La misteriosa tragedia della Reggia turca

La misteriosa tragedia della Reggia turca La misteriosa tragedia della Reggia turca Enver pascià odiava il Principe suicidato {Servizio svedale della Stampa). Parigi, 4, sera. I Intorno ai principe assassinato sul Bo-i sforo fioriscono i ricordi, Un giornale narra che quando l'esercito inglese sì trovava! sotto le mura di Bagdad, Yussuff diede; molto da fare a Enver e Talaat. La voce di j pace separala corse insistente a Costantinopoli. Un certo numero di uomini politici, riunitisi per discutere della situazione decisero la fondazione di. una Lega destinata a salvare l'impero dal pericolo imminente. Dopo la riunione, Ahmed Riza, expresidente della Camera dei deputati, e il dottore Chakr con numerosi altri personaggi notevoli si recarono a palazzo Sahebuzar, residenza del principe ereditario^ e presentarono a questi le loro decisioni. Il principe*, inquieto, H accolse cordialmente o li esortò in termini energici a continuare il lavoro per la realizzazione del loro programma di opposizione ; accettò infine la presidenza onoraria della Lega. Questa manifestazione principesca determinò l'adesione di gran numero di diplomatici, uomini politici e vecchi generali. Il programma della Lega aveva assunto negli ultimi tempi grande estensione, preoccupando seriamente Enver pascià. Emilio Galli, ex-direttore del Lcvant Herald di Costantinopoli, profugo a Parigi, narra che in principio della guerra il principe era deciso partigiano della Triplice Intesa. Gli ambasciatori delle tre Potenze non seppero utilizzare affatto le sue disposizioni. Enver pascià ebbe così libero campo di agire d'accordo col Kaiser. Yussuf non cessò però mai di ostacolarlo. Lo scrittore ricorda tre fatti: il primo risale all'aprile 1914: dopo un colloquio segreto col Kaiser a Berlino, Enver pascià chiamò in Turchia nuovi istruttori tedeschi. Fu a Costantinopoli una vera invasione. Dopo avere presentato il generale Liman al Sultano, che gli sorrise senza dire parola, Enver pascià voleva presentarlo al principe ereditario, che rifiutò di riceverlo. Poiché insisteva, pregandolo di non infliggere un affronto al generale tedesco, il principe rispose: «Se si presenta qui, lo farò mettere alla porta con te ». Di Enver pascià diceva spesso che fu introdotto il lupo nell'ovile. Un secondo incidente avvenne all'indomani dell'entrata nei Dardanelli del Goeben e della Brcslau. Il Principe, d'accordo col Sultano, voleva che le due navi tedesche fossero espulse dalle acque ottomane. Sapute lo intenzioni di Enver, lo chiamò e gli significò la volontà del Sultano: — Troppo tardi! — risposo Enver. — Ab-, binino comprato le due navi. — Con che? — La Germania ci fa credito sino a dopo la guerra. . _ i\ia _. gridò allora il Principe eccitato — nessuno ti brucerà le cervella ? Un terzo incidente si ebbe l'indomani dell'attacco proditorio contro i russi nel Mar Nero, il 30 ottobre 1914. Enver si recò al palazzo del Sultano per comunicargli il tallo. U Sultano conosceva già t'accaduto e se ne intratteneva . appunto con Yussuff quando venne annunziato Enver. Quando questi comparve, il Sultano si levò: — Perchè avete fatto attaccare i russi? — chiese con una esplosione di. collera. — Non sono dunque più niente qui, perchè si sia osato tale colpo senza la mia autorizfcazione ? 1 tedeschi sono forse i padroni definitivi di Costantinopoli? Freddo, Enver, rispose: — 1 russi ci hanno attaccati prima. Bisognava, difenderci, — E' falso ! —- interruppe il Sultano. — Protesterò pubblicamente contro gli autori dell'aggressione fatta contro mia volontà... Enver compreso che il principe ereditario era l'ispiratore del Sovrano, che mai prima di allora si era mostrato così eccitato. « Vostra Maestà, — disse — è troppo agitata por potercisi spiegare in questo momento. Mi autorizzi a vederla più tardi: devo avvertirla però che, se protestasse, l'Impero riceverebbe un colpo fatale e forse mortale». E, senza attendere risposta. partì. „ ,. Il principe io raggiunse ed un alterco violento scoppiò tra i due. .