La prima udienza del processo Bauchiero

La prima udienza del processo Bauchiero La prima udienza del processo Bauchiero ppIncidenti prealndizlall - L'Interrogatorio degl'Imputati (Tribunale Militare di Torino). L'attesa per la prima udienza del processo Bauchiero è assai viva. Alle nove la sala del Tribunale militare è quasi al completo. Gli imputati sono al loro posto: il cav. Fortunato Bauchiero ed il signor Perin Bert si presentano a piede libero; i signori Fasola e Canonica furono condotti dai carabinieri : essi si trovano detenuti dal i novembre dello scorso anno. Alle ore nove e mezza entra il Tribunale, che è composto di sette giudici e presieduto dal colonnello cav. Stanzani. Gli incidenti L'aw. Farinelli, prima che il segretario dia lettura dei rapporti e dei verbali, solleva un incidente pregiudiziale. 11 difensore osserva al Tribunale che la sentenza della Commissione d'inchiesta, rinviando a giudizio i quattro imputati, oltre al reato specifico di frode per la fornitura delle dtecimila camicie, si riferisce a. tutta l'opera svolta 'dalla Società Anonima. Al Bauchiero, al Fasola, al Canonica ed al Perin Bert. fu contestato il solo reato di frode; ad essi non è possibile, secondo l'aw. Farinelli, difendersi da pretese eventuali imputazioni più vaste che esorbitano dalla causa. Occorre quindi definire esattamente i limiti entro i quali si devo discutere. Il patrono del Fasola si lagna per ultimo che non siano state ammesse perizie defensionali nel periodo d'istruttoria, e'che siano state falcidiate le liste dei testi. L'aw. Calligaris, che rappresenta l'Aimministrazione militare, costituitasi Parte Civile, propone che la risoluzione dell'incidente sìa rinviata alla decisione del merito. Non crede abbia ragione l'aw. Farinelli nel rimproverare alla Commissione d'inchiesta le mancato perizie defensionali nel periodo d'istruttoria, poiché i periti sono chiamati appunto oggi a con futare le risultanze dell'accusa. Anche per guanto riguarda le liste tesimoniall l'aw. Calligaris non ritiene vi siano ragioni di lagni da parte della Difesa. Tutti gli altri patroni si associano mei richiedere che 11 Tribunale precisi con ogni esattezza il capo d'imputazione: per essi parla brevemente l'awòcato Motta lagnandosi delia grave falcidia delle liste testimoniali e dell* mancate perizie defensionali. Nell'interesse del signor Perin-Bert l'awòcato Poddigue prende la parola obblettando che al suo cliente fu solo contestata to fornitura di 10 mila camicie, cosicché l'Imputazione gene rica., come e formulata nel capo d'accusa, non 10 può riguardare. Tale mancanza è causa di nullità ed in questo senso chiede si esprima ri Tribunale. L'avvocato Cavaglia, nell'interesse del Bauchiero, si rimette alle ragiona di nullità già presentate pei- iscritto; egli in sostanza s'associa alle eccezioni svolte dai colleglli per quanto riguarda il capo d'imputazione, j test! e le perizie. Il rappresentante l'awòcato fiscale commendatar Pola, dal canto suo, chiede siano rigetta, te tutte le eccezioni procedurali sollevate dai difensori: gli imputati conoscono i contratti che furono conclusi coU'Amministrazto-ne militare, conoscono il capo d'accusa ben determinato, ben precisato: tale capo d'accusa ad essi fu contestato, non v'è quindi ragione di chiedere rinvìi, rimaneggiamenti d'istruttoria od altro. I quattro 6ignori che siedono sul pancone hanno anche tutto l'interesse morale di affrettare le decisione, di purgarsi dalle accuse che tanto gravano su di loro; è un interesse morale al di sopra d'ogni questione di forma: la verità deve dunque trionfare, conclude il commendator Pola. Le eccezioni riguardanti i testi e le perìzie non devono perciò essere accolse. L'aw. Cavaglià replica awertendo innanzi tutto che imputati e difensori non avrebbero alcun interesse a chiedere rinvi! se in questi ultimi giorni non fossero sorti dei fatti nuovi. Solo tre giorni or sono la difesa 6 venuta a conoscenza di trentotto verbali di collaudo che si trovavano nel cassetto dell'awoeato fiscale e furono tenuti nascosti con grave danno di chi, nella settimana precedente al processo, aveva 11 diritto di esaminarli e prenderne copia. L'aw. Cavaglià non trova lecito si debbano a«cusare gli odierni imputati dì avere, in correità tra loro, dal 23 