Le confessioni dei periti e la requisitoria del Proc. Generale

Le confessioni dei periti e la requisitoria del Proc. GeneraleLe confessioni dei periti e la requisitoria del Proc. Generale aprocesso di Arezzo (Per telefono alla Stampa). (er tefono alla Stampa). Arazzo, 24, uotie. Stamane si' è ripreso il dibattimento contro 10 studente Rossi. L'accusato e molto abbattuto, tanto che dichiara di sentirsi male e di non poter rimanere nell'aula. Il presidente lo fa ritirare. Indi si procede alla lettura dei seguenti atti di causa: certificato penale di Pietro Rossi, che è incensurato; perizia sulle lesioni riportale da Maria Mavelle, eseguita dai-dottori Viviani e Burrusi; perizia psichiff-Mtrica, eseguita dai prof. Pieraccini o Agostini sopra Pietro Rossi. Le conclusioni della perizia sono Je seguenti : Daminaio u'aila passione del giuoco Il Rossi, pur avendo qualche nota isolata del tompcrameiito isterico, manca dello priri cipali stigmate fisiche: è tipo u preferenza volitivo e fortemente e tenacemente affettivo e refrattario ad ogni suggestione. Esclusa cosi, per la mancanza assoluta sia di pervertimenti sensoriali che di pervertimenti ideativi, volitivi o allettivi, appannaggio comune e necessario della pazzia vera e propria, l'ipotesi di preesistenti inalatilo mentali, escluso cosi che 11 delitto, liei quale non si è riscontrato uè il carattere della violenza improvvisa e imprevedibile, ne la mancanza di ogni finalità, possa rientrale nella categoria di quelli commessi da individui alienati, la questione psichiatrica si dilegua; si tratta cioè semplicemente di interpretare il carattere per quelle, deduzioni, che se ne possono trarre all'infuori degli articoli ifi e il del Codice penale. 11 Rossi jii causa di qualche tabe ereditaria non è individuo troppo equilibrato ed 1m un teniperainent/j evidentemente nevrotico; mentre possiede un» discreta intelligenza e una forza di volontà non comuni, egli ha un carattere irascibile, facile alla emotività, un cerio difetto di «-i«i.-ti e quello noie che si trovano comunemente nei criminali dell'orgoglio, della vivacità, della simulazione e della passione del giuoco. Tale passione lo ha completamente dominato e devinto dal retto sentiero. Egli, a furia di debiti, esaurite tutte le risorse possibili, si trovava prossimo al crollo del suo avvenire e della sua reputazione. Questo siato d'animo agitato dominava i suoi poteri di critica, e ili resistenza e il sentimento egoistico predominando allontanava l'idea dell'auto soppressione, mentre faceva germinare quella dell'omicidio a scopo di lucro. R delitto del Rossi rientra quindi nel grappo dei delitti, di occasione, alla cui genesi talvolta non è estranea la costituzione nevrotica. Ls risposte ai quesiti Perca- cosi si rispondo ai vari quesiti : 1. Pietro Rossi ha temperamente nevrotico con qualche nota istero-nevrastehica; è Individuo del resto mentalmente e affettivamente abbastanza evoluto: li. Non può ammettersi in lui alcun stato di infermità mentale, nò attuale ne al momento in cui commise il delitto; III. Il delitto da lui consumato non e quindi un prodotto morboso nel senso contemplato dagli articoli 40 e il del Codice penale; IV. Si deve però tener conto nel Rossi della sua costituzione nevrotica da eredita morbosa, donde un cerio squilibrio tra sentimento e intelligenza da un lato e impulsione criminosa dall'altro.' L'udienza pomeridiana prosegue senza la presenza dell'accusato al dibattimento. Egli si rifiuta di intervenire. Si riprende in sua assenza la lettura della perizia psichiatrica. In attesa della requisitoria del Pubblico Ministero, l'aula si affolla di un pubblico Immenso, che fuori dei palazzo di Giustizia, prima della udienza, si appassionava in discussioni vivaci. Finita la lettura dei documenti, il presidente legge i quesiti, che saranno sottoposti ai giurati. Parlano, per la Difesa, gli avvocati Duranti e Hermitte; per