II discorso di Bethmann Hollweg giudicato dalla stampa tedesca e austrungarica

II discorso di Bethmann Hollweg giudicato dalla stampa tedesca e austrungarica II discorso di Bethmann Hollweg giudicato dalla stampa tedesca e austrungarica La diseassìooe al Reiehstag -- Aeeenni insistenti alla pace (Servizio speciale della "Stampa,,) ZURIGO, 7, notte. IcDa Guglielmo II al socialista Scheìde-1 vmarni non vi è tedesco che non si associ cagli seopi di guerra esposti dal signor I cT3ethmann Hoilweg. Il Kaiser ha telegrafato 'Bal Cancelliere le sue felicitazioni per le eparole energiche espresse al Reiehstag ! fsulla posizione della nuova Germania fronte al passato ed all'avvenire. T giornali rispecchiano la soddisfazione generale nei loro- commenti ma non riescono a farsi un concetto esatto sull'avvenire futuro della Polonia e del Belgio qualora il loro destino fosse deciso dalla Germania. «Le pai-ole del Cancelliere — scrive la « Frankfurter Zeitung » — sulle regioni che stanno' fra il Baltico e le paludi della Volinia, significano in certo qual modo la proclamazione della liberazione di quei popoli oppressi dalla. Russia. Come ciò avverrà non fu detto. Le parole del Cancelliere non appagano però coloro che desidererebbero sapere quale sarà la situazione futura di diritto e di fatto della Polonia e quale sarà la situazione della Lituania e della Cu.rla.ndaa di fronte all'Impero tedesco. D'altra parte è chiaro che le parole del ' Cancelliere sul Belgio non coneludono il concetto dell'annessione. Si devono solo stabilire delle garanzie che il Belgio non sarà uno Stato vassallo anglo-francese od un posto avanzato militarmente ed economicamente contro la Germania. Il Cancelliere parlò del Belgio come un vicino di domani e della razza fiamminga che non deve essere destinata all'infranciosamento per potersi sviluppare sulla base della sua lingua e dei suoi costumi. E' un programma che involve molti compiti. Non annessioni — conclude .la « Frankfurter Zeitung » — ma penetrazione economica ». Il «Bei-liner Tageblatt» dice che il discorso , esprime una ferma fiducia sull'avvenire della Germania. «La parte principale — continua, il giornale, — fu quella che espose il divario che corre negli scopi di guerra fra gli avversari della Germania ed i nostri. Mentre gli uni vogliono l'annientamento dell'Impero, noi non siamo animati da questi propositi. Questa è una ragione di incrollabile forza di resistenza». Qualche giornale, parla degli spunti polemici del Cancelliere, diretti sopratutto \erso Asquith. «Felicissimi -- dice la «Vossische Zeitune», — specialmente quando ricordò che il Premier inglese si lacrnò del fatto che la Germania non avesse presentato ancora of fòrte di pace, offerte degne d'essere discusse, mentre lo stesso Asquith dichiarava di mantenersi fermo al principio dell'annientamento della potenza militare della Prus fui. Queste cose sono inconciliabili fra d: loro ». I giornali viennesi entusiasti I giornali viennesi sperano — non si capisce su quale fondamento — che l'esposizione degli scopi della, guerra della Germania possano fare avvicinare il giorno della pace. II « Fremdenhlatt » scrive che persino la ( massima 'aspettativa circa il discorso è htata superata. Le parole del Cancelliere ispirano fermezza incrollabile, forte fiducia nell'avvenire. La «Neue Fréie Presse» af^ forma che il discorso del Cancelliere è un grande avvenimento, giacchè il mondo si trova forse innanzi ad un nuovo e, forse all'ultimo capitolo dalla guerra micidiale 11 giornale ricorda il discorso di pace del dicembre, il quale fu interpretato, come un indice di debolezza. Asquith rispose con pa. role inadatte, jl Neties Wiener Journal seri ve: «Se i nostri avversari volessero accet tare un consiglio onesto si potrebbe dir loro che devono prendere lo parole del cancelliere cosi seriamente come le ha prese il po polo tedesco. Conscguentemente non si moltiplicherebbero le vittime umane e le distri) zioni dei beni e del sangue cesserebbero ». La Zcit. rileva le parole del cancelliere rivolte aJl'Austria-Ungheria e dice ohe sono atte a rinvigorire la cooperazione militare tra i due paesi .ed esprime la speranza che al cancelliere sia dato di attuare 1 suoi bei pian; futuri esposti nel recente, discorso, La Heiclispost. scrive, che ai propositi di annientamento esposti da Asquith Bethmann Hoilweg rispose col programma di liberazione dei popoli. La stampa ungherese gareggia colla stampa tedesca nell'elogiare il cancelliere. Quei magiari più ardenti