I problemi economici della Germania che saranno discussi nelle sedute del Reichstag

I problemi economici della Germania che saranno discussi nelle sedute del Reichstag I problemi economici della Germania che saranno discussi nelle sedute del Reichstag g La chiamata alle armi degli austriaci nati nel 1898 '(Servizio speciale della "Stampa,,)] Zurigo, 16, notte. Telegrammi da Berlino danno le prime notizie sulla riapertura, avvenuta oggi alle 14, del Reiehstag in seduta formale, dopo questa seduta il Reiehstag si aggiornerà sino a lunedi. Il presidente non ha potuto annunciare, come sperava il Governo, la presa compiuta o imminente di Verdun. Il preludio, melanconico nel riguardi milir tari, è stato peggiore nei riguardi politici e finanziari. Soffia un vento di battaglia. Questa volta non i soli socialisti criticheranno l'opera del Governo. Uguali e forse più impressionanti saranno le critiche di quei partiti che sinora tutto approvavano: liberali nazionali e il Centro cattolico. Il salato del Presidente Appena aperta la seduta il presidente rileva che il Reiehstag si aduna in tempo di lotte poderose. « Mentre i soldati, il cui eroismo è superiore ad ogni elogio, scuotono a occidente il fronte nemico, il pensiero va a loro, e non meno devoto si volge alla superba flotta, che con tante imprese e, proprio ora, con le brillanti gesta del «Mocve» dimostrò di potere degnamente misurarsi coi più audaci marinai di tutti i tempi e di tutti i popoli». Il presidente manda un saluto alle truppe alleate e ai loro comandanti. « A noi in patria — dice — tocca con il successo del nuovo prestito, provare la forza, finanziaria della Germania, affinchè il bilancio dell'Impero rimanga ordinato anche durante le lotte in Oriente. Se nella gigantesca guerra che infuria da quasi due anni si oppongono alcune difficoltà, noi abbiamo però la fiducia incrollabile che la forza e la volontà unanime del popolo le vinceranno » (applausi). Prossima seduta a domani. Il bilancio, che non solo il Vofwaerts, ma anche altri giornali come il Bcrliner Tageblatt e la Vossische Zeitung criticano pei1 artificiosità, darà argomento ad aspri biasimi. In esso tutte le spose sono travisate e sfigurate arbitrariamente ; scomparse, per esempio, le spese per l'esercito e per la marina le entrate calcolate a volontà senza base di sorta. Prestito fiacco e carestia Quanto alle imposte nuove, la loro impopolarità, già nota, aumenta di continuo. Le proteste si succedono, proteste non solo di giornali, ma di associazioni operaie, di congressi industriali, di corporazioni legislative. Jn mezzo a tenti imbarazzi il prestito procede fiacco, benché il Governo tutto metta in opera per aumentare la sottoscrizione e attinga denari persino dai fondi religiosi ancora rimasti dopo gli ultimi prelevamenti. Si dice al popolo che il successo del prestito abbrevierà la guerra e che non si deve temere che la prolunghi. S'invita ad impegnare i valori ed anche i prestiti precedenti per soiioscrivere questo nuovo. Si danno colpi formidabili aJle Banche già sofferenti per i colpi precedenti ; ma i piccoli sottoscrittori sono assenti. Il Reicnstag- si apre sotto l'impressione degli avvenimenti di Verdun, di un bilancio di Stato fittizio, di un prestito che procede a furia di spinte, tra le delusioni, la sfiducia e la carestia. La gnerra dei sottomarini continuerà... Alla Commissione del bilancio della Camera prussiana si discusse ieri il bilancio delle finanze. Durante il dibattito 11 ministro delle Finanze dichiarò subito che dopo la guerra sarà presentato un nuovo disegno di legge con nuovi notevoli aggravi per i contribuenti. Durante la discussione il relatore rilevò che il debito prussiano ascende a 10.799.C83.000 di franchi, i quali richiedono 482 milioni all'anno per il pagamento degli interessi. Il ministro delle Finanze dichiarò che alla fine del 1916 saranno emessi 300 milioni di assegni del tesoro. Il bilancio è. stato approvato. 