maggio alla fine di ottobre 1M5 commessa frode nell'esecuzione delle forniture militari, come dice il capo d'imputazione : egli vuole si specifichi fin d'ora senza equivoci: o Bauchiero e compagni devono rispondere di tutti gli atti connessi « dal 23 maggio alla fine di ottobre », 0 devono rispondere della 6ola fornitura N. 386. Sia nell'uno come nell'altro caso il capo d'imputazione deve essere corretto 0 per dar tempo agli accusati dì difendersi da maggiori e più estese accuse 0 per limitare l'esame di queste alla sola fornitura N. 386. Il comm. Pola contesta che gli atti non stano stati depositati ; l'aw. Carlo Barberls. infine, insiste nel chiedere il rinvio. La soluzione del l'incidente è rinviata alle ore 16. • L'interrogatorio del cav. Bauchiero Alle ore 16 e un quarto il Tribunale rien'ra. Il Collegio giudicante con la sua sentenza dichiara doversi circoscrivere la discussione del processo al solo contratto N. 386, riguardante to, fornitura delle diecimila camicie, e non a tutti gli affari stipulati dalla Società dal maggio all'ottobre 1D15-; dichiara inoltre doversi ammettere per la difesa del cav. Bauchiero il leste comm. Bouvier, più ancora un testo per ogni imputato. li giudice avvocato Bersezio continua la ;ctlura degli atti del processo e tra questi delie perizie, le mi conclusioni furono già pubblicato con la sentenza della Commissione d'Inchiesta. 11 Presidente, dopo aver fatto allontanare gli altri irò imputati, si rivòlgo a) cav •:chiero: «Dica ciò che crede in sua, di! I.i rav. Bauchiero si alza e viene ntìreini — Fin dall'inizio della Società le niaiis.óni erano divise tra me e il signor Sodino Severino. Ouando decedette il Codino, nel 1914, si nominarono dei i-iocuiatori, poiché, dato Jo «viluppo 'dello stabilimento di Coudove, o-> c.Orréva un personale, accorto od iiitelìigenfe- 1 procuratori erano diversi: ciascuno fu investito d'una speciale mansione. Qualche anno dopo, per la sezione militare. Tu nominalo 1! mìo collena ed amico Fasola. Io non mi 6oao quindi mai occupato di quanto riguardava que. :=;. 1 reparto, all'infuori della sezione metallurgica. • ; Ne! primi dì luglio, per seguire gli incoraggiamenti di S. E. il generale Dall'Olio, mi ero pre-fisso di' impiantare una sezione speciale per la fabbricazione dei proiettili; ma qaeata 4vi le*,. >.àu*m tfjudiiù&ria iiwaiae ogni tre»cmon e o > o o . o e a » — Lei dice -— osserva il Presidente — che in ogni ramo della sua industrie c'erano procuratori. Sissignore, i procuratori riferivano sommariamente ed io ne facevo edotto il Consiglio d" Amministrazione. — Avevano uno stipendio fisso i procuratori od erano interessati negli affari compiuti? — Avevano uno stipendio fisso. — Ella però una volta mosse delle rimostranze al Fasola per una fornitura che non pareva fatta secondo gH accordi presi col Commissariato? — Ho fatto qualche contestazione, è vero, non so se ài Fasola o al Canonica, quando nell'estate scorsa si divulgarono le prime voci accusatorie. Per me è stata una vera sorpresa. Si facevano delle prove sulla merce prima di cederla al Commissariato? — Si sono fatte tutte le prove necessarie. lUn giudice vuole sapere se i procuratori sono azionisti, ed il cav. Bauchiero risponde che non gli risulta. Il comm. Pola. dal canto suo, vuole sapere quali erano to funzioni dei direttori generali e dei procuratori. Quando morì il povero Godine — ripete l'imputato — io fui nominato amministratore delegato e tale mia carica assorbiva anche quella di direttore. — Il Fasola ora amministratore? — No. aveva la firma per procura. U P. M. chiede ancora se al Fasola ed al Canonica venivano date delle strenne. Quando i bilanci lo consentivano, a fine anno e anche a metà anno. L'avvocato Caligaris domanda so il Fasola, allorché entrò nella Società, aveva un patrimonio proprio. — Aveva un'azienda propria che fu da, lui alienata; la Società Bauchiero prese in affitto i locali. — Ma ricorda d'avere rimproverato a qualcuno dei procuratori d'aver messo una percentuale maggiore di cotone in una fornitura? — domanda ancora il Presidente. — L'ho già detto: mossi rimproveri quando udii le voci di accuse. — Il signor Bauchiero disse che riceveva una relazione molto sommaria degli affari, vuol dirci qualche cosa in proposito? — do* manda un