Offensiva o guerra di restistenza?

Offensiva o guerra di restistenza? Offensiva o guerra di restistenza? bell'ultimo numero della a Nuova An-!dtologia » si esamina la situazione milita-1 Mre ed economica degli Stati in guerra e ! tse ne deducono conclusioni dalle quali injgìflualo?le particolare si può dissentire. Mad[non si può peraltro a meno di riconoscere ; nche esse poggiano su una base solidamen- ! tte fondata nell'esperienza del passato e* n e o i a e r a à o e a o . nella situazione di fatto, quale si prospetta nella realtà. Una suprema necessità — scrive la « Zvuova Antologia » — si impone in questo momento agli Alleati, e si riassume in due punti: stabilire un unico piano di guerra ; coordinare tutti gli sforzi comuni all'esecuzione di questo unico piano. Il nuovo indispensabile piano di guerra non può a sua volta che proporsi due alternative : la guerra di offensiva; la guerra di resistenza. Lo scrittore nega — anche contro l'opinione competentissima del colonnello Eepington del « Times » — la possibilità di un'offensiva contemporanea di tutti gli Alleali. Quale risultalo — egli si chiede — potrebbe essa avere? Assai probabilmente, negativo. E' la storia di questi diciotto mesi che lo insegna e sarebbe veramente inconcepibile che tutti non l'avessero imparata. Quale successo ebbe l'offensiva tedesca contro le trincee ingle si nel Belgio? Quale successo ebbe l'offensiva tedesca contro le trincee francesi della Champagne? Quale successo ebbe l'offensiva inglese contro lo trincee tedesche in Fiandra, Quale successo ebbe l'offensiva francese, tre volte ripetuta, nell'Artois e nella Champagne? Quale successo ebbe l'offensiva tedesca contro i russi, che pure battevamo in ritirata, ma che,'appena trovata una buona posizione, vi si trincerarono? Quale successo ebbe la recente offensiva russa contro le trincee austriache? E così di seguito, tanto la serie non è finita ! Allorché un esrr cito si è saldamente trincerato, come quasi tutti hanno fatto e fanno di continuo, esso e immobile : costituisce una muraglia di cemento, di acciaio, di offese e di difese contro la quale è assurdo, e disastroso lanciare delle povere colonne di carne, di vite preziose, sterilmente sacrificate. Data questa evoluzione della guerra moderna, non è da chiederci quali sacrifici umani gli Alleati dovranno ancora affrontare per vincere : bisogna invece esani inare a mente calma e spassionata se vi è la possibilità di 'sfondare. E poiché c . e e a i. e mi e i o nei ileoea, aa ti iliciotto mesi di esperienza, dopo la bat taglia della Marna, e l'opinione sempre più generalizzata negli uomini più com petenti dimostrano che i moderni sistemi di trincee e reticolati sono iuespugnabi li, bisogna senz'altro mutare tattica, smettere ogni pensiero di sfondare, ab bandonare i piccoli attacchi infruttuosi e costosi e studiare un altro piano di azio ne. Xon v'ha dunque che una soluzione : organizzare la guerra di resistenza. La conclusione logica di quanto si i premesso diventa quindi evidente e si sintetizza nei seguenti punti: l.o Cir condare dalle Fiandre alla Turchia, la Germania e l'Austria in un cerchio di ferro, di trincee, di reticolati, di artiglie rie a munizioni illimitate e di uomini in finiti, in modo da togliere ai nostri ne mici ogni velleità ed ogni possibilità di attacco fortunato ; 2.o Peso impossibile alla Germania e all'Austria Ungheria di sfondare la diga elio deve rinchiuderle in una specie di assedio colossale, praticare la massima economia di uomini, di materiale e di denaro, in modo da poter pio lungare la .nostra resistenza più di quel la delle Potenze Centrali ; :.i.o Costringere in tal guisa l'Austria o la Germania a cedere per esauriihcnto e per logorio in modo che si rassegnino ad accettare condizioni per noi vantaggiose, se non brillanti, ma sempre tali da condurci ad una pace sicura ed onorevole. Può riuscire una simile guerra? Sì — risponde lo scrittore della « Nuova Antologia » — ma ad una condiziono : che la Quadruplice Intesa non sciupi e logori lo proprie energie nei piccoli e steril sforzi delle offensive senza risultato. La guerra di resistenza ò la tattica sicura della vittoria, se gli Alleati sapranno organizzare e prolungare la loro resistenza più di quella delle Potenze. Centrali. E ciò possibile? Non ci pare dubbio, se l'Intesa si concerta attorno a questo pia no di campagna e lo eseguisce con tutta l'energia e la continuità d'azione neces sarie. Gli austro-tedeschi sono bloccati in tutti i mari e non possono che vettova gliarsi a stento : sono bloccati in'Fiandra ed in Erancia, dall'Atlantico alla fron tiera sv izzera e non possono avanzare sono bloccati sulle Alpi, dallo Stelvio al l'Adriatico e non passano ; sono bloccati in Bussia, dal Mar Baltico al confinp della Bumenia. Due varchi gli auslro-iodeschi si sono aperti a causa dell'azione slegala e far- AnullinfnplvSRslasftB !diva degli Alleati: uno attraverso il1 Montenegro verso l'Albania, l'altro at ! traverso la Serbia e d'accordo con la Buijgaria, verso Costantinopoli e l'Asia Mi-' dore. Il varco verso l'Albania conduce a ; nulla di utile. Quand anche gli austro-; ! tedeschi riuscissero ad occupare tutta 1* * ' e e , e i a , e o i a , . i e é e i , e i a i i e i n e o l na o e n d — ne ol a a ra E se a ta s n a ra n l ti np no r- Albania, la cosa sarebbe spiacevole per! noi, ma continuerebbero a finire contro un nutro chiuso : la Grecia e l'Adriatico,!