1 socialisti ed i polacchi votarono contro. La Commissione passò poi a discutere l'aumento delle imposte sul reAìto. Il ministro delle Finanze accentua che si tenne conto nel progetto della potenzialità economica delle popolazioni, tanto che gli aumenti preventivati daranno polo un gettito di 100 milioni di marchi all'anno. Intanto il Governo per tranquillizzare il signor Reventlow circa la guerra dei sottomarini, ha diramato questo comunicato a mezzo della «Wolff »: « La voce che la guerra inasprita coi sottomarini come <"• stato annunziato dal noto memoriale del Governo dell'Impero alle Potenze neutrali, non sarà attuata o sarà rinviata è assolutamente falsa. Mai in nessun dicastero si pensò a protrarre o ad abbandonare questa guerra. Essa è in pieno corso. Questa nota mira anche ad un altro scopo. Ieri, come è noto, correva la voce che la malattia del grande Ammiraglio von Tirpitz fosse politica e preludesse al ritiro del capo dell'ufficio della marina, ritiro che sarebbe stato causato dal dissidio esistente da lungo tempo tra lui ed il Cancelliere circa la estensione della guerra col sottomarini». 11 comunicato infatti dimostrando la risolutezza del Governo in proposito tende a smentire la voce suddetta sorta proprio inn momento in cui' si prospettano per il »"A\mo già tanti grattacapi che mettono i» pericolo la tanto decantata pace internatedesca. •'"•::'\: La uGazzetta di Francoforte» accentua laminaccia. " Se,::'r' dubbio — scrive il giornale — la pace civile nella politica interna soffriràpgdsuc il. i i o n a i à e a . o o i l i o e l e o ro : to osd en a ae a, o nol i a n il o a a a à per l'imminente dibattito sui disegni di legge attorno alle imposte. Per la prima volta dopo la dichiarazione di guerra il Reiehstag si è messo nella necessita di decidere un mutamento essenziale in una questione che tocca tutti gli interessi del paese; conseguentemente desta contrasti innumerevoli. In questo momento è estremamente importante che la volontà guerresca del popolo tedesco abbia nuova conferma con incrollabili energie e che non sia negletto, nonostante tutte le inevitabili lotte di opinioni, lo scopo supremo. Quelle benedette imposte! — dice il giornale — hanno fatto sorgere pericoli di battaglie parlamentari che deviano e degenerano ». La « Gazzetta di «Francoforte » conclude esaminando i vari disegni di legge e ricorda come quello sulla sovra imposta sugli utili di guerra sia stato accolto con entusiasmo mentre obbiezioni ha provocato la imposta sui tabacchi, come l'aumento postale telegrafico; ima — dice — necessità non ha legge». L'imposta sagli ntili di gnerra secondo il "Vorwaerts,, Altrimenti parla il « Vorwaerts » della legge sulla imposta per gli utili di guerra. « Tutti i fornitori dell'esercito —- scrive — hanno accolto il progetto quasi con giubilo, l'Associazione anseatica, la Camera di Commercio dei Bacini del Reno e della Westfalia lo hanno accolto come un male necessario. La Borsa ha risposto al progetto con un poderoso rialzo e proprio ora il grande commercio tedesco accentuando lo spirito di sacrificio dell'industria e del commercio si è dichiarato d'accordo con i criteri fondamentali del progetto. «E' una gioia sospetta! — dice il «Vorwaerts », — e ci dimostra che questa nuova legge ha avuto grandi riguardi per i fornitori dell'esercito ». Indubbiamente i socialisti discuteranno la questione al Reiehstag. Il Vorwaerts commenta poi un articolo pubblicato dal dott. Rohrbach noto scrittore imperialista. Il Rohrbach ha spiegato come la Quadruplice lotti con tanta energia contro la Germania. « Che avverrebbe — si domanda lo scrittore — se la Germania vincesse? Tutti gli Stati avversari sarebbero rovinati. La Francia perderebbe i 18 o 20 miliardi di credito dalla Rpssia rimarrebbero a suo carico le spese di guerra, i danni avuti nel suo territorio, dovrebbe pagare un risarcimento alla Germania e l'Alsazia e Lorena sarebbero perdute per sempre : cesserebbe insomma d'essere una grande Potenza L'Inghilterra di miinuirebbe la sua situazione di grande Potenza perdendo le colonie ed il dominio commerciale. La Russia sarebbe respinta in Oriente e l'Italia 'sarebbe ridotta al falli mento e ai torbidi. Per questo la Quadruplice non vuole sapere di pace e ripete il