La partenza di Salandra e Sonnino

La partenza di Salandra e Sonnino ne, patriottica alla quale si associò la po-j notazione francese. Alla stazione di Lione si trovavano, dinanzi al Irena speciale,, il presidente! del Consiglio Briand, i ministri Boùrgeois, Lacaze, Denis Codi in, Metin, Nallerj, Doumerguc, Thomas, il personale dell'Ambasciata italiana, il console generale Lucchesi-Palli, parecchi senatori e deputati francesi, molti ufficiali italiani e francesi, il prefetto della Senna, il prefetto di Polizia e le personalità della Colonia italiana. e '" _• "_. '_ ', Quando giunsero in stazióne l'on. Saiandra, Sonnino, Tittoni, Dall'Olio, mezza compagnia della Guardia repubblicana rese loro gli onori militari. I ministri italiani e francesi e le altre autorità sostarono circa dieci minuti nella sala di ricevimento. Gli onorevoli Saiandra e Sonnino si intrattennero nar tictdafmènl^c^Wialaore'BoùVgeois" Dueminuti prima delle 17 gli on. Saiandra e Sonnino uscirono dalla sala di aspetto e sa- lirono sul treno, subito seguiti dal generale Dall'Olio c dal comin. Demartino. Saiandra. f* Sonnino strinsero nuovamente la mano a Briand, a. Tittoni ed ai ministri francesi. Allei 17 il treno si miso in movimento fra grandi e calorose acclamazioni di: Evviva l'Italia !, Evviva la Francia !, Evviva Saiandra e Sonnino!, continuato parecchi minuti. Con Saiandra partirono p+iro il suo segretario particolare, comm. D'Afri, il segretario di Gabinetto, cav. Bacolla : con Sonnino partirono il suo capo Gabinetto comm. Aldobrandi o il segretario particolare comm. De Mòrsier: con Dall'Olio viaggiano i capitani Caula e Cicogna. Stillo stesso treno partirono anche l'ambasciatore. Imperiali e la, sua. signora. Quando Briand e Tittoni lasciarono la stazione la folla rinnovò le acclamazioni e gli evviva all'Italia ed alla Francia. Prima, di lasciare Parigi l'on. Saiandra !fece consegnare al presidente del Consiglio municipale 5000 franchi per i poveri della j capitale. ■ ' D. R. La partenza di Salandra e Sonnino i a a o a i i a i e n l l o a — e i ù &e ù e l i n a ò i o a a à r a, o n aa nVon. Saiandra parla alla Colonia italiana e ai giornalisti parigini -- Alto elogio ai combattenti sul Pai piccolo — «L'unica loggia * l'Italia». 'Jervìiio speciale delia stampai Parigi, 29, notte. I ministri italiani hanno passata l'ultima mattinala della loro di-mora a Parigi in relativo riposo. Hanno ricevuto qualche visita ufficiale e verso le undfei si sono recati al Quai d'Orsay per congedarsi dal'on. Briand. Questa mattina, alle ore 9,30, il generale Dall'Olio ha avuto un colloquio col Sottosegretario delle munizioni, Thomas. Il colloquiò è durato fino alle ore 11. Il colloquio si è svolto circa il sistema di fabbricazione, sullo scambio e sul trasporto dei diversi prodotti guerreschi interessanti particolarmente la Francia e l'Italia e sui 'mezzi per aumentare, se possibile, l'intensità di questa produzione. Alle ore 11,30, i due sottosegretari alle munizioni si sono recati all'arsenale Puteaux e all'officina del quartiere Yavel, dove si fabbricano le granate secondo i più moderni procedimenti. Il sottosegretario generale Dal1 "Olio manifestò la sua più viva ammira zione per lo sforzo industriale della Francia I ricevimenti all'Ambasciata gDTnccSdedpgcmvtmSldì o Nel pomeriggio, alle ore quindici, avevano dato appunta mento alla sede dell'ambasciata ai direttori dei giornali parigini. L'on. Saiandra e l'on. Sonnino che avevanoafatto una colazione intima ospiti dell'on. T'ittoni li hanno ricevuti tutti insieme al loro giungere e sono rimasti con loro un quarto d'ora. Quindi viene' la volta dei corrispondenti dei principali giornali ita liani. Il senatore Tittoni ci presenta ^pon parole lusinghiere. L'ambasciatore assicura di aver potuto constatare in ogni occasione il patriotismo dei rappreesntanti della stampa particolarmente nella pratica della virtù difficile della discrezione. 