la. pubblica accusa replica brevemenle il procuratore generale, avvocato Andreoli. Il presidente si ritira. L'avvocato Hermitte, attendendo la soluzione dell'Incidente, commenta sorridendo: — 'Le questioni proposte sono tredici; conviene toglierne una per il buon esito del processo. Ma l'incidente sollevato è respinto. "Estirpiamo la mala pianta,, E siamo alla requisitoria del procuratore generalo. Quando il cav. Andreoli si leva a parlare, l'aula 6 affollatissima. — Io parlo — egli dice — a nome della giustizia e a nome della Patria; anche in nonio della Patria, perche troppe volte all'estero ci è stata lanciata l'accusa di terra di briganti, mentre i figli d'Italia muoiono per la Patria. Estirpiamo la mala pianta. U procuratore; generale continua osservando che l'assassino mirava ad uccidere per procurarsi denaro. Se la Flavelle fosse rimasta uccisa egli avrebbe meritato l'ergastolo. Fu ventura che non fosso seguita la morte. Non si può però parlare di ferimento- E' stata adoprata un'arma micidiale a breve distanza mirando alla testa. Lo stesso-scopo del furto dice chiaramente che il Rossi voleva uccidere. Il procuratore generale sosiiene che l'omicidio fu premeditato: ricorda come [1 Rossi cercasse di procurarsi del cloroformio in quantità che servisse ad addormentare senza ucciderePassa quindi a dimostrare come si debba escludere la semi-infermità di mente e sostiene che il Rossi era completamente compos sui quando tentò l'assassinio. Invoca pertanto un verdetto di completa responsabilità. L'oratore è stato serrivt-, r-nn viva attenzione e in un religioso silenzio. Musiocs di rose e non veleno Firenze, 21, natta L'istruttoria contro la signora Antonietta Barachl Grippaudo, imputata di tentata lesione mediante veleno in danno dell'on. aw. Carlo Corsi e della sua famiglia, procede regolarmente. Come già vi informai, l'on. Corsi quando presentò la sua denuncia contro la Ba rachi Grippaudo consegnò anche al procuratore del Re una boccettina contenente • un liquido giallastro e nauseabondo », come ebbe a dichiarare lo stesso avv. Corsi, boccettina che dalla sua signora fu trovata sotto il lettoL'on. Corsi dichiarò pure nella, sua denuncia che la boccettina era stata introdotta in casa sua dalla Grippaudo colla complicità di ima domestica. Il sostituto procuratore del Re, avv- Cimino, il quale si oocupa dell'Istruttoria, inviò la boccetta al prof. Pons, direttore del gabinetto chimico del Comutre di Firenze, per una perizia, che è stata ultimata ieri. Risulta da questa che il liquido contenuto nella boccettina altro non era che una innocua infusione di roso con delle foglie della stessa pianta, allo quali accuratamente erano state le spinei Se pure è imputabile la Grippaudo, colla complicità della domestica dell'on. Corsi, della presenza dell'infusione nella casa di questo ultimo, e precisamente sotto il letto, non si può dire davvero che vi fosse in senso rrimi.nnsn. In seguito ai risultato della perizia il sostituto procuratore del Re, avv. Cimino, ha chiesto che l'Antonietta Barachi Grippaudo venisse posta in libertà provvisoria, e il giudice aw. De Sanctis emise oggi sentenza di scarcerazione. La Grippaudo oggi stesso ha lasciato il carcere, ma ha rifiutato di fare qualsiasi dichiarazione. ApTentato uxoricidio a Savona Savona, Stasera, in seguito ad una violenta scena di «■Giosia il (.riornaliere Ferro Marcello, di Stefano, d'I unni 21. abitante in via Untoria, assali la propria moglie Panig-o Maria, di Bernardo, di anni 19. ferendola più volte con un rasoio e dandosi quindi alla fiuta. La Giovane moglie fu trasport-.tta all'Ospedale- dove fu medicata dal dottor Sacchori, elio le riscontri', una ferita da taglio lunra otto contini-tri all'avambraccio sinistro ed un'altra ferita da taglio alla regione mascellare destra. Lo «tato della Panigo non è grave. Il feritore è attivamente ricercato.

Luoghi citati: Arezzo, Firenze, Italia, Perca, Savona