Come la stampa tedescha ravvicina i discorsi del Cancelliere e di Asquith

Come la stampa tedescha ravvicina i discorsi del Cancelliere e di Asquith Come la stampa tedescha ravvicina i discorsi del Cancelliere e di Asquith Rilievi sintomatici - Moderazione di tono e possibilità di precisioni - Che cosa si può intendere per schiacciamento del militarismo prnssiano e per ricostituzione del Belgio (Servizio speciale della "Stampo,,); Zurigo, 13. notti-. ' I tedeschi si rispettavano che le dichiarazioni del Cancelliere dell'Impero avessero nei paesi dell'Intesa altre accoglienze di quelle che hanno avuto e tanno le loro r meraviglie, tanto per i commenti della stampa della Quadruplice quanto per la risposta data da Asquith. Ma mentre coi giornali se la pigliano ferocemente, con Asquith usano «n linguaggio molto temperato, quasi che il Premier inglese avesse moderato il tono e si tosse accostato ai •criteri di Bethmnnn Hollwe.g. così da lasciar scorgere qualche possibilità di eon: filiazione. Di questo parere è, per esempio, Teodoro Wolff, il quale nel «Berliner Tageblatt» dice notevole il fatto che Asquith abbia dichiarato essere la Francia e l'Inghilterra scese in guerra contro la supremazia militare tedesca e non per strangolare la Ger; mania o per mutilare la sua vita nazionale. «Il nazionalismo francése — scrive •il Wolff — finora sognò sempre la riconquista dell'Alsazia-Lorena; ma questa riconquista non equivarrebbe forse alla mul'tiUaaioue della Germania?". Lo scrittore ■ nota poi conio Asquith non abbia parlato della Russia. «Nello stessa maniera che Bethinànn Ilolhveg, esponendo gli scopi della guerra tedesca, stabilì un divario fra ■l'Oriente c l'Occidente, cosi Asquith ha :iatto in certo qual modo un divario tra le 'Potenze occidentali e la Russia: il Premier inglese, accentuò la volontà che il vecchio Belgio risorga, ma non disse parola circa la resi Unzione itila Russia dei territori occupati dalle armi austro-tedesche. In ciò il Wolff scorge punti comuni 'tra i due discorsi ed egli li accentua forse coli la. speranza di destare il sospetto tra Pietvogradti e Londra. Il conte Rcvent'ow va più in là ancora: «Nelle dichiarazioni di Asquith — egli dice — vi è addirittura un desiderio accennato con molta prudenza: il desiderio di entrare in uno scambio di idee con la Germania sulla sorte del Belgio ». Ma è questo appunto che lo scrittore della. «Deutsche Tages Zèitunpr» non vorrebbe: .«Guai se la Germania si lasciasse fuorviare dilla sua mèta naturale, distruggere la potenza marittima inglese, per avviare negoziati che non condurrebbero a buon porto ». La « Kreuz Zeitung » è dell'opinione che il Ministri) inglese sia indietreggiato un pochino: «La situazione militare e poli fica, non gli concede certo di tener fermo sulle proposte di ieri, ma gli impone di mi tifarle : anche per questo, forse, Asquith ha. ricordato agli ospiti francesi il patto «■li Londra che vieta la conclusione di paci separate.): «La Germania deve continuare la lotta — scrive Giorgio Bernhard nella « Vossisclie Zeituntf » — Asquith non parlò dinanzi al Parlamento, ma dinanzi ad ospi ti. epperò le sue dichiarazioni furono pe sate prudentemente e accuratamente. Se ltdvgitrrtditemndzffr«splAPivDcdnpmi perorare la. ricostiitiuzior.e dell'antico Beleio egli non avesse in mente che la ri-hcostituziqnc geografica, si potrebbe discu tere. Se invece il suo fine andasse più in là della ricostituzione del concello geografico, se realmente volesse che tutti gli avvenimenti politici svilitisi dall'inizio della guerra nel Belgio e per II Belgio dovessero essere cancellati, iì. dibattito sarebbe imitile. Asquith esige la ricostituzione di ciò che la guerra ha. distrutto nel Belcrio: é questo stari facendo già in gran parte i tedeschi stessi. Ma pone anche una grave domanda : chi pagherà le spese'.' In fondo, riiii'liiltri-ra non vuol tener conto dei successi tedeschi: (ttiindi la lotta deve continuare. Gli alleiti-del Regno Unito sopratutto devono sentire l'importanza di questo proseguire della guerra, poiché è il ioro suoli' che la furia delia guerra, calpesterà ancora». La «Vossisclic Zeitung» iscrìve per suo contò: «Alle parole di Betti;rhanh llotlweg, confortate dalla forza tranquilla e dalli! moderazione, si è risposto nei paesi nemici con grida d'i furore. Non bisogna tenerne conto, specialmente delle grida della stampa. Bisogna, invece cercare nei giornali dei paesi- neutrali gli elogi alle proposte tedesche di pace». lid il fatto che tutta la stampa della Quadruplice dichiari inaccettabili gli scopi di guerra tedeschi, non sembra di ostacolo gravissimo al «LoknJ Anzeiger»: «E' un giudizio superficiale - scrive esso sorto dti uri completo disconoscimento delia situazione politica, e inilitr.ro dell'Intesa. Noi c'è da impeusierirsene». Il giornale ricorda i colloqui tra Bisrnarek e Faure nel l^n a Porri ères: «Anche allora là prima coiminicazionfi ufficiale fatto dal Cancelliere sugli .