11 presidente del Consiglio presa la parola dice: « Certi sentimenti sono meritori tanto più all'estero, dove un maggior senso di responsabilità deve accompagnare il compito giornalistico. Certe divulgazioni poco gravi in patria possono divenire feconde di conseguenze all'estero». L'on. Saiandra soggiunge che la missione della stampa è particolarmente delicata nelle ore storiche come questa. L'oratore non dissimula la sua soddisfazione che i giornalisti siano riusciti a rassegnarsi all'osservanza perfetta del silenzio in occasione della conferenza, giovando così indirettamente, da parte loro, al suo successo. Gli ultimi ricevuti furono i rappresentanti dei sodalizi italiani a Parigi, col console generale conte Lucchesi-Palli alla testa. Un'iniziazione non desiderata 1) presidente della Federazione delle Società, operaie ha Ietto un indirizzo nella cui conclusione (l'ottimo uomo cumula au che le funzioni di venerabile della Loggia massonica italiana) tiene ad. annunciare ubblicanicnte che i massoni italiani di Parigi nominarono Saiandra fratello onorario. Dire che il presidente del Consiglio abbia manifestato giubilo alla proclamazione dell'involontaria iniziazione sarebbe eccessivo: ma l'episodio gli fornì uno spunto brillante per la risposta: ((Loggia o non Loggia — disse — in que sto momento tutti noi italiani apparteniamo all'unica loggia che è l'Italia. Quando la guerra nostra è incominciata ho ricevuto migliaia di lettere da tutte le parti del men do che mi provarono quanto viva sia la fiamma di italianità all'estero. Tutti gli italiani hanno in questo momento parte nella guerra. I soldati al fronte, quelli rimasti a casa, quelli all'estero, tutti insieme con corrono al fine comune della vittoria. Ma gli italiani all'estero hanno un dovere più alto: a voi particolarmente che vivete qui incombe cementare la solidarietà fraterna tra l'Italia e In Francia, specialmente dopo gli ultimi eventi. Dopo aver accennato quindi alla recrudescenza dell'attività, delle operazioni italiane nell'Isonzo l'on. Saiandra ha soggiunto: (( I soldati nostri hanno compiuto e coni, piono il loro dovere in modo superiore. Molte loro gesta non possono essere rivelate per impedire che ie narrazioni riesca no utili al nemico. Ma se il pubblico tutto potesse sapere sarebbe orgoglioso c mera vigliato di tanta grandezza. A proposito del l'azione svoltasi al Pai Piccolo e smaniata in uno degli ultimi comunicati, l'on. Saiandra dice: «A Pai Piccolo ove stetti con Sua Maestà lo scorso luglio i soldati si battono a 2000 metri di altezza, tra montagne brulle, aprendosi la via. a ogni passo nella neve. L'eroismo lassù è un fiore che sboccia tutti i momenti ». Infine l'on. Saiandra. con elude: «Noi facciamo sacrifici incaleola bill, ò vero, ma questi già portano i loro frutti. 1 connazionali nostri all'estero sono i primi a risentire i benefici per l'accresciu fa dignità, e pel più profondo rispetto del nomo italiano. Voi in Francia dovete sen tirvi oggi meglio di ieri e come viventi in casa». Gli applausi dei presenti mostrano come le parole del presidente del Consiglio hanno toccato il cuore degli astanti. La partenza Si avvicina l'ora della partenza per l'Italia. Infatti verso le quattro cominciarono ad affollarsi la via Rivoli, la piazza della Bastiglia, la via Lione, il piazzalo e la gradinata della stazione in attesa del corteo dei ministri italiani partenti per l'Italia Ovunque erano distese fila di agenti e suqadroni di guardia repubblicana a cavallo. Il corteo, uscito. dall'Hotel Bristol alle 1,20 giùnse alla stazione dopo 25 minuti, salu tato da acclamazioni e da evviva della folla immensa lungo tutto il percorso. In piazza della Bastiglia le acclamazioni furono specialmente entusiastiche. La piazza della stazione era gremita anche da mol fissimi italiani, uomini e donne abitanti nei quartieri popolari, che improvvisarono un'entusiastica e commovente dimostrazio