L'impressione a Roma e a Parigi

L'impressione a Roma e a Parigi L'impressione a Roma e a Parigi Roma, 12, notte. Data l'importanza dell'avvenimento, i giornali commentano largamente l'occupazióne del Lowcen da parte degli austriaci. La Tribuna scrive: « Le conseguenze degli orrori e dell'imprevidenza della diplomazia dell'Intesa si (susseguono, feri fu l'avventura serba-; poi l'abbandono dei Dardanelli, oggi la presa del Lowcen da parte degli austriaci:.è il pericolo dell'invasione, dell'occupazione del Montenegro. Un anno perduto, nel anale nulla si e previsto e a nulla si ò provvisto, ha portato .■ queste conseguenze di fronte all'unità assoluta d'azione della Germani;!. Non questi fatti certo potranno cambiare l'esito finale della guerra, perchè la forza del numero in ogni campo non si vince con successi parziali, uva la lotta, si prolunga e In sforzo occorrente per rituediare ò sempre maggiore, specialniente quello militare. Non bisognava illudersi che lo forze montenegrini', da sole, potessero validamente difendere tutta la frontiera del Regno, efficacemente in ogni punto. Tutto questo non .si ignorava o specialmente, appena si vide svolgersi l'azione degli imperi centrali verso i Balcani, era necessario provvedere. E' dovere dei forti riconoscere anche le dure verità, tanto più so tale riconoscimento spingerà a. correre invece di procedere al juis-ju come oggi si è, fatto verso l'unità di indirizzi e di sforzi nell'azione militare dell'intésa. L'occupazione del Lowcen ha però grande importanza solo per il teatro della guerra montenegrina, e, per conseguenza, mentre rappresenta por gli austriaci il consolidamento della base navale, tli Catta.ro e un passo avanti per l'invasione.del -Montenegro, specialmente nella parte che costeggia l'Adriatico", non lia viceversa influenza sull'undaiucuto generale delle operazioni né nei Balcani uè su quelle degli altri fronti europei. L'importanza del fatto da locale assurge a generale per essere esso un segno dell'attività degli imperi centrali piotiti ad approfittare di ogni occasiono per prendere pegni e crearsi successi, benché parziali, di fronte al tardo procedere o alla poca iniziativa di chi. più forte, dovrebbe assumere l'iniziativa dell'azione. « La occupazione del Lowcen —' scrive il Corriere d'Italia — aggrava singolare mente la situazione della guerra nell'Adriatico a danno sopralutlo dell'Italia e più ancora Ju aggraverà l'invasione austriaca del Montenegro sino a. Scutari e a tutta l'Alba- tila setlontnonnl'', se non .-i riuscirà ad ar-restarla ili lt:-ui)io. Le l-ribfi dell'Albania setlentiionole sono già òo'rnhletiiuierìte guadagnato filili causa, uusli'h'cu gTUl'.io una. lunga. 6 «uiiirnlo propaganda. F.sse riceveranno le truppe di l'Yanceseo Giuseppe a braccia aperte. l,u sorte di Scolavi, oggi .•incora Occupata dui montenegrini, e giù l'orse segnata. Quest'ultimo episodio ha una speciale gravità per l'Italia.. 1 giornali inglesi si consolano presto. Dice il Times clic senza dubbio i'italia- aiuterà subito i montenegrini, e, ciò detto, tosila a decantare il succes-'i d"!l:i ritirata ingtc:o dalla peni In di Gallipoli. La verità è che coll'occupa/.ione dol Lowcen, gli ausi; luci inumo risolto a loro favore una qucsilone clic era an che per l'Italia di vitale interesse a elio, or Guato il Lowcen di potenti artiglierie, sarà !!1''!""'*'"*"" r.inrantìèrln di viva forza. Sta -jJ:onquis\'e"dèrùeiiiico soni, couii' fatti'scuza ■li.- •li!-' e. forza. Staotte quìf-te i'oste "e sta bene anètte l'invocare il respie lineai,; ma il conto intanto si allunga e sarà sempre più difficile la liquidazione tinaie anebo avendo in pugno la vittoria definitiva. Vi sono dello responsabilità italiane, olire iilk: geùarali responso bit ila dell'Iute*!, pei' ''io elio v -.