Commenti romani ai brindisi di Parigi

Commenti romani ai brindisi di Parigi Commenti romani ai brindisi di Parigi Roma, 27, notte. ; Il Giornale d'Italia cosi commenta i brindisi di Parigi: " E' degno di nota rivo il presidente del Consiglio di Francia riconosci) roti parole, che avranno un'eco profonda in ogni cuore italiano, i) valore idealo <d effettivo dell'interveuta nostro, libero o spontaneo intervento cho fu deciso malgrado la consapevolezza dei sacrifizi che esso imponeva. La • solidarietà di pensiero e di azione, clic viene .attestata dalla presenza dei capi de! noverilo v dell'esercito d'Italia, suppone infatti la piena iiducia. fra pli alleati. Nell'unione di popoli liberi qual'è la Quadruplico, la coesione e oltenuta da fattori essenzialmente morali, cioè dalla fiducia, reciproca nel riconoscimento dello .«forzo, che ognuno compio. ,-. del contributo, eia diretto sia. indiretto, che ognuno reca al deliberato proposito di sostenere e rinvigorire ìa lotta comune- 1 brindisi di Salandra e di Briand dimostrano il grande o felice cammino che si e compiuto su questa via. L'invocazione della comune origine latina, rivela il fondamento della comunione dei sentimenti Sdelle aspirazioni die ha battuto ogni conile fra le due nazioni ». La Tribuna commenta: «Le tiicdiiatc; ardenti parole scambiate ieri a, Parigi tra il presidente Briand ie il presidente Salandra avranno un'eco jirofonda tanto in Francia quanto in Italia. I brindisi di Parigi c di Roma j dimostrano come la guerra abbia, ruvidamente! capovolto la situazione che legittimò le. ambiguità 'della diplomazia. Non soltanto non e necessario, ma sarebbe grottesco tentare di ecomporre l'alato saluto del. signor Briand all'Italia e la cordiale e degna risposta, de.ll'on. Salandra alla Francia. Questo, parole non si commentano, dicono limpidamente, ciò c'ue occorre dire in quest'ora fatale; da. parte del presidente francese opportunament-- mettono in valore il libero intervento italiano, da parte 'deB'on. Salandra esprimono quell'ammirazione commossa per il patriottismo e il valore del popolo e dell'esercito francese che è realmente .— specie dopo la magnifica prova di Verdun 1— nel cuore di ciascuno in Italia. Entrambi Uli statisti riassumono il loro pensiero e il loro augurio iu un sentimento centrale fortemente e ripetutamente espresso: la fiducia incrollabile nella vittoria finale che bisogna, strappare a qualunque prezzo. Le augurali parole scambiate ieri sera a Parigi ira gli statisti latini sono il più eloquente, e U più 'degno auspicio ài lavori delia conferenza ». ' li Corriere d'Italia pubblica: .< Dalla conferenza dagli alleali a Parigi aspettiamo di vedere finalmente raggiunto fra le nazioni dell'Intesa quel coordinamento dell'azione di guer- sPdClcSgrt1tnvfei ra che solo può far scomparirò, l'inferiorità in!cui essi si sono (inora trovati di fronte a un nemico costantemente padrone dell'iniziativa, su tutti i campi del vasto conflitto. I brindisi di Parigi ricevono indubbiamente dagli avvenimenti, che li accompagnano o li seguono, una grande importanza: furono preceduti da lunghe discussioni in Italia, da molte divagazioni di commenti in Francia. Quante vane e torse dannose parole stampa e pers passata! Ma' s zione che tutto a far deviare sponsabili olì por .cordiale profonda intesa rolla sorella latina. Gli onorevoli Salandra e Sonnino non avevano forse, andando a Pungi, nulla da aggiungere a quanto tra essi o i ministri francesi era slato detto liei colloqui di Roma. Ecco infatti che il signor Briand sembra quasi rispondere ai sollecitatori italiani di un aumento idella ipenaiguerra « a 'Wl francesi, clic ancora j 1 a S!11fra. e concreta parteci- pazione dvil Italia .''gli sforzi per la vittoria,comune, là dove nel suo brindisi accenna alla diversità degli sforzi che l'Italia <■ la