-copi della guerra della Gerniania ebbe risposta eguale all'odierna. Tuttavia, sei mesi dopo. In Gcrmainia aveva raggiunto tutti quegli scopi. Come nel Is.O, anche (K'fri è l'anno della nostro vittoria. Gli scopi delia .nostra guerra diventano accettabili ai nostri nemici più lentamente di allora, giacché la Francia non ebbe nel 1870 compagni di sventura; ma certamente si dischiuderà un miglioro intelletto alle cose annunziate dal Cancelliere ». Le « Mttenchener Neuesten Nachrichlen » partono da altri concetti nel loro commento: «P militarismo — scrivono — è necessario alla Germania per la posizione che l'Impero tedesco occupa nel cuore di Europa, minacciata com'è da vicini invidiosi. Il rinunziarvi sarebbe impossibile, come è impossibile l'annientarlo. L'Inghilterra ha il_ niarinarisnio, In Germania ha il diritto di avere il militarismo. Del resto, poco a poco l'Inghilterra ed i soci :*]!<>nti cominciano a smettere la brama 'li debellare le Potenze centrali e forse l'hanno già smessa, intieramente.. La sicurezza che Asquith ostentava altre volte non si riscontra più nel suo recente discorso lai (pianto alla -lampa neutrale, Iti i' l-liinkfurtcr Zeitung» i.i unii distinzione tra f giornali «che lavorano per l'Intesa con massima ostili tu contro la Germania» ed i giornali «che veramente ed insospettabilmente sono neutrali». F. da questa distinzione trae por!Un per affermare i he •;| discorso del Cancelliere dell'Impero (.;<.:< grande impressiono, riconosceti•';> ci rm: esso ivi'hi.vil germe della soludelle difficoltà esistenti. Quanto agli Stali detta Quadruplice* Io dichiarazioni di vi suscitarono cow- HeUimnnn Hollwe; rner™ ingiusti, , -•' parchi non furono ri• ■••••;••-••:••••>;/•. In Italia si parhV di a ungami dell t£ur< pa ... tua l'opinione pnb",u"'- si ■ probabilmente ancora ma t.r.._ u,i giudizio politico dei •nputau della gucia-a, «• non . -à. sia a vedarsi che cosa saprà rispondere il signor honmno^l Gancetóierc dell'Impero », E ne!- l'attesa di questa risposta, la «Frankfurter Zeitung » passa a commentare così il discorso del signor Asquith: «11 Premier ripetè gli argomenti che aveva detti precedentemente: nessuno degli alleati concluderà la pace separata, il inìlitavìsmo prussiano deve essere annientato. Che cosa significhi ciò è oggi più chiaro di prima. Se codesti signori, còl parlare della supremazia militare prussiana, intendono parlare dell'esistenza dell'Impero di Germania, essi morderanno il granito; ina forse il signor Asquith adotta altri criteri a rpìeslo proposito e per annientamento della supremazia militare prussiana intende probabilmente la costituzione di un sistema internazionale, l'assicurazione del principio del libero commercio fra nazioni egualmente libere. Questa affermazione, è vero, si potrebbe interpretare anche come involvente tutto quanto lo «jingoismo» britannico già prima 'dello scoppio dalla guerra, ma potrebbe avere pure un significato migliore e più imperlante pei- il futuro dell'Europa. Il signor' Asquith farebbe bene a spiegarsi meglio. Parecchie, sue parole ricordano quelle che il Cancelliere dell'Impero disse sul futuro vicinato europeo di pacifica cooperazione. Dei fini positivi posti dui discorso del Cancelliere. Asquith rilevò di passata il riordinamento della Polonia; della Serbia pronunziò appena il nome; del Belgio disse un po' di più e ripetè le accuse ingiuste contro la condotta di guerra dei tedeschi e disse che l'antico Belgio dev'essere ripristinato. ?»la questa dichiarazione significa respingere in modo assoluto l'avvenire dello Stato belga tracciato dal Cancelliere deSl'Impero, epperò la guerra dovrà continuare fino a che non si giungerà ad una miglior coscienza della nostra necessità di esistere. Del resto, non si comprende ehiar amen te il pensiero di Asquith ». Lo «Stuttgarter Neues Tageblatt» dice che «lo scopo dell'Inghilterra rimane la distrazione militare della Germania; ma l'Inghilterra vorrebbe che questa distruzione fosse fatta dai suoi alleati per assidersi poi signora, fra vincitori e indeboliti: è un miracolo che in Francia non si sia da lungo tempo riconosciuta l'incertezza della situazione, ma è pur vero die i Ministri dell'Intesa non lavorano che per mantenere a galla le loro navi». g 'isn