia una Tiuova vita, che garantisce alla nazione polacca un libero sviluppo elei suoi beni spirituali e delle sue aspirazioni culturali ed economiche ». I polacchi si aspettavamo di più. Ci sono state però subito dopo delle più incisive dichiarazioni del ministro degli Affari Esteri, signor Sazonoff: ((Sin dall'inizio della guei'ra — egli ha detto — la Russia ha messo chiaramente sulla sua bandiera la ricostituzione della Polonia smembrata. Questa missione, decretata dall'Imperatore, nnnunaiatn dal Comando supremo, vicina al cuore di tutta la società russa, accolta con simpatia dai notri alleati, rimane per noi sacra anche oggi». Poi. Sazonoff ha criticato lunganiente la politica germanica in Polonia, concludendo che i polacchi devono credere più alla Russia che alla Germania. Le sue dichiarazioni — venute forse dalla inquietudine del Governo russo per l'azione politica della Germania, diretta ad una parziale indipendenza della Polonia — erano assolutamente inattese ed hanno fatto rumore Sturmer non le aveva annunciate agli ami ci che alla vigilia e figurava egli stesso di ignorarne il preciso contenuto. Ma più che il discorso appare tipico il fatto cho esso è stato pronunciato pubblicamente, in pre senza degli ambasciatori alleati che gli sedevano, di fronte, da un ministro desìi Affari Esteri. Con le sue dichiarazioni il ministro sembra dunque mettere la questione polacca fra le questioni internazionali, fra ìe questioni generali della guerra che inte ressano tutti gli alleati. Il l'atto è importante e impegnativo. Nei circoli polacchi ha portato un'forte movimento. I polacchi russi, precisando le loro aspirazioni, si vanno sempre più accordando in una generale corrente che vorrebbe pei' il loro paese il ritorno eli quella, costituzione che Alessandro T diede nila Polonia, quasi unita, quando l'ebbe dal congresso di Vienna. Il deputato Garusevlc, parlando alla Duma sulle dichiarazioni del Governo, a nome del « kolo » polacco, ha. rioonfer mato la fedeltà della, massa polacca, alla Russia e al destino della Quadruplice In tesa; Ma c'è ancora qualche cosa di vago, di inesprimìbile nella società russa, che sembra mettere talvolta come una silenziosa barriera fra russi e polacchi e ne allontana urna intesa definitiva per una pratica poli tica attiva. E' forse un problema più di sentimento, di stati d'animo che di palpabili elementi nositivi. Si riconosce certo ora, in sempre più vasti strati russi, che esiste una solidarietà immediata di interessi po litici ed economici fra la nazione polacca e lo Stato russo e che questa solidarietà ini pone un nuovo orientamento deciso della politica russa : ma questa coscienza nuova delle realtà è ancora ombrata da pregiudizi da tenui inespresse ostilità che non le consentono di essere un fattore attivo >e creativo di nuova politica. C'è qui anche un fenomeno della tipica impressionabilità e varia, bilità russa. All'inizio della guerra, quando molti moderati circoli di Pietrocrrado si a spettavano qualche cosa come una rivolta in Polonia e i soldati russi furono invece ne colti ceni, fraternità dai contadini polacchi ci fu dell'entusiasmo in Russia per i polacchi: poeti cantarono l'epopea, i giornali riabilitarono la Polonia, si disse : « bisogna fare giustizia ». Ma ora la Polonia è occu pata dai tedeschi, i pollacela continuano senza più far del rumore la loro politica e in qualche ambiente russo ritorna la diffidenza o la indifferenza. Tutto questo non appare certo ancora al l'osservatore superficiale. Nei giornali, che anche a Pietrogrado sono diffusamente influenzati dal mondo semita ostile ai polacchi, non si parla male della Polonia, ma non se ne discuto apertamente, in senso polacco. 11 « Riec », il ofornalo dei cadetti che vuol essere alla testa di tutti i movi menti liberali nazionali, ha tentato già di confondere la questione polacca con quelle delle altre nazionalità non russe, lamentando che il Governo non si interessi dei vari' problemi nazionali, ciò che è strano dal momento che esso si occupa qrià della Polonia. Nella Duma non si vedono, e non si potrebbero vedere, oggi, dei partiti contro i polacchi, ma non si può neppure dire che vi siano per i polacchi delle reali simpatie generali. I deputati che hanno parlato liaii no detto assai poco. A torno i polacchi s fatto un po' di vuoto. Ciò, bisogna però di re, è anche uh risultato della tattica che il gruppo parlamentare polacco ha seguito alla Duma. I polacchi hanno sempre voluto nettamente differenzia re la loro questione dagli altri problemi nazionali'della Russia V'è stata una tendenza fraipartiti progre: sisti russi di porre, come problema fond? mentale dell'Impero, una questione gener le degli « inorodzi » — i sudditi russi, di na zionalità non russa, come gli armeni, i mussulmani, gli ebrei, gli ucraini. In essa doveva anche entrare, con lo stesso grado, quella polacca. I polacchi invece insistono per farne una questione a parte, poi che. nrstabtozcbDdaPptinsralcactln_ dlsitlmpmtcihcnmptttplcccafGtCKgsztsrtrnutlcvtozgessa si presenta non solo con un principio nazionale, ma anche con un principio sto» rico di reintegrazione. Per questo