Francia, pur coordinando;,.» uno [termini dei nostri rapporti devono compiere stesso impulso. I »!on .gli alleati resteranno dunque-, abbiamo ra fciorif di credere, fissati in questo coordina-1merito degli sforzi diversi, coordinamento eneigià prima dei la conferenza di Parigi ha in- cominciato a dare felici risultati. Si può in- tanto rilevar- coinè l'esperit-nza vada già dir- mostrando la giustezza pratica di questa in- t«rps*tazjon? della formula dell'unico fronte;contro le. esagerate mtempesitve interpreta isioni che volevano darvi s fanatici dell'interventismo... Il Messaggero cosi commenta i ieri sera a Parigi rli Briand * <■ Briand .• Salandru hanno parlato in tern.-ni degni della grande c forse derisiva o'\i che voige. li)-uri momento storico ''mie quello che nitravcrsiamo non è consentita c.itta''.inan7a alle parole se neri a prato che ^ssc inbiatio un contenuto ed una portata dinamica, L-2 patrole oggi non possono essere i he una premessa imrnediaia dell'azione: esse hanno uti valore in qnamo non si limitano ad augurare ma annunziano uria realizzazione già pronta, ed organica. Ora di questo realismo dinamico reno vibranti i due brindisi del Guai d'Orsay. ; quali formano il più degno e solenne preludio ai lavori della Conferenza fra ali alleati, c*)e sì inizia oggi a Parigi a ieri i nostri ihrnii'i .^liSa'a'ri'b-i'- ' .« La formula dell'unico fronte e di un'unica guerra e dunque una realtà. Dai vwgg'-.-. dei U^Sw??^*!*^* v.S10 ««M^ji-fuitnia a r^aii£4. essa venuta acquistan«-i ogni giorno più nuovo vigore e più ^aldr, effi- cienza. Xò. dubbi, nò restrizioni, né limitazioni sono più possibili. La pace sarà quale la liciterà la Quadruplice o noli quale 0 sognata da: fi,r-eennati de] pangermanesimo. \ Parigi si prc- parala nostra vittoria. Briand c StiVmdni nesono siali i sicuri annunziatoli »'. L'Idea Nazionale scrive: «I brindisi di Pairigi aprono degnamente, le storiche giornateNon sono parole stereotipate, simmetricamente disposte secondo le regole dell'architettura prò-tocollare. uon sono neppure frasi generiche che attestano semplici stali d'animo, va da impiegare per abbattere la potenza germanica che minaccia la libertà dell'Europa. Dopo le parole di Briand o di Salandra l'alleanza antigermanica può dirsi perfetta; co;:i si varealizzando u processo necessario alla vittoria: scopo chiaro, proposili determinati.sentimento profondo, azione vigorosa, vittoria sicura ». Dopo aver rilevai- il valore che hanno per l'Italia le parole di Bi and relative al nostro intervento. Videa Nazionale conclude: « Dopouna secolare esclusione dalla storia d'Europa, dopo essere stata per tempo lunghissimo og- ietto di storia piuttosto che '.littore di storia, PItalia entrava in Europa attraverso al pie-colo Piemonte, ma entrava per invocare giustizia e cercare protettori. Ora l'Italia, in graEia al suo intervento, ritorna a Parigi per trattare da paia a pari coi suoi antichi ] roiettori, in veste di protettrice dei piccoli Stati sacrificati dalla prepotenza germanica.. Oggi l'Italia si sent.-\ ed b veramente, considerata Potenza europea Questa coscienza, questa reputazione esaa la deve al suo atto di volontà, per cui nel maggio : cerio, trascurando ogni legame che la teneva co=treu-i all'inerzia della neutralità .corse decisamente contro come 60 anni ta il piccolo Piemonte _ alla sua di «acriOzi e di rischi. Che l'Italia possa hi anche se sinceri, sterili anche se senerosi;'sono paiole chiare, parole necessari?, parole die preludiano all'azione. L'unione, della Qua- druplice è affermata non .soltanto ne: suoi seopi remoti, ma anche nei suoi scopi immo- non solteuto nella designazione del co-niunc nemico, ma nella concezione dei mezzi setto di storia piuttosto che fattore di storta,fItalia entrava in Europa attraverso al pie-d eacrtasi & d; usa. ifonunata era eoeu sJJa»J ».