ritornello : « la Germania deve essere an nientata». Non occorre' dire — commenta 11 Vorwaerts — che noi abbiamo criteri op posti ma le conclusioni del signor Rohrbach hanno il pregio di uscire dal solito frasario col quale la stampa della maggioranza tenta di spiegare la situazione». La lotta ripresa tra breve Lo stesso Comando tedesco, oggi non parla di Verdun. Il Comando dell'esercito spera forse ancora di lanciare durante la discussione, qualche notizia di successo. Si ritiene che la pausa non può durare lungo. Il Kaiser continua a vivere al fronte francese, ciò che dimostra che la lotta sarà ripresa fra breve. Le c Basler Nachrichten » pubblicano oggi circa la battaglia di Verdun . alcune informazioni che il giornale dice di avere ottenute da fonte militare francese. La seconda fase dell'azione — fu dichiarato al giornale — iniziata il 25 feb braio dura ancora nonostante la pausa attuale. Si osserva lo stesso fenomeno che alla battaglia dell'Yser. Anche allora i tedeschi attaccarono su un fronte angusto, poi i loro attacchi si svilupparono. Più tardi vennero anche a causa della inon dazione a cessare un mese dopo l'inizio dell'offensiva. Incomincia ora la quarta set timana della battaglia di Verdun. Un volo sn Verdun Interessante oggi è la descrizione che un aviatore tedesco fa di un volo da lui com piuto su Verdun. « Stamane — egli scrive — ho fatto un lungo volo su Verdun. Mi sono innalzato verso le 9.30: ho volato su Gravelotte, Saint Privat, poi mi diressi su Verdun. Incrociai venti minuti sulla citta della e gittai tutte le mie bombe; ritornai sull'areodromo verso mezzogiorno. Durante il mio volo fui accolto dai cannoni nemici Mi innalzai ad oltre due mila metri. Un unico sentimento mi animava : volare con le mie bombe sullo stesso posto ove -16 anni fa mio padre aveva combattuto, vinto ed ottenuto la medaglia. Sopra Saint Priva potevo discernerc ogni casa, ogni albero : se avessi lanciato tutte le mie bombe metà del paese sarebbe saltato in aria. Il campo di battaglia si spiegava, innanzi a me, com su una scacchiera. Più tardi mi accorsi eh due pallottole di « srhapnells » avevano col pito, su Verdun, il mio areoplano. Fu sulla cittadella che lasciai cadere tutte le mie bombe. Constatai il loro effetto, quindi su perai la Mosa e mi diressi verso l'areodro mo. Nella mia vita non vissi mai aweni menti più grandi. Ai miei piedi colonne di fumo circondavano la città; si vedeva l'è splosione delle granate e le lingue di fuoco degli incendi. Al lampo dei proiettili se guiva l'urlo dei cannoni pesanti. Ovunqu fumo, vapore, incendi, scoppi. È pensavo a quei soldati che combattevano laggiù, per conquistare col sangue ogni metro di terra ed ai feriti che dovevano giacere in quel l'inferno, urlando senza soccorso ». suuroè ddi suvnVsInlilumcuuLiltrdgpgdflplmcoddsSddapsggzdPscs li Ho nel deli di Verdun (Servizio svectale della Stampa). Parigi, 15, notte. «L'altra mattina — scrive René Dubreuil ul «Journal» — io passavo da D... dopo una notte di violenta battaglia. La mia caovana muoveva, non troppo sicuramente vero, verso le pianure, oggi senza luce, del Cantone di S... Certamente inferociti di non aver costretto alla resa Verdun e suoi cittadini dopo aver fatto diluviare ulla città tanta mitraglia, i tedeschi avevano mandato incontro quattordici areoplani che volavano ,in ampli giri, sul cielo di Verdun. Un convoglio in marcia attrae empre l'attenzione degli aviatori nemici. n breve fummo il mobile bersaglio dei veivoli nemici. Eravamo appena in cammino unaro la strada tutta fango, quando incominciò la caduta delle bombe assassine. Ma ci si abitua anche a questa pioggia. I nostri uomini sono, all'ora attuale, corazzati di una tale filosofia, che nulla li può turbare. La gravità degli ordini che loro si danno, l pericolo che hanno dinanzi agli occhi, la ragica esperienza del passato, l'incertezza del domani, tutto insomma quello che è la guerra li lascia imperturbati; nessuno li può persuadere a .nascondersi, a non seguire, con lo sguardo fermo, le audacie degli aviatori, sieno essi nemici, sieno essi francesi od alleati. « Ho