Serenità

SerenitàIo pia adira con gli Inglesi S (Dal nostro inviato speciale in Fiandra) Dal FRONTE'OCCIDENTALE, febbraio, Se li Passe Senza Chiasso Spesso e dove più si fa, Cosi quel del Poco Spasso E' la dove gal si sta. Nel Paese del Frangenti Sod risate, e oiuu al lagna; Ma c'è sempre del lamenti Nel Paese di Cuccagna. Stornello yankee. Dice l'oliavo precetto della Scout Law, la legge dei Boy Scouts : « Uno scout sorride e zufola in faccia a tutte le difficoltà ». E' una legge extra-parlamentare scritta dai padri c dai fratelli maggiori dei ragazzi inglesi di oggi.. Questi padri e,questi fratelli sono adesso l'esercito di Fiandra. Essendo alle prese con varie difficoltà, sorridono e infoiano spésso e volentieri. Tanto più che si tratta di difficoltà di prima classe. Chiunque può farsene un'idea limpida esponendo due dita della propria zucca sul parapetto di queste trincee. Quasi, sempre il mondo è di chi non lo piglia troppo sul tragico. E' ovvio. Pigliandolo troppo sul tragico, non si sorride, e non si, zufola più. Cioè ci si mette in quello stato di grazia nel quale si combinano le peggiori sciocchezze. L'importante è solo di possedere e non smarrire il gusto di giuocar la propria partita nel mondo per il gran gusto di giuo caria. Sorridendo t>. zufolando, si evita di darle un'importanza mostruosa e di condurla su quei piani imponenti che sono !l miglior ricettacolo per la coda del diavolo: e si tien vivo il sano, sereno, evoluto, virile gusto di giuocarla nelle sue fasi immediate, praticamente, carta per carta, come il destino vuole. In questa maniera, si finisce sempre per vincerla; e se ne ricavano dei profitti la cui grandiosità stupisce, perchè non si era mai progettato di realizzarli. Gli inglesi, per esempio, ne han ricavalo un impero mondiale. L'Impero Britannico venne appunto' costmito senza volerlo e senza saperlo da magnifici giuocatori di partile immediate i quali professarono questa filosofia e seguirono questa procedura. Nell'identico spirilo, con. l'identica nozione del da farsi, esso venne via via presidiato, garantito, allargato dal vecchio esercito regolare, quello che - noi doveva scongiurargli una commozione cerehralc sacrificandosi in queste bassure nell'autunno del 914. Era il più filosoficamente gaio esercito che ci fosse. Conoscerà U vasto' mondo a sufficienza per non prenderlo sul serio più di quel che bastasse a tenerlo serrato tra le ginocchia come un cavallo balzano in una cavalcata di piacere. Usava un suo mirabile gergo così pittoresco, iconoclastico e comico, che gli arcadi e i quaccheri di Londra si luravan le orecchie; e c'erano dei riformisti, alla vigilia della guerra, i quali non sognavano più che di riformarlo. Scnonchè, poche settimane (lipoi, l'irriverente masnada incominciava allégramente a farsi ammazzare a beneficio degli arcadi, dei quaccheri e dei riformisti. Ti, pochi mesi più tardi, essa non esisteva quasi più. Alcune migliaia di esemplari sforacchiati ne sopravvivevano al campo, e alcune migliaia di vecchi riservisti grigi in In. ahilterra. Il resto, come dicono qui, era gone West, andato ad Ovest: vn punto cardinale che in Fiandra non ha ritorno. Ma Allah è grande, e i tedeschi non erano riusciti ad uccidere lo spirilo del vecchio esercito sotterrato. Questo spirito sopravviveva carico di. vitalità c di forza d'espansione come una fanfara, I riformisti, con la coda fra le gambe, gli si prosternarono davanti; ed esso prese d'assalto e pervase in un baleno le nuove milizie create a surrogare in decupla misura l'esercito estinto. Fu un processo diretto ed irresistibile. 