I lavoranti panettieri accettano gli aumenti proposti
I lavoranti panettieri accettano gli aumenti proposti I lavoranti panettieri accettano gli aumenti proposti gppVivissima era l'attesa per il comizio Indetto dai lavoranti panettieri, dopo che I proprietari-forno decisero nella loro ultima assemblea di respingere la foTma dell'arbitrato proposta dall'assessore del lavoro comm. Bona, per risolvere la vertenza. 11 salone dell'Associazione generale degli operai andò in breve allunandosi tra commenti e discussioni vivaci. Come è noto 1 lavoranti panettieri avevano votato un ordine del giorno, col quale pur accettando le ultime proposte avanzate dai proprietari, cioè aumento di L. 0,50 per gli infornatori, Unpastatori e primo aiutatite e L. 0,25 per II secondo garzone, avevano subordinato tutto alla accettazione dell'arbitrato da parte dei pria, cipali. Al comizio è pure presente l'on. De Giovanni: presiede il segretario Ardlssone. assistito da Dalberto e Draga, della l-'ederaziune dell'arte bianca. La riunione era indetta per le ore 16, ma solo alle 17 ha Inizio. Ardlssone ringrazia i presenti per il loro intervento, perchè l'assemblea — dice — può anche non rifuggire da deliberazioni di estrema gravita. Hiconla che nel precedente comizio tenuto, la Commissione degli operai disse che le ultime proposte del proprietaria non soddisfacevano completamente. Ma una via alla speranza si iptiva: 1 arbitrato proposto. Ecco invece che i proprietari lo rifiutano. • DI fronte a questa situazione — esclama — voi slete chiamati a inorare. Vi invito alla calma e alla serenità di discussione ». Prima di concedere la parola a Dalberto, dà lettura di un telegramma di adesione del panettieri di Plnerolo. Imprende quindi a parlare Dalberto, vicesegretario della Camera del lavoro, che ricorda per quale trafila passò l'agitazione; accenna alle ultime proposte e contro-proposte. Comunque, dopo che i garzoni panettieri riu scirono a strappare ai principali le concessio ni di L. 0.50 per le tre prime categorie e L. 0,25 per l'ultima, sorse la questione dell'arbitrato Dopo aver affermato che i proprletari-forno possono ancora fare ulteriori conce.-simi, senza andar incontro a disastri economici il Dalberto dolinea le mansioni dell'arbitrato e cri lica 11 rifiuto dei principali. Legge l'ordine del giorno votato dai lavoranti panettieri <■, commenta: « La questione è altamente morale: non si. tratta di due cente. simi in più o mono, ma di una questione di [jrincipio civile. Il consigliere comunale Matti per aver dimostrato onestà e modernità di ve dute, quasi quasi perdeva il seggiol». In conclusione — nota Dalberto — i prò prietari dissero di non voler accettare l'arbi trato perchè questa Commissione dando un colpo alla botte e l'altro al cerchio, li danneggiava. « Ma v'ha di più — continua — il pre. siriente della Commissione del principali, mentre al Municipio difese l'arbitrato, nel CO' mizio si manifestò contrario ad esso! ». Voci: — E' un anarchico! « Il signor Milaneslo, nella sua relazione, — continua l'oratore — parlando di divisioni fra la massa interpretò capricciosamente 11 nostro ordine del giorno. Invece noi sospendemmo Io .-doperò, in vista dell'arbitrato, perchè gli o perai capirono che la questione aveva assunto un carattere eminentemente morale : noi volevamo che la vertenza si risolvesse in modo civile o cosciente ». Conclude Invitando 1 presenti a discutere serenamente la' questione, quale oggi si pie senta, dopo il risultato dell'ultima seduta dei proprietari. La chiusa del discorso Dalberto e accolta da vivi applausi. Prende in seguito la parola Braga, il, ouale critica l'atteggiamento dei proprietari che ri fiutarono la soluzione proposta con la moder na forma dell'arbitrato. Conclude dicendo che egli darà tutta l'opera sua a favore della massa, qualunque deliberazione sj prenda. Ardissone mette In evidenza che la Commissione non intese gettare la classe in una agitazione, ma bensì mirò ad un miglioramento economico. Si apre la discussione alla quale partecipano vari! operai, in maggioranza contrari ad uno sciopero in questo momento. Parla quindi l'on. Degiovanni, il quale con stata che 1 lavoranti panettieri non sono pre parati a raccogliere la sfida lanciata dai prò prietarii-forno. Critica aspramente i principali per il loro contegno, ma poiché egli ha riportato l'impressione che mancherebbe allo scio pero quel carattere di compattezza e di forza necessario al successo, consiglia gli operai ad accettare le offerte, rimandando a tempo più opportuno la lotta. \rdlssone riassume la discussione; Braga dà schiarimenti sulla portata del nuovo conc.r lato da stipularsi e finalmente alle 19 l'assemblea, all'unanimità, delibera di accettare le iroposte: cioè l'aumento di cinnuanta cente simi per le prime tre categorie di lavoranti e venticinque centesimi per la quarta. Ed il comizio è sciolto. cItnvesqsbtdztgsdsg2s
Persone citate: Ardissone, Braga, Dalberto, De Giovanni, Degiovanni
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