nello scatenare la guerra e che maggiore utile economico ne trassero facendo pagare le granaglie agli alleati a prezzi da usurai, gettano sugli avversari la responsabilità dell'immane conflitto. L'ufficioso Pester Lloyd scrive : « I nemici sanno ora quale sia la pace voluta dagli imperi «■entrali che scesero in guerra non per guadagnare terreno, ma per difendere i loro possessi dalle' brame nemiche. Come il' popolo tedesco cosi la monarchia austro-ungarica non hanno versato fiumi di sangue e costretto a spaventevoli pesi i loro popoli per trarre dei vantaggi dalle sventure dell'umanità. Ma la pace per la quale lottiamo deve essere una pace solida e duratura, Nel discorso il cancelliere non ha fatto proposte concrete di pace, ma espose con chiarezza, le basi au cui le vincitrici Potenze dell'Europa centrale sono, decise a ricostruire il loro avvenire ». il Neue Pester Journal alla sua volta notf die il discorso è un documento dell'incrollaMita della Quadruplice alleanza e conclude: « La Polonia russa non è più; Belgio sarà un altro regno dopo la guèrra: possiamo aggiungere che anche i Balcan avranno.una nuova figurazione. La discus eione di ieri al Reiehstag è poi stata consacrata a precisare quello che i vari partiti in tendono per scopi di guerra ed in generalei ad eccezione fatta dell'Unione socialista del lavoro, le frazioni sono tutte favorevoli al programma del cancelliere dell'impero. Certo i dibattiti segreti alla Commissione del bi lancio contribuirono a portare la concordia fra i partiti ». Particolari sulla discussione La seduta di ieri come quelle precedenti rilevò l'unanimità di propositi dell'impero. Eccovi qualche particolare. La serie dei discorsi fu aperta da Payer firogressista popolare, che cominciò a noare che il Reiehstag non era stato troppo vezzeggiato dai Governo e che einora le comunicazioni del Governo augii sconi della guerra non erano troppo chiara. «Oggi — disse — è un'altra co*a. Dal fatto che ai espongono questi scopi si potrebbe trarre la conclusione chela pace forse si avvicina». Egli crede a ciò anche in base alle comuni- c^odnnsslnplfÌGsgpldcrzsnietvdCtzpdfigcaulgflomlcppt azioni del cancelliere dell'impero, «che non mvi è potenza al mondo che possa strapparci ic"° che possediamo». Dopo avere approvato jcompletamente le dichiarazioni del signor sBethmann Hoilweg sulla sorte della Polonia e del Belgio, aggiungendo che è impossibile are proposte particolareggiate, l'oratore di- Hchiaro: «Se i nostri nemici non chiudono le sorecchie ad ogni considerazione politica, le Kdichiarazioni del cancelliere possono avvici-! narsi alla pace più di ogni proposta dell'U- ilntone socialista del lavoro, giacchè il di-! scorso di Bethmann Hoilweg dà loro una j specie di base del nostro punto di vista ». L'oratore passò poi a compiangere l'Oanda, dicendo che le sue sofferenze toccano il cuore dei tedeschi. Ebbe rimproveri per l'America ed accennò alle relazioni poitiche e militari coll'Austria-Ungheria, afermando che esse debbono diventare più ntime ancora. Concluse dichiarando che la Germania non teme nulla per l'avvenire sui mercati mondiali giacchè le merci migliori e più a buon mercato saranno sempre preferite alle altre. mYcg«E' falso — dioe l'oratore — ohe dopoja guerra la Germania starà peggio di a- desso. Queste smio chiacchiere bugiarde di ; coloro che non hanno patria e che vogliono rimanere fedeli al principio dell'« Internazionale ». Un avvenire più grande che mai spetterà alla Germania dopo la guerra ». Un inno all'esercito tedesco AlJ'oratore progressista ne segue uno nazionale-liberale, il dott. Stresemann che niziò il suo dire con un ■ inno all'esercito ed alla, flotta. « Le loro gesta. — disse l'aratore, — irivaleggiano con tutti gli eserciti vincitori della storia, sì che i giovani tedeschi non ammireranno più le impreso di Cesare ma quelle di Hindenburg ». L'oratnre fece una carica a fondo contro l'America, la quale vorrebbe che nella zona, di guerra le navi nemiche potessero passeggiare liberamente. E Stresem-ann continuò: «La Gei-mania, deve dare un nuovo assetto ai suoi confini. Circa i IBalgio la. Germania deve avere garanzie economiche o militari e deve otenere infine la libertà dei mari. La lotto contro l'Inghilterra bisogna condurla sinn alla fine con energia estrema. E' nemessaria. una più intima comunanza economica del'Europa, centrale, è necessario non perdere mercati mondiali perchè, cedendo si suggellerebbe la vittoria dell'Inghilterra ». Quanto al problema interno, dopo