« Senti, — gridò Yussuf — tu oil i tuoi complici state perdendo lu Turchia... Temete la collera del popolo., sarete uccisi come cani! ». Galli conclude, che la irritazione del principe era cresciuta negli ultimi tempi di mano in mano che i tedeschi smascheravano i loro piani di dominazione assoluta in Turchia. Aveva egli stesso previsto il suo assassinio. Perciò aveva fatto rimettere in gennaio l'ultimo plico suggellato a sei persone conosciute ed incaricate di aprirlo solo in caso che fosse stato assassinato. Un altro intimo del principe ricorda sulla «Victoirc» la sua cultura. Spesso, discorrendo con Ekrem bey. uno dei maggiori poeti della Turchia, difendeva la cultura occidentale. Era un ammiratore di Emilio Zola ed aveva idee liberali riformatrici. Alla sua insistenza si dovette la nomina di consiglieri francesi ed inglesi in tutti i Ministeri turchi, salvo in quello della guerra, dove la missione tedesca si era stabilita in permanenza. Yussuf era uno dei rari arrnenofìli di Costantinopoli. 11 vecchio Abraham pascià, decano della colonia armena a Costantinopoli, era suo intimo. In occasione dei massacri degli armeni nel 1912 rifiutò di ricevere il senatore Abdul Kadir, gran capo dei Curdi, dicendo: «Come posso sollecitare un'udienza dall'erede del Trono, quando i suoi uomini uccidono i nostri più intelligenti e più preziosi sudditi?». itone Hi fili nevrastenico era maniaco o [Servizio svectale della Stampa). Zurigo, 4, notte. Sul suicidio del princine ereditario di Tur chia. Yussul Izzedlne, annunciato con tragica laconicità dai comumeati ufficiali di Còetanti nopoli. si ha qualche particola assai coi comunicati ohe contrasta fissi cììwiì nnrticniTri'giunti qui affermano che fi plrtnc pc eraam-' malato di nervi ed affetto da manìa di persecu-! zìonc. Era sofferente da lungo tempo, tanto che; or non è molto si è recato in un sanatorio ai Semmering, presso Vienna, senza trovarvi però! la desiderata guarigione e nemmeno alcun mi-| glioramento. jTornato a Costantinopoli, la sue condizioni i peggiorarono; negli ultimi tempi anzi il suo' stato di prostrazione era spaven evo'.e: era do-lminato da un'idea fìssa, dana mania di pern-lcuziotie c gli si dovettero togliere tutte le armt.-;.sua figlia gli custodiva persino i rasoi. j L'altro ieri espresse il desiderio di recarsi a'Berlino col treno balcanico, ed annunciò che:sarebbe partito nella mattinata. Chiese alla fì-|dia la busta dei rasoi, per portarli seco- la Principessa gliela consegnò senza diffidenza. II Principe allora entrò in camera c si aprì le vene del braccio sinistro «£nnl „ ,si ., „ . , 'secondo un altra versione, il Principe si recò dalla stazione; ma, invece di salire sul treno, rincasò; si rinchiuse nella sua stanza e si ssozzò. 1] Tanln, organo ufficioso dei « giovani tur- chi », scrive che il Principe soffriva da tempo di una malattia incurabile; il Governo aveva quotidianamente notizie dell'ammalato e sapeva ?come fosse soggetto ad attacchi violenti, che;nr-imni si rìnoi/mn™ „™ „„„„,,,. FumKLii? om??o?SSnn2 nfr WnJ^nZZan- vwétìar? TSn Ti "prinJ.^Sl"^™? WS^aZ ™L 1» ^fL^rClp0«*rfl com-|«in?«J2 =niu <È?M*« io av«v? «ninfluen?a salutare sulle sue condizioni fisiche e morali, Da qualche tempo il carattere dell'ammalato tora diventato più inquieto, onde il Governo aveva raddoppiato la vigilanza intorno a lui. Questo avvenimento getta la Corte ed il Paese fa un lutto profondo. iAnche gli altri giornali di CostahtinoDoli I esprimono dolore per la morto del Princine giacché, dicono, egli era da annoverarsi fra gli uomini illustri e liberali dena Dinastia otto- riana Menni niornnii Vrrppmnnn m,o io ™. wi.rn»i,.