Il Consiglio dei ministri esamina la questione albanese

Il Consiglio dei ministri esamina la questione albanese Il Consiglio dei ministri esamina la questione albanese In attesa degli accordi cògli Alleati (Per teletono alla Stampa). Roma, 21, notte. I H Consiglio dei ministri, tornito nel pome-i riggio a Palazzo Brascbi, fu preceduto da una conferenza avuta starnano dal presidente del Consiglio col Re. L'ori. Salandra si recò alle ore 11 a Villa Savoia, dove fu ricevuto dal He, col quale si trattenne a colloquio circa mezz'ora. I ininistiri si riunirono a Consiglio .a Palazzo Bruschi alle oro sediciErano presenti tutti i componenti il Gabinetto, meno l'ou. Orlando, da alcuni giorni lievemente indisposto. L'on. Ferdinando Martini era. giunto da Firenze qualche ora prima dovendo partocipaire alla riunione. 11 Consiglio ò durato oltre tro ore. Sino a tairda sera non ora stala diramata alcuna comunicazione ufficiale sui lavori del Consiglio, il che avviene allorquando il Consiglio si occupa prevalentemente di questioni politiche. Malgrado il grande riserbo, che si vuol mantenere intorno ai particolari della riunione di oggi, risulta che in essa venne aopràtutto discusso intorno alla situazione internazionialo e in particolar modo della situazione che dal piano di invasione austrobulgaro viene creata all'Italia in Albania. La questiono era già stata trattata nella conferenza avvenuta stamane fra l'on. Salandra ed il Re. Sulla questiono pertanto ha riferito anzitutto, it presidente del Consiglio. .11 ministro degli Esteri, on. Sonnino, ha esposto, in ba.se ai rapporti telegrafici ricevuti dal nostro ambasciatore a Londra, i pruni risultata del Consiglio dell'Intesa tenuto a Londra in questi giorni. La decisione, cho il Consiglio dei ministri era oggi chiamato a prendere, era una decisione di massima sul «quid agendina» dell'Italia di fronte alla doppia minaccia, d.i invasione bulgaro^austriaca nell'Albania. Il Governo aveva manifestato in due oc castoni il proprio pensiero. L'on. Barziiai ad Ancona aveva indicato la tesi che la linea di condotta dell'Italia in Albania debba essere coordinata alle decisioni degli alleati nel piano militare generalo dell'Intesa. L'on. Martini, senza pronunciare nel suo discorso la parola Albania, enunciò nel discorso di Firenze il principio più generico, cioè, che l'Italia non debba disperdere le proprio far ze ma concentrarle in quei soli punii ove ita difesa dei nostri contini o la tutela del nostro avvenire politico ed economico ci hanno chiamato e ci chiamano. Il pensiero dei due ministri parve non assolutamente concordante. Infatti, mentre l'on. Barzilai lasciava intravedere la possibilità della rinuncia dei nostri essenziali obiettivi in Albania, l'on. Martini, concordando più esattamente eoi pensiero manifestato dall'oli. Sonnino alla (.'amerà, lasciava intendere elio per 'il nostro .avvenire politico ed economico non a vreammo abbandonato l'Albania, L'ou. Bar/ilai, forse in seguito all'impressione prodotta dalle sue parole, ne ha oggi chiarito il senso dichiarando, — il che costituisce il punto più importante della questione, — che il Governo non-aveva ancora deliberato sul da farsi. Il Consiglio di oggi era chiamato appunto a prendere tale deliberazione. La discussione fu lunga, ani niatissima ed è impossibile conoscerne i particolari. Perù oggi fu presa una deliberazione di massima che mette sotto una luce nuova la questione dell'Albania rispetto agli interessi italiani. L'indirizzo che gli Alleati si sono prefissi di imprimere alla condotta della guerra viene a convertirò la questione •italiana dell'Albania in una questione internazionale. L'Intesa ha deciso, per fronteg giare il nemico, di rendere sempre più in ti ma la collaborazione militare degli Alleati. Perciò il concetto di una lotta unica estesa .su tutti i fronti è destinato a prevalere. Ammesso tale concetto, la volontà isolata di ognuna dello Potenze alleate viene assorbita dalla volontà collettiva dell'Intesa, vo ]ontù che è rappresentata dal Consiglio degli Alleati ora riunitosi a Londra. Perciò la questione dell' Albania non è più questione Italiana soltanto, ma questione internazionale; vorrà ora esaminata dal Consiglio degli Alleati. Naturalmente l'Italia farà valore in questo Consiglio la