L'azione cresce d'ntensità e d'estensione

L'azione cresce d'ntensità e d'estensione L'azione cresce d'ntensità e d'estensione (Servizio special» della STAMPA) PARIGI, S, ore 11,25. Una nuova fase è cominciala nella battaglia sotto Verdun. Essa deriva ineluttabile dagli insuccessi del piano primitivo dell'alto comando tedesco nelle precedevo, fasi. Dono aver fallito sulla riva destra, il nemico tonta l'operazione dalla riva sinistra. Lo scopo più immediato è questo : mettere la sue lince sulla riva sinistra della Mosa allo slesso livello di quelle conquistate sulla destra. Com!è noto, sulla destro del fiume, i tedeschi sono stati costretti a fermarsi dinanzi all'altura di Paitre: ora esso tenta' di spingersi altrettanto svila sinistra della Mosa, fino al Bois Bourrus c oX forte di Vacherauville. Sin quando non vi sarà pervenuto, le baitene francesi, poste sulla, riva sinistra del fiume, possono dirigere il fuoco sulla fila delle colonne tedesche sulla riva destra. Se il nemico riesce, si troverà sulta riva sinistra del fiume a sci chilomeiridai ponti di. Ycrdu7i, sei chiloinetri dalla sola grande ferrovia, quella Parigi-Verdun, che alimenta il campo trincerato. Sembra che la prima parte del nuovissimo piano si approssimi alla riuscita. Il primo comunicato di ieri annunciava l'occupazióne del villaggio di Forges. Quello seguente avvertiva che i tedeschi sono giunti a Regneville, lungo il fiume e quasi presso la vetta dell'altura dell'Oie. L'ultimo annuncia pure una nuova avanzata ad occidente dell'altura dell'Oie, nel bosco di Corbeaux. L'Humanité crede anzi che Valtura dell'Ole sia già stata occupata, poiché è situala tra la quota 265 caduta ieri e il bosco di Corbeaux, che non poteva sostenersi. Un passaggio stilla Mosa Si osserva che la quota 265 presa dal nemico è un promontorio, battuto su tre lati dela Mosa, e perciò reso più difficile a difendersi, collegato mediante una vallata al resto dei paese. In sostanza, il nemico si è reso padrone del suolo nell'interno della curva della Mosa e possiede una comunicazione relativa tra le due rive del fiume grazie al ponte che collega Regneville e Samogiiéux. E' facile prevedere che i tedeschi ripiglieranno l'altacco frontale al nord quando riuscissero ad ottenere il rinculo francese sino ai tìiogìvi della riva sinistra indicati. E' impossibile anche dissimulare che il loro sforzo aumenta d'intensità e di dimensioni. Certo l'avanzata costa al nemico perdite enormi. Quelle che gli riservano le sue operazioni imminenti sono forse più enormi ancora, per giungere alla linea del Bois Bourrus e del forte di Vacherauville, occorre che le truppe tedesche traversino spianate successive sotto la raffica dei fucili, mitragliatrici e dei cannoni da 75. A qualcuno sembra irrealizzabile. Riusciranno ? E' proprio necessario ripigliare, come fa il Roussci stamattina, la •discussione del valore che iiotrebbe 'avere per le sorti future della guerra la presa stessa di Verdun ? Non lo si creile, Castel, nati e Pclain, che dirigono le operazioni della difesa, rappresentano le supreme garanzie dell'eroismo per un paese. Ad ogni modo, la battaglia riacquista un carattere di violenza disperata. . L'artiglieria pesante ìi divenuta per ì tedeschi — narra un reduce da Forges — quello che era prima l'artiglieria da campagna. I grossi cannoni che erano in batteria in pianura sono divenuti mobilissimi^ dai 105 per finire ai 380. Aggiungete che è accertato l'arrivo continuo di truppe fresche. Quelle che i-corrispondenti da Salonicco segnalano ritirate dai Balcani, ove solo restano J> bulgari, avranno sicuramente preso la via di Verdun. I difensori della riva sinistra della Mosa rJv«4tftiao t°I§* 900* o domani ommai* Generali tedeschi uccisi? Un indizio del nuovo accanimento degli assalitori è questo; ì generali e i capi di reg ghnento, invece dì restare dietro, si mettono alla testa delle colonne attaccanti. Già dopo quello segnalato ieri, atiri due generali te deschi, Von Lutterere, capo di una Divisione d'artiglieria, e un capo di una Divisione bavarese, sono caduti negli ultimi assalti. Indubbiamente la salvezza di Verdun contro tanta furia segnerà la più, bella pagina negli annali della moderna Francia. Il Parlamento, senza nessuna nervosità, segue con particolare impazienza le nuove vicende. Segnaliamo il fatto, poiché il Matin è autorizzato a farlo, che il generale Liauteg, che doveva lasciare Parigi domani e ripigliare le sue funzioni di residente generale al Marocco, ha differito la sua partenza. E1 inutile ricordare i meriti del generale, noto come una delle principali ménti organizzatrici dì cui disponga l'esercito fi'anccse. Ecco qualche commento t » Il ripiegamento delle posizioni francesi avanzate sulla riva sinistra della Mosa costituisce — scrive il Journal des Débats — il raccordamento necessario con le nostre posizioni di ripiego della riva destra. Non era possibile operare che potessimo resistere agli attacchi nemici sopra una punta che essi potevano attaccare dai fronte e tagliare simultaneamente alle radici. Si tratta di sevi, plici pendii che conducono alle posizioni principali. Queste posizioni voi le difenileremo ora. Il loro attacco, se veramente si produce, sarà il reale inizio dell'azione. Il colonnello Rousset crede che l'ultimo episodio sia il preludio di un'azione più