Il Congresso dell'Unione Magistrale accetta le dimissioni della Commissione esecutiva

Il Congresso dell'Unione Magistrale accetta le dimissioni della Commissione esecutiva Il Congresso dell'Unione Magistrale accetta le dimissioni della Commissione esecutiva affermando il principio della solidarietà nazionae a a à a e , e , e e n o , , ù i e. i e , n o e o o e a a l ; u il e. e slear i. la eh Bologna, 20, notte. L'ordine del giorno Marchetti votato nella seduta antimeridiana è il seguente: Il congresso magistrale nazionale udita la relazione Maminuccari sull'azione di classe, approva con plauso l'operato della Commissione esecutiva ». La seduta pomeridiana si apre alle ore 15. Il presidente on. Soglia comunica le adesioni tra le (mali quella dell'on. Cotnandini salutata da applausi. Il presidente pone poi subito in discussione l'azione della Commissione esecutiva durante la guerra, che è il tema più scottante del Congresso. Sull'argomento esiste una relazione di Mastropaolo, già distribuita ai congressisti, e che viene data per letta, in essa i dirigenti dell'Unione si scagionano dall'accusa di antipatriottismo loro rivolta, affermando di avere prestato l'opera lcro all'assistenza civile ed insistendo da ultimo nell'affermazione di idée pacifiche e di una concezione universale del compito della scuola. Dovrebbero parlare i vari oratori iscritti, ma Magnano di Torino fa una proposta pregiudiziale. Egli vorrebbe die si nominasse una Commissione composta di membri delle varie tendenze in cui 6 divisa l'assemblea, por comporre nel modo migliora il dissidio a concordare un ordine del giorno, evitando così una discussione che riuscirebbe lunga e potrebbe dar luogo forse ad incidenti spiacevoli. Altri oratori si dichiarano dello stesso parere. De Vittis dichiara a uomo ili molti colleglli di essere favorevole din proposta dell'ordine del giorno concordato, ma dopo che ciascuna corrente, abbta avuto modo di esprimere con molt,-, serenità ie sue idee. Onesto in sostanza significa, essere contrario all'idea del Magliano. Cosicché Masti .paolo, che avrebbe parlato contro, trova inutile farlo. La signorina Di Veroli di Attori ilissnnte dalla relazione Mastropaolo per una pregiudiziale, diremo così, educatrice- Essa vuole educare alla bontà ma non alla viltà, alla gentilezza ma anche alla ribellione quando questa sia fatta in nome dell'umanità con e. ideata. Prende quindi la. parola quello che può considerarsi il principale oppositore della. Com missione esecutiva, il De Vittis, il quale pre senta duo ordini del giorno. Nel primo sì accettano le dimissioni della Commissione esecutiva; nel secondo, che riguarda l'educazione, si afferma che la scuola deve..destare il senso degli interessi nazionali e disciplinare lo spirito individuale a tutti i doveri del cittadino. L'oratore anzitutio vuole allontanare dai congressisti l'idea che la Magistrale romana, da lui rappresentata, avesse voluto avere una preponderanza nell'Unione. Respinge quindi il sospetto die gli attuali onpositori alla Commissione abbiano fatto de«e idealità nazionali uno strumento di basse ani bizicni. Si è detto — continua ii -De Vittis che moi tendemmo al Mammueari un tranello <y>' agendolo a dichiararsi contràrio all'appoggio del pres'ito. Non è vero, liffli venne alla nostra adunanza; fece quelle dichiarazioni che tutti conoscono e die provocarono in tutti noi un vivissimo dolore e non le ritirò malgrado le nostra insistenti preghiere. Quest'affermazione suscita un tumulto tra i congressisti che si dividono in due gruppi prò e contro l'oratore il quale deve interrompersi per vari minuti. Quando il De Vittis può riprendere il discorso invita i delegati a tenere presento che i maestri sono una classe di cittadini che. vive a contatto del popolo e ne vede le Quotidiane sofferenze. I masstri, in questo momento, non possono raccogliere le lagrime del popolo se non gli dicono che il suo flolore è santo e necessario all'avvenire della patria ed al bene del mondo. Parla quindi De Florenzi, che provoca del contrasti nell'uditorio a propesilo ili certi accenni socialisti. 