essi si sono tenuti indipendenti. Ed hanno rifiutato di firmare il famoso manifesto di Vi* borg, lanciato dopo il violento scioglimento della prima Duma, dai partiti di opposizione che si erano rifugiati in Finlandia, come si sono ora astenuti dall'aderire 'al blocco progressista, che si è costituito alla Duma: ed ancora alla vigilia dell'apertura di questa sessione della Duma non hanno' accolto l'invito dei progressisti di fare in Parlamento una dichiarazione di inalema per tutte le nazionalità non russe. La tattica polacca parlamentare è stata dunque in fondo una tattica opportunistica: allearsi, a seconda del caso, con quei partii) russi che possono dare i migliori vantasti ; alla causa polacca Politica egoistica, mi ' logica, di autoconservazione per un popolai che fu un giorno battuto da tutti. .Cosi * avvenuto che nelle differenti Dume-i polacchi hanno votato talvolta con, la. sinistra, | talvolta con il centro - - gli ottobristi. Ciò li ha fatti anche — è naturale — vagamente nemici a molti gruppi di sinistra, per esem_ io ai cadetti, che avevano spesso dòman»- . dato un'alleanza con i polacchi.- Non si devono però cercare nella Dumale correnti russe più ostili ai polacchi. Esse sono in certi piccoli mondi, più sottratti iti controllo pubblico, più imprecisabili nef loro moventi e nella loro reale influenza, ìa anche più importanti dei partiti parlamentari, che in Russia rappresentano, nella! politica fattiva, qualche cosa ancora di molto limitato ed esteriore. Ci sono anzitutto in Russia delle correnti germanofile, che dovremo poi studiare, sopravissute aliti guerra, silenziose ma vigili, che no» hanno disarmato, che fanno a capo1 anche delle notabilità, le quali, fedeli al vechio programma prussoftlo russo, sono anche oggi contro la Polonia e la sua autonomia» sapendo che l'amicizia fra la Germania e la Russia deve necessariamente passare sullo strazio della Polonia. Anche rini :• tempo di guerra la Germania, mentre tenta di conservarsi con ogni mezzo il mercato commerciale in Russia, per il tempo di pace, che verrà, vi mantiene qualcuna delle sue antiche .posizioni politiche. Queste . correnti vanno suraerendo ai russi di non credere ai polacchi, poi che essi stanno convertendosi alla causa della,Germania e lell'Austria, contro la Russia. E intanto, ancora in queste settimane, quasi per con? fermare la politica polacca di antagoniino fondamentale con l'Impero tedesco, la Germania ha disciolto in Polonia il Comitato delle scuole polacche, costituito dal Comitato dei cittadini, ed un professor» Kranz, tedesco, riprendendo il vecchio, programma tedesco,, in un libro pubblicato sulla «Nuova Polonia», prevede la solu» ziono del problema polacco^ espropriando tutti i polacchi della Prussia orientale, cho sarebbero indennizzati solò con nuove terre nel Reirno di Polonia, costituito in Stato autonomo. In questa campagna contro i polacchi .le ramificazioni prussofìle russe si combinano .ancora con certe vaghe tendenze di una parte dell'alta burocrazia russa. L'alta burocrazia -russa, che rappresenta. nell'Impero uno degli elementi motori della politica,, non soltanto amministrativa,» è come quella austriaca insensibile ai movimenti nazionali. Essa sta a rappresentae Io Stalo, più che la nazione, e la sua dea. centrale. In Russia questa burocrazia onserva anche insieme a un principio nettamente conservatore, un programma di ostinata russificazione. Fu essa che guidò n gran parte nel Regno di Polonia la reazione russa contro i polacchi e che fino, ad iggi ha sempre attraversato tutti i programmi di riforme liberali tentati per 'a Polonia. Ora, mentre autorevoli elementi del Governo insistono perchè si prepari veramente un piano di ricostituzione della Polonia, essa resiste. La sua campagna è sotterranea e attiva.- So, per esempio, che alo in cmesti giorni pubblicato e distribuito nei circoli ufficiali in pochi esemplari, in forma di manoscritto, un memoriale egneto, il quale dovrebbe creare la sfiducia a torno i polacchi, sostenendo che èssi hanno mutato attitudine in favore della Germania. Ne è autore il signor, Lagodovski, che fu presidente dell'Ufficio deila censura a Varsavia, durante l'occupazione russa, «ed è ora a Pietrogrado. Egli ha' composto la sua denuncia in gran parte" con ritagli di giornali polacchi di Varsavia. • N Le correnti si muovono. Non hanno però oggi, pare, il favore dello Csar. Tra i'polacchi si pensa anzi che oggi il più sincero arnioo dèlia loro causa in Russia sia appunto Io Csar. Non è un fatto nuovo della storia politica russa: l'alta burocrazia ò posso più intransigente dello Csar. Si s.pera ora molto da lui. Mi si racconta che nell'agosto passato, (piando si discutevano i progetti di riforme per la. Polonia a appariva la possibilità che, dopo l'approvazione della Duma, il Consiglio dell'Impero,» dov'è ancora rappresentato in forza Telemento' nazionalista, lo respingesse, lò Csar propose eli risolvere direttamente il prohlemn con un ukase, dopo che tasseto chiusi i Parlamenti, passando cosi di colpo sopra tutte le opposizioni. Il problema rimane aperto. VIRGINIO CAYDA.

Persone citate: Alessandro T, Kranz, Sturmer