giudice. -— La Società aveva diverse aziende in molte città d'Italia; io ricevevo 1 rapporti e quando pareva vi fossero manchevolezze provvedevo. A domanda dell'avvocato Poddigue il cav. Bauchiero dice che il Perin-Bert non era autorizzato ad accettare sconti, egli figurava il dipendente di Canonica e Fasola. Alfredo fasola E' fatto entrare il Fasola. — Quale è il vostro posto nella Ditta, quali sono le vostre mansioni; — domanda il Presidente. — Sono entrato nella Ditta nell'ottobre ebbi subito l'incarico di andare a Homa per conto della Società, la quale era stata colà invitata • dal Ministero della guerra- Si trattava dì eseguire grandi forniture, di prowedere a molti equipaggiamenti. Quando giunse l'ordinazione N. 3«ti 10 non ero neppure a Torino: ritornalo, diedi ordine che sì stesse ben attenti. Ho la coscienza d'aver fatto completamente il mio dovere; non avevo alcun interesse di trasgredire ai patti contrattuali! Ai miei direttori tecnici ho sempre detto e ridetto di eseguire le forniture con flanella mista a cotone secondo la percentuale stabilita. Si lavorava tra una ' confusione ed una febbre da non dirsi: cortili, corridoi, tutto era pieno di roba che spesso l'Amministrazione militare tardava a venire a ritirare. Tutto bisognava sorvegliare, tutto dirigere di notte e di giorno; le maestranze andavano sempre diminuendo.. Può darsi — esclama il Fascia — che siano avvenuti errori nella consegna della ineroe, ma il fatto dipese unicamente dalle speciali circostanze del momento. « Per la fornitura 3«6 — continua con calore il Fasola — io non feci nulla, non 11 contratto, non l'ordinazione, nulla nulla! Tra me e il Canonica non v'era alcuna dipendenza di retta; di fatto eravamo colleghi e si lavorava in buona armonia; ma ciascuno firmava la propria corrispondenza, ciascuno sbrigava i propri affari. — Che contratto aveva lei con la Ditta? — domanda il P. M. — Io avevo un contratto per cinque anni allo stipendio di 12 mila lire all'anno, più 8 mila •!! mancia. A domanda dei presidente l'imputato narra che il cav. Bauchiero veniva sommariamente informato di quanto accadeva nella sede di Torino ; egli aveva fiducia nei suoi dipendenti, e dp! resto, secondo U Fasola, non era possibile che sì occupasse di ogni particolare. La sua attività veniva esplicata in ispecial modo a Condove. — La Società aveva un ufficio d'« assaggio » per la prova delle stoffe, è vero? — chiede ancoJ'a il presidente. — Fu impiantato un anno e mezzo fa in via Foggia; in tal modo dovevano assicurarsi della legittimità dei tessuti. Quell'ufficio era di mia proprietà, lo lo cedetti in affitto alla ditta Bauchiero e lo vendetti poi a certo Ca ligaris. — Quali erano dunque le sue funzioni? — chiede un giudice. — Di assumere affari... — ... senza responsabilità — interrompe lo stesso giudice. — Si, senza responsabilità: a fine giugno d'ogni anno ciascuno faceva la propria relazione- P. M. — E' sicuro il signor Fasola di non aver avuto mai nessuna interessenza? — Ne sono sicurissimo. Avv. Motta. — Chi era adibito al gabinetto d'assaggio? — I signori Cavigloli e il Bonini erano adibiti esclusivamente a quel gabinetto. Avv. Caligaris. — Sa che il Canonica desse al Bauchiero delle informazioni dopo la stipulazione dei diversi contratti? — l.o informazioni che venivano date al Bauchiero erauo tutte sommarie. — E' stato informato dal Canonica di un contratto di flanella'col 72 per cento di .cotene? — MoesignQP*7 L'altro procuratore E' la volta del Canonica. La stessa domanda el Presidente sulle mansioni che aveva l'imutato nella Società. — Le mie mansioni erano quelle di trattare ffari con l'Amministrazione militare. — Riferiva tutti i giorni ciò che faceva al Fasola? Ero in sott'ordine, ma non riferivo ogni iorno. — Gli acquisti di stoffa incombevano a lèi d al Fasola? — All'uno ed all'altro; cercavamo di essere più minuziosi che fosse possibile. — E il Bauchiero veniva informato di tutto? — L'informai la prima volta alla metà di ttobre: fu lui a richiedermelo quando dal magazzino militare vennero i primi reclami. Mi recai allora dal colonnello cav. Parisi a li proposi di rit-iraro tutto ciò che non serviva e di farne un negalo al Comitato di Preparazione. Mi venne risposto d'attendere e risultanze della perizia e attesi fino al iorno