particolare importanza cho essa annette agli interessi ita-J làuri in Albania e all'impegno che l'attuale ministro degli Esteri assunse in proposito in Parlamento. Ora, poiché la. questione albanese fu una delle questioni capitali trattate alla conferenza di Londra dopo la seconda guerra balcanica, che precedette l'attualo conflitto europeo, non vi ha dubbio cho gli Alleati faranno propria la questione albanese,-la quale rimane pertanto uno dei problemi dfcp la tutela del nostro avvenire politico ed economico ci chiama, coma disse l'on. Martini, a risolvere. La questione albanese sarà quindi risolta secondo i criteri che, col consiglio dell'Italia, saranno adottati dal Consiglio degli Alleati. Nulla autorizza, rpertanto, a parlare, come si è detto nei giorni scorsi da taluno, dell'abbandono dell'Albania. Invece le decisioni per la questione albanese sono attualmente in gesta ztono o presto saranno dolibe^a^te in pieno accordo dell'Itali*mtlmstbAsnmgrvshatSpn—dnvrpapssctI Dopo indicate queste decisioni di massima, ò necessario accennare lo stato di fatto. Lo ultime notizie sullo condizioni dell'Albania vengono recate oggi a Roma dal ministro degli Stati Uniti pi-esso il Governo serbo, Mister-Georges Lorillard, il diplomatico nord-americano oggi giunto per un brevo riposo dqpo due mesi trascorsi in Albania. Il dottor Lorillard riferisco circostanz'.'', cho devono essere note all'ou. Sonnino. Egli dichiara che, so 0: vero cho i montenegrini hanno deciso di continuare la guerra, è vero altresì che Scutari non potrà resisterò a un lungo assedio. A Scutari non vi sono artiglierie. Gli austriaci hanno osteso la loro invasione, ed a quest'ora, — ha detto il diplomatico nord-americano, — a quest'ora controllano le foci della Boiana avanzano per la via di terra senza incontrare efficace resistenza. « Quando io -lasciai San Giovanni di Medua per Durazzo, dove potei imbarcarmi per la cortesia del Governo italiano, — aggiunse mister Lorilard, — l'occupazione di San Giovanni di Medua da parte degli austriaci era ritenuta imminente. Inoltro, i bulgari avanzano dal sud verso l'Albania ». n diplomatico nord-americano ha in fine espresso i propri timori per la sorto dei 1200 profughi serbi rimasti a San Giovanni di Medua, non essendo stato possibile imbarcarli per trasportarli a. Corfù Queste sono lo sommarie ult.tuo notizie sulle condizioni dell'Albania. Esso furono, senza dubbio, riferite dall'on. Sonnino ai colleglli del Gabinetto. Non è dubbio, per tanto, che il Consiglio ha deliberato oggi tutto lo misure necessarie per fronteggiare immediatamjcnto la situazione in Albania, in attesa delle più larghe deliberazioni, cho saranno prese d'accordo cogli alleati Quanto precedo dimostra la gravità e l'importanza ilella riunione di oggi, nella quale l'ori. Sonnino lui pure largamente riferito sulla questione montenegrini!. 11 Consiglio si ò preoccupato infine dei problemi elio riguardano la nostra situazione economica per le ripercussioni della guerra. Tali questioni sono essenzialmentb nel niomenlo attuale le seguenti: Carbone e noli marittimi. Per i noli sono avanzate trattative col l'Inghilterra per ottenerno il ribasso. Per i carboni è probabile una requisizione di piroscafi per il trasporto del combustibile. Inoltro, è imminente la pubblicazione, secondo ogni probabilità, di un decreto col quale si concedono facilitazioni per la ricerca, lo scavo e l'estrazione dei combustibili fossili. Questo facilitazioni saranno applicate in quei territori in cui vigono leggi che stabiliscono che le proprietà minerarie appartengono al demanio. Questo-, decreto ha molta importanza in quanto fa parte dei varii provvedimenti che si stanno studiando per intensificare la nostra pròduzione di combustibile e in un certo modo risponde a quanto dai giornali e dagli interessati si è andato chiedendo al Governo in questi giorni. Ma la trattazione delle questioni di carattere economico non fu esaurita nel lunghissimo Consiglio di oggi. Essa sarà continuata in un altro Consiglio dei ministri che sarà tenuto forse prima della partenza dell'on. Barzilai per Milano, dove va a pronunciare l'annunziato discorso alla cerimonia, alla quale assisteranno gli ex ministri francesi Pichon e Barthou. S.

Persone citate: Ferdinando Martini, Salandra, Sonnino