Compiacimento francese per i resultati del Convegno di Roma

Compiacimento francese per i resultati del Convegno di Roma Compiacimento francese per i resultati del Convegno di Roma " Gli ultimi ponti con la Germania tagliati „ (Servizio svettale della Stampa). Parigi, 13, sera. L'« Echo de Paris », compiacendosi dell'accordo italo-francese scrive: « La notizia onora il Governo italiano perchè si è mostrato risoluto ad associarsi, senza riserve, nella lotta che le altre Potenze alleate sostengono contro il blocco austro-tedesco. Onora anche l'uomo di Stato francese che con perseveranza e prontezza di spirito, senza risparmiarsi fatiche, ha saputo raggruppare in fascio più serrato e perciò più formidabile, le forze alleato. La conferenza di Paricri sarà la, realizzazione dell'idea che Briand esprimeva ieri, quando diceva a Salandra: «Sopra un unico fronte, dinanzi alnemico, gli Alleati proseguiranno la lotta senza mercè per assicurare il libero sviluppo dello spirito ujnano». II .«Petit Parisien» ricorda: « Mentre la Germania governava e dirigeva le combinazioni di cui essa era alla testa, la Francia, l'Inghilterra, la Russia e l'Italia avevano troppo disperse lo loro energie e le loro iniziative. Indubbiamente, una certa cooperazione finanziaria c'era, ma funzionava ad intervalli tra Parigi, Londra e Pictrogrado; gli Stati Maggiori della vecchia Triplico Intesa avevano stabilito un contatto, rinnovantesi a date irregolari; i ministri inglesi erano nostri ospiti e i ministri francesi andavano a Londra. Ma la Triplice s'era convertita in Quadruplice senza che l'Italia venisse a partecipare alle deliberazioni del Consiglio comune. Si concludeva a torto, malgrado la sua adesione al patto di Londra, che lo sue concezioni non erano assolutamente conformi alle nostre. Salandra e Sennino han voluto dissipare tutti i dubbi e il Gabinetto di Roma sarà rappresentato degnamente, crediamo, alla prossima conferenza. La decisione appare come uno scacco gravo I>ei nostri nemici, che facevano calcoli sul mantenimento delle nostre debolezze di organizzazione o sulle ripugnanze nostre alla ereazione di un meccanismo unitario ». Altri giornali si rallegrano stamane ancora del provvedimento del Governo italiano proibente le relazioni commerciali con la Germania. Il «Figaro» osserva: ' «Questo decreto è un naturale corollario dell'adesione al patto di Londra. Probabil mento, Salandra ne] suo recente viaggio nell'Italia settentrionale ha potuto constatare che la sua popolarità aveva basi abbastanza solide da permettergli di naviga re a vele spiegate. Quantunque il decreto abbia coinciso col viaggio di Briand, non vi è alcun rapporto fra i due fatti. Briand non è andato in Italia a domandare la adesione ad un programma qualsiasi: vi è andato a portare, insieme alia testimonianza dell'amicizia e delle simpatie della Francia, l'omaggio dell'intera nazione francese, j>er gli sforzi compiuti dall'Italia, e la convinzione che una alleanza suggellata dalla lotta contro il nemico comune servirebbe alla realizzazione dei rispettivi ideali». Il «Gaulois» osserva: « E' troppo presto per giudicare i risultati pratici del viaggio di' Briand. Ma un indizio favorevole 'è fornito dal decreto relativo al commercio con la Gei-mania. Questa opportuna decisione mette termine ad un traffico scandaloso, taglia gli ultimi ponti tra l'Italia e i suoi antichi alleati; contribuirà a scoraggiare coloro che in Germania s'illudevano ancora sulle disposizioni di alcuni circoli politici e industriali italiani; è una garanzia che i nostri alleati intendono compiere il loro dovere dinanzi alla Quadruplice ». D. R. Altri commenti esteri Zurìgo, 13. La vjsita di Briand a Roma non lascia indifferente la stampa tedesca che approlttta dell'occasione per scrivere qua.che insolenza conno l'Italia. La « Frankturter Zeuung a, dopo ■aver tirato in ballo anche Cavour, dice : u Non vi 6 alcun mezzo per cui l'Italia possa aiutare la Francia e viceversa, per ouenere la vittoria sull'Isonzo o sulla frontiera occidentale tedesca. La visita di Briand può provocare delle liaceolato a Parigi, a Roma, a Milano, ma non è un avvenimento talo da impensierire gli uomini politici ». 11 giornale crede che Briand perorerà la guerra cernirò la Germania, « ma, continua,, so Briand ti è recato a Roma con tale idea fantastica, gli onorevoli Salandra e Sonniino hanno poca propensione ad acconsentire ». Il giornale conclude affermando che il viaggio di Briand non ha relazione immediata colla guerra europea. Le « Munchener Neueste Nachrichten » dicono elio <■ i brindisi che furono scambiati non desteranno l'entusiasmo di quella parte delia stampa italiana elio festeggiò iin precedenza il viaggio di Briand come un segno di grandi avvenimenti ». ' Londra, 12, notte. Commentando la visita del presidente del Consiglio francese Briand a Roma, la Pali Mail Gazette scrivo: « Soltanto ignorando i problemi strategici che immediatamente incombono all'IiaJia si potrebbe tentare di diminuirò la parte che essa ha nella guerra. Le barriore che l'Italia deve superare sono di tale specie che soltanto una profonda conoscenza rende possibile farsene una idea e apprezzare i servigi che rende alla causa comune. Trattenendo forti eserciti austriaci sulla sua frontiera orientale, essa agisce a vantaggio di tutti i suoi alleati. La sua firma al patto di Londra è la più forte garanzia flelln sua volontà di mettere tutta la sua forza a, disposiziono dell'Intesa. Col progredire della guerra la sua parte sarà sempre più evidente in proporzione con quella che fu seniore di reale importanza». (Stefani). Pictrogrado, 18. I giornali russi commentano con soddisfazione le notizie su! viaggio dei ministri francesi a Roma e rilevano che esso rinsalderà vieppiù i vincoli che esistono fra l'Italia o la sorella Ini ina e garantirà una coopcrazione sempre più stretta e più efficace delle Potenze alleate. II Iietch scrive: « Sicuramente Briand saprà approfittare del salutare mutamento prodottosi in Italia nel suo modo di considerare la patte che le spetta nella guerra mondiale. Speriamo che l'importante missione sia coronata da un pieno successo ìi