Un importante processo per frode nelle forniture a Firenze 2 commercianti e 3 ufficiali imputati

Un importante processo per frode nelle forniture a Firenze 2 commercianti e 3 ufficiali imputatiUn importante processo per frode nelle forniture a Firenze 2 commercianti e 3 ufficiali imputati Flrenza, 8, notte. Stamane, al Tribunale .Militare si a iniziato uu processo per frodi nelle forniture militari in cui sono imputati Orvieto Dante, commerciante; D'Amico Francesco, rappresentante di commercio; Rodelmacher cav. Ettore, maggiore commissario; Ciani dottor Enrico, sottotenente comiSsario: Bosingo Ferdinando, sottotenente di cavalleria. L'Orvieto ed il D'Amico sono imputati di aver consegnato all'immlnistrazlone militare circa diecimila scia'li da servire, come coperte da campo, diversi per foggia, qualità, composizione, peso e va lorc a quelli pattuiti con la Commissione dì incetta, che con c-ssi. e specialmente con l'Orvieto, ne Contrattò l'acquisto, arrecando aU'anuninistrazione stessa un danno valutato in lire centomila circa data la inservibilità di detta merce. I tre ufficiali sono chiamati a rispondere dll complicità, perchè, incaricati di provvisioni per conto di un servizio nidi-tare in tempo di guerra, facevano mancare tale servizio per negligenza. Il fatto che ha dato origine al processo è il seguente: 11 Ministero della Guerra, per far fronte ai bisogni dell'esercito mobilitato e costituire un conveniente deposito di scorta, per la necessità di aumentare la dotazione dalle truppe che si trovavano "in alta montagna e frontoggiare gli ingenti bisogni dei periodo invernale, ordinò una larga incotta di tutte quelle coperte di commercio, le quali, pur non essendo del tipo -regolamentare da campo e da casermaggio, avessero i requisiti per gli usi indicati. Alla sede di questo Comando di Corpo d'Armata l'incetta fu affidata a tre Commissioni, una delle quali era composta del maggiore Rodelmacher. del sottotenente commissario Ciani, del sottotenente di cavalleria Bosingo. la quale contrariamente all'operato delle altre Commissioni, esegui la incetta presso un solo commerciante. Francesco D'Amico, dal quale acquistò im. quattro partite 46.297 coperto per l'ammontane di L. 565-427, oltre ad un'altra precedente partita, che non è in discussione nell'attuale processo, per l'importo di L. 256 mila. L'Intendenza della.... Annata nel settembre del 1915 riceveva dal magazzino di Firenze 350 mila coperte, che fornì al Comando dell'ottavo-Corpo mobilitato. Quest'ultimo constatò subito che circa diecimila di queste pretese coperte tiltro non erano che scialli, i quali non potevano essere usati per dimensioni, qualità e composizione, come seconda coperta da campo. S» trattava di scialli e sol alletti di cotone misto ad una minima percentuale di lana debole e leggera: perciò queste diecimila coperte furono restituite al Ministero, il quale, a sua volta, le Inviò per una buona parte al Comando del Corpo d'Armata di Firenze con l'incarico di accertare le eventuaM responsabilità. Si iniziò l'istruttoria: contro i tre ufficiali della Commissione si elevò l'accusa di inecrlirenza, contro il D'Amico si elevò l'accusa di frodi in forniture militari. In quale accusa fu -estesa, al Dante Orvieto. <il minte rifililo il diretto provveditore delle coperte incettate dalla sunnominata Commissione. Dall'alto di accusa si rileva come il D'Amico st difende asserendo di non aver avuto alcuna ingerenza nella vendita delle coperte, che in fatta dal Dante Orvieto, di cui era semplicemente un procuratore, ed ha solo ammesso che, da lui richiesto, acconsenti che la fattura delle merci venduta fosse fatta a suo nome. L'Orvieto ha convenuto pienamente nelle dichiarazioni del D'Amico, ma si è protestato innocente dicendo che gli scialli forniti erano di buona qualità o quelli restituiti non potevano attribuirsi alla sua partita. Il Tribunale è presieduto dal maggior generale comm. Del Re ; sono giudici due maggiori generali, il comm. Di Gennaro ed il commendatore Albera, e. quattro c-olcuneili. ' La difesa solleva un incidente per la costituzione della parte civile, ma il Tribunale emette una- ordinanza largamente motivata con la quale respinge l'istanza ed ammette l'amministrazione militare a costituirsi parto civile. Si procede, quindi, all'interrogatorio degli imputati. Dante Orvieto, dice: — Dopo la chiusura delle borse, essendo cessato il' mio lavo.ro, mi detti attorno per comprare partite di tessuti, flanelle, articoli por la stagione invernale, che immagazzinai. Un giorno trovai la Commissione d'incetta che si era recata presso un mio fornitore per esaminare dei « plaids » clie aveva già stabilito di comprare. La Commissiono decise di 'acquistare questi « plaids » ; orano tutti di buona qualità, ma, comunque, trattandosi di requisizione, non detti alcuna garanzia. L'imputato continua sostenendo di aver consegnata merco di ottima qualità. f.'