L'inizio del processo dei colonnelli

L'inizio del processo dei colonnelliL'inizio del processo dei colonnelli e misure di vigilanza intorno al Tribunale di Zurigo — Egli ammette di aver comunicato i bollettini dello Statò Maggiore agli addetti militari tedesco e austriaco — I sospetti del traduttore. (Servizio sveciale della Stampa). e Zurigo, 26, notte. La popolazione di Zurigo si e riversata stamane per le vie inondato da un sole quasi primaverile per recarsi alla consueta opera quotidiana, non per la curiosità di spingersi verso l'edificio ove sta per iniziarsi il processo sul quale volge gli. occhi tutta l'Europa. I-a curiosità, e caduta nelle ultime 24 ore. Non si ridesterà forse che domani mattina alla pubblicazione del giornali. A temperare l'interesse hanno cooperato forso i getti d'acqua diretti contro le poche centinaia di persone che si erano recate a domandare le tessere per assistere al dibattimento o torso anche l'annuncio del grande apparato militare stabilito attorno alla Corte di Assise ove siede U Tribunale della 5.a divisione militare. Qualunque siano le cause la folla 6 tenuta lontana dall'edificio ove si svolgerà il [giudizio. Il Tribunale in istato d'assedio a e e e a ù e e i , à e e e o e o i i e a e i i i n , a e i o iiò a er o, a re ati a ae la ci nL'edificio del Tribunale ò stato intanto trasiorniato ili una ben munita fortezza difesa da una quadruplice fila di baionette. Tutte lo vie circostanti sono puro sbarrate da soldati di fanteria e si notano pure numerosi poliziotti Che dovrebbero eventualmente prevenire una qualsiasi dimostrazione antimilitarista. Il liO.o battaglione dei fucilieri usciva stamane, alle sei, dalla vicina scuola della Klrchenigraben, ove era stato acquartierato « posto davanti all'edificio del Tribunale, con la musica in testa e la bandiera della Confederazione spiegata al mite vento mattutino- Una compagnia di riserva è rimasta presso la scuola. Il comando di tutte le truppe che si trovano nei dintorni dell'edificio è affidato ad un colonnello. Questi provvedimenti militari dovevano necessariamente tenere al largo i) pubblico- Alle 7 e mezzo le persone cosi coraggiose da volere affrontare tanti pericoli per assistere al processo erano parecchie ma non molte e formavano dei capannelli clic discutevano a voce bassa con moderazione di parole i bollettini... della battaglia di Verdun. Coloro che avevano la tessera di presenza, fra cui alcune signore, erano sorvegliati alla porta con un esame accuratissimo dei biglietti e degli altri documenti che avevano con se. Quanto ai giornalisti svizzeri ammessi all'udienza si trovavano in un angolo dell'aula. Le quarantotto sedie erano state l'una accanto all'altra ed innanzi un ampio tavolo. Per fortuna dei colleghi svizzeri la saletta adiacente era stata trasferita in un ufficio telefonico e telegrafico piuttosto comodo. Il servizio telegrafico 6 fatto da soldati del gpnio. Alle 8,10 il silenzio più profondo regnava nell'aula. Entra la Corte e appaiono gli accusati. La Corte e cosi composta: presidente del Tribunale maggiore Emilio Kirshofer. Gli altri sei giudici, come vuole la legge, sono tre ufficiali e tre sott'ufflciali e soldati della 5-a divisione, e cioè il colonnello Filippo Mercier, il dottore in legge maggiore Lodovico Peyer, il maggiore avvocato Giuseppe Albisetti del Ticino, il furiere Bossard di un Cantone fran cese, il furiere Molo ticinese, il caporale trombettiere dott. Schnueriger di un Cantone te desco. Il colonnello Egli è difeso dall'avv. Scherrer (da non confondersi coll'on. Scherrer prima auditore del processo, poi dimissionario perchè indisposto) e il colonnello M. von Wattenswyl dal dott. Corti di- Wintherthour che, ristabilito intervenne all'udienza. > Il presidente comunica per quali ragioni fu assegnato il processo al Tribunale della ó.a divisione