Le difficoltà della guerra e il valore del nostro esercito accertati da Briand
Le difficoltà della guerra e il valore del nostro esercito accertati da Briand Le difficoltà della guerra e il valore del nostro esercito accertati da Briand Roma, 13, notte. Il Giornale d'U.aUa rende omaggio alla serenità di giudizio colla quale ieri l'on. Briand nel suo brindisi a Villa Borghese proclamò essersi in Francia comprese le difficoltà sUuordinariamenie gravi della nostra guerra. Rallegrandosi delle parole dell'on. Briand. il Giornale. d'Italia scrive: " L'accenno che ha più toccato il cuore di tutti gli italiani 6 indubbiamente quello relativo al valore del nostro Esercito e all'entità del nostro sforzo, accenno contenuto nel brindisi pronunciato nella colazione al Museo Borghese. Le sfere competenti della grande Nazione alleata avevano in verità costantemento riconosciuto quaLs poderoso sforzo compia l'Italia in armi per la riconquista delle .Alpi. Ma giova pure che tale riconoscimento ci sia stato lato con tanto amichevole garbo dal Capo del Governo francese, poiché le pubblice opinioni si nutrono volentieri in tempi procellosi dell'alimento spirituale, che non può essere loro dato se non dagli uomini cui compete la tremenda responsabilità di condurre l'aspra lotta per la difesa della libertà europea. " Una seconda considerazione, alla quale ha molto simpaticamente accennato il signor Briand, è quella rtte si riferisce all'estrema difficoltà (lei terreno nel oua'e il nostro valoroso Esercito è stato chiamato ad operare, terreno quasi completamente alpestre, che si stende su una fronte lunga quasi ottocento chilometri, formidabilmente munita dal nemico cosi nel lungo periodo di paca, come nei dieci mesi della neutralità italiana. Nell'operare su tale terreno noi abbiamo dovuto dare a quasi tutto il nostro Esercito l'aspetto di esercito da montaena; abbiamo dovuto costruire molte centinaia di chilometri di strade alpine; abbiamo dovuto trasportale grandi artiglierie su vette ritenute inaccessibili: abbiamo organizzato i t-ervizi con una genialità e larghezza di mezzi veramente stupenda: abbiamo real'zznto il miracolo di un grande Esercito magni neomenie svernante in alta montagna, e superbamente lottante non soltanto contro un nemico agguerrito e tenace, ma anche contro il freddo, contro .e intemperie, contro tutte le insidie, della natura. « Vi è poi un altro ordine di considerazioni, che non bisogna mai dimenticare. _ « L'iniziale situotione strategica per noi difficilissima, 'anzi addirittura minacciosa, deril'Onte ualla iniquità del cornine a noi imposto nei 1866, è stala radicalmente capovolta sino dall'inizio de;la guerra con una pressione nuotare cnergicimente esercitata su quasi tutta ,a frontiera, sicché oggi noi guerreggiamo oltre il cornine mentre- l'orgogliosa preparazione militare austro-ungarica era tutta basata sulla invasiono delle nostre provincia nord-orientali. Naturalmente questa felice situazione, raggiunta mercè la saggezza del nostro comandante in capo e mercè l'alto valore delle nostre truppe, ci impone un essenziale dovere: quello di mantenerla e di migliorarla, che è quanto dire il tenerci su tutta la fronte in piena efficienza, si da assicurare una sicura base formidabilmente difensiva alla nostra azione audacemente offensiva. * E infine — continua il Giornale avvalla — vi è uno stato di latto dol quale gli italiani devono compiacersi, e cioè il complesso dei risultati ottenuti mercè la risoluta spinta in avo-iti dal nostro esercita eroicamente combaiientoi Tutia questa complèssa situazione militare Briand, da quello spirito lucido ed eminentemente realistico che è, ha perfettamente •apprezzo to ; e ne fanno fede i suoi toccanti accenni al nostro sforzo militare dei quali tutto il popolo italiano gli è grato ». • Nell'odierna visita al nostro frotvta, noi colloqui col nostro Sovrano e co! nostro comandante in capo, il primo ministro di Francia non può che aver corroborato i suoi limpidi giudizi circa la nostra situazione militare, dei quali siamo lieti e fieri, perchè il sincero riconoscimento dell'aspra lotta da noi sostenuta con tutti i nostri sforzi ci viene dal duce di un grande popo'.o, stupendamente e gloriosamente combattente in una magnifica epopea1: perchè essere esattamente conosciuti ed apprezzati, anche nelle nostre peculiari contingenze militari dai nostri valorosi alleati non può che rendere più agevole e più efficace l'opera veramente concorde alla quale dovremo il sicuro raggiungimento della vittoria finale. Siano dunque rese grazie ad Aristide Briand, perchè col suo intelletto acutissimo, col suo spirito squisitamente realistico, col suo senso profondamente umano, ha pronunciato un ariudizio che è fra le migliori ricompense cui potesse aspirare il prode esercito italiano nejla sua rinnovata' fratellanza d'armi caa làcako esercito francese,
Persone citate: Aristide Briand, Briand
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