-egue l'interrogatorio dei D'.Amico, che così depone: — Sono stato completamento estraneo a questo affare. Soltanto alla metà di agosto venne l'Orvieto a dirmi che. dovendo assen tarsi aveva venduto a nome mio della merce e perchè no riscuotessi il denaro aveva anche a nome mio intestato il mandato. Con quosla non sono stato mai socio nelle operazioni di affari coll'Orvieto, non ho mai venduto una coperta, non ho mai veduto un solo conti-at to, non ho mai nemmeno veduto i componenti la Commissione di incetta. Soltanto, l'Orvieto mi richiese una piccola sovvenzione per il suo commercio, elio gli feci, ma delle suo operazioni mai seppi nulla- Presidente: — A quanto ascondo la vostra sovvenzione? Accusato: — A circa 25 mila lire. Ero prò curatore dell'Orvieto ed avevo di lui massima fiducia. Il maggiore Rodelmacher spiega corno fu incaricato del servizio iu uno stabilimento di riserva e come da questo passò'a! magazzino centrale coadiuvato dal maggiore Gatti. Venuta la dichiarazioni' di guerra il Ministero della Guerra dette ordine di fare gli acquisti per la dotazione delle coperte di tre Corpi d'armata. r Furono nominate tre Commissioni. Non sa potevano fare gli acquisti con grande meticolosità, perdio controllando oggetto per oggetto si sarebbero spesi non giorni, ina mesi interi. Dovetti seguire un criterio di buon senso pratico perche periti non ne avevamo. Intanto avévo osservato elio nel magazzino allo Cascine si confondevano gli oggetti acquistati da una Commissione con quelli acquistati da un'altra. Facemmo rimostranze, ma la deficienza dei locali non permetterà la possibilità di una divisiona di'gìi oggetti; Venuta l'offerta dell'Orvieto por gli scialli, dopo avere, sbrigato il lavoro d'ufficio, ci recammo al magazzino dell'Orvieto: due filari di scialli erano buon: per ampiezza e capacità allo scopo cui erano destinali. Il dispàccio ministeriale sugli acquieti non dava precise norme por l'acquisto ri questi oggetti che dovevano servire come se conda coperta da campo. Ma non tutd dovevano servire per tiuppe operanti in alta montagna. Molti del plaids dovevano essere adoperati dalle truppe di terza e di quarta linea. 1 pittila dell'Orvieto avevano un peso medio, che «embrò sufficiente all'uso por queste truppe, non di alla montagna, e cosi puro parvo conciliente il prezzo, non esagerato in confronto dei prezzi elio correvano. Diversi colli dei ricetrvreuemaò sccuchenmndaL—lfAdlomDrlgtludlndqfltraduppsacnselDp—rigrsdvgntd plaids furono aperti e si fecero degli assaggi, che confermarono della bontà degli acquisti. Non essendo Intera la partita, provvidi che il rimanente fosse portato direttamente alle Cascine, nel magazzino di deposito ». , Il maggiore spiega a questo punto come si rilasciavano le bollette di consegna della merce, dei verbali, delle fatture, i bollettini di introduzione nel magazzino. L'Orvieto, non avendo potuto, per la mancanza di spazio, aprire tutti i colli e .sciogliere gli scialli uno per uno, garantì che gli scialli dei colli non aperti erano conformi agli altri. In confusione, il maggiore Rodelmacher osseiva che, fra tanti acquisti fatti e da diverse Commissioni, non ò possibile attribuire ad un'unica partita gli scialli scadenti. — Se avessi saputo — dice — i dispiaceri a cui andavo incontro, avrei fatto anch'io quello che fecero gli altri; avrei, detto, cioè, che non era possìbile che nella partita mia ci fosso nemmeno uno di quegli scialli, e che quindi la merce respinta non poteva essere queha da noi acquistata. Gli altri due ufficiali fanno una deposizione dello stesso genere. Il dibattimento continuerà ancora per qualche giorno.

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