ed aggiunge che il processo sarà pubblico per tutte le parti che non compromettono la sicurezza dei paese. Con parole coitesi e patriottiche invita la stampa a tenere conto degli Interessi del paese nello svolgi mento del dibattimentoi I due accusati souo invitati a dare le loro generalità- Sono entrambi presso a poco della stessa età. Entrambi gli alti ufficiali sono di statura media, sono magri, hanno i capelli brizzolati: essi rivelano nella voce, nel gesto, nel portamento la professione militare. Hanno fatto entrambi una carriera rapida e brillante. L'Egli fu nominato tenente nel 1886, a 2a anni era capitano di Stato Maggiore nel 1894. Un anno dopo fu addetto al Comando dello fortificazioni del Gottardo ed allo scoppio della guerra europea ebbe la nomina a sotto capo di Stato Maggiore generale dell'esercito. Nella sua gioventù fu impiegato in un negozio di libraio. Maurizio do Wattenswyl fu nominato tenente di artiglieria nel 1888 anch'egll a 21 anno ;ncl 1909 fu promosso colonnello e nel 1914 fu inviato a comandare la 5.a brigata di fanteria- Dal 19M, dall'epoca della guerra 6 capo del servizio di informazioni dell'esercito. La relazione dell'auditore Si passa alla lettura dell'atto d'accusa dell'auditore Scherrer, che fu poi sostituito dal colonnello Relchsel, cho ha controfirmato l'atto del suo antecessore. La lettura è fatta dal cancelliere. >, Il colonnello eli Stato 'Maggiore Egli, nato il 23 giugno 1866, a Gotzau, Cantone di Zurigo, domicilato a Berna, è accusato: Di aver fatto trasmettere, in qualità di sottOrcapo di Stato Maggiore neutrale dell'esercito federale, verso la metà di febbraio del 1915 sino all'inizio della primavera del 1910. ai due addetti militari di un gruppo di Potenze belligeranti \ rapporti (bollettino del servizio di informazioni dello Stato Maggiore dell'esercito) che si pubblicano quotidianamente, e che, secondo l'ordine del capo delio Stato Maggiore Generale, etano destinati ad una serie di comandanti e di ufficiali esplicitamente designati. «Il colonnello di Stato Maggiore Generale Maurizio von Wattenswyl, nato a Berna, il 17 agosto 1867, domiciliato a Berna, è accusato: Di avere disposto, in assenza del colonnello Egli, delle comunicazioni di tutto od in fiarte dei bollettini militari agli addetti militari di un gruppo d1 Potenze belligeranti, in seguito ad ordini del colonnello Egli. c I colonnelli di .stato Maggiore Generale Egli e von Wattenswyl sono inoltre accusati di avere portato a cognizione di un ad détto militare di uno del gruppi delle Poten ze belligeranti i documenti stranieri, che erano stati scambiati fra Dicasteri stranieri ed loro Governi, e Dicasteri consimili in Isvizzera ed i loro Governi rispettivi, decifrati dal dottor Langie, addetto allo Stato Maggiore. a Questi fatti sono ritenuti come alto favo roggiamente di uno dei belligeranti e come una premeditata trasmissione di notizie di natura militare in favore di una delle Potenze straniere. Sono auche nello stesso tempo, nei riguardi dei bollettini, una lesione dei dovari di servizio in un caso importante. Essi devono quindi essere puniti in conformità dell'art. Lo dell'ordinanza del .Consiglio federale,. riguardante l'applicazione della neutralità svizzera, in data 4 agosto 1914. ed anche in conformila dell'art. 56 dell'ordinanza del Consiglio federale riguardante le disposizioni penali per lo stato di guerra, in data C agosto 1914, ed in conformità degli articoli 69, 70, 7. 13, 15. 