generale. Si può credere, — scrive —- che tutte le precauzioni sono state prese per mettere le nostre linee avanzate in grado di resistere con la. stessa energia di quelle ad oriente della Mosa, Proiettili sn Verdun Le ultime notìzie da Verdun dicano che ì tedeschi continuano a bombardare la città, ma sinora i danni sono limitati^ Il tiro nemico è sopratutto diretto alle porte della città. Intorno ad una, costruita dal Yauban,' in cinque minuti caddero avantieri circa trenta obici da }55 e 210. I giornali pubblicano un racconto delgiornalisla americano Roberts circa una visita fatta a Verdun: u Domenica scorsa i tedeschi bombardarono melodicamente le località intorno alle porte, al ponti ed alla stazione di Verdun, cercando di interrompere le comunicazioni. La città è stata sgombrata dalla popolazione civile c dalle truppe. Vi rimangono solamente ì pompieri per domare gli inccndil appiccati dalle granate. Un distaccamento di gendarmi è incaricalo di arrestare i saccheggiatori che si presentassero. Ventiduemila persone, dopo aver chiuso le porte delle loro case, sono partite ordinatamente. La città è poco danneggiala ; soltanto alcune case sono slate colpite dalle granate. Parecchie di. queste son cadute sulla collina ove sorgono la cattedrale e gli stabilimenti religiosi. Presso la cattedrale, l'edificio di un educandato non forma più che un mucchio di rovine ». II Roberts ha visitato puro ì forti della difesa di Verdun, < Sugli Uauls-de-Meuse — scrive — si udiva un forte cannoneggiamento. Centinaia di cannoni erano in azione da ogni parte ; parecchi di essi erano di grosso calibro. Le detonazioni, producevano un continuo fragore. Un ufficiale di artiglieria ha dichiaralo che il primi) giorno del bombardamento, 80 mila granate caddero in sette ore sopra un settore della larghezza di mille metri c dai 500 ai 600 metri di profondila. Tutto ciò che presentava una resistenza fu polverizzato, ma numerose granate non scoppiarlo. 1 tecnici assicurano che ì tedeschi hanno lanciato dai quattro ai <ei milioni di granate. Il terreno preso dal nemico Un ufficiale dello Stato maggiore ha fatto notare che la. differenza tra l'attacco di Verdun e quello della Champagne, è che in quest'ultimo i francesi non risposero praticamente che a tra giorni dal, bombardamento, mentre invece, dinanzi a Verdun hanno risposta senza interruzione con una forza continuamente aumentata. I tedeschi sembrano avere elaborato un piano di attacco secondo il piano usato dai francesi nella Champagne; «Il terreno guadagnato dal tedeschi, è presso a poco eguale a quello guadagnalo dai francesi l'anno scorso in gennaio td in aprile dinanzi a Verdun. La fiducia è assoluta. 1 lievi progressi, realizzati durante ì tre primi giorni di attacco hanno pe-rmesso dì prendere tulle le disposizioni per resistere. Un ufficiale generale ha dichiarato che i tedeschi ebbero, secondo ì calcoli dei superstiti, 80 ?nlla morti». II mondo guarda a Verdun Le fasi c lo svolgimento dell'eroica battaglia di Verdun interessano non solamente il pubblico parigino, che segue con ansia commossa là lotta immane, in cui offre il sangue migliore la gioventù francese, ma quanti — anche oltremare — hanno affetto c riconoscenza per la grande Nazione aggredita. Dall'America del Nord, dall'Argentina e dagli altri Slati del Sud-America giungono ai (riornali continuamente informazioni sulla ansiosa attesa'per le sortì della città, strenuamente difesa. Molti grandi giornali urnericani hanno telegrafato ai fogli parigini, augurando la vittoria dette armi francesi. Un telegramma da Salonicco, di Gaston Charles Richard, al Petit Pa»isien, dice che la battaglia di Verdun preoccupa tutti gli spirUU I giornali vanno a ruba. « C'é — scrive l'inviato speciale del giornale — fra fa popolazione indigena una vera e spontanea ammirazione e una grande simpatia per i nostri soldati; ieri, quando giunse il diffuso comunicato ufficioso sullo svolgimento della battaglia, la popolazione indigena fii ottimamente impressionata, e dimostrò in più modi la sua simpatia per ?ioi Un esempio : ieri l'Alliance ieraelite dava un concerto di beneficenza a profitto delle, sue opere di beneficenza; alla festa assistevano il generale Sarrail, il generale Mahon, e i generali greci Moschopoulos e Zimhakakìs, seguiti da un brillantissimo Stato Maggiore di ufficiali francesi; greci, inglesi e serbi. Tre soldati del Corpo dì spedizione francese, il pianista! Swab, il viQlinista Bentz e il bdritono delPOpera^.Mas'ens, tutti vincitori del Premio del Conservatorio, parteciparono al concerto, ed eseguirono in modo superbo la Marsigliese. Gli artisti erano in tenuta dì gwrra. La sala era affollata. Il pubblico, composto di tutte le personalità della numerosa colonia ebrea e di signore greche, serbe, inglesi, francesi e italiane, improvvisò una grande ovazione agli artisti, prima; ai generali e agli ufficiali dell'Intesa poi, evidentemente commossi L'inno greco fu cantato, alla fine, da un caporale greco, il tenore Persis, e dette occasione a nuore sintomatiche acclamazioni ».. - D. R. j ; ' j Wèst* fflSS 283 Bethìrt :<> j ^mjì» Malancourt) <* * ^rffMQhompneuvip .... o ttàucourt.n. r>. w.&m!mr ° tefrlort:Hbmmi_ t^^srìek ■■■■■ rr..f» Claire !WEviè&-.'., Cùm/eres »N Pierre' / Km sarsi nel settore di attacco venti vomivi per metro contro di loro.