•adendo sull'altra sponda.th-ll'Adiiu'.no.' Noi non sappiamo, ma ci e u e , o e o a e ù e è, i o . e e , e re l - ILim o in Krzego-viria è mollo mono inquie-1 tinte, causa le iliftìcoìtà che. il terreno op- seiuhra lecito, ci sembra anzi doveroso rilevare clic, per In prima volta, forse, da quando la nostra guerra si ò innestata, a quella delle Potenze dell'Intesa, il mònito che scaturisce dagli avvenimenti tocca da vicino e direttamente anche l'Italia». il Giornale d'Italia commentando la caduta del Lowcen dice: «La caduta era ormai preveduta. L'uà delle prime aspirazioni del nemico e ormai realizzata. Gli austriaci hanno potuto fiaccare la resistenza dei montenegrini a mettono al loro attivo il completamento della difesa di Catterò distruggendo cosi la sua unica viìlnerabilltà, cioè la conquista dalla -parie di terra. Nei piani della Ballptalz la conquista del Lowcen deve neu< ratizza ré" l'iiisedianieuto dell'Italia a Vallona : e sta bene. Se ne parlerà però alla line della guerra ».. La- stampa francese {Servizio sorciaie dritti Stampa) Parigi, 12. sera. Benché alcuni osservino che il silenzio dei comunicati austriaci circa i successi al Lowcen permetta di credere che non siano decìsivi, l'avanzata austriaca ne! Montenegro da nord-esi, e da Gattaia, impressiona vivamente l'opinione pubblica parigina, e per tutti i critici è evidente che, se, grazie alla sua superiorità nell'artiglieria e pei contributo dei cannoni della 'marina ci! Catterò, l'urmaià di'Koev-ess riesce ad. impadronirsi del Lowcen, re Nicola dovrà esser costretto ad abbandonare la capitale. « li punto debole del Montenegro, scrive il «Journal», è i.-i posizione ili Cettigne, separata dalla grande base austriaca di Catterò dal solo Lowcen. Perchè inai in questa provi crudele i montanari della Gernàgora si trovano, come i lóro fratelli di Serbia, ridotti alle so'e toro forze? «Chi diceva -- si domanda il colonnello Rousset — che gli austriaci avevano messo le armi in testa e si apparecchiavano a ritornare a Seraievo? La verit . è che gli austriaci guadagnano costantemente terreno. Anello so la resistenza dei nostri valorosi piccoli alleati continua ammirevole, si può dubitare che essa possa definitivamente avere ragiono del numero e dalla forza. Fatto ve4 ramentc crudele ò Io schiacciamento successivo dei piccoli da parte de! mostro tedesco». Tuttavia il critico pensa che si sarebbe ancora in tempo di impedire la rovina del ■-Montenegro, perchè In situazione sul fiume dpa i a l ar à a pone all'assalitori; ina 1 soli italiani hanno-il segreto capare di modificare la situazione». Tale è l'opinione-finche di Hervò e a colori piti neri il popolare epigono tratteggia la situazione. «Quando gii austriaci avranno preso il Lowcen — ejjli scrive -- sborreranno di là lo strade die collegano l'Albania ni Montenegro, e poiché non è più possibile rifornh'o i montenegrini che attraverso l'Albania, il Montenegro subirà la sorto della Serbia. Lasceremo consumare di nuovo delitto? Abbiamo già sulla coscienza il mar-itiiio del Belgio, della Polonia russa ì; della Serbia. Accetteremo con identica serenità lo schiacciamento del Montenegro? Chi si occupa di loro tra gli Alleati; chi si a preoccupa di sapere sa Panno viveri, cor-1tueck-, artiglieria da montagna, proiettili? ! ' e di rivet-! avare i:: ; a! Chi sì occupa della ricerca di navi e e tovagìiavli? :■<••• abbiamo saputo ivi e til, tempo — cune.ade — cento, duecentomila uomini clic sarebbero bastati a una certa ora a impedire lo schiacciamento deWa Serbia; abbiamo poi finito di trovarli ma. corno i carabinieri di Offenbacli, giungemmo due mesi in ritardo. Oggi per la mancanza di quindici tcntimi'a uomini, siamo l'orso sul punto a.idi lasciare schiacciajro i montenegrini». ci D. R.

Persone citate: Catta, D. R., Rousset