30 della legge penale militare del 2>7 agosto 1851 ». La relazione reca la data dei 19 febbraio 1916 e la firma dell'auditore Scherrer. L'auditore che è succeduto allo Scherrer, dott. Beichsel, dice che aderisce pienamente alla relazione del suo predecessore. Chiede però che si cancellino le parole « nei riguardi dei bollettini », nel terzo capo d'accusa e per il secondo. Così l'accusa si estende nella lesione ai doveri di servizio, così per le comunicazioni del bollettino dello Stato Maggiore Generale, come per la comunicazione dei documenti stranieri ad-uno dei troppi delle Potenze belligeranti. EStaprsuSEgra■reziostaunnegamgedoSesevresrittilmnaStgedivecemviil doQnofucecalolotal'FduliPchclenccnnrcinInSdinnsbzScmddgddbqccgdfluvtrtmbnclt o i i a c e o i o e o a n i a l i e a r, r, l n me r a rnriu a rà oe i o a di li o, o e. ni n ia o a di e21 el a a elal to al to o, to to so elri rti lo no el efile 17 o: lo te di to ale ud n rara or o me aze nei ari no Lo arra, la de lo in 30 ». aio er, nte perdi er lemuore doPoL'interrogatorio di Egli Entra, poi il dottor Lungic, crittografo dello Stato Maggiore, il principale accusatore II presidente lo invita a giurare. Gli ricorda ii suo dovere di testimone. Poi lo fa uscire. Si passa all'interrogatorio del colonnello Egli, che subito si alza e parla con voce chia ra e tranquilla. ■Il presidente chiede al colonnello Egli di dare delle. indicazioni sul servizio di informazioni. Egli fa. fra l'interesse dell'uditorio, questa dichiarazione: « Nessun esercito può esistere senza. avere un servizio di informazioni. Questo servizio è necessario in im paese neutrale. Oggi gli spiegamenti di truppe non si fanno necessariamente al di là del contine. Nel 1914 l'esercito germanico si spiegò in territorio belga. Noi dobbiamo tener conto di questa situazione. Senza il .servizio d'informazi.one, correremmo senza trégua V più grandi pericoli. Noi dovremo incominciare col concentrare il nostro esercito in un date punto ed arriveremmo in ritardo. Ciò significherebbe avere speso inutilmente centinaia di milioni. Abbiamo ugualmente grande interesse a sorvegliare lo spionaggio praticato in Isvizzera a danno di altri Stati, giacché In taluni casi esso può rivolgersi anche contro di noi. ---11 servìzio di informazioni deve agire indipendentemente? — domanda il presidente. — SI. Ed è cosa importantissima cho ciò avvenga. Il capo del sei-vizio deve avero una certa indipendenza nella! sua azione. — Questi mezzi sono sempre onesti teoricamente? Ad esempio, voi vedete ih una ferrovia al confino un agente straniero, che lascia il paese portando una borsa contenente dei documenti che sono necessari al vostro paese. Quale aziono svolgereste?. — Per impadronirmi di questi documenti non indietreggerei neppure davanti ad un furto I — Quale fu l'atteggiamento degli imperi centrali nel caso di incidenti di frontiera? — .Fu sempre corteglssimo e benevolo. — Gli addetti militari stranieri potevano recarsi' direttamente alla sede del Comando dello State Maggiore? — No! Dovevano rivolgersi dapprima al colonnello Borei. Una volta che erano presentati a lui potevano recarsi liberamente nell'ufficio ove ' avevano qualche cosa da fare. Fu così che una volta gli addetti militari di due Potenze nemiche si incontrarono in un ufficio. — Avete discusso di affari cogli addetta militari stranieri nel vostri uffici? — No. — Lavoravate aualche volta «a casa? — No, fuorché in casi eccezionali. — Le vostre relazioni cogli ufficiali delle Potenze alleate erano buone? — Si. Ne è prova una lettera amabilissima che mi diresse recentemente un generale francese, che è uno scrittore molto noto. Il Cancelliere dà lettura di questa lettera. — Gli addetti militari stranieri facevano delle interrosa ai c/ni suHIesercito svizzero? — No. Non aie avevano bisogno giacché da noi si sa tutto... (ilaritàì. — Il contatto cogli addetti militari era necessario ? — Sì, giacché solo cosi si può arrivare a conoscere le notizie che è impossibile ottenere col denaro. Nel servizio di informazioni non esiste il sentimentalismo. Sii è costretti a ricorrere ad informazioni di addetti militari che spesso sono utilissime. — In cambio di queste notizie furono date informazioni ? — Non so