ò=i «v? " , affermano che la ma-i, till., . cu/ ,CT?, affe,l°' »' Principe era stata ptovocata dal dolore ohe egii aveva soiierto durante u regimo assolutista, e nel ve-ìdere clic non era possibile applicare in Turchia 1 sistemi statali dell'Occidente. ' ' . : . : ;,-«r,ro la del defunto, ricordando sopràtdttò coSn amasse i viaggi di istruzione in Occidente Non vdicono però come egii negli ubimi temni fosse ostile alla politica dei * giovani turchi » Il Veriincr Tanelilatl scrive che dopo la rivòlu- zione il Principe mostrò anche di più le sue simpatie per le idee europee: visitò Vienna, Berlino, Francoforte. Non si può dire clic e^-lì avesse grande parte nelle direttive politiche del Paese: viveva nei suoi due magnifici palazzi, d'inveì no e d'estate, dove aveva radunato una galleria rli rjuadri e una biblioteca francese II Lokal Anzeiger parla dei viaggi del Principe o rammenta elio egli fu ospite del Kaiser du- rante le glandi manovre. Guglielmo II gli ave- va conferiio allora la croce dell'Aquila N'era li principe ered'itai*» Yussoff izzedin non ha una stampa tedesca favorevole dopo che ha avuto la melanconica idea di suicidarsi o di lasciarsi suicidare. Perchè fosse testimoniato trattarsi di suicidio — telegrafano da Costantinopoli ai giornali tedeschi — le prime Autorità mediche della capitale furono chiamate attorno al letto funebre e constatarono come il suicidio appariva evidentissimo e non lasciava dubbio alla creazione di alcuna leggenda. Il Principe da. tempo aveva pensato a darsi la molte lira nevrastenico all'ultimo grado. Soffrì molto per il regime di prigionìa che per oltre trent'anni sh fu imposto da Abdul Ilamid. Sotto il regime dei giovani turchi godette Invece piena libertà. Ma chiunque lo avvicinasse poteva vedere come egli era profondamente colpito. Yussuf izzedine era molto ospitale e non dimenticava mai la tragica morte del padre pure suicida- Gli ultimi giorni aveva deciso di recarsi a Vienna in incognito. Alla vigilia del suicidio visitò a Stambul le tombe del padre della nonna e su di esse rimase a lungo a piegare. Queste ultime informazioni esposte con tanta ingenuità dimostrerebbero che il Principe ereditario era meno pazzo di quello che i giornali turco-tedeschi vogliono fare credere. Sul suicidio si danno poi questi particolari: I certificati di morte sono due. Il primo è firmato da venti sanitari ed n secondo dal medici del Ccfunto. Quest'ultimo certificato fu esteso innorzi ai procuratore superiore dello Stato e del magistrato giudiziario come vuole la procedura penale- Esso rileva che la posizione (.'el defunto, l'esame del/ferito, le deposizioni ae.'le prime persone accorse ai capezzale del Principe, il non essersi ritrovata trancia di violenza, nè sui vestiti nè sul corpo, dimostra hlaramente trattarsi di un caso di suicidio. Sin corpo fu trovata un'unica profonda, incisione -all'avambracio sinistro. Una versione ■lice presso il gomito. Interrogali i medici privati del Principe defunto dissero che egli soffriva di una specie di pazzia che si manifestava in turbamenti d'anima, in sensi di an- oscia con idee suicide, ciò che del resto viene confermato dai giudìzio fatto dal professore Sleysing durante la cura che il Principe fece a Sernmeringa. La notizia della morte fu telegrafata a tutte le Legazioni diplomatiche estere. Furano inviati numerosi telegrammi di condoglianze al Sultano ed ai Governo. I ministri si recarono In corpo a presentare le condoglianze. Il dottor Grupnvald cosi tesse la biografia dell'estinto sulla VossUche Zeitung: dice che eia infelice benché fosse cresciuto ed avesse ossuto tra ricchezze quasi favolose ed avesse '.ulte le probabilità di diventare un giorno Gran Sultano. Il biografo elogia 11 regimo giovane turco che apri lo gabbia al disgraziato Principe rinchiuso in un palazzo dal regime precedente e dal quale usci spezzato fisicamente e moralmente dall'ozio e dal malcontento. Egli era un uomo finito, un uomo morto prima ancora che si decìdesse di aprirsi la vene. Prese rarte vivisima agli avvenimenti pubblici preparandosi con zelo ad assumere il potere. Frequentava gli uomini di Stato e si faceva dare quoti diariamente relazione degli affari del paese- Aveva molta simpatia per i giovani turchi. Il biografo conclude dicendo che era favorevolissimo alla politica estera ora seguita dai turchi e che era grande amico della Germania ed incline verso l'Austria. E' invece risaputo che. negli ultimi tempi spesso aveva avuto dei conflitti per il tedescofllismo esagerato dei circoli dirigenti turchi.