* l'una p l'altro bloccati dalle flotte al-j leate. Il varco verso Costantinopoli hai! importanza maggiore, ma che tuttavia non conviene esagerare. Innanzi tutto li* facilitato alla Germania non pochi rifornimenti di cereali, di petroli, materie prime e uomini, sebbene fortunatamente l'Albania, la Serbia, il Montenegro de- t vastati dalle recenti guerre e gli altri; Stati della penisola balcanica, tranne lai Rumenia, siano paesi poveri e non pos-j sano rappresentare un grande ausilio peri la Germania. In secondo luogo, si apre* all'azione austro-tedesca, tutta una prò-spettiva di avanzate, più o meno reali ofantastiche, verso l'Asia Minore, l'Egit-' to, l'India, eoe. A differenza quindi del Bepington e del Clemenceau, lo scrittore crede che gli Alleati fanno bene ai minacciare da Salonicco il fianco dei bulgaro-tedeschi. L'Intesa ha ogni interesse a mantenersi in grandi forze a Salonicco per impacciare e ritardare ogni avanzata' degli austro-tedeschi, finche venga il giorno in cui possa chiudere di nuovo:' loro' "1 varco verso Costantinopoli! Praticamente l'Austria Ungheria e lai' Germania sono in gran parte chiuse en-' tro un cerchio di ferro ed è dentro questo cerchio che bisogna esaurirle a qualunque costo. Quale sarà questo esaurimento? Di uomini? Di alimenti? Di risorse economiche e finanziarie? All'esaurimen-! to degli uomini in Germania lo scrittore' crede poco, benché sia questa la grande»! speranza che ha voga in Francia. Ogni! anno è una nuova classe che si aggiun--. ge, e basta che la Germania chiami an-' cora ' altre classi di anziani — come fa' l'Austria — e può preparare sempre nuovi eserciti, benché sempre più stremati.1 L'esaurimento dei generi alimentari è' lento ma, a quanto pare, progressivo. E', certo che l'azione logoratrice del tempo si farà sentire sempre più, se il blocca", marittimo e commerciale della Germania! esserà di essere una vana parola. Così pure è inevitabile, per quanto lento, l'esaurimento della Germania in metalli. Ma anche su questo punto non bisogna nutrire illusioni, né diffondere esagerazioni, tanto più che ora ne trarrà puro dalla Turchia. Bimane per ultimo l'esaurimento finanziario e monetario* lento anch'esso, ma inevitabile. Sotto ut» certo aspetto la Germania divide la sorte dolorosa degli altri Stati, che tutti tendono ad esaurirsi a causa della guerra. Ma la sua decadenza è assai più rapidoAnzitutto le sue importazioni sono quasi, tutte di contrabbando : quindi lo paga il doppio. Le sue esportazioni sono ridotte a quantità minime: è come un'acqua stagnante a cui è venuto meno il flusso delle correnti che l'alimentavano. Mentre gli Stati d'Europa hanno ancora comser-; vato una certa proporzione dell'attività' economica, la Germania la va perdendo! per due vie diverse. Le mancano le correnti d'importazione e d'esportazione per, i commerci esteri: le scarseggiano le ma-* terie prime per alimentare il lavoro intemo. Tutto calcolato, l'esaurimento della. Germania è inesorabile, ma lento, molto lento. Per accelerarlo occorrono due) condizioni: che l'Inghilterra renda effettivo anche attraverso ai neutri il blocco alimentare ed industriale della Germa-, nia ; che si precludano all'Impero tedesco nuovi varchi, segnatamente verso lai Turchia e l'Asia Minore. Ma non meno importante e indeelinabilo è — per la riuscita di questo pian» — la necessità per gli Stati Alleati di' organizzare la resistenza loro mólto al di là di quella tedesca. Questa resistenza deve essere di quattro specie : resistenza! dello spirito morale; di uomini; di armi e munizioni; resistenza finanziaria ed! economica. Sotto tutti questi aspetti, la organizzazione della resistenza indenni-, la, illimitata — per quest'anno, per l'anW no venturo se occorre — dev'essere du*j plice : nell'interno di ciascun Stato e -neij rapporti degli Alleati fra di loro. Orbe*', ne, la durata della resistenza dipende dai due fattori: la intensità della preparazione dell'organizzazione; il risparmio dei consumi. Occorre preparare e produrre, ma sopratutto risparmiare in. uomini, in materiale e in danaro : avvertendo sopratutto che il risparmio di uomini è il più importante, è l'essenziale degli essenziali, perchè senza di esso si spezzai Io spirito pubblico indispensabile a resistere fino alla vittoria.

Persone citate: Clemenceau, Peso