1 rovesci delle nuove reclute che affluivano verso l'Esercito di Kitchener (alcuni uomini smorti lo chiama.10 in altro modo, ma il monumento non sette accorge) erano militarmente degli ammassi di tallirne. Bisognava sfrondar via questo lai-lime alla svelta, con colpi, rapidi e bene, assestati, di. mano esperta. Si- ricorse 'quasi interamente ai riservisti grigi del vecchio esercito regolare. Essi furono a mossi.. Abbandonarono senza rimpianto manovelle di' trams elettrici, uniformi d'uscierifurgoni di niercanti. Si. armarono di ima giannetta — la perpetua giannetta dei sottufficiali inglesi — e intrapresero il lavoro di sfrondatura. Era la loro rivendicazioneTlUrovarono quel, misto d'oriente e. d'occidente, di plebeo e di signorile ch'era stata la loro giovinezza: il. loro tranquillo fatalismola loro facoltà di adattarsi ad ogni, cosa, iloro allegro « pronti a tulio » d'altri giorniLe piazze d'armi si animarono d'invettive taglienti, di burberità benefiche, di frizzi robusti, di ammiccamenti furbeschi. Delle masse di operai e di studenti, di. commessi e di figli di papà, tutti alquanto convinti di essere evoluti e coscienti, sulle prime torsero ivaso. Poi compresero. Poi assorbirono. Posalparono per la Francia con lo stesso portamento, le stesse espressioni, le stesse spallelo stesso spirito spregiudicato e imperterrito del vecchio esercito scomparso, lasciandosdietro qualche mamma tra scandalizzata e orgogliosa ed un sacco di preziosità ridicole e di presunzioni, sgonfie. Anche per questoadesso, sorridono e zufolano, qui in Fiandra, tra una partenza e l'altra per l'Ovest o per la .camera operatoria. Altrove, questa guerra può essere la findel. mondo-, nelle redazioni dei giornali, nelle sale ari passi perduti, per le piazze. Qunon è che lo show, lo spettacolo, la rappresentazione di gala del, quarlojd'nra. mondiale Finirà anche lei. Meglio se finisse presto ma se durerà ancora, lungamente, Risme!(ìli, scientifici la chiamino pur guerragli umani, che empiono e conducono i ran ghi, la chiamano abitualmente lo show. Itermine copre il lutto, ma è usato anche ad indicare le parti. C'è sempre qualche show locale in corso o in gestazione nell'orbita triti cerala dello spettacolo generale ; un agguato, una dimostrazione, un attacco. Talora non un'uomo si muove ne di qua n<) di làwa arriva dèi metallo sonante. E' soltantuno strafe, un bombardamento : il Gott strale England vestito di buon umore, l'invettiva sciolta in un frizzo. Se lo strafe si verifica « gtrwtfi — «M *M*M 40IIÌM ti obit ogni sera sopra un dato tratto di strada, ogni mattina lungo un dato camminamento — allora gli si dà un nome più specifico. E' il morning hate, l'odio mattutino, oppure e o a è a i ee l , a o . a , l . i l i , o i e e , o e i ! ; l d w a , o . , ti f'evening hate, iodio vespertino. Si può restarne spacciati, naturalmente; ma non deviate di un millimetro il corso di un proiettile omicida chiamandolo con solennità granata da 210 anziché, profanamente. Jack Johnson. Se vi piglia, dicono che siete andato ad Ovest, e buon viaggio a voi; ma nessuno potrebbe risuscitarvi dicendo più drammaticamente che avete esalato l'anima. E in queste frasi e in questi nomignoli, che qui son d'uso comune, l'arguzia resiste anche quando si riferiscono a luoghi di tragedie spaventose Vn villaggio in briciole, tra i cui rimasugli crivellati di proiettili d'ogni calibro si mori su vasta scala, è conosciuto da tulli per Quality Street, il titolo d'una commedia del più idillico tra i drammaturghi inglesi. Quanto al nemico, è molto raro sentirlo chiamare polemicamente Unno (lo chiama cosi, forse, soltanto un capitano d'artiglieria che alla prima battaglia d'Ypres lo ebbe a trecento metri dai suoi pezzi, e non si sa spiegare come potè salvarli) ; meno infrequente udirlo chiamar Boche, alla francese. Ma, in genere, per quasi tutti, il nemico non ù che Fritz. Anche quando fa dei brutti scherzi (qui dicono che talora giuoca a, bussolotti con la bandiera, bianca) non gl'inacidiscono il nome. Resta Fritz, e il castigato e. Fritz. L'altra mattina all'alba, uri Tom-mg che aveva molte ragioni per casìinarlo, e stava, insinuandosi, carponi, nella mezza luce verso una trincee, tedesca con una rispettabile scorta di granate a mano, sentì, il terreno cedergli sotto un ginocchio. Ispezionò il buco. Era lo sfiatatoio d'un sotterraneo nemico. Sotti il buco ronfiava un autore di brutti scherzi. 