Inizio di fase decisiva?

Inizio di fase decisiva? Inizio di fase decisiva? (Servizio sveciale della Stampa). u — e e a à à o i e i d o i i a o o ¬ pario,!, 15, ore 11,10. La tregua era stata, questa volta, pili lunga delle precedenti; è durata settàntadue ore; ma l'azione della fanteria riaperta ieri non appare cosi importante da permettere di affermare cale doricamente l'inizio di una nuova fase della battaglia. incordiamo: la prima fase, tra il 20 e il 26 febbraio, fu caratterizzata dai ripiegamc.iiti francesi al centro e al fianco destro sul teatro attuale, sopra un massimo di sci chilometri; -la seconda fase fu di resistenza dei difensori di Verdun, manifestatasi così robusta da arrestare lo slancio degli assalitori che fecero lievi guadagni, accompagnati dall'estensione della lotta al le ali e sulla riva sinistra della Mosa. La nuova azione, se veramente è cominciata ieri, non rappresenta forse lo sforzo - supremo? Due ore e mezza di lotta Era stata preparata nella mattinata da una pioggia di proiettili da 220 sitilo stretto spazio compreso tra Bethincourt e Cumières, circa tre chilometri. La posizione consiste in un altipiano di circa 220 metri di altezza, con un perimetro di sedici chilòmetri. Dal lato nord il ruscello di Forges lo bagna alle falde; ad occidente v'è la vallata profonda di Chattancourt; ad oriente scorre la Mosi. Valtipiano si rialza verso nord eH in una specie -di promontorio coperto dai boschi di Cumières e Corbeaux. Quivi appunto i tedeschi si trovavano. Al centro dell'altipiano si trova una specie di protuberanza, che forma due colline della superficie dì 1500 metri: la più élta,cima, circa 300 metri, è quella di Mort Homme. Questa rappresenta una specie di isolotto, ec celiente josizione per Vartiglieria; ma non costituisce in alcun modo una linea continua su cui sia possibile contare per una seria difesa. La linea-molto più adatta, sicuramente, alla resistenza, è quella che le sta dietro alla distanza di tre chilometri, formante un anfiteatro di colline varianti da 275 a 300 metri, dall'alto delle quali è possibile pigliar sotto i fuochi incrociati le strade da cui po trebberò avanzare i tedeschi. Il nemico solo potrebbe accedervi traversando vallate prò fonde olire duecento mètri e donde dovrebbe uscire scalando, sotto il fuoco dell'artiglieria, pianori nudi o chine scoscese. L'attacco è cominciato alle ore sedici battaglioni compatti, ed era terminato alle ore diciotto, e mezzo. Il risultalo-, due punti delle trincee conquistate tra Bethincourt le prime chine di Mort Homme, ad ottocento metri a sud-est del villaggio di Bethincourt 1/ultima fase? Il numero 'di proietti di grosso calibro ca duti sulle creste a nord di Verdun, presso Bras, e a sud dell'altura del Poivre e del forte di Vaux, permette di supporre che la battaglia di fanteria ripiglierà anche da quella parte. Il critico del Gaulois afferma anzi che il nuovo piano tedesco consista nello scatenare un attacco violento alle ali : Mort Homme ad occidente, Vaux ad oriente, per costringere francesi a ripiegare, scovrendo il centro dell'azione, a Vacherauville-Douaumont, su cui il nemico porterebbe je sue massime forze. Tra poco sapremo la realtà di questi disegni. Il corrispondente del Daily Mail pensa chi* si tratti veramente dell'ultima fase della campagna contro Verdun. Egli scrive- « E' notevole il fatto che il bombardamento furioso dell'artiglieria tedesca, che ieri preluse all'attacco della fanteria, abbia lasciati tranquilli Douaumont e Vaux, che secondo la stampa tedesca erano la chiave di Verdun. Forse, le batterie pesanti tedesche puniate sulla riva opposta del fiume contro ì due villaggi, sono così logorale che non possono più servire ». Lo stesso corrispondente assicura che gli ufficiali dello Stato Maggiore traggono la conclusione che lo sforzo dei tedeschi ricestirà ora un carattere di violenza e di furia senza precedenti: le supreme risorse di uomini e anche i supremi mezzi di artiglieria vi saranno adoperati. La eertezza di Petain L'alto spirito détte (ruppe di difesa risulta confermato dalle dichiarazioni dei due deputati Laureine, ex ■ sottosegretario alla lustra, * Pel*, retato» del bilancio dell* gdCtddcdhdsgass n 0 i o a i e a e e e e o : guerra, inviali a Verdun dàlia Commissione dell'Esercito per ispezionare i servizi di riornimento. Essi sono tornati ierscra. La Commissione era stala impressionata da certe indicazioni fornitele sulla molteplicità delle linee strategiche stabilite dai tedeschi dietro il fronte di Verdun. Si sa che i tedechi dispongono di quattordici ferrovie, di ni undici costruite di sana pianta negli ulimi mesi. Il paragone coi mezzi di trasporlo francasi aveva indotto a credere a difficoltà gra- <;i incontrale dai difensori di. Verdun, poihè una unica ferrovia era a disposizione del Comando della difesa. I parlamentari hanno potuto constatare che il rifornimento della piazzaforte funziona in modo irreprensibile, particolarmente per le munizioni, grazie allo straordinario sviluppo dei servizi a trazione automobile. Riferivano anche queste parole delle loro dal generale Pétain: « Ho ora lo spirito libero -, ho la certezza del successo finale! ». Clemenceau, aderendo ai concetti esposto da Repington, afferma la sua convinzione in un'altra offensiva tedesca sul fronte occidentale per attirare grosse forze francesi altrove. «La questione è connessa alla constatazione del numero delle divisioni tedesche di riserva restanti. Il Repington affermava che nel maggio del 1915, in occasione del loro grande attacco contro i russi, i tedeschi di s^onevano di novanta divisioni sul fronte occidentale-, ne hanno attualmente, sullo stesso fronte, centodiciotto. Il nemico ha potuto dunque lanciare venticinque divisioni contro Verdun senza scuotere la robustezza delle linee su tutto il resto del fronte. I tattici tedeschi non hanno l'abitudine di attaccare con venticinque divisioni lasciandone novantatre inerti. E come riserve è possibile che dispongano ancora di venti divisioni intatte. Queste non bastano ad un altro serio tentativo di sfonda mento-, s.e vogliono attaccare in Champa gne o in altro settore, i tedeschi dovranno sguarnire le loro linee per avere una massa offensiva più importante ». Mancato concorso austriaco Il generale Verraux si domanda perchè, piuttosto, il Comando francese indugia ancora a fare un tentativo di offensiva propria -, n numero, la portala e la potenza dei cannotti, l'ardore delle truppe, dovrebbero consigliarlo ora. Il colonnello Rousset nella Libertà scrive : « si afferma che prima di decidersi per. la terza offensiva, che sta cominciando, il Kaiser aveva pensato di concentrare intorno a Verdun truppe austriache; ma gli italiani, che hanno fatto nuovi progressi sul Carso, trattengono buon numero di divisioni austriache che si erano già concentrate a ihnsbruck, pronte a p^irtirc per la Francia. Inoltre l'avanzata russa in Armenia costringe i turchi a impiegare tutte le loro forze alla difesa del proprio territorio. Si annunzia pure che la maggioranza delle truppe di Tracia, di Smirne, delle coste del Mar di Marmarci, dell'Asia Minore furono inviate in fretta ad Angora, dove però arriveranno troppo tardi. Cosi il Kaiser può soltanto disporre dei propri, battaglioni già terribilmente provati ». Scrittore decapitato dalla mitraglia Vn altro scrittore caduto è Emilio Clérmont. Era fra t pili giovani romanzieri a cui l'attribuzione del premio della letteratura deli Accademia di Francia, tre anni or sono, diede raiùda fama. Egli aveva tendenze spiritualiste. E' caduto il 5 marzo. Un attacco del nemico era annunziato. Sollevatosi oltre il parapetto per sorvegliare le mosse avversarie, egli ebbe la testa spiccata da un proiettile. ' Reim* continua ad essere provata. Domenica nel pomeriggio una cinquantina di proietti da 105 e da 150 sono caduti. Due case contenenti numerosi abitanti furono distrut te. Gli abitanti, furono solo feriti. L'Edio de Paris pubblica che il ministro della guerra continua ad essere infermo e si trova nella imjtossibilità assoluta di esentare la sua alta funzione. D. RU880. bdzsccdp li iti. Pillilo Dir l'Ilìlii Parlai, 15, mattino. Il generale Porro è ripartito per l'Italia, accompagnato dal colonnello Albrici e dal tenente Sorniani Si trovavano alla stazione di Lione a salutarlo gli addetti militare o navale italiani e parecchi ufficiali italiani I e francasi, (Ag. Stefani), 1 Il terzo atto Parigi, 15, sera. Dopo tre interi giorni di sosta, l'offensiva dinanzi a Verdun riprese ieri con raddoppiata violenza. E' questo il terzo atto della battaglia che comincia, come si prevedeva dall'azione dell'artiglieria. Ieri lutto lo sforzo del nemico si portò ad ovest della Mosa sul nostro fronte stretto da quattro a cinque chilometri, che lungo la strada va da Bethincourt a Cumières, passando dinanzi a Mori Hom.me. Questa altura, che domina lo sbocco di Bethincourt, piccolo villaggio- in posizione profonda, e che domina sulla riva siilitra. del ruscello Forges, costituisce il pernio della nostra linea di resistenza, in questo settore. La conquista di tale posiione sngolarmcnte minacciosa doveva dunque tentare l'ambizione della tattica tedesca. Essa cerca attualmente di riuscirvi, ma invano. Il bombardamento preventivo con granate di grosso calibro infuriò dunque fin dal mattino tra Bethincourt e Cumières; poi si sviluppò un violentissimo attacco di fanteria. Nel pomerìggio i tedeschi presero piede in due punti delle nostre trincee tra Bethincourt e Mort Homme, appena distanti l'uno dall'altro ottanta metri. L'azione continua del resto su questo punto, ed è verosimile che a quest'ora i tedeschi siano slati scacciati da contrattacchi. Sull'insieme del fronte gli assalitori furono respinti con gravi perdite. Ad est della Mosa e nella Woevre, le azioni di artiglieria furono attivissime ma destinale soltanto a tenerci impegnati e ad immobilizzare le nostre truppe. L'avversario pel momento abbandona la riva destra ove i suoi assalti sul fronte della Còte du Poivre, Douaumont e Vaux fallirono in sanguinose ecatombi. Insomma la giornata fu soddisfa cente poiché i tedeschi non realizzarono alcun progresso dinanzi a Verdun. Attendiamo con fiducia che l'equilibrio delle forze, dopo essersi stabilito a nostro vantaggio, venga distrutto a detrimento dell'avversario che spende le sue forze senza contare. {Agenzia Stefani).