Quelli del bosco di Avocourt

Quelli del bosco di Avocourt Con l'Armata di Verdun Quelli del bosco di Avocourt (Servizio spedale della Stampa). FRONTE DELLA MOSA, marzo. (Ritardato). Ecco nove giorni che i morti francesi rimangono senza sepoltura laggiù al lìmite del bosco perduto. Supini con le braccia in croce e gli occhi spalancati davanti alla nuova linea tedesca, i morti francesi del 20 marzo sembravano attendere che qualcuno andasse finalmente a dar loto sepoltura. Su questa punta d'Avocourt, difesa dai francesi fino a quando i liquidi infiammati del nemico non ebbero ragione della loro resistenza, la neve si era messa a cadere. Lenzuolo funebre effimero per i cadaveri, poiché ad ogni istante i cannoni venivano da ambe le parli a sconvolgerlo di tratto in tratto. Sulle posizioni di ripiegamento, che i francesi occupavano dietro il villaggio, la sera del 28 corse un ordine: domani andremo a seppellire i morti e « riprendere il bosco. A dir vero quello d'Avocourt era soltanto più un ricordo di bosco. Specie di imbuti mascheravano le batterie, poiché delle trincee non c'era più tràccia, e quando s'alzava il capo non si vedeva che un suolo arato, senza forma precisa, direi quasi un mare di terra. Come gli alberi d'un veliero che s'affondi, si scorgevano qua e là levarsi ? rami dulie ultime piante rimaste che si tendevano verso il ciclo disperatamente. Non rimaneva nul l'altro. La notte che precedette l'attacco dei francesi fu atroce. I soldati delle linee d'Avocourt avevano assistito tutto il giorno all'assalto incessante dei wurtemburghesi sulla destra. Durante cinque ore tra Malancourt e Haucourt, su un fronte di mille metri, il nemico aveva lanciato ventimila uomini. Venti uomini per ogni metro. Quelli delle linee d'Avocourt ansiosi seguivano la bai taglia. Essi pensavano; se quelli di Ma lancourt cedono, noi saremo quasi circondati. Come faremo a resistere qui? Venne la sera r. quelli di Malancourt resìstevano sempre. Bespinti, gli elmi a chiodo erano rientrati nella brughiera di Montfaucon. L'artiglierìa prussiana volle vendicare lo scacco della fanteria wurlemburghese e quella notte, dal 28 al 29, fu una notte d'inferno. Ci si- vedeva come in pieno giorno. Sotto i razzi che rischiaravano Cumières, il MorLHommc, il bosco di Corbeaux, Forges, tutto usciva dall'ombra. I proiettori frugavano i villaggi li facevano spiccare bianchissimi, luminosi, fantastici, tra le ruine. L'artiglierìa pesante tedesca tirava a tutti i punti dell'orizzonte, Furono sparati da ventotto chilometri di distanza cannoni da 380, le cui granate si affondavano nel terreno scoppiando in modo spaventoso. 1 cannoni francesi rispondevano; era l'inferno nel cielo, sopra il capo dei. difensori di Avocourl. I tiri di sbarramento che i 250 tedeschi eseguivano sulle strade francesi di vettovagliamento, erano tali che da quattro giorni nessun automobile aveva potuto avvicinarsi alle nostre posizioni. I viveri di riserva erano finiti A* dodici ore, ma la fatica fu peggiore ancora della fame. Durante il bombardamento i soldati dormivano in piedi. L'attacco francese era fissato per le prime ore dell'alba -. « Bisogna svegliare questi uomini, comandò il capo: — fate suonare la sveglia. Erano le 3 del mattino. Lo squillo delle trombe e il rullo dei tamburi dominò un istante il frastuono delle cannonale. Gli uomini uscirono dal loro torpore; alcuni alzarono il capo cercando di distinguere qualcosa, in diresione del bosco. Ma. non si vedeva nulla. Da dieci giorni i soldati si battevano nello stesso luogo senza avere veduto ancora (t'ombra ■ di un soldato nemico. Il capa volle prendere le sue ultime disposizioni per l'assalto. — Mettetevi in comunicazione con le batterie. — / fili dei telefoni sono rotti. — E gli uomini di collegamento? — Uccisi. Siccome l'alba giungeva, la tromba si tacque improvvisamente. — Ebbene, perchè non suonano più? Un soldato si sporse dicendo : — E' caduta, una granata tra i musicanti e sono spariti tutti. — Li potremo dunque vedere finalmente questi tedeschi? Era la frase che correva su tutte le bocche. I francesi, rabbiosamente, con la lesta bafyt'. si slanciarono verso la linea nera (teli intravvedevu verso il bosco. A tutta prima ciò che si vide non furono precisamente i tedeschi; furono i morti francesi del 20 marzo, sparsi sulla strada da seguire. Furono visti e toccati, poiché ■net; crepuscolo mattutino 4,1 inciampava contro i cadaveri. Siccome lai temperatura era molto fredda, i morti non si erano decomposti. — Bisogna prima vendicarli e poi li seppelliremo. Con uno slancio straordinario le truppe mossero all'assalto contro le posizioni tedesche della prima linea. Il nemico non aveva atteso la baionetta e si era ritirato. Ciascuno dei soldati francesi faceva del suo meglio e lavorava per proprio conto. Ogni reparto era un piccolo esercito indi-pendente. Dieci minuti dopo tutti si ritrovarono nelle trincee abbandonale dai tedeschi, 7110IU dei quali caddero prigionieri. Sopra la posizione riconquistata le batterie francesi allungarono il loro tiro proiettore. Erano le 8. I francesi si trovavano padroni 'del bosco di Avocourl. Ho appreso questi particolari dal raccon to dei feriti che ritornavano dalla battaglia. FERRI-PISANI.

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