Il riserbo ufficiale sull'insurrezione di Dublino

Il riserbo ufficiale sull'insurrezione di DublinoIl riserbo ufficiale sull'insurrezione di Dublino Otto ufficiali, tredici soldati, due agenti e otto volontari morti o feriti — Le perdite dei rivoltosi tenute segrete « Le comunicazioni con l'Irlanda non ancora ristabilite. (Servizio speciale Londra, 26, notte. I I Ben poco di nuovo sappiamo stamane sulla situazione di Dublino. Nessuna notizia ò pubblicata che non sia ufficiale. L'unico comunicato uscito sinora non aggiunge molto a quel che Birrell disse ieri ai Comuni. Gli insorti erano armati e costituivano un largo corpo di uomini appartenenti alla fazione separatista e irreconciliabile detta «Sinn Fein» («Noi soli»), che sono l'ala estrema del nazionalismo irlandese. L'attuale lista dei morti e feriti di parte governativa include otto ufficiali, 13 soldati, 2 policemen e 8 volontari del partito nazionalista ufficiale, capitanato da Redmond. Le perdite subite dai rivoltosi restano indeterminate come rimane imprecisato l'odierno stato di cose per quanto si sappia che le autorità tengano in pugno la situazione venerale. Non risulta quindi se la posta centrale e i vari altri fabbricati, ohe i rivoltosi occuparono, siano stati ormai ricatturaii dalla pubblica forza. D'altra parte nessuno dubita che il tentativo insurrezionale, se non domato già, verrà haptdjamentie represso. Vari indizi rassicuranti confermano questa previsione, che tutta la stampa è concorde nel fare. Era quasi assurdo pensare che all'agitazione avessero potuto partecipare i nazionalisti cosi detti ufficiali, quelli del partito di Radmond, ma si poteva credere che essi fossero rimasti in una specie di perplessa passivttà, lasciando al Governo tutto il violento compito di ristabilire l'ordine: invece, essi scesero direttamente, insieme colle forze governative, contro i rivoltosi. Un altro fatto rassicurante é ohe in parecchi centri' provinciali, al sud d* Dublino, dove 1 « Sinn F&ners » posseggono noto riamente numerose ramificazioni, nessun disordine si verificò sinora. Probabilmente vi si attendeva l'esito della esplosione di Dublino, la quale invece sembra aver pi gliato presto una piega piuttosto delusoria. Si può stabilire oggi con bastevole sicurezza che !e prime scintille della framma ta si sprigionarono tra giovedì e venerdì della settimana scorsa, vale a dire quando né in Germania né in Irlanda si poteva pensare che la crisi politica imperversante a Londra fosse capace di accomodarsi di colpo. E così, il lunedì di Pasqua, che doveva portare il finimondo, diede invece alla luce un aborto. La Camera dei Comuni, che sottolineò con applausi la lettura di un telegramma rassicurante, volle sapere poi dai segretario irlandese Birrell se. tutte le comunicazioni con l'Irlanda fossero aperte, ma il Birrell non potè assicurarlo. Per informare direttamente il pubblico americano, in tanta parte disseminato di oriundi irlandesi, sulle reali proporzioni dei moti di Dublino, parecchi corrispondenti americani partiranno stasera per l'isola dove il Governo permetterà che si rechino altresì dei pubblicisti inglesi. M. P. i,e autorità padrone della situazione Londra, 26, mattino. E' con peitetta serenità che l'opinione pubblica britannica considera, pure deplorandola, la sommossa di Dublino, dato anzitutto che il ministro Birrell ha dichiarato per due volte alla Camera dei Comuni che era padrone della situazione. Non bisogna dimenticare che la guarnigione dell'Irlanda è più che sufficiente per soffocare qualsiasi sollevamento, anche se questo non fosse di carattere sporadico. Si può anche, dire che al sentimento di rammarico si unisce un certo sentimento di sollievo per vedere la situazione chiarirsi e gli agitatori agire in piena luce. Ciò è infinitamente meglio che una sedizione che fermentasse nell'ombra. T'n'aitra fonte di soddisfazione è il completo insuccesso del tentativo tedesco di sbarcare armi, tentativo che evidentemente era in relazione con la sommossa di Dublino. La notizia di questa rivolta produrrà il più profondo stupore nell'Immensa maggioranza dei nazionalisti irlandesi, il cui lealismo è fuori di dubbio e che hanno cdussvL della Stampa). I inviato al fronte tante migliaia di loro I a i * vai ~ i_ .x a u ^ _i_ _ i_ e i ì o a e i e a l e e e i e o i o i e a l figli. E' assolutamente certo che la maggioranza degli irlandesi riprova tale tattica e che gli esaltati non hanno affatto l'appoggio di quasi tutti i loro concittadini. L'ultima comunicazione ufficiale comparsa ieri sera sul tentativo