La battaglia fluttuante

La battaglia fluttuante La battaglia fluttuante (Servizio speciale Parigi, 12, ore 10,25. \ oi Dal 25 febbraio, da quando cioè H. generale Petain. *jrese la direzione delle operazioni a Verdun sino ad og*gi, il bilancio della battaglia si 'riassume ih due parole -, semplici fluttuazioni. Air ovest della Mosa i franccH son sempre sulla linea MalancourtCresta di Bethincourl-Cumicres. Ad oriente sono sempre sulla lìnea dell'altipiano di Douaumont-ViUaggio e forte dì Vaux, Gustavo Hervé impiega il suo linguaggio elementare per calmare certi nevrastenici a proposito di questo onàeggiare"della lotta. '« Perchè? — si domanda. — Perch'i) sulle no. stre posizioni, schiacciate dai proiettili nemici, il nostro Stato Maggiore, lascia un numero infimo di uomini esponendone il menu possibile al fuoco dell'artiglieria avversaria. Le riserve Sono dietro, più spesso i nostri uomini, malìjtado il loro piccolo numero,, resistono vittoriosamente e fanno macello dei nemici, talmente con le armi moderne... E' facile ad un nonio; risoluto, in una posizione alquanto riparata, resistere a dieci uomini avanzanti contro di lui coni patti e. allo scoperto. Quando il nemico preme troppo ed avanza, basta fare accorrere le riserve e farle uscire dai rifugi per arrestare l'assalitore. Ma vi sono incidenti-, talora un fuoco di sbarramento del. nemico che impedisce alle riserve di avanzare; talora le riserve sono tenute troppo lontano giungono tardi. Cosi, si spiccano i lievi guadagni ottenuti dal. nemicò su certi punti dalla sua sosta innanzi a Douaumont del 26 febbraio, A qual prezzo?'E' già nolo. Con l'andatura con cui-si va, iinemico può, se si ostina, perdere 500.000 o 600.000 uomini; tutto ciò che vorrà, insomma, ' senza giungere fino a Verdun. Quando esso non avrà più uomini da far massacrare, si fermerà; e quel giorno l'universo intero'e lo stesso popolo tedesco, malgrado il suo candore, sapranno che militarmente la Germania i battuta ». • Dopo 21 giorni di lotta Il maggiore Dccivrieux ricorda la frase del Kaiser che'avrebbe dello:« Sacrificherò 200.000 uomini, ma avrò Verdun!». .' «Dopo ventun giorno il conto della spesa imperiale deve essere chiuso!- La-tattica di Pctain è chiara-, logorare la Germania nella gigantesca battaglia Attuale, sopprimere il maggior numero di uomini possibile, costringerla a buttare, a spendere il maggior numero ai munizioni; esaurirla in tutti l modi sino al giorno in cui si dichiarerà costretta ad arrestarsi definitivamente vinta. ■a Sembra certo, ìcrive il Journal, che dal lato francese la difesa 'venne condotta con notevole economia di effettivi. Questa, economia è il principio fondamentale della tattica difensiva. Essa ìia per effetto inevitabile, uno spostamento progressivo, nell'equilibrio che, ad un dato momento, riduce l'assalitore stracco e lo obbliga a sua volta a difendersi. Dopo tre settimane dì combattimenti furiosi, attendiamo ora il momento in cui la bilancia incomincerà a inclinare ». Il colonnello Rousset crede ancora che il nemico obbedisca alla concezione dell'accerchiamento delle ali francesi e aspetta anche, come prossime^ azioni di fanteria nella Woevre. Il cannoneggiamento che continua- ad Eix, a Moulainville e da quella parte, indicherebbe che il nemico si dispone a lanciare un assalto in correlazione con quel, li ripetuti contro Vaux. Penserebbe così a costringere il Comando francese ad estcndersi a destra, sguarnendo il settore occidentale. Tale non è invece l'opinione del generale Bertaux, il quale scrive-, « Malgrado un can noneggiamenlo più intenso nella Woevre, non credo ad un attacco contro le alture degli Hau's de Meuse. Non vi-credo perchè se sui fronti degli attacchi attuali le posizioni dei due avversari sono quasi equivalenti, di versa è la situazióne agli Hauts de Meuse ove il terreno che il nemico dovrebbe Ojocu\-pare per attaccare è per lui estremamente sfavorevole. Tuttavia, conclude, non è impossibile che la follia e la rabbia tedesca commettano questo errore, In conclusione le possibilità di sorprese sul fronte della lotta attuale non sono esaurite ancora ». Tragiche narrazióni . Gli interrogatori dei tedeschi fatti prigionieri, coperti di fango argilloso, a Verdun, stdfdtlvtpmepnpslcp detta Slamila). offrono ancora clementi pittoreschi, lersera sette di essi erano riuniti all'uffìzio dell'interprete francese in una stazione nei pressi di Parigi. Erano giunti, sotto Verdun il. 17 febbraio quasi lutti rial fronte serbo.'» Quando giungemmo nella zona destinata, alla bat, taglia, raccontò uno Irà cS,si, un capitano, l'artiglieria era già tutta concentrata. Dovemmo, per arrivare al posto assegnatoci, traversare parecchie linee di cannoni. Da principio la vostra, artiglieria rispose debolmente e noi ne traemmo grande speranza eravamo persuasi che nessuna vita umana poteva sussistere sino all'estrema portata dei nostri cannoni. Provammo uh terribile stupore quando; partili all'assalto, fummo arre stati, schiacciati anzi dal fuoco terribile delle mitragliatrici. Bisognò andare a riformar ci. dietro le nostre compagnie decimate. Comprendemmo allora'che il nostro compito sarebbe stato difficile «71 25 febbraio eravamo di nuovo in prima linea per prendere Douaumont. L'artiglieria francese, tuonava ora quanto la nostra. I mastri effettivi erano stali completati con giovani soldati. Partimmo correndo a testa bassa. . Ehbimo un grande entusiasmo quando ci vedemmo giunti a mezzo dettaltura. Avevamo la vittoria tn pugno! I vostri cacciatori si lanciarono; fu. orribile! Quelli che vollero resistere vulnero inchiodati al posto... Ripiegammo con la sensazione che vi sareste limitati a difendervi. tcL'ind-nmani il colonnello mi spedi con una pattuglia di esplorazione. Partimmo a mezzanotte, -Quale lugubre passeggiata! Dovevamo di continuo scavalcare cadaveri di compagni. Il suolo ne era coperto, il terreno era tutto impregnato di sangue... Poi fummo sorpresi, catturati... ». Vn altro prigioniero, un artigliere, ha narrato-: « Le disposizioni erano-state prese perchè tutta l'artiglieria avanzasse di conserva come un solo Hocco,' come una immensa macchina schiacciante tutto. Le munizioni formavano vere montagne nei luoghi, a tempo preparali. Vi erano tutti i generi di proiettili asfissianti, incendiari, esplosivi. La conscgita era di tirare sino all'ultimo proiettile senza arrestarsi. A poco a poco i. proiettili francesi cominciarono, a piovere. Bisognò allora disperdere le batterie per evitare una rapida distruzione. Il rifornimento delle munizioni ne fu disorganizzato: Poi la fanteria incontrò una resistenza accanita. Il piano era tutto sconvolto, quindi dovemmo preparare, 'sostenere' e proteggere gli attacchi separati dei reggimenti ». D. R. f.'f 7 .Km.

Persone citate: D. R., Kaiser, Petain, Rousset, Verdun

Luoghi citati: Eix, Germania, Parigi, Verdun