7-nnzi. di Alessandria, parla in difesa della Commissione. Egli vorrebbe che qm e a a a , a a i i e e . e o a e i o i ò si ie e o e e a el a e quelli dell'altra sponda sapessero in questo me. mento far tacere il loro impeto interventista, come egli ed) ì suoi amici fanno tacere il loro impeto neutralista (applausi). Non basta professare il proprio amore verso la organizzazione, quando ei pongono come base di un'intesa le proprie convinzioni' politiche. TI terreno comune di intesa. — prosegue l'oratore — è quello sul quale si è svolta sinora l'opera della Unione. Ma quando voi. colleshi, pretendete un voto intonato alle vostre opinioni politiche, :ome volete che noi possiamo rimanere ancora nell'Unione? Non è, dunque, questo il momento di fare affermazioni di carattere assoluto ed estremo, che potrebbero condurre a scissioni che sarebbero pericolossime per la nostra Unione. La questione attuale del congresso è, infatti, l'accusa che alcuni colleghi hanno creduto di potere portare contro i componenti la Commissione esecutiva. L'oratore si propone di dimostrare come lo accuse non siano fondate. Egli si domanda se la Commissione debba essere condannata od assolta e, dopo una lunga dimostrazione ed avare sgombrato il terreno dalla, pregiudiziaiis politica, concluder « Noi non vogliamo, come potremmo, provocare dal Congresso un voto di neutralità, vogliamo però dire che, qualora il Congresso dovesse creare un'atmosfera irrespirabile pef la nostra tendenza, noi saremmo costretti ad allontanarci *on sommo dolore». Presenta quindi un ordine del giorno in cui, dopo numerosi considerandi, riaffermato elio la Commissione esecutiva ha assolto il suo dovere, ne approva l'opera. Considerato poi, per l'è* solicito dichiarazione del presidente, che 1« . dimissioni dell'intera Commissione esecutiva sono irrevocabli, prende atto di tali dimissioni e. passa alla nomina della nuova Commissione esecutiva Do Vittis presenta a sua volta un ordine del giorno cesi concepito: « //. Congresso, constatato come l'attuale Commissione esecutiva non. abbia compiuto nel. riguardi della atterra tutto quello che la magatoran'za della classe per munifico segno avrebbe desideralo, ancella, le dimissioni dichiarando di volere mantenute le direttive, democratiche e laiche della organizzazione, affida alla nuova Commissione il compito di intensificare con fervore il contributo della elasse alla solidarietà, nazionale ». Magliano. di Torino, si dichiara non d'accordo con Zanzi nei particolari dell'opera compiuta dalla Commsisionc esecutiva. Tuttavia, pur essendo dall'altra sponda, riconosce, che non era possibile chiedere ai dirigenti l'abctU eazione dei principi politici professati da venti anni. « Noi forse — egli dice — al loro posto avremmo peccato per l'eccesso opposto ». L'oratore, che parla con vigore e sincerità, si chiedo se al Congresso vi siano dei politi^ canti o dei maestri. « Se vi sono dei politicanti, scendano in piazza e combattano, ma se siamo dei maestri, dobbiamo darci la mano e sollevarci al' disopra di queste miserie ». La signorina Melone di Genova invita ali* conciliazione. « Non dimentichiamo — esclama — il sentimento d'i italianità che, purtroppo, dobbiamo avere tutti ». Quel « purtroppo » masticato fuori dall'oratrice desta viva ilarità nell'assemblea che però subito dopo diventa, nervosissima. Dopo altri oratori, tra cui Polì di Molfelta, che, ricordando il Belgio, solleva grandi applausi, il Congresso passa alla vota» •dono drpli ordini del giorno. L'ordine del giorno De Wittis è approvato con 7333 voti contro 3048. L'altro ordine del giorno di Zanzi, favorevole alla Commissione, raccoglie 36i8 voti. Domattina i •congressisti si recheranno alle 7.30 a'ia Certosa a. deporre fiori sulla tomba del Carducci ed alle 9 riprenderanno i lavori ».

Persone citate: Attori, Carducci, Di Veroli, Magliano, Mastropaolo, Zanzi

Luoghi citati: Alessandria, Belgio, Bologna, Genova, Torino