ciò che fece il proletariato per la patria conviene liberare le organizzazioni professionali da ogni inceppamento. «La Germania di domani deve essere più grande dell'odierna e libera : libertà fuori ed in casa ». Un conservatore Verstac, conservatore, dice che bisogna, costringere rintrhilterra a desistere dal piano di annientamento della Germania. Critica la politica, di Wilson, il quale appoggia i nemici con denaro e munizioni, prolungando la, guerra di mesi. Il popolo tedesco, dice, è fermamente deciso a non tener conto delle ingiustificate pretese degli Stati Uniti. I neutrali devono riconoscere il diritto, e il dovere della Germania di difendere la sua esistenza con tutti i mezzi contro l'Ino-hilterra, per mettere presto line alla guerra. Appova gli scopi della guerra, enunciati dal Cancelliere; soltanto quanto al Belgio chiede che non si impedisca con i trattati che ridiventi un posto avanzato dei nemici, ma si ottenga ciò, conservando! la terra conquistata. Il fedele cameratismo con l'Austria assicura la soluzione del problema, polacco con una politica opportuna e una cooperazione economica. Werner, della, frazione tedesca, spera che gli «ZappeJlih» piegheranno l'Inghilterra à dna pace che deve essere onorevole e duratura. Chiede un aumento del suolo coltivabile e propugna una politica di popolamento. L'oratore concluse affermando che l'Inghilterra dev'essere vinta, cogli Zeppelin e con tutti gli altri mezzi di guerra, a disposizione dell'Impero tedesco. Sin qui W dibattito era proceduta in mezzo all'unanimità perfetta, ma quando incominciò a parlare l'oratore dell'« Unione socialista del lavoro», l'assemblea incominciò subito a rumoreggiare. Il discorsa di Haase Haase inizia, il suo discorso col dire che mentre i conservatori appoggiarono dapprima la tesi di evitare qualsiasi influenza dei partiti nello svolgimento della guerra, circa i sottomarini, espressero il loro malcontento. Comunque sia •-- prosegue l'oratore — l'odierno ordinamento economico non torna utile alla generalità. I produttori ed i rncrca.nti traggono guadagni superiori al necessario c le masse possono forse privarsi più di quello ohe fanno? Lo stato d'assed.io e la censura devono essere revocati ». 11 presidente ricorda all'oratone che la Commissione decise di staccare questi' problemi del dibattito. Haase: — Non voglio causare conflitti ma constatare dei fatti. W segreto epistolare non è rispettato; )a riforma della legge suL l'associazione è diventala una traffio compiccila indegna del prolotariato. Quanto alla riforma elettorale la resistenza dei conservatori .impone una nuova lunga lotta». L'oratore passò poi a parlare delle questioni di politica estera e disse: « Il cancelliere saUavò uu lembo de! velo «he copriva il nostro "avvenire pqlitjco. Ci opponiamo energicamente e protestiamo con tro tmanuova spartizione della Polonia. Le popolazioni del Baltico e della Lettonia non volevano prima della guerra unirsi alla Germania, perchè dovrebbero vqlerlo QifSfi Non dobbiamo eostrinero nessuna razzu ad accettare dei sedicenti benefici. Nel 1870 gettammo la Francia fra le braccia della Rus* sia, vogliamo forse spingere la Rùssia per sempre nelle braccia dell'Inghilterra? Quanto ai Belgio i torti causatigli devono essere riparati. Il Belgio deve risorgere a Stato indipendente. Nel 1919 Jagow dichiarò che la Germania riconosceva la neutralità del Belgio, perciò provocarono sorpresa le dichiarazioni che il cancellare fece nell'agosto <jel 1914 che i nostri soldati avevano passato quella frontiera. Ora il Belgio uon deve di ventare un nostro Stato vassallo. Il deputato Martino Spahn ha tratto dalle dichiarazioni del cancelliere la conseguenza che il Belgio rimarrà nostro politicamente ed economicamente. Su questa forma di interpretare le parole del cancelliere non discutiamo neppure. Il corcellier» ha poi detto che la Gw mania non ha brame di conquiste, eppure io posseggo una circolare che chiude colle jwrole: terra! terra! terra! Insomma, il aiscorso del cancelliere non può dirsi certo destinato ad avviare i popoli verso la pace, ma ad allontanarsi ed a prendere nelle Horo mani la soluzione dei loro destini. Noi siamo avversari della guerra. Noi chiediamo Khe il Governo faccia offerte di pace. Certo 6 una cosa difficile, giacchè esso vuole deglare la pace agli avversari. Fra tutti i po poli cresce il desiderio di pace. Noi ripetiamo ancora una volta il grido : Proletari di tutto il mondo unitevi per la pace dei.popoli» (Applausi della minoranza