di Dublino era così concepita: uleri, a mezzogiorno, un considerevole gruppo di uomini, per la magigor parte armati ed appartenenti alla organizzazione politica detta Sinn Fein, occuparono una delle principali piazze di Dublino, la « Stephen Green » ; si impadronirono dell'ufficio centrale delle poste e dei Uleorafi d'Irlanda; tagliarono i fili telegrafici e telefonici, occuparono le principali arterie Sackville Street, Abbey Street e le vie lungo i quais Da Curragh durante la giornata soprag giunsero truppe e le autorità sono ora padrone delia situazione. Le perdite sino ad ora conosciute sono di undici o dodici uccisi, c cioè due agenti di polizia, due volontari . lealisti, quattro o cinque soldati e tre ufficiali, e circa diciannove feriti, fra cui sei volontari lealisti, sette od otto soldati e quattro o cinque ufficiali. Sulla di preciso si sa circa le perdile dei Sinn Feinere. iVon è segnalato alcun disor dine a Cork Limerik, Ennis, Trales e nella regione di Tipperey». (Agenzia Stefani)- Giudizi romani Roma, 26, notte. Furono richieste a parecchi personaggi del. la colonia inglese a Hóma le loro impressioni sulla sommossa di Dublino. Essi si manifestarono unanimemente addolorati dal fatto ma concordi nell'escludere ad esso ogni gravità. La sommossa si deve, secondo essi, a quegli elementi turbolenti che non mancano a Dublino, come non mancano in nessuna grande città. Uno scopo, un c*rattere politico — essi dicono — è assolutamente da escludere. Basta pensare al contégno tenuto durante la guerra da tutti i maggiori rappresentanti dell'Irlanda, a cominciare da slr Reamond, per finire al clero cattolico irlandese; basta tenere conto della mirabile condotta dei Reggimenti irlandesi al fronte per concludere che i deplorevoli fattt di Dublino devono essere stati originati da elementi Irresponsabili sotto l'istigazione del tedeschi. Questo pensano i personaggi inglesi che ab blamo Interrogati. Uno di questi personaggi ha fatto rilevare la notizia contenuta nel telegramma ufficiale da Londra, secondo la quale tra i dodici uccisi vi sono due volontari lealisti. Si tratta di volontari irlandesi dell'esercito inglese e la notizia mentre prova, osservava il personaggio in parola, che gli stessi Irlandesi hanno concorso a sedare la rivolta, dimostra pura che essa manca di qualunque serio carattere politico. Il • Giornale d'Italia » attribuisce i fatti di Dublino unicamente ad un piano di sobillazione tedesca composto dei seguenti elementi; l.o sbarco di parecchie migliaia di fucili munizioni, bombe, ecc., sopra punti determl nati della costa irlandese; 2.o sbarco di sir Roger Casement. 11 capo designato della ri volta; 3.0 incursioni aeree sull'Inghilterra meridionale per mezzo di Zernelins: 't.o in cursione navale sulle costo dell'Inghilterra orientale per mezzo di una squadra leggera 5.o rivolta degli irlandesi irreconciliabili Non comprendiamo, aggiunge il « Giornale d'Italia », come sul serio potessero gli uomini di Berlino credere di turbare l'opinione pubblica Inglese e per contraccolpo quella dei paesi alleati con sì miseri mezzi. Quale è stato Ìnsito del piano germanico-irlandese? La nave ausiliaria tedesca che trasportava le armi e, carico ancora più prezioso, sir Roger Casement, cioè l'anima della sommossa, è caduta nelle mani degli inglesi; i diriiribill e la squadra volante furono messi ih fuga e la sommossa è stata sedata. L'unico episodio doloroso, non per la sua entità, ma per il valore morale, è stato il moto di Dublino. Quanto al movente della sobillazione, il ■ Giorn»ile d'Italia» scrive: «Il conflitto tedesco-americano può dar la chiave del fatto; bisoguava spaventare Wilson; in caso di moti irlandesi il presidente dell'Unione nord-americana si sarebbe trovato necessariamente di fronte non solo a coloni tedeschi o dipendenti da tedeschi, ma l'elemento irlandese, assai ricco ed importante, poiché il suo atteggiamento ostile alla Germania favoriva l'Inghilterra, mentre questa è alle prese con la rivoluzione In Irlanda. La necessità di premere in questo senso su Washington spiega la precipitosa avventura del Casement. Il piano è fallito per la scarsità del mezzi; pur bisogna riconoscere, che, se curato meglio ed eseguito con larghezza, poteva turbare l'elempnto irlande=« in America e impensierire Wilson. Sarebbe stato affare di poco tempo ma quanto bastava a regolare la faccenda americana, perchè ad una rivoluzione irlandese neppure a Berlino ci si pensa sul serio*.

Persone citate: Abbey Street, Cork, Ennis, Redmond, Roger Casement, Stephen Green