11. Tommy, facendogli scivolare addosso una granata, non seppe pronunciare nulla di più truce che ; « Hello, Fritz, eccoti da colazione!». Neppure i soldati inglesi sono semidei; e questo loro dono di una serenità cosi spesso sorridente che sembra escludere ogni ansia, sopprimere ogni orgasmo, conferire un animo da veterani a improvvise reclute di ieri, è dovuto solo in. parte al tradizionale training inglese e allo spirito superslite, del vecchio esercito regolare. In parte è dovuto anche alle condizioni in cui essi si battono. Innanzi tutto, si sentono eccezionalmente appoggiati. Il loro paese e le loro case sono al sicuro entro un cerchio di salvezza che rimane inviolabile. E' convenzione che gli uomini, meglio combattano quando la loro terra, e la loro gente siano esposte a un'invasione immediata, o si trovino già violate da un invasore. Si confonde il battersi più rabbiosamente e. disperatamente col battersi meglio. Grandi forze son la rabbia e la disperazione ; ma il senso di sicurezza, il margine di respiro, la lucidità di chi non ha motivo di febbricitare sono forze assai maggiori. Son quelle che in pace muovono le montagne, e in guerra, alla lunga, vincono. L'esercito inglese, le possiede, indubbiamente, per forza di cose, più d'ogni altro. Questi soldati sono immunizzati da ogni febbre. L'Inghilterra e qui a due passi. Ne son fuori, e al tempo stesso collegati con lei così direttamente, da poter quasi conlare i battiti del suo cuore. Sono battiti regolari, pieni, fidenti. Il paese rigurgita ancora di mezzi. Qualunqìie cosa avvenga, qualsiasi rimescolìo volitico maturi nel buio per dopo la guerra, il soldato inglese è ben certo che nessuno oserà levare un dito contro la. pensione che lo Stato assegnerà ai dipendenti di chi cade qui Come la gran, massa dei suoi camerati, egli viene dalle classi povere ; e fin d'ora le persone che dal suo lavoro derivavano il loro pane quotidiano, lo ottengono dall'erario in. misura generosa c stabile. Questo è, e questo sarà. Il soldato inglese, pei suoi, Iva dunque l'animo in pace. Poi, viene lui. Lo Stato, che tratta già alla grande i suoi, non bada a spese per lui. Il suo rancio, il suo equipaggiamento, la sua paga, a petto di quelli d'ogni suo camerata europeo, sono da g~ran signore. Il panno del. suo cappotto, il cuoio del stio cinturarne, la pelle dei suoi pelliccioni, la guttaperca dei suoi stivali da guado, il tessuto del suo impermeabile da frin» cea son composti del materiale migliore che mercati del mondo offrano ad un paese che li ha lutti aperti. Egualmente da gran signori, è l'armamentario. Si vedono affibbiati ardi scudi di questi pezzi da campagna, per .ripori-i i più minuti strumenti d* tiro, delle fonde, delle borsette, degli, astucci di cuoio che non stonerebbero sopra uno dei più costosi automobili da viaggio. Ai fantaccini, adesso, provvedono sbianche un astuccio impermeabile per il fucile. In verità, l'Inghilterra non lesina il carbone alla sua macchina da guerra, e neppure l'olio. La macchina è un soldato ben pasciuto e ben provvisto, il meglio pasciuto e provvisto fra tutti. Egli non si può accasciare facilmente. Il carbone e l'olio gli tengono alta la testa, ben raso il mento, e pulite, appena sia possibile, le scarpe. La macchina, quindi, per molte ore ordinarie del giorno, va da sè, senza che