socialista, clamori della maggioranza). Sarge a parlare il ministro degli Esteri, Yagow che dice: «Allorchè feci le note dichiarazioni di neutralità sul Delfio credevo sinceramente fosse un paese neutrale. Il i agosto 19U il Cancelliere non poteva sapere che il Belcio aveva preso un atteggiamento non neutrale. Dopo fu- mostrato fondatamente quali colpe spettano al Bel; gio. La' ripercussione che le affermazioni come mielle di Haa.se provocano all'estero è dimostrata da una frase del ariornade l'« Oeuvre» : «L'ultima seduta del Reich- stao- è quasi una vittoria per le nostre armi. In Francia un deputato che avesse detto la quarta parte di. quanto disse Haase «a.rebbe stato lapidato dai suoi compagni ». Sor"» quindi a parlare a nome dei socialisti ufficiali Scheidemasnn, che polemizza coill'oratore precedente. Dopo avere detto che bisogna liberare la Polonia dal giogo e dalla schiavitù, e dopo avere dichiarato che i fiamminghi hanno diritto di costituire il proprio avvenire' l'oratore dichiarò di sapere che il Cancelliere è in massima pronto ad entrare in neeoziati di pace che i nemici non vogliono. Accettammo le proposte fatte circa la questione dei sottomarini su ra";oni fondate. Quest'arme deve essere usata an.rln ««tanovp che le nostre donne ed i nostri fanciulli non siano esposti ^ morire di fame. I diritti dei neutrali sono esposti chiaramente nell'ordine del "''orno. Fu ciò che ci convinse sopra tutto a votarlo. proposta dell'« Unione socialista del lavoro» è inaccettabile, per noi, giacchè essa tende a, risparmiare le navi mercantili armate e contiene decisioni contrarie all'indipendenza, all'incolumità, alla libertà di sviluppo della Germania. La pretesa dei francesi che noi sgombriamo il .Belgio ed 11 terreno occupato in Francia per iniziare negoziati di pace è insostenibile. Del vesto, chi udì mai partire da noi parole di orilo i-nn'tro la Frniicin? « Il Cancelliere stosso dichiarò ieri di riconoscere l'eroismo dei francesi. Sono belle parole che non si odono nei discorsi di Asquith o di Briand. La guerra fu possibile perchè la diplomazia segreta non fu all'altezza delia situazione e perchè i popoli non avevano influenza necessaria nelle decisioni. E' necessario impedire ciu» una simile catastrofe si rinnovi». Sj propose quindi la chiusura della di. scussioné. Ledebour si lagno perchè secondo gli accordi prosi coi capi gruppo doveva avere luogo un'ampia discussione sulle questioni di politica interna ed estera. Chiudendo subito la discussione è diventato impossibile al suo partito di rispondere al segretario di Stato Jagow che parlò in rappresentanza del Cancelliere dell'impero. Liebknecht alla sua volta fra le risale della Camera dice: «Anche questa volta avete voluto imporirii i! silenzio. Cos'i non mi è possibile parlare sulla, questione dei sottomarini e per combattere i vostri piani di conquista ». Fu interrotto dalla maggioranza ed il presidente gli toglie la parola.' L'ordine del giorno proposto dallo. Commissione circa la guerra dei sottomarini 6 stato approvato mentre è respinto Poi-dine del giorno Bernslein. Si propose poi di dichiarare, sbrigata, la petizione del prof. Schàefer circa la questione dei sottomarini. Ledebour dichiarò di ritenere non opportuna questa proposta. Secóndo lui la questione dei sottomarini non. è ancora schiarita in alcun modo: chi ritiene che la proposta approvata precedentemente possa essere interpretata in maniera tale da dedurne che essa respinga la guerra dei sottomarini senza riguardi è in errore. Il presidente invitò l'oratore a uon riaprire una discussione già chiusa. Ledebour volte espórre i suoi criteri sulla questione dei sottomarini ma ne fu impedito e chiamato all'ordine dal presidente. David (socialista della maggioranza) cosi parlò: «Non comprenda come il deputato Ledebour sia giunto alla' sua interpretazione sull'ordipe del .giorno approvato dalla Commissione. Nell'ordine dei giorno è defto chiaramente che si terrà conto dei giustificati interessi degli Stati neutrali; se tnltuvia egli vuole interpretare l'ondine del giorno a suo modo ciò dimostra che egli non copose.c \a logica più elementare ». La discussione fu quindi chiusa; La proposta deWnnìone socialista del lavorò fu respinta. La proposta della Commissiono approvata. Ledebour protesta contro le frasi rivoltegli da David Che alta sita' volta dichiai, di non aver voluto offendere il collega. Liebknecht domanda la parola sul regolamentò. Mn il presidente dicfjarò senz'alno che i seduta è chiusa. htgqc