detto — continua lo scrittore — che 'altra mattina erano ben quattordici areoplani tedeschi che con le loro evoluzioni diegnavano curiosi arabeschi sul nitido palore del cielo. Il volo degli apparecchi era magistrale. Ecco: si avvicinavano, aia. contro ala, come se dovessero confidarsi ordini segreti, scambiarsi comunicazioni, dare e ricevere ordini. Poi essi volavano da destra a sinistra, da sinistra a destra, inseguiti dalle bianche nubi degli srhapnells. Si udivano nei cieli gli scoppi lontani, come di fuochi di festa. Le strade erano gremite di armati e di carriaggi; molti reggimenti andavano a rinforzare le truppe stanche per gli assalti. Si vedevano « camions » di servizio che tornavano dalle prime linee, gruppi di profughi che dovevano raggiungere villaggi alquanto lontani. La circostanza era troppo propizia per degli aviatori tedeschi. Fu, di colpo, un diluviare di bombe. Per venti minuti abbiamo sentito sul nostro capo il fischio delle granate. In noi la commozione era superata dall'interessante spettacolo e più che la paura era in noi la curiosità. Già avvenivano disastri e morti. A venti passi da me due zuavi che guidavano dei cavalli, caddero, uccisi, nel fango. Più lontano un « camion » sventrato cadeva sfasciato sul limitare del fossato. Ma tutto ad un tratto, nel più forte della tormenta qualcuno mostrò, in tempo, uno spettacolo inatteso... Due velivoli, nell'alto cielo, si rincorrevano in modo fantastico. Erano altissimi : parevano, a volte due punti : a volte scomparivano nell'aere. Comprendemmo subito che si trattava di un duello spaventoso: vivevamo il dramma aereo nel suo tragico orrore. Vedevamo il falco e vedevamo lo sparviero. Quale era, quale era l'uccello di Francia? Come avremmo voluto in quell'istante avere occhi cosi acuti per vedere di che colore fosse il guidone delle due pacchine aeree combattenti. « La lotta — continua il, corrispondente — era ammirabile, grandiosa. Contemplavamo due velivoli sperduti nell'azzurro che si inseguivano in una corsa folle, l'uno tuffandosi improvvisamente nelle nubi, fendendole con violenza tremenda e l'altro superandolo in una gara d'ira. Lo stesso movimento di discesa e avanzata era instantaneo. Si sarebbe detto che uno stesso comando dirigesse i due areoplani. Mi pareva di assistere al classico volo nuziale delle api del miele, descritto da Maurizio Maeterlink: il calabrone nero stringeva dn vicino la regina dell'alveare nell'immensità dell'azzurro. Ma quale era il velivolo tedesco? Quale era il nostro velivolo? Un senso di oppressione dominava tutti i soldati, lungo la via. I «camions» e i carri si erano fermati e tutti volevano assistere al prodigioso spettacolo. Incomincia, tra le truppe un vociar di commenti, di auguri, di apprezzamenti. « E' il tedesco?... No è il francese che dà la caccia!... Ma chi è?... No è il tedesco! » Improvvisamente abbiamo veduto uno dei due areoplani abbassarsi in un volo meno rapido e l'altro alzarsi, in uno scatto verso l'azzurro del cielo come un'aquila vittoriosa che ha ucciso la vittima... Lo sparviero cadeva, ferito, ma lun gi da noi. Ma chi è caduto? Il francese?... Il tedesco?... Fu un attimo. Vedemmo il velivolo abbassarsi fra gli alti alberi della foresta di S... ormai stremato. Più tardi apprendemmo la gioconda verità, il vittorioso epilogo di quella lotta nel cielo. Il vincitore è dei nostri. L'ufficiale aviatore Navarre avevo abbattuto il quinto apparecchio nemi co. Noi ci siamo addormentati felici quella sera, sulla paglia, a S... ». gzpeènoracsvVlslerlWud L'annuncio ufficiale della guerra austro - portoghese Basilea, la, notte. Si ha da Vienna questo comunicato ufficiale: «Essendo sopraggiunte- lo stato di guerra tra l'Impero tedesco e il Portogallo, il ministro austro-ungarico a Lisbona ricevette l'istruzione di domandare i suoi passaporti al Governo della Repubblica portoghese e di lasciare il paese con. il personale della Legazione. Al medesimo tempo l'incaricato d'affari del Portogallo a Vienna ricevette il suo passaporto ».

Persone citate: Basler, Kaiser, Maurizio Maeterlink, Navarre, René Dubreuil, Verdun