niente per quanto mi riguarda. —vosstra—queMami tanSvitradut—for—Astaque—Gvi ■spi—GFr—CunEtratimio rigL—te da—ziolav—mpi—no—vi——ra——de—ch—ziaes—somIl bollettino segreto... comunicato agli addetti tedesco e austriaco! Il presidente riassume in seguito il contenuto di alcuni numeri della Gazzetta dello Sialo Maggiore Generale Inviata ai comandatili di unità dell'esercito, ai distaccamenti indipendenti, al Consiglio federale e a un certo numero di ufficiali. La tiratura era di 70 e semplari. Auditore. — Chi ha stabilito questa lista? Egli- — Io, di mia propria iniziativa! — Il bollettino era inviato senza dubbio in busta chiusa e portava la parola « confidenziale ». Anzi il 24 agosto 1914 il capo dello Stato Maggiore pubblicò una circolare dicendo che il bollettino non era destinato che ai co mandanti di • unità dell'esercito ed.ai capi di Stato Maggiore. Questi tuttavia potevano darne comunicazione parziale ai sottoposti. Egli. — Tuttavia i segretari di Slato Maggiore potevano vedere questo bollettino, il che dimostra che non gli si attiibuiva un valore di documento segreto. — La comunicazione di questo bollettino a borghesi non era contraria alle istruzioni? — Certo lo era. Se un tenente comunicava questo bollettino ad ufficiali stranieri avrebbe commesso una grave sciocchezza. Ma era una cosa diversa se era il sottocapo di Stato Maggiore che faceva una comunicazione consimile dietro compenso. Inoltre noi toglievamo il foglio riguardante la patria dell'addetto militare- — Chi faceva la spedizione? — Io stesso. Inviavo ài bollettino mediante un ciclista, a<tneno che l'addetto militare non venisse allo Stato Maggiore per un altro motivo... —- Quando eravate in missione chi si incaricava della cosa? — Diedi istruzioni al maggiore Simon invitandolo ugualmente a togliere i fogli compromettenti per la Svizzera. — A quale degli addetti militari si dava il bollettino innanzi tutto? — All'addetto militare germanico. Dapprima non si inviava all'addetto militare austriaco che la parte riguardante il fronte austro-Italiano. Più tardi si dette anche a lui il bollettino intero. Come funzionavano i servizi d'informazioni Rispondendo ad una domanda del Presidente il colonnello Egli spiega il funzionamento del servizio informazioni di cui rileva la necessità per la Svizzera e riferisce poi circa le relazioni con gli addetti militari stranieri che avevano rapporti diretti col sottocapo dello Stato maggiore generale col capo della Sezione informazioni e col maggiore Simon, ma dovevano sempre essere annunziati prima di essere introdotti. Oltre i rapporti di servizio il colonnello Egli aveva pure relazioni personali di cameratismo con gli addetti militari delie Potenze Centrali, ma non ebbe con esso alcuna corrispondenza. 11 colonnello Egli aveva anche relazioni eplscolari. e personali con ufficiali francesi. L'accusato non comunica notizie sulla fronte occidentale perchè sapeva che nulla, a questo proposito, -ricevevano .gli addetti militari dell'Intesa, nulla, perchè lo Stato maggiore svizzero non riceveva niente di più da essi, il capo dello Stato maggiore generale colonnello Sprecher, non aveva cognizione delia comunicazione del bollettino. — Quali erano le informazioni riguardanti il fronte occidentale che voi avevate nel vostro bollettino? ''.■-■ j. '• Il cancelliere dà lettura di un cerio: numero di queste informazioni. - - ' 1 Egli. — Io non le ricordo in modo preciso. — Abbiamo cognizione di quattro telegrammi inviati ad un addétto militare e tre riguardano notizie date nel bollettino. Lo negate? -.No. Il contraccambio — Faceste questo comunicazioni solo per ot tenere informazioni in compenso? — Si. Ciò e assolutamente necessario- -Abbiamo ricevuto toitantemoote" dallo due Po-- prpistriAvl prvocudedeScrallaalmpzeildpchp10l'teuddcuLSfesdvalog11ucagsPcsgnCvc(fcndmvpcavsHtlgsIugl