in cui, di ritorno da Piacenza, seppi he il cav. Bauchiero, il Perin-Bert e Fasola rano stati arrestati. Mi presentai spontaneamente al Commissario Gualdi con la cosciena sicura di non aver commesso nulla di mae. Il cav. Gualdi mi mostrò il mandato di catura e passai anch'io alle Carceri. — Che stipendio aveva? -- Cinquecento lire, al mese. P. M. — Ha mai ricevuto delle regalie? — Tremila lire alla fino di luglio • — Il cav. Bauchiero le ha mai detto di fare più attenzione nelle forniture militari? — Me lo disse alla metà di ottobre: anzi mi ordinò nelle stoffe di flanella di non sorassare il 32 per cento di cotone. — Ella ha firmato il contratto, — osserva n giudice, — ma chi rispondeva dell'esecuione dello stesso? — La Società Anonima Bauchiero; io ripondevo per la parte amministrativa, quella ecnica spettava al gabinetto d'analisi ' di via Foggia. P. M. — Ella, dopo le prime analisi, fu certo nformata che nelle flanelle si era trovata una percentuale di cotone molto superióre l convenuto. — I dirigenti il gabinetto d'assaggio mi Inormarono .più volte dei risultati delle analisi d 10 provvidi sempre a far sì che le manchevolezze non si ripetessero. Mentre si cercava appunto di lavorare con maggior cura ci capitò sulla lesta questo po' po' di disgrazia! P. M. — Non le consta che quel laboratorio unzionasse in modo un po' sommario? — Non credo. — E come spiegherebbe, lei ciò che b. avvenuto? Non so, può darsi che le camicie contetete non siano nostre: v'erano ditte che fornivano per contratto flanelle col 70 per cento di cotone. Ora, polche la confezione delle camicie veniva fatta a domicilio, non è improbabile che le lavoranti stesse abbiano confuse e une con le altre — Quando però le donne riportavano le camicie qualcuno verificava! —■ osserva l'avvocato Caligaris. c^mL v«rt1flcava Per quanto era possibile la solidità della confezione. Avv. Motta: — Non le consta che le * balle? Stazzano?6 eran° StBt8 aperte a1 Forni ni — Invitato a recarmi colà trovai i colli chiusi col piombi; mi parve però strano che l Comm ssariato vi avesse già prelevate rhv que camicie. oPpariei- L° sp,e*h<!ra " tenente colonnelli segretarie) della Sr^ieià Il Presidente desidera che siano esauriti questa sera gli interrogatori. E' fatto quindi entrare l'impiegato Perin-Bert. ' Ella è Perin-Bert ? )„tàSÌ:?ignore;, SS?° u segretario' della Società ed erp alle dipendenze del Fasola 0 del Canonica. Le mie mansioni consistevano nel assistere ai collaudi che eseguivano lo Com- WSK1h*W: Quand0 venivano proposte di sconti, riferivo ai miei superiori — Che stipendio aveva? — Trecento lire al mese ed una .strenna <U 500 lire a fine anno. — E quando le forniture non andavano bene cosa si diceva? —- Non lo so, io rilerivo « non potevo entrare nel inerito delle forniture. — Chi erano i suoi superiori? — Fasola e Canonica. — E 11 cav. Bauchiero non c'entrava per nulla? — insiste il P..M. — Il cav. Bauchiero era sempre a Condove e et occupava quasi esclusivamente di quel reparto; di quanto veniva colà fabbricato ,ìgìi aveva realmente una vera responsabilità diretta. Un giudice. — Quando ella tornava dal Commissariato con la proposta di sconti a chi riferiva? — Al Canonica o al Fasola. P. M. — E nel caso di rifiuto della merce? — Si ricorreva alla Commissione d'appello. Un altro giudice. — Avevano le stesse mansioni Fasola e Canonica? — Quasi le stesse mansioni; ma il Fasola era superiore di grado, poiché questi aveva una procura generate dalla Società; il Canonica l'aveva soltanto dal cav. Bauchiero. Siamo giunti alla' fine dell'udienza, ti, presidente fa entrare gli altri imputati che furono allontanati durante gli interrogatori dei compagni, ed 11 P. M.. conclude : — Dunque i signori awocati sono d'accordo uel precisare quali erano le singole mansioni dei prevenuti ? — D'accordo — rispondono i difensori'. Fasola, brevemente, afferma ancóra cho ciascuno aveva dello funzioni proprie. Quando l'Amministrazione militare imponeva al PerinBert (cito si recava per conto della Society al Commissariato) degli sconti perchè le forniture non erano perfette, egli riferiva a lui ed al Canonica e gli sconti, volenti o nolenti, ai accettavano. E con tale dichiarazione, già più volte ripetuta nel processo, la discussione è rinviata a questa mattina.