i macchinisti debbano starle addosso tutto il tempo. Ciò risparmia agli ufficiali molti fastidi, e ai soldati il rimasticamento di una parola dimenticata; militarismo. E lascia sopravvivere un'atmosfera clastica, semplice, umana che fa pensare, più che a un. formidabile macchinario di guerra in azione, a un gran tratto di maschia vita quotidiana inglese trasportala in Fiandra sotto una divisa khaki. Tutto questo pel soldato in piedi. S'egli poi pensa che un male o un proiettile può buttarlo giù, sa che una quantità di braccia si tenderanno a soccorrerlo, e faranno tutto il possibile per rimetterlo in gambe, jc un'altra fonte di serenità. Se le. cure organizzate qui iter il. benessere del solatilo in posizione verticale son molte, quelle allestite per il. soccorso del soldato in posizione orizzontale sembrano innumerevoli. Imbattete uu pidlulìo di Croce Rossa dappertutto. Dietro le trincee si stende una fittissima rete di posti di medicazione raccoriati alia Unta iti fimo «m tM portaferiti che corrono su binari di legno riparabili sull'istante quando una granata li tronca. Intieri parchi di ambulanze automobili stanno in attesa poco discosto per ricoverare i colpiti in tutta una gerarchia di ospedali di base, ai quali fanno capo dei treni-ospedale che si danno convegno con delle grandi navi-ospedali che altri treni ospedali attendono sull'altra riva, dovè.,. — « Ma immobilizzate in questo servizio un diluvio di uomini » » — « iVon son troppi. Fruttano. Abbondare nelle cure ai feriti significa rimettere in azione al più presto un più gran numero di fucili. Poi, è anche giusto. E si Hene alto il morale nel ranghì ». „ Restano la monoionia, questo ineluttabile della guerra d'oggi, e l'orrore delle mutU lazioni e della morte. Contro la monotonia e l'orrore, il soldato inglese non è armato soltanto di quei suoi particolari motivi privati che l'hanno spinto ad arruolarsi volontario per nienl'altro che per venirsi a battere (privati, perche non ha piacere che siano discussi in drammatica unzione dai parolai). E' armalo altresì di. lunghe esperienze dirette. In fondo, questa vita che oscilla lenla, regolare, eguale, — salvo qualche giornata d'intensificazione, — tra le trincee taciturne e una cerchia, di villaggi sconsolati, da due a sei giorni di fazione entro le prime e da quattro a dodici di riposo e di esercizi intorno ai secondi, è una combinazione di monotonia e di responsabilità poco dissimile dalla vita industriale su. vasta scala che questi soldati-operai hanno vissuta fino a ieri. Di particolare, non c'è che la morte che arriva dall'alto con un ululato e si espande con un'esplosione. Ma anche la grande vita industriale ha tutti i. giorni dei morti e dei feriti; e non c'è operaio che. non abbia, visto almeno un compagno barcollare e cadere perdendo sangue in qualche officina sacra alle più progredite arti della pace. Pure, non c'è operaio che la vista di un compagno ucciso, mutilato, acciccato o avvelenato accanto a lui, abbia disanimato ver più di cinque minuti, o indotto a cambiar meslie- re. Il supremo comandamento del grande lavoro industriale, per l'operaio che vi si perde dentro come un soldato in, un esercito di milioni e si abitua ad. eseguire degli ordini, di cui non può comprendere la portata e il fine, è questo-, «it has got to be done, deve essere fatto ». Se chiedete a questi forti e sereni soldati inglesi il loro ■ parere sul fango e sul fuoco, sull'oggi e sul domani di questa guerra, di trincee, novanta voUc su cento, quando credono che la. domanda meriti una risposta, si fanno un po' gravi anche loro, e vi rispondono: 'iIt has got to be done». MARCELLO PRATI.

Persone citate: Boche, Fiandra, Gott, Intieri, Jack Johnson

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Londra, Ypres