L'arrivo del Principe Alessandro di Serbia

L'arrivo del Principe Alessandro di SerbiaL'arrivo del Principe Alessandro di Serbia li-principe Alessandro di Serbia, secondogenito di re Pietro, prima di recarsi in Francia ha voluto essere ospite per il breve volgere di una giornata nella nostra città. 11 treno reale, messo a disposizione del Principe e del suo numeroso seguito, è giunto allo scalo di Porta Nuova alle 5. In stazione già si trovavano per il servizio di sicurezza numerose guardie e carabinieri, agli ordini del commissario cav. avvocato Bessi, capo dell'Ufficio di P. S. di Porta Muova. Era pure presente il console di Serbia, cav. avv. )3esozzi. Poiché il Principe ed i personaggi del seguito riposavano, il treno rimase chiuso Uno all'ora stabilita per fi ricevimento, e oioè nn dopo le 8. Poco prima di quest'ora convennero allo scalo le Autorità. Erano presenti il prefetto, comm. Verdinois, accompagnato dal suo capo di gabinetto, cav. Palomba, il sindaco, conto senatore Rossi, il primo presidente della Cassazione, S. E. il senatore Taglietti col procuratore generale, comm. Ragazzoni, il prime presidente della Corte d'Appello, Martinelli, coi procuratore generale Ltpari-Pais, il questore, cav. un*. Borelli, ed il vice-questore, cav. Bouvet, u tenente-generale Chiaria, comandante interinale del corpo d'armata, coi generali Griffa, Laderchi, Turletti, iMirone. Schiffl, Arlorio, De Sonnaz e Morelli di Popolo, il consolo del Belgio, cav. Blanchard, il console di Russia, comm. Gorrini. il console di San Marino, cavaliere uff. Calandri, il capo della Missione russa a Torino, colonnello Kupreinski. Le Autorità convennero nella sala verde della stazione, luogo fissato per il ricevimento. Allo scalo era pure giunto un reparto di truppa per rendere gli onori militari; ma S. A., appena fu informato di tale disposizione, fece notificare alle Autorità il suo desiderio che i soldati venissero rinviati alle caserme, perche intendeva che la visita avesse carattere quasi privato. In conseguenza di tale determinazione, la cerimonia venne contenuta nei limiti modesti di un breve ricevimento. Il Principe discese dal treno poco dopo le 8, accompagnato dal suo seguito militare e dal contre Bruschi Falgari, gentiluomo di Corte, che accompagna S. A. nel suo viaggio in Italia, e si recò nella sala verde, ove erano convenuti i personaggi già menzionati. Gli mosse incontro primo il tenente-generale Chiaria, col quale il Principe si intrattenne per brevi istanti. Lo stesso generale presentò poscia gli ufficiali superiori, che gli facevano corona, o poscia le Autorità civili. Il Principe si intrattenne brevemente con tutti, e un po' più a lungo col sindaco, al quale si disse lieto di poter trascorrere una giornata nella città nostra. Il ricevimento durò una ventina di minuti. 11 Principe fece poscia ritorno sul treno; e poiché S. A. aveva manifestato il desiderio di considerarsi da quel momento presente in forma privata, le Autorità si ritfcrarono. Poco dopo le 9, il Principe, vestito in abiti borghesi, lasciò lo scalo passando dalla comune porta d'uscita, ed insieme a S. E. Pasic. sali su un'automobile, che l'attendeva sotto il grande atrio della staziono. Poiché la fol.a ivi convenuta per assistere, nell'ora fissata, ai ricevimento, si era allontanato, nella persuasione che il Principe non uscisse più dallo scalo, poche persone poterono rendere a S. A. pubblico ossequio. . Dopo un rapido giro per la città, il Principe, seguito"dalle automobili su cui erano i personaggi della sua Casa, sali poscia a Superga. I personaggi che accompagnano S. A. sono: il presidente del Consiglio di Serbia, S. E. Pasto ed i ministri Ristic, tovanovitch e Javinovitch. ili colonnello Ostaiitch'. il tenentecotonnello .lurijcitch, il medico dott. Michai lovitch, ed 1 maggiori Chrisiteh e Jankovitcn . Al servizio di stazione presiedette il capostazione principale, cav. Bozzoli. La visita a Superga ■ \ Superga ove il Principe Alessandro giunse verso le 10,30 S. A. fu ricevuta dal prefetto della Basilica mons.-Bosia. Il Principe visitò il tempio, i sepolcreti, o gli appartamenti reali, soffermandovisi per oltre mezz'ora. Le nubi che nascondevano l'orizzonte non hanno consentito all'ospite augusto di ammirare in tutta la sua magnifica estensione il panorama delle Alpi. Poco dopo le 11 il Principe ed il seguito fecero ritorno in città. Alla "Fiat,, Dopo il suo ritorno da Superga il Principe Alessandro si è recato a fare una visita agli stabilimenti della Fiat in corso Dante. S. A. giunse all'ingresso dell'Officina verso le ore . 11,30 e fu ricevuto dal vice-presidente commendator Danto Ferraris e dai direttori ingegneri Marchesi e Fornaca. Il Principe visitò i diversi reparti della Fabbrica cil a mezzogiorno prese congedo dichiarandosi lieto della visita compiuta. Da corso Dante il Pricinpe si recò: a Palazzo Reale ove fece colazione nell'appartamento al primo piano detto dei Quadri Moderni. Poscia visitò la sala d'armi e la biblioteca. La visita alla Principessa Laetitia Alle 14,30 S. A. accompagnato dal conte Bruschi Falgari, dal suo aiutante di campo e da un ufficiale d'ordinanza, ha lasciato iti automobile di Palazzo Reale e si recò a Moncalieri a fare visita a S- A. R. la Principessa laetitia. Allo scalone d'onore del Castello il Principe fu ricevuto d'ai conte Giuseppe Fo«sati-Rey.neri, il quale lo accompagnò nell'appartamento della Principessa. L'augusta donna accolse affabilmente l'ospite reale e gli presentò la sua dama d'onore contessa Balbi* di Sarnbuy e la contessa Gloria dama della Croce Rossa di servizio nell'ospedale per i mutilati che ha sede nel Castello. Dopo u,n breve colloquio la Principessa accompagnò l'ospito nelle corsie in cai sono degenti i mutilati i quali l'accolsero con grida di Viva a Re! Viva la Serbia! II Principe ebbe vive parole di ammirazione per l'ordinamento dell'ospedale e volle personalmente dire il suo compiacimento al cav, Ivaldi ed al corpo medico, capitano Valobra, lenenti Vercellotti e Giovanelli. Dopo la visita 51 Ejincipe e la Principessa ritornarono nell'appartamento o si trattennero a nuovo breve colloquio. Alle 17 S. A. fece ritorno a Torino. La partenza Rientrato a Palazzo Reale, il Principe vi rimase fino all'ora della partenza. Alle 20,5 un'automòbile, seguita da altre nelle quali stavano j. personaggi del seguito S. A- si reco alla stazione di P. N. 11 piccolo corteo attraversò velocemente, sotto la pioggia che cadeva fitta, piazza Castello, imboccando via Roma, donde per piazza Carlo Felice infilò l'atrio del lato arrivi. Per Ju partenza del Principe, quantunque avvenuta in forma privala, un largo servizio di pubblica sicurézza, era stato predisposto sia all'esterno che all'intorno della stazione, il cui ingresso era severamente proibito. So il passaggio de] Principe attraverso Ja. città non attirò la curiosità din cittadini, sotto l'atrio vi era raccolta luMavki, malgrado il tempo piovoso, una discreto l'olla radunata per salutare l'eminente personaggio. Quando «gli discese, col suo seguito dall'automobile, •un lungo applauso In salutò, commisto a grida di Viva la Serbia! 11 Principe rispose al saluto, portando la mano al berretto, militarmente, più volte. In seguito entrò nella .sala rossa, dove noi frattempo erano convenute le autorità militari iì civili di Torino per porgere i loro ossequii all'ospite, ohe per più di dieci minuti .-lmò fra di loro a conversare affabilmente, si disio entusiasta di Torino e dei suoi dintorni, promettendo che sarebbe poi ritornato quando gli avvenimenti che oia urgono avessero ridonato pace a.l suo travagliato paese, li Principe prese commiato da tutte le autorità convenute, stringendo la mano ad ognuno dei presenti; e per tutti ebbe inni najolu cortese, anzi da qualche generale richiese notizie sulla nostra Accademia militar;, e dal sindaco e dal prefetto sulla efficienza della nostra proanzione industriale in merito ai fabbisogni della guerraCinque minuti prima della partenza del treno speciale il Principe, seguito dai ministri Pa»ic, Ristic. Javinovich. dal colonnello Ostaiitch e dai) tenente colonnello Juriicitch, usci dalla sala rossa, soffermandosi nella pensilina, dove si era agglomerata una folla per vedere e salutare il Principe da vicino. Numerosi agenti di pubblica sicurezza o ca«tìbinleoi. traevano completamente sgombro a2spnlqmBAadtParvmtsspctgdvnamqaLpPcpfiel e o a e e i i , , i e o e l é a i i l a i o . tutto il lungo Jratto che sia davanti alla sala reale. Ancora una volta il Principe prese commiato dai presenti, che lo «aiutarono ossequiosamente, prendendo quindi posto nel buo vagone. 11 Principe si affacciò ancora allo sportello a salutare, e quando il treno si mosse, alle 20,30, dalla, folla che si era addensata nei pressi del treno scoppiarono ..applausi lunghi, e proruppero degli evviva alla Serbia, Il Principe salutò militarmente i presenti, non potendo trattenere la sua commozione per la dimostrazione di simpatia al suo popolo. Diresse personalmente il servizio d'ordine il questore cav. uff. Borelld, coadiuvato dal commissario del compartimento di P. N. cav. Bessi. " Agitazione all'istituto tecnico 6. Sommeiller per l'arrivo del Principe di Serbia Gli. studenti dell'Istituto tecnico G. SommelNer, avendo appreso dai giornali cittadini che ieri doveva giungere neUa nostra città il Princlpo ereditario di Serbia, decisero di recarsi alla stazione di Porta Nuova per fare una dimostrazione di simpatia all'ospite augusto. Una Commissione di studenti si reco dal Preside per domandare vacanza, ma ricevette un rifiuto categorico. Questo valse a creare nella massa studentesca una viva agitazione, tanto che tutti indistintamente abbandonarono le aule scolastiche, riversandosi sul corso Oporto, dove a lungo sostarono vociando c rumoreggiando. Verso le 10, perù, alcuni Ira gli studenti rientrarono alla spie ciolata nell'Istituto. Due amichevoli parole agli studenti dell'Istituto Tecnico. Essi ieri hanno rumoreggiato per ottenere vacanza in occasione del passaggio dei Principe reale di Serbia da Torino. 1 tre giorni di ferie concessi a tutte le nostre scuole dalle Autorità competenti quando si ebbe la visita dell'attuale Presidente del Consiglio hanno probabilmente insinuato nella mente di alcuni studenti la convinzione che il modo migliore per manifestare il patriottismo sia quello di abbandonare le severe aule dedicate allo .studio per sciamare lietamente nelle vie. Le cose stanno diversamente. Quello fu un provvedimento infelice del- Ministero della Pubblica Istruzione, cho non deve servire di copertura alla tendenza irresistibile di una piccola minoranza di giovani verso il dolce far niente. Oggi meno che mai dobbiamo abbandonarci alle preferenze manifestatole. Quasi tutto il mondo civile tende i nervi ed i muscoli per irrigidire le forze verso un conato supremo: e può darsi che ci si avvicini all'istante in cui l'arco di tutte le energie sta per subire, la tensione massima. Per rispetto al momento, petto trepidanza naturale in chi sa che dall'attimo fuggente sta per iniziarsi uno svolto in un senso o nell'altro della storia del mondo, anche le manifestazioni esteriori della nostra vita, le grandi e le minuscole, siano inipron tate all'austerità dell'ora. E gli studenti, giovane avanguardia della nuova storia, si mostrino degni dell'ora immortalo che si attraversa, lavorando silenziosi nelle aule dove la mente si foggia e il cuore trae, dalla tiivea purezza della scienza, le forze morali e la saldezza necessarie alla vita tempestosa delle nazioni.