La tragica lotta a Bethincourt e a Vaux

La tragica lotta a Bethincourt e a Vaux La tragica lotta a Bethincourt e a Vaux (Servizio speciale della Stampa). PARIGI, 10, ore 11,30. Non sembra ancora che la Germania possa sperare a Verdun in una vittoria capace di pesare sulla bilancia del suo destino. Malgrado che i successi francesi e gli scacchi tedeschi registrati dai comunicati abbiano carattere di azioni particolari, è visibile, secondo alcuni, che l'offensiva nemica non ha più la sua forza iniziale. I tedeschi non sono nemmeno più sicuri di tradurre in realtà il loro programma minimo, consistente nel rettificare il fronte occidentale sulla Mosa, spingendo le linee loro dell'ala destra al livello di quelle del centro e della loro ala sinistra. 20.000 uomini contro Bethincourt L'Ecno de Paris osserva che una offensiva che riesce dovrebbe guadagnare di velocità man mano che progredisce ; ora, quella degli eserciti del Kronprinz trova sempre una maggiore resistenza e non le rimane che restare sul posto. Cerio l'artiglieria tedesca continua a scatenare le sue tempeste, ma quella francese risponde in moda sempre più adeguato. I fanti imperiali continuano a precipitarsi con furore, come ieri ancora, tra Douaumont e Vaux, ma lo slancio è infranto da una resistenza, la cui robustezza si fa sempre più sensibile alle folle lontane. " Erano non meno di 20.000 uomini gli effettivi lanciati ieri due volte contro Bethincourt e le vicine posizioni francesi. Bethincourt, sul fiumicello Forges, alle falde delle posizioni tedesche, forma oggi un saliente a nord della linea francese, piegante ai due lati sud ed est verso l'altura dell'Oie, e a sud-ovest verso Malancourt. L'attacco tedesco si produceva quindi in condizioni topografiche favorevoli. Posto sopra un terreno, che si apre ad arco di cerchio, il nemico poteva dirigere contro la punta avanzata francese attacchi concentrici, terribilmente efficaci, adoperando i maggiori fuochi e spiegando gli uomini in numero molto superiore ai difensori. In realtà, ì tedeschi attaccarono da tre lati e nella proporzione di tre contro due. Ma sapete con quale risultato. L'attacco a Vaux più ardente fu l'assalto tra Douaumont e Vaux. All'alba parecchi Corpi d'armata si trovavano pronti a pigliare a qualunque costo le posizioni del centro francese e a costringerlo a ritirarsi dietro Douaumont e l'altura di Poivre. Presso il villaggio di Vaux tre o quattro volle sono tornati alla carica, decimati dal tiro di sbarramento dei cannoni di tutti i calibri. Lo. giornata fu eccellente, dicono i reduci, i quali affermano pure che le perdi le tedesche furono almeno uguali, ieri, a quelle del 26 febbraio. I combattimenti continuavano qua e là al cadere della notte senza probabilità di esito diverso. Certo, tutti questi attacchi, malgrado la violenza, mancano di un carattere comune a quelli precedenti ordinariamente una de. cisione. perciò, il critico del Journal si domanda: «Preparano ancora un attacco decisivo, ovvero vogliono soltanto far du rare la battaglia in maniera da dissimula re al pubblico tedesco il terribile insuccesso del 26 febbraio?». L'estensione della battaglia sembra naturale al critico del Gaulois, che scorge già l'indizio di una evoluzione della lotta verso le Argonne, ove i cannoni francesi dirigono il loro tiro contro i convogli tedeschi, sempre più numerosi. Ma è il solo a crederlo La maggioranza pensa che troppe ragioni politiche e militari impegnano i tedeschi ad intensificare piuttosto gli attacchi sotto VerdunK a trascinarvi un'altra massa al macello. Le perdite comunicate ai dopatati lersera la Commissione dell'esercito della Camera ha sentito il rapporto sulle perdite francesi presentato dal rappresentante del ministro della guerra. Una naturale riserva mi vieta di rivelarvi la cifra. Si sa che quelle tedesche, senza calcolare le ultime quattro giornate, sono superiori ai 125.000 uomini. Quelle francesi, compresi i prigionieri, sono infinitamente inferiori. Ancora una volta, risulta provato che nelle battaglie della guerra attuale, l'assalitore lanciato all'assalto di posizioni ben difese, soffre sproporzionatamente di più. Un'altra verità emerge : l'ultima parola resta alla fanteria; Nel bosco di Caures, come a Herbebois, i fanti francesi han mantenuto le posizioni sotto il fuoco infernale e solo ripiegarono innanzi al movimento accerchiante della fanteria nemica. Tutte posizioni assalite ieri erano state spazzate dai mortai tedeschi ; tuttavia i difensori resistettero. L'artiglieria è veramente efficace solo contro un avversario che ne manchi completamente. Era forse il caso dei russi nella scorsa estate; non è il caso d'oggi a Verdun, l capi tedeschi vantavano ai loro uomini che l'artiglieria avrebbe loro spianata la via sino al termine; si erano ingannati. 0. R offa** - - •^vflT>.r >*■" Taucon : JoHaurnonty) Samogneux^ .MB japsf -HiRBBBOiS t •::-ì£-..---n— m f.CHSUMt; tot RI